Guerini e Associati: Contemporanea
Il podestà «Giusto d'Israele». Vittorio Tredici il fascista che salvò gli ebrei
Gabriele Rigano
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2008
pagine: 255
Il 16 giugno 1997 lo Yad Vashem ha conferito il titolo di Giusto tra le Nazioni a un italiano poco noto: Vittorio Tredici. Nonostante il suo nome sia sconosciuto a molti, Vittorio Tredici ha lasciato vari segni del suo passaggio nei luoghi in cui è vissuto, attraversando e prendendo parte ai grandi eventi della prima metà del secolo scorso. Risulta più interessante di quanto si creda a prima vista ripercorrere la parabola biografica di uno degli italiani che di fronte al male radicale della Shoah ha saputo fare una scelta in favore degli ebrei, mettendo a repentaglio la sicurezza propria e dei familiari. Combattente nella prima guerra mondiale, Tredici, al ritorno nella vita civile in Sardegna, milita insieme a Lassù, Bellieni, Pili, nel Partito Sardo d'Azione. Sarà uno dei protagonisti del passaggio dal Partito Sardo d'Azione al Partito Nazionale Fascista nel 1923. Fu primo podestà di Cagliari e successivamente deputato ed esperto minerario del regime. A Roma nel 1943 salvò una famiglia di ebrei e un dirigente partigiano, collaborando all'attività di soccorso e assistenza organizzata negli ambienti ecclesiastici della capitale. Quella di Tredici è la storia di un sardista, di un fascista, di un cattolico; ma è soprattutto la storia di un uomo complesso, irriducibile alle schematizzazioni politiche e alle semplificazioni di parte.
Montini e l'apertura a sinistra. Il falso mito del «vescovo progressista»
Eliana Versace
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2007
pagine: 281
Negli anni Cinquanta in Italia si consuma la crisi della politica centrista, di cui De Gasperi era stato il principale artefice, e si inizia a dibattere, anche negli ambienti cattolici, sull'opportunità di un'"apertura a sinistra" verso il Partito socialista. Proprio in quel periodo, alimentata dalla pubblicistica corrente, si diffonde la fama "progressista" di Giovanni Battista Montini, dal 1954 arcivescovo di Milano: si parla di lui come di un "vescovo rosso" che, in contrapposizione alla Curia romana e all'episcopato tradizionalista, appoggia i tentativi democristiani di coinvolgere i socialisti nel governo del Paese. Il volume, scavando in profondità nella documentazione di Montini e della diocesi milanese, fino a oggi inedita, smentisce queste ricostruzioni, facendo emergere una opposizione non episodica, ma motivata da ragioni dottrinali e morali, a ogni tentativo di collaborazione politica con i socialisti. Questa opposizione spiega anche i difficili rapporti dell'arcivescovo Montini con i dirigenti lombardi della Democrazia cristiana, appartenenti in maggioranza alla corrente della Sinistra di Base e tenaci sostenitori dell'apertura ai socialisti; e giustifica il dialettico confronto sul tema dell'autonomia politica dei cattolici anche con i maggiori leader democristiani del tempo, Fanfani e Moro, fautori dell'alleanza di governo con il Partito socialista.
La diocesi del Papa. La Chiesa di Roma e gli anni di Paolo VI (1963-1978)
Marco Impagliazzo
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2006
pagine: 192
Gli anni Sessanta e Settanta del Novecento sono un periodo complesso della storia di Roma. La città vive una rapida crescita demografica ma con un'endemica crisi della pianificazione urbana, e investita dalla contestazione sociale e politica e da un forte confronto politico. La capitale conosce profonde trasformazioni, ma fatica a essere un modello per l'intera nazione. E una città dove convivono culture e modelli diversi, e si registra un forte mutamento del tessuto urbano, umano e culturale. Sono trasformazioni che interessano anche la Chiesa, la più antica istituzione della città. Attraverso l'osservatorio della vita religiosa a Roma, si colgono tensioni e problemi che attraversano l'intera società, perché mentre la Chiesa acquista una presenza rinnovata tra i romani, viene investita dal processo di secolarizzazione che cambia radicalmente i costumi dei cittadini. E in questa città profondamente mutata, diversa dall'ideale certo mai realizzato della città sacra, che la diocesi del Papa negli anni di Paolo Vi costruisce un suo profilo autonomo di Chiesa locale ed esercita un'autorità morale e pastorale sulla città. Roma si secolarizza, ma resta una città dove la vita religiosa ed ecclesiale è una componente di grande rilievo e un riferimento nella vita quotidiana della gente, soprattutto nei momenti di passaggio o di crisi come i cosiddetti anni di piombo che la videro scenario di tragici eventi.
I cristiani d'Irlanda e la guerra civile (1968-1998)
Paolo Gheda
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2006
pagine: 294
"Lo studio di Paolo Gheda apre uno squarcio inusuale su un tema controverso, quello dei cristiani nella guerra civile in Irlanda del Nord, raramente frequentato dalla storiografia. In esso si dà conto dell'evoluzione dei rapporti tra le diverse Chiese che, su posizioni diverse, hanno dovuto affrontare l'epoca dei 'troubles'. Dalla trattazione emerge con chiarezza che lo sguardo delle gerarchie cristiane è stato principalmente rivolto ai problemi della popolazione sconvolta da una contesa annata che ne ha fortemente condizionato l'esistenza. Ma anche come, innanzitutto, l'intervento delle Chiese sia stato indirizzato verso una ricomposizione di divisioni settarie che erano degenerate in un clima di odio razziale che rischiava di diventare endemico. La 'politica' delle confessioni cristiane è stata quella di lavorare, superando anche numerose difficoltà interne, per una riconciliazione dà fondarsi sulla base della giustizia sociale e della comprensione delle motivazioni dell'altro. Il lavoro di Gheda non indulge in schematizzazioni e, quindi, non nasconde le inevitabili contraddizioni di questo itinerario trentennale. L'autore si è meritoriamente fatto carico di ricostruire alcuni aspetti determinanti di un conflitto in cui religione e politica sono state spesso confuse. Il risultato è un libro interessante, per molti aspetti nuovo, che prende vita dà fonti di diversa natura ed è soprattutto alieno da semplificazioni." (dalla prefazione di Luca Riccardi)
Lo stivale nel mare. Italia, Mediterraneo, Islam: alle origini di una politica
Vittorio Ianari
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2006
pagine: 259
Le radici della politica italiana verso i paesi arabi affondano lontano nel tempo. Dalla presenza di colonie italiane nel Mediterraneo, all'attività dei missionari alle ambizioni imperiali, l'atteggiamento dell'Italia nei confronti della realtà islamica nel "suo" mare si è trasformato nel tempo senza mutare però nella sostanza. Questo libro risale alle origini e spiega che cosa è successo all'inizio del Novecento.
Il caso Zolli. L'itinerario di un intellettuale in bilico tra fedi, culture e nazioni
Gabriele Rigano
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2006
pagine: 447
La storia del rabbino capo di Roma che nel 1945 si convertì al cristianesimo. Una figura che ancora oggi fa discutere cattolici ed ebrei, perché dopo la guerra si diffuse la notizia che Zolli si fosse rifugiato in Vaticano per sfuggire alle persecuzioni tedesche.
Pro judaeis. Il filogiudaismo cattolico in Italia (1789-1938)
Valerio De Cesaris
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2006
pagine: 223
È nell'Ottocento che si svolge il passaggio definitivo dall'antigiudaismo di stampo religioso all'antisemitismo moderno, razziale, politico ed economico. Un passaggio fondamentale per comprendere la tragedia della Shoah nel cuore del XX secolo. Il ruolo della Chiesa in questo passaggio è ancora in discussione. Ciò che è certo è che vi sono stati cattolici antigiudaici e cattolici filogiudaici, e che le ragioni di questi opposti atteggiamenti hanno attraversato prima e dopo le leggi razziali anche l'Italia del Novecento.
La Chiesa e le culture. Missioni cattoliche e «scontro di civiltà»
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2005
pagine: 254
È finita l'epoca dei missionari che, sfidando coraggiosamente l'ignoto, dedicavano la loro vita all'evangelizzazione di popoli lontani? Il rapporto tra la Chiesa e le culture "altre" si è profondamente modificato nell'ultimo secolo, come il libro spiega attraverso esempi storici. Il mondo cattolico sembrerebbe oggi portato verso un'apertura e un dialogo con i paesi di diverse religioni e fedi.
Nazione cattolica e Stato laico. Il conflitto politico religioso in Messico dall'indipendenza alla rivoluzione (1821-1914)
Riccardo Cannelli
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2005
pagine: 267
Il contrasto con la Chiesa interessò nel XIX secolo le élites di tutte le repubbliche latinoamericane, assumendo il significato di una lotta tra modernità e ancien régime. Fu l'epoca della Riforma, programma di secolarizzazione attuato con vigore, a volte dopo guerre sanguinose, per ridimensionare lo spazio e l'influenza della Chiesa. In Messico il processo presentò caratteri originali. Infatti la sconfitta dei conservatori, alleati della Chiesa, segnò anche la loro definitiva espulsione dalla politica. Tuttavia, la pregiudiziale anticattolica fu notevolmente attenuata durante il regime di Porfirio Diaz (1877-1911), che permise alla Chiesa di riorganizzarsi e di esercitare nuovamente la sua influenza sulla popolazione.
Post. Confessioni di un ex comunista
Massimo De Angelis
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2003
pagine: 207
I retroscena della famosa "svolta" che, nel 1989, trasformò il Partito comunista italiano nel Partito democratico della sinistra sono raccontate da un testimone d'eccezione, Massimo De Angelis, allora portavoce di Occhetto e capoufficio stampa del PCI. Amori e odi, scontri e alleanze, finte amicizie e vere coltellate, tutto viene squadernato sotto i nostri occhi. Ma queste rivelazioni mirano a ben altro: De Angelis denuncia come l'anima stalinista del vecchio PCI abbia alla fine impedito che la svolta si concretizzasse in un reale cambiamento, dalla base, della natura del partito.
Pacem in terris tra azione diplomatica e guerra globale
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2003
pagine: 219
L'11 aprile 1963, davanti alle telecamere di tutto il mondo, Giovanni XXIII firmò la "Pacem in terris". A quarant'anni di distanza, Giovanni Paolo II ha riproposto con forza questa enciclica all'attenzione del mondo, suscitando sorpresa e un intenso dibattito, assumendo una posizione molto netta contro la guerra in Iraq. Come dimostrano i saggi raccolti in questo volume da Agostino Giovagnoli - docente di storia contemporanea all'Università Cattolica di Milano -, l'enciclica di Giovanni XXIII ha infatti ancora molto da insegnare. Tra gli autori di cui sono proposti gli interventi: Alfredo Canavero, Guido Formigoni, Andrea Riccardi, Giorgio Rumi, Luciano Tosi.
Russia e Georgia. Ortodossia, dinamiche imperiali e identità nazionale (1801-1991)
Simona Merlo
Libro: Copertina morbida
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2010
pagine: 306
La politica, prima della Russia e poi dell'URSS, nei confronti delle proprie periferie non è stata univoca, ma caratterizzata da un approccio "al plurale", suggerito dai caratteri specifici di cui i differenti popoli erano portatori. Nel caso georgiano, l'ortodossia fu un elemento di primaria importanza nella dinamica tra l'impero e questa periferia. Situata in una posizione strategica dello scacchiere caucasico, la Georgia fu infatti l'unico territorio integrato nell'impero a professare la medesima fede religiosa degli zar e, al tempo stesso, a essere dotato di una propria Chiesa e di un'originale tradizione ecclesiastica. Questo lavoro, basato su materiali archivistici inediti, analizza come il "fattore ortodosso" abbia svolto un ruolo centrale nelle dinamiche tra centro e periferia nel corso dei quasi duecento anni in cui la Georgia fu inserita nello Stato sovranazionale russo-sovietico, per quanto concerne sia l'affermazione e la salvaguardia dell'identità nazionale, sia la politica esercitata dapprima da San Pietroburgo e poi da Mosca in quest'area. Quest'ultimo aspetto ha assunto, nei vari tornanti storici, connotazioni differenti: dall'utilizzo, in epoca zarista, dell'ortodossia come elemento dì integrazione della Georgia nel sistema imperiale, all'inquadramento, all'indomani del secondo conflitto mondiale, della Chiesa georgiana nelle strette maglie imposte dalla politica religiosa di un georgiano insediato al Cremlino.