Mondadori Bruno: La storia narrata. Paperback
Pirati. Avventure, scontri e razzie nel Mediterraneo del XVII secolo
Adrian Tinniswood
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2013
pagine: 303
Sono cristiani rinnegati che abbandonano casa e famiglia per darsi a una vita di piratesche scorribande. Oppure devoti musulmani impegnati a predare, per conto dell'Impero ottomano, galee spagnole, inglesi, veneziane che conducono i propri traffici nel Mediterraneo. Sono corsari autorizzati dallo stato o furfanteschi pirati, ufficiali ammutinati e schiavi fuggiaschi, capitani coriacei in grado di far tremare l'Europa ma anche comuni marinai protagonisti di atti d'incredibile eroismo. Fanno base a Tunisi, Algeri e Tripoli, infestano i Banchi di Terranova e lo stretto di Gibilterra, svernano gozzovigliando sulle coste irlandesi, guidano le proprie ciurme di ardimentosi persino in Islanda. Sono i pirati della Barberia. Verso questa regione africana, corrispondente all'attuale Maghreb, agli inizi del 1600 ripiegano tutti i più celebri avventurieri, banditi come fuorilegge da Giacomo I, il re d'Inghilterra che dichiarò di voler impiccare i pirati con le sue stesse mani: Peter Eston, corsaro inglese dalla temibile reputazione; l'olandese Danseker, il pirata gentiluomo entrato nella leggenda come Diavolo di Algeri; il capitano John Jennings, tradito e consegnato alle autorità dal suo stesso equipaggio; John Ward, il "più famoso pirata del mondo" che aveva iniziato a solcare i mari come semplice pescatore.
1938. L'anno cruciale dell'ascesa di Hitler
Giles MacDonogh
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2013
pagine: 336
Il 1938 è l'anno in cui tutto cambia, per i tedeschi e per il mondo intero. Fino a quel momento, il cancelliere Adolf Hitler poteva ancora sembrare un dittatore in grado di influire sulle sorti della sola Germania, un paese debole, oppresso dal debito pubblico e da crisi sociali. Nonostante i suoi sogni di espansione, alla ricerca di "spazio vitale", e l'aperta ostilità nei confronti delle disposizioni di Versailles, il Führer non si era ancora lanciato in alcuna impresa estera e gli ebrei di Germania, anche se spogliati del proprio ruolo nella vita pubblica tedesca, continuavano a condurre una vita relativamente normale. Entro il capodanno del 1939 ogni cosa è mutata: l'epurazione degli oppositori al regime è sostanzialmente completa, Hitler ha assunto il controllo totale delle forze armate accentrando più cariche nella sua persona, la Germania ha invaso l'Austria e le aree di lingua tedesca della Cecoslovacchia, mentre le altre nazioni d'Europa, per impotenza o indifferenza, si limitano a stare a guardare. Anche l'antisemitismo nazista nel 1938 prende un nuovo corso. A Vienna come a Berlino, gli ebrei vengono derubati, battuti, imprigionati e deportati in modo sempre più sistematico. In migliaia finiscono uccisi o costretti all'esilio. È il banco di prova della soluzione finale. Ogni mese del 1938 è cadenzato da mosse impreviste ed eventi sensazionali, come l'annessione dell'Austria al Reich, nelle prime settimane di marzo, l'incontro di maggio tra Hitler e Mussolini...
L'ultima strega
Thomas W. Robisheaux
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2013
pagine: 345
In un tranquillo e operoso villaggio tedesco del 1600 il panico esplode quando una giovane donna, Anna Fessler, da poco divenuta madre, muore fra atroci convulsioni dopo aver mangiato un dolcetto di carnevale. Nell'inchiesta che viene subito aperta per iniziativa del meticoloso funzionario von Gülchen, determinato a svelare il male nascosto anche dietro a eventi ordinari, tutti i sospetti ricadono sulla famiglia che vive al mulino: Eva Küstner, la figlia del mugnaio, è accusata di aver regalato ai vicini dolci avvelenati per volere di sua madre, Anna Schmieg, donna iraconda e vendicativa, famigerata attaccabrighe, smodata nel bere e blasfema, invidiata e temuta dai compaesani, la moglie del mugnaio è forse una strega? E il misterioso decesso della puerpera può essere collegato alla moria di bestiame che da anni colpisce l'intero distretto di Langenburg? Le accuse di avvelenamento si trasformano ben presto in un processo per stregoneria vero e proprio. In un'incalzante girandola di interrogatori, confessioni, autopsie, delazioni e accuse incrociate, la piccola comunità diviene lo scenario di un grande dramma barocco fatto di personaggi eccessivi, rivelazioni sconvolgenti, segreti di famiglia e passioni violente, identità nascoste e colpi di scena. Fino al tragico ed efferato scioglimento. Ma l'inquietante Anna Schmieg è davvero colpevole?
1492. Da Norimberga a Timbuktu, da Roma a Kyoto, nell'anno che ha segnato l'inizio del mondo moderno
Felipe Fernández-Armesto
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2013
pagine: 304
Il 1492 non è solo l'anno di Cristoforo Colombo. Che cosa succedeva a Firenze, a Granada, a Mosca, in India e nell'Africa profonda mentre Colombo si avventurava temerariamente nel cuore dell'Atlantico? Nel 1492 ha origine il mondo in cui oggi viviamo: gli eventi di quell'anno hanno trasformato l'equilibrio e la distribuzione dì potere e ricchezza attorno al globo, mettendo per la prima volta in contatto, dopo un passato millenario di "divergenza", popoli e culture fino ad allora separati. Abbracciando remote regioni del pianeta in una sola, inedita visione d'insieme, questo libro racconta le storie di uomini e donne che hanno attraversato vecchi confini e ne hanno creati di nuovi: per esempio quella di Sonni Ali, grande imperatore e conquistatore di Timbuktu, morto appena prima che il cristianesimo si diffondesse nell'Africa occidentale; oppure le avventurose vicende degli ebrei che, scacciati dalla Spagna, attraversano il mare riparando sulle coste africane, in Italia e a Istanbul. Ma si parla anche della Firenze dei Medici e della Roma dei Borgia, di cartografi raffinati e rozzi capitani di ventura, missionari e rinnegati, profeti, navigatori e capi tribù, spaziando dall'Africa al Medio Oriente, dalla Russia al mondo mediterraneo, dalle isole dell'Atlantico alle civiltà del Mesoamerica, fino a lambire i confini orientali dell'Asia ed esplorare la Cina e il Giappone, le ricche nazioni che Colombo sognava di raggiungere.
La morte nera. Storia dell'epidemia che devastò l'Europa nel Trecento
John Hatcher
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2012
pagine: 352
La morte nera del titolo è l'epidemia che, giunta in Europa nel 1347, si diffonde attraverso le città del Mediterraneo, l'ovest dell'Italia, la Francia meridionale, per poi risalire più a nord, sempre preceduta da un'onda di leggende sul morbo e frenetici passaparola. Siamo in Inghilterra, nella primavera del 1349, in una tranquilla e operosa comunità, chiamata Walsham. L'arrivo della peste in questo villaggio rurale della contea del Suffolk, tra l'aprile e il giugno del 1349, è devastante: la popolazione locale viene letteralmente dimezzata. Il volume è un esperimento letterario di docudrama, in cui il professore di Storia dell'Università di Cambridge racconta la storia dell'epidemia, dei personaggi e degli eventi di Walsham, mescolando realtà e finzione. Si configura un'indagine storica sulla vita quotidiana in Inghilterra ai tempi della peste nera, rigorosamente basata sui documenti, i cosiddetti registri di corte perfettamente conservati nel paesino di Walsham, che, al tempo stesso, tiene avvinto il lettore nella suspense quasi cinematografica dell'incalzante avanzare di questo morbo letale.
Carlo Magno. Barbaro e imperatore
Derek Wilson
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2012
pagine: 304
Formidabile condottiero, conquistatore spietato, saggio legislatore, crociato, cavaliere cortese, protettore della Chiesa, patrono della Francia, generoso mecenate, santo. Nessun altro personaggio della storia occidentale ha subito maggiori trasformazioni nell'immaginario popolare di Carlomagno, energico monarca di un popolo di rozzi guerrieri, celebrato attraverso i secoli come il più grande sovrano dell'Occidente cristiano, e a cui molti protagonisti della storia moderna e contemporanea si sono ispirati. Grazie al suo acume politico, alla sua intelligenza militare e alla sua profonda fede religiosa questo barbaro d'aspetto imponente, carattere determinato e tempra instancabile riuscì in un'impresa all'apparenza impossibile: conducendo una guerra costante su più fronti, volta a debellare nemici esterni e faide intestine, ampliò il dominio dei franchi fino a esercitare un potere assoluto su un impero etnicamente e linguisticamente eterogeneo, come non se ne vedeva dai tempi di Costantino, che egli fu in grado di tenere insieme per tutta la durata del suo lunghissimo regno. Un impero i cui confini comprenderebbero gran parte degli attuali territori di Francia, Germania, Belgio, Olanda, tussemburgo. Svizzera, Austria, Polonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Italia. Una formazione politica, religiosa e culturale senza precedenti, a cui oggi diamo il nome di Europa.
Storia del cibo
Felipe Fernández-Armesto
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2012
pagine: 308
Attraverso il cibo l'uomo entra in relazione col mondo: il passato e il presente di ogni civiltà si leggono nella cucina, dagli ingredienti alle influenze, dall'agiatezza o povertà dei contesti alle relazioni sociali. La storia del cibo è dunque, per eccellenza, storia culturale. Armesto ripercorre questa vicenda millenaria secondo una prospettiva globale, incentrata sulle grandi rivoluzioni che, nei secoli, hanno modificato il rapporto dell'uomo con ciò che mangia: il passaggio dal crudo al cotto; l'attribuzione di significati rituali all'assunzione del cibo; l'introduzione dell'agricoltura; la trasformazione degli alimenti in simbolo che marca le diseguaglianze sociali; i cambiamenti introdotti dall'industria globale; l'emergenza ecologica. Questo viaggio scopre approcci al tema dell'alimentazione diversi nel tempo e nello spazio ma, soprattutto, svela rapporti inattesi e prospettive nuove, mostrando come, nel cibo, storia della civilizzazione, storia della scienza e storia della società si incontrino.
Esploratori. Dai popoli cacciatori alla civiltà globale
Felipe Fernández-Armesto
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2011
pagine: 496
Imponente affresco della storia umana vista attraverso la speciale lente d'osservazione dell'esplorazione geografica, il libro di Fernàndez-Armesto riesce nell'impresa di offrire al lettore tutto quello che il titolo promette: un percorso che parte dal processo di divergenza che ha condotto l'uomo a popolare la terra, sviluppando culture e civiltà diverse e autonome, per arrivare al processo di convergenza che, specialmente negli ultimi cinquecento anni, ha spinto sempre di più i popoli a riavvicinarsi e mettersi in contatto tra loro, producendo contaminazioni tra società e culture.
Attila e la caduta di Roma
Christopher Kelly
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2011
pagine: 317
Cent'anni prima del crollo dell'Impero d'Occidente, dalle steppe infinite dell'Asia centrale un popolo sconosciuto ai romani si affaccia sul mar Nero, alterando per sempre gli equilibri del mondo antico. Da dove di preciso gli unni venissero non è noto, ma l'Europa centrale è subito preda e scenario della loro incredibile espansione: con assalti rapidi e mirati i temibili nomadi a cavallo, dal 434 sotto la guida di Attila, mettono in fuga i goti e le altre genti ai confini dell'impero, gli stessi popoli considerati da Roma barbari ai limiti della civiltà. Alle spalle si lasciano una scia di distruzione - dalla pianura ungherese ai campi della Champagne fino alle porte di Costantinopoli, la capitale dorata sulle sponde del Bosforo - mentre gli imperatori e i loro consiglieri tentano, invano, di arginare il pericolo con ogni genere di contromisure, dai pagamenti in oro ai giochi di alleanze, dalle spedizioni militari ai subdoli complotti di corte. Christopher Kelly dipana le intrecciate vicende di sovrani, usurpatori, generali ambigui e influenti, eunuchi, devote e astutissime principesse, per far emergere, liberandolo dai pregiudizi occidentali e dai sedimenti leggendari, il personaggio di Attila: uomo d'aspetto inquietante con gli occhi piccoli e il naso camuso, favorito dal dio della guerra, condottiero indomito ma dotato di grandi abilità diplomatiche e autocontrollo, saggio sovrano, più ragionevole e accorto di molti imperatori.
Conquistador. Cortés, Montezuma e la caduta dell'impero azteco
Buddy Levy
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2012
pagine: 309
Nel cuore del Messico, Montezuma, sovrano azteco orgoglioso e potente, onorato come un dio e profondamente temuto, a capo di un impero di 15 milioni di persone, aspetta, con curiosità e trepidazione, l'arrivo preannunciato di un misterioso straniero sbarcato da poco sulle coste del Continente. È Hernán Cortés, l'avventuriero spagnolo audace e ambizioso che passerà alla storia come il Gran Conquistador. Partito da Cuba con una piccola armata di furfanti e mercenari in cerca di oro e potere, superando vulcani ancora attivi e immense montagne, aridi altipiani e intricate foreste, imbattendosi in tribù indigene da soggiogare e convertire in nome del re di Spagna, Cortés raggiunge la Valle del Messico sul finire del 1519, varcando infine le maestose porte della capitale fino ad allora inviolata, la città dei sogni, Tenochtitlán. Il condottiero spagnolo e l'imperatore azteco si fronteggiano, protagonisti di un epocale incontro fra culture, affascinati e sconvolti dalla loro stessa diversità. Che quello straniero barbuto, dallo sguardo arrogante e dalla parola suadente, rappresenti il profetico ritorno del dio Quetzalcoatl? Dall'alto del piramidale Templo Mayor, luogo di preghiere e sacrifici umani, Montezuma interroga àuguri e sacerdoti per scoprire il destino del suo impero. Due anni dopo, di quella civiltà ricca ed evoluta non sarà rimasto più niente.
1453. La caduta di Costantinopoli
Roger Crowley
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2011
pagine: 302
Per più di un millennio, Costantinopoli è stata il centro del mondo occidentale e il baluardo della cristianità di fronte all'avanzare dell'islam fino a quando, nel 1453, Maometto II, sultano dell'impero ottomano, raccolse un esercito enorme per cingere la città d'assedio e farla capitolare. Nell'aprile 1453 ottantamila soldati musulmani cominciarono l'assedio; Costantinopoli era difesa da ottomila soldati. Dopo qualche settimana di incessanti assalti e cannoneggiamenti finì l'età di Bisanzio e tramontò il mondo medievale. Nebbie e neve in primavera, strane luminescenze in cielo che venivano interpretate da assedianti e difensori di Costantinopoli come segni di portenti. A decine di migliaia di chilometri, all'inizio dell'anno, c'era stata in un'isola del Pacifico una gigantesca eruzione vulcanica, responsabile delle bizzarre condizioni climatiche nel Bosforo. Ecco un esempio dei nuovi dettagli inseriti dall'autore nell'opera con la capacità, da vero narratore, di giocare tra sguardo da vicino e da lontano, tra suggestione e distacco ironico. Ed è questa la cifra di questo libro: la perfetta fusione di doti narrative e autorevolezza basata su un accurato lavoro storico.
Napoleone a Mosca
Anka Muhlstein
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2011
pagine: 267
Costruito con un ampio ricorso a memoirs, lettere e documenti di epoca napoleonica, il libro narra gli eventi dal maggio al dicembre del 1818, l'arco di tempo in cui la più grande armata mai radunata fino a quel momento invase la Russia, marciò fino a Mosca e poi dopo aver vinto ogni battaglia e conquistato la capitale, si ritirò incalzata dall'inverno che sopravanzava e dai cosacchi che la decimavano. Il racconto è documentato, attento agli aspetti psicologici e intellettuali dei protagonisti così come a quelli militari e logistici della campagna di Russia. Molti passaggi danno prova di una capacità evocativa e narrativa. I quesiti di fondo riguardano le ragioni politiche ma anche psicologiche delle scelte di Napoleone: la stessa campagna e la rottura del trattato firmato con lo zar Alessandro, la decisione della ritirata, di riconoscere come sconfitta una spedizione che aveva portato alla vittoria sanguinosa di Borodino e alla conquista di Mosca, data poco dopo alle fiamme dai russi. Napoleone è ritratto preoccupato per la giovane età di certe truppe alleate, ritenendo che le sofferenze prolungate di una spedizione sarebbero state meglio sopportate da soldati più avanti negli anni - e saranno numerosissimi i suicidi tra i giovani soldati -, messo a dura prova nel constatare che le vittorie sul campo e la presa della città russa più importante non significavano una vittoria, ma anzi il preludio di una disfatta.