Nuovi Autori: I poeti

In "Sfogliando la vita" Nuccy Ramasso propone poesie che danno voce alla propria personale esperienza, rielaborandone in forma poetica i momenti decisivi. In questa indagine dell'anima, l'autrice segue le vie tracciate dal cuore, battendo quei sentieri conosciuti da ogni essere umano. La poesia è così intesa come elemento aggregante, come possibilità di dialogo tra due o più "io" a difesa dal vuoto interiore che attanaglia l'uomo contemporaneo.

Sono poesie dissacranti e provocatorie quelle di Gian Luigi Garzonio, che disorientano per la forza con la quale mettono a nudo l'ipocrisia della morale comune e disvelano l'illusione di sfuggire alla propria finitudine. Tema dominante di questa raccolta è il cortocircuito tra la vita e la morte: la vita passa inesorabilmente nella morte, senza soluzione di continuità, ed è costantemente sotto il suo scacco. Cosa resta all'uomo se non prendere atto dell'ineluttabilità della propria fine?

Fine e lucido interprete dell'animo umano. Angelo Campione mette in versi tutti i sentimenti che da sempre scuotono l'esistenza e le danno un senso: l'amore, sopra ogni cosa, e il dolore che spesso ne consegue. Un'intensa passione di gioventù mal corrisposta, una figlia che diventa donna, una moglie straordinaria o la superficialità di un padre, sono tutte occasioni per scandagliare le profondità dell'uomo, i suoi limiti, le sue illusioni.

Annotò Umberto Saba a me assai caro: "Voi che sapete, amici, ed io lo so. Anche i versi somigliano alle bolle di sapone; una sale e un altra no." Così esordisce Mario Arduino nella Prefazione al testo, intendendo ovviamente dire che i versi di Pelliccioli sono della specie che sale. Oltre alla leggerezza, queste poesie condividono con le bolle di sapone anche la trasparenza e il delicato equilibrio della forma. Sia che affronti tematiche politiche e sociali (No global e L'imbroglio), sia che rievochi dolcemente il nome di alcuni sonniferi (La sedazione), sia che metta in luce le differenze che lo distinguono dal fratello Nanni (Sulfilo), le poesie di Alessandro Pelliccioli sono sempre cariche di umanità e compassione.

Si tratta di una raccolta di poesie nate dallo sconcerto suscitati dagli attenti dell'11 settembre, che hanno sconvolto le coscienze di tutto il mondo. Da queste poesie si leva l'accorato appello di Grazia Greco alla pace e alla ragione, insieme al suo radicale rifiuto della guerra e della violenza.

Ivrea, qualcuno che ride, un'auto in fiamme, un volto proiettato sul muro. Per quanto definiti, i soggetti delle poesie di Giorgio Piano non sono mai riducibili a un'immagine univoca. Personaggi fotografati in divenire, sensazioni improvvise, luoghi evocati e suggestivi, dell'anima più che del mondo. Versi brevissimi, a volte lapidari, in grado di contenere, come una matrioska, una serie infinita di paesaggi. Mentre le parole rimbalzano leggere da un universo a un altro, si spalanca a sorpresa la profondità e la sensibilità che custodiscono in sé.

Nelle poesie che compongono questa raccolta di Stefano Frascari, libero professionista da anni, predomina l'amore, non tanto o non solo quello tra due persone, ma l'amore in senso lato, per la natura, per il prossimo, per l'armonia universale.

Nella poesia di Camillo Imbriani risuona l'eco della lezione dei nostri più grandi poeti, tra i quali domina lo spirito di Carducci. Il linguaggio poetico dell'autore si esprime attraverso moduli classici, che in questa ripresa, lontana dalla mera ripetizione, trovano nuovo vigore e mostrano una fresca vitalità.

Lo sguardo poetico, a differenza di quello prosaico, razionale e utilitaristico, si posa sulla realtà cogliendone l'aspetto emozionale, rivelandoci così il lato più umano di essa. Lacerato il velo di falsa perfezione con cui la moderna società dell'immagine lo ammanta, il mondo si offre plapitante e vivo.