Prospettiva Editrice: Lettere

Puoi lasciare un quartiere. Ma certi quartieri non lasciano mai te. Robert Morris è un professore, un sopravvissuto, un malato. È solo. Lo è tra le pareti bianche di un reparto oncologico, dove combatte il cancro; lo è nei ricordi, dove ancora bruciano le cicatrici del ragazzo che fu: Gringo, il piccolo soldato delle strade di Kensington. Ma il passato è una bestia che non dimentica. E ora che il dolore scava nella carne, anche i fantasmi tornano a reclamare il conto: siringhe, sangue, pallottole, fratellanze spezzate e un cane, l'unico forse, che non l'ha mai tradito. In un quartiere dimenticato da Dio, dove vivere è una roulette e morire un'abitudine, Robert cerca risposte, redenzione e forse, ancora amore. Ma Sophia è lontana, e la solitudine è più tagliente del male. Crudo, viscerale, struggente, Cicatrici - I fantasmi di Kensington è la storia di un uomo che non vuole morire senza prima capire se è mai stato davvero vivo. Per chi ama i romanzi che feriscono. E che curano.

Leda è una giovane donna di provincia che ha sempre vissuto con le regole della famiglia e delle amiche, mai una trasgressione, mai che riconosca ciò che ha dentro. Si accontenta di prendere dalla vita ciò che questa le dà, ma essere Leda non è un dato naturale, è il risultato di tante sfumature e insicurezze; giunge nella sua vita il bisogno di cambiare il corso della sua esistenza e mutare direzione, non le basta più una semplice pagina già scritta fino alla fine dei giorni. Le regole che si è data hanno finito per schiacciare le sue emozioni, i suoi possibili desideri; negli ultimi mesi c'è qualcosa che la rende instabile e insoddisfatta, con l'istinto che la vita dovrà condurla in qualche altro modo, ma non sa quale. Rimasta da sola a luglio in città, la sua ormai faticosa intransigenza si scioglie una sera nell'incontro che giunge inaspettato, improbabile, quasi osceno e inizia un viaggio al limite estremo della sua identità.

Una relazione lentamente franata, accanto ad un "Angelo bizzarro" tramutato in "astuto furfante". Ed io, la Gabriella innamorata e festosa, ridotta a vittima… Una discesa dolorosa, se pur graduale e talvolta inconsapevole, in un labirinto senza uscita e senza luce. Per anni, senza troppo rivelarmi all'esterno, mi sono dibattuta, confusa e smarrita, in un groviglio inestricabile di solitaria sofferenza. Dopo l'abbandono improvviso e doloroso e un grande sconcerto mi è sorta l'urgenza di capire. Faticosamente e lentamente ho cercato aiuto. Prima i contatti con un centro di ascolto del territorio, poi con il centro antiviolenza e ancora la ricerca di blog tematici e la scelta di letture sulla manipolazione e violenza psicologica. Grazie a questo percorso sono approdata alla Scrittura Terapeutica Accompagnata. Incoraggiata e seguita da una psicoterapeuta sono riuscita a rivisitare emozioni, sconforti, episodi quasi dimenticati, segnali ignorati…

Emma è una donna romana che vive e lavora nel quartiere di Trastevere. Seppur molto giovane, sembra rassegnarsi ad una vita che non la gratifica completamente. In una sera di inizio estate però, la conoscenza di Alberto, con il quale inizia un'importante relazione d'amore, la spinge a trasferirsi in Piemonte. Dopo poco tempo Alberto parte per uno stage in Giappone e lascia ad Emma, oltre la gestione di un ristorante di Torino, anche il suo cane Dark. Emma se ne prende cura e lo riempie di attenzioni, ma un giorno, al parco, viene assalito da altri cani e rimane paralizzato. Durante la pandemia Dark diventa quasi l'unica compagnia di Emma. Se ne occupa a tempo pieno, ma inizia anche a studiare e si laurea in Psicologia, realizzando così un grande desiderio. L'incontro con Dark è determinante: le indica la strada e le illumina il percorso per poi lasciarla andare, con generosità e dolcezza, come gli animali sanno fare. I libri e le esperienze la trasformano, portandola verso la consapevolezza e ad un destino che finalmente può compiersi in modo autentico e naturale.

Un parco dimenticato. Due sconosciuti che si parlano solo attraverso lettere. Un legame che sfida il tempo e le regole. Stefano è un uomo razionale, abituato a risolvere i problemi con la logica e a tenere i sentimenti sotto controllo. Helen, invece, è una donna in cerca di rinascita. Tra loro non c'è mai stato un incontro, solo una corrispondenza nata per caso e custodita nella cavità di un albero. Lettera dopo lettera, la loro relazione si trasforma in un viaggio profondo, tra un passato che riemerge, un presente fragile e un futuro tutto da riscrivere. Ma può uno sconosciuto conoscerti meglio di chiunque altro? Quanto bisogna rivelarsi per costruire un legame autentico? E, soprattutto, è davvero possibile cambiare il proprio destino? Un romanzo che invita a riflettere sulle connessioni più intime, sulle scelte che ci definiscono e sulle infinite possibilità di riscrivere la propria storia.

Marzo 2020. Giorgina, per quanto chiusa in casa come tutta Italia, si adopera per vincere l'inerzia e inaugura nuovi rapporti, lavorativi e non. Così, accanto ai vecchi amici, compaiono nella sua vita nuove figure: la complessata Ambra Mari e Nora, autrice di un romanzo che Giorgina traduce, nel quale racconta l'imprevedibile evoluzione del suo rapporto con un alunno. Giorgina si sente soddisfatta dell'equilibrio trovato, ma poi il passato torna a bussare alla sua porta con un vissuto in cui due gemelle hanno sposato due gemelli e una cugina è anche sorella.

"In questi racconti l'Autore ci spalanca mondi sconosciuti e quasi irraggiungibili, ci apre le porte per le città invisibili eppure compenetrate a quelle dove viviamo quotidianamente: il mondo parallelo del carcere, i matti e le loro emozioni, le vite di adolescenti difficili, l'universo dei senza-dimora, le odissee degli immigrati, ma anche altri: per esempi le donne a cui l'istruzione venne negata da bambine, e che tornano da scuola da adulte combattendo contro tutti, per fare finalmente giustizia verso sé stesse. Come in un denso Decamerone dei mondi marginali, l'Autore, al contempo con delicatezza e sensibilità, ci narra le storie di Anna, del signor Marcello, di Mirella, di Anita, di Munir, di Vera, Manuela, Vincenzo e di tutti gli altri (…) persone la cui vita potrebbe sembrare priva d'interesse che invece, posata sulla pagina, acquista dignità e valore, assume quel tanto di atrocità, ma anche di picaresco che la rende assai simile a un romanzo, anzi, talvolta così inverosimile che, se fosse un romanzo, nessuno ci crederebbe. Storie raccontate con una lingua vivace, sciolta, limpida e commossa - niente giudizi né pregiudizi - perché è un Caronte amoroso quello che ci conduce per queste terre imperfette…" (dalla prefazione di Tea Ranno)

Diego, Paolo, Michele, Salvatore: quattro amici del quartiere Sanità, nel centro storico di Napoli, vivono una giovinezza spensierata, fatta di partite a calcio in piazza e fumetti, cercando di evitare le brutte strade e di rigare sempre dritto. Un'estate scoprono la musica rock, che diventa la loro più grande passione e un'ancora di salvezza, forse un modo per riscattarsi. Sulle orme di Beatles e Rolling Stones, mettono su una vera e propria band iniziando a suonare nei locali della zona e a conquistare il pubblico con il loro sano rock & roll. Non è sempre facile, tra scuola, lavoro, problemi personali e famigliari. Sulla loro strada incontrano Giovanni, proprietario di un negozio di strumenti musicali, che diventa il loro manager e li indirizza, facendoli crescere musicalmente e umanamente. Tra alti e bassi, provando a non scendere mai a compromessi, si fanno prima notare nel quartiere, suonano nei locali di tutta città e arrivano a Londra, tappa obbligata, sempre sulle orme dei Beatles. Una colletta tra amici, parenti e fan permette loro di incidere il primo disco e li spinge a tentare la partecipazione a un talent show: nonostante le porte chiuse in faccia, i ragazzi non perdono la speranza di diventare rockstar. Crescono insieme e nel frattempo vivono le gioie e i dolori dell'adolescenza, tra amori, litigi e la ricerca di un futuro migliore.

"Il libro che state per leggere è autobiografico: narra vicende avvenute un paio d’ anni or sono, quando avevo da poco passato i trent’anni. Il romanzo è ambientato nell’appennino Tosco Emiliano alle appendici della Pietra di Bismantova dove sorge il mio paese, Castelnuovo ne’ Monti. Racconto le mie vicissitudini tra storie d’amore impossibili, lavori che potrebbero fare benissimo delle scimmie ben addestrate e amici “sdeviati” che, per colpa o per fortuna, mi ritrovo fra i piedi. Insomma, un periodo di vita spesso oltre la linea di quello che molti reputano il giusto o il normale. Ma chi decide poi questa cosa? Chi si arroga il diritto di giudicare è così immune da “peccati”? E tra una risalita e una caduta trovo il tempo per fare una critica prima a me stesso e poi a chi mi ha puntato il dito contro. Perché leggere il mio libro? Semplice: perché nel microcosmo del mio paese si può immedesimare chiunque, essendo, il contesto nel quale sono cresciuto, lo specchio stagnante della realtà."

Il 26 agosto del 1986 una ragazza di 22 anni, Flavia Morganti, muore tragicamente mentre fa il bagno di mezzanotte con alcuni amici con i quali era in vacanza nella spiaggia rosa di Budelli in Sardegna. Uscendo dall’acqua, batte la testa contro un enorme scoglio e muore sul colpo. Il caso viene archiviato. Trent’anni dopo, emergono delle prove che dimostrano che si tratta di omicidio e il caso viene riaperto. L’indiziato principale sembra essere Marco Passanti che quell’estate si trovava in Sardegna con alcuni amici. Il suo matrimonio con Melania salta, scoppia il finimondo. Suspense, amore, passione, intrighi, emozioni a non finire per giungere ad un epilogo sorprendente.

"L’amarezza di amare così" è il secondo libro di Margherita Rusce. Si tratta del prequel di "Sapere l’eterno", il libro d’esordio dell’autrice che ritrae, come protagonista, una bellissima donna adulta, di nome Elena. Contesa e “imbrattata” per via della sua bellezza interiore ed esteriore, come nei poemi omerici, Elena ha un passato denso di traumi e dolore, ma che ha saputo cogliere come opportunità per progredire verso la crescita e la felicità. In "Sapere l’eterno", si soffre con la protagonista quando parla delle sue vicissitudini dai connotati laceranti. Poi si gioisce con lei quando vive di dolcezza, perché le esperienze negative non hanno fatto tabula rasa di tutta la bellezza del mondo, né tantomeno della sua. Anzi, forse le hanno dato modo di apprezzarla appieno, di sentirla davvero, di evolvere. Ne "L’amarezza di amare così" si vive invece, in maniera diretta, lo sconforto di Elena adolescente, della sua sofferenza quasi disumana e strettamente legata a relazioni amorose “tossiche”, di dipendenza affettiva.

Alla Locanda alla fine del mondo accadono cose strane. Gente che la vuol far finta, personaggi che non hanno nell’altro più da chiedere nella vita. Un saggio locandiere, che prepara pizze speciali tutti i giorni, ascolta i viandanti, regalando perle di saggezza e… miracoli. Nessuno sa di preciso dove sia l’enigmatico luogo: il mistero aleggia alto là, dove pochi possono arrivare e dove molti vogliono terminare i loro giorni. E un giovane ragazzo, Sixto, contro ogni aspettativa, riuscirà a farsi raccontare dal locandiere alcune delle più incredibili storie di chi si è spinto fino alla fine del mondo per aprire la grande porta blu e andare oltre.