L'Ambaradan: Le primule

Torino, ottobre 2005: da giorni la cronaca non parla che dell'assassinio del giovane tecnico informatico, ucciso nel suo laboratorio dove stava mettendo a punto un innovativo sistema wi-fi per il Museo delle Antichità Egizie. Eppure, la stampa non conosce che la minima parte di quanto sta accadendo: l'assassino ha usato un veleno perduto da secoli, la magia degli Egizi tramandata dall'antica forza dei Templari si intreccia a interessi di oggi. E la vittima aveva capito perché le tecnologie wireless funzionassero ovunque, ma non nelle sale del museo: "E' stato il Faraone a farmi venire l'idea. O meglio, è stato il tempo, sì il tempo!"

Pioggia è un bambino. Nove candeline. Se vuole il sole, lo disegna; se vuole salvare il mondo, si arma di fantasia; se vuole amici con cui giocare, li immagina. Ma Pioggia non è un bambino come tanti altri. Il padre è stato cacciato via dalla madre, regina e strega, Eléna. Giovane donna, bella e indomabile, Eléna trascina Pioggia in un'avventura dove i nemici sono il dolore e la follia degli adulti, lungo un percorso in cui l'infanzia perde la magia dell'innocenza e si trasforma in vita. Il libro condurrà il lettore in un universo dove figlio e madre si incontrano, piangono, ridono, si stringono in un vortice di dolore, amore, follia. Lasciando, ovunque, impronte.

Kassandra è figlia di un ricco uomo d'affari austriaco. Con il padre e la matrigna, chiamata "affettuosamente" Matry, va in Kenia dove la sua famiglia ha forti interessi economici. A Nairobi, dove vive, cresce con Juan: primo amico, primo amore adolescenziale. Ma la rivoluzione kikuyu dei Mau Mau li divide. Matry, di origine inglese, riesce facendo leva sulla passione per la danza classica a convincerla a lasciare l'Africa per andare a Londra, alla Royal Academy of Ballet. Kassandra stenta a inserirsi in un mondo borghese che non è il suo; il suo cuore ascolta il suono lieve e lontano della savana, i suoi occhi si perdono negli sconfinati orizzonti dell'Africa. Ed è lì che alla fine torna.

Un omicidio sconvolge una tranquilla località di mare non ben precisata. A occuparsene è l'ispettore Gegè Manunzio, uomo introverso, pessimista nei confronti della vita, probabilmente influenzato dal lavoro che svolge. Per fortuna nel bar del porto lo aspetta l'amico Ben, ufficiale di bordo senza imbarco, il quale, per lenirne i dubbi e rallegrarlo, ogni volta gli narra di sue avventure passate: divertenti, ironiche, comiche al punto da sembrare inventate. In questo gioco di realtà e finzione, intanto, si dipana il mistero dell'omicidio dell'inglese, che si risolverà in un finale a sorpresa.