Infinito Edizioni: Narrativa

Ci sono tanti modi per definire la poesia. È opinione comune che essa sia anche la capacità di dare un volto alla realtà attraverso l'indagine spontanea e la conoscenza di se stessi. In pratica, l'espressione dell'interiorità del poeta, che non si arroga la presunzione di indicare soluzioni né tanto meno di suggerire delle verità incontrovertibili. Sotto certi aspetti, la poesia è semplicemente un punto di vista, per quanto, citando Omero, niente è bello sotto tutti i punti di vista. In questa raccolta di poesie l'autore spazia dalla ricerca dell'interiorità dell'animo umano all'osservazione di fenomeni e avvenimenti che si incontrano nella vita di tutti i giorni, descrivendoli come fossero delle miniature. Seppur non si faccia in questa silloge ricorso alla rima, lo stile è musicale, il linguaggio raffinato e ricercato, ricco di metafore, così da rendere i brani che la compongono affascinanti e visionari.

Anni Cinquanta. Nell'immediato dopoguerra, un giovane prete parte dal nord portando nel cuore il ricordo di un amore e attraversa l'Italia frastornata e ferita. Nella lontana Puglia lo attende il primo vero incarico della sua vita da religioso: sostituire l'anziano parroco che, dopo tanti anni, è venuto a mancare. Questa, almeno, la versione ufficiale. Il paese dove è stato destinato pare senza tempo, una nicchia chiusa che la geografia del luogo protegge ed esclude dal resto del mondo, insieme a un manipolo di abitanti per nulla timorati di Dio, uniti in un segreto che esclude e uccide, dediti a un gioco strano e crudele che si consuma nello scantinato di un vecchio bar. È che il Male, quando è evocato, diventa stanziale. Mette alla prova anche la più pura delle anime. Concupisce. Lambisce. Strega. Fa innamorare di sé. Paralizza il tempo, è infestante, avvolge tutto, uomini e cose, oscura il sole e forse estirparlo è impossibile.

Francia, 1200. In un’epoca che vede papa Innocenzo III (1198-1216) alle prese con la crociata albigese (1209-1229) per estirpare i catari dalla Linguadoca, nel sud della Francia, Rimbaud è un personaggio colpito dalla vita perché ferito a morte nell’amore a causa della perdita della sua Eleonora, figlia del conte della cittadella. Un uomo contro, Rimbaud, quasi un eroe senza macchia e senza paura, tutto d’un pezzo, che non accetta lo status quo perché animato da idee e ideali tali da farne un ribelle. È uno spirito libero, un uomo che dice no e che a tutto potrebbe rinunciare fuorché a esercitare il proprio spirito critico e la propria libertà di sentire (e di sentimento). Una vicenda avvincente che si protrae per secoli e che arriva ai “giorni nostri”, precisamente al 1979… Prefazione di Renato Minore.