Gramma Feltrinelli: Grammatici
Le vergini funeste
Giancarlo Marmori
Libro: Libro in brossura
editore: Gramma Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 160
Odori e profumi, nudi eseguiti con torbido furore, feticismo per vesti e capigliature femminili, parafilie degne della Psychopathia sexualis di Krafft-Ebing, e paesaggi fatti di città sepolte, archeologie romantiche e simboliste, orientalismi utili a ridestare la morbosa attrazione per la “schiava bianca”: l’intero campionario morfologico di un femminino scomparso rivive in queste pagine. È il mondo della vergine funesta e derelitta fin de siècle che, con differenti sfaccettature di una medesima ossessione, si annuncia nei testi e nelle immagini dell’epoca, nelle opere di Flaubert e Rossetti, di Mallarmé e Gustave Moreau, di Rilke e Beardsley. Marmori si tiene lontano da ogni esegesi critica di tale mondo. La vergine funesta, che affiora a cavallo di secolo, è per lui un Urphänomen, un fenomeno archetipico irriducibile a ogni interpretazione sociologica e psicoanalitica. Il volto illanguidito dall’estasi mistica che Rossetti posa parimenti su Maria Maddalena e su Beatrice, la “testa cadaverica” che “circola sui busti delle femmine del repertorio demoniaco preraffaellita” svelano l’antica unione del “tipo meduseo”: Lilith e Beatrice, la donna funesta e benigna, insieme. Le vergini funeste di Giancarlo Marmori, centocinquanta pagine di corpi fluidi, di chiome nere, occhi magnetici e labbra carnose, non sono perciò altro che la celebrazione, in una lingua che sorprende per eleganza e ritmo, della perenne bellezza medusea.
L'opera umana. Corso di poetica 1937-1945
Paul Valéry
Libro: Libro in brossura
editore: Gramma Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 496
Nella Parigi occupata dai nazisti, risonante di stivali militari e di sirene d’allarme, gelata dalle privazioni di guerra, un soldato tedesco si spinge sulla soglia del Collège de France. “Cos’è questo? Un museo?” chiede a un anziano e dignitoso signore che sta entrando. “È un luogo,” risponde Paul Valéry, venuto a tenere una conferenza del suo Corso di Poetica, “in cui la parola è libera.” Iniziato nel dicembre del 1937, prolungatosi fino alla primavera del 1945, il Corso di Poetica attraversa gli anni dei totalitarismi e del conflitto mondiale, per concludersi nella stagione in cui la Francia (e l’Europa, e il mondo tutto) rinasce dal “regime della paura” e della censura. Alla distruzione della civiltà che si sta consumando, Valéry oppone la sua indagine sulle manifestazioni del pensiero umano. La parola “Poetica” assume così un senso nuovo, lontano dall’interpretazione più immediata: è lo sviluppo multidisciplinare della parola poiein, il “fare, fabbricare, costruire”, e non indaga la poesia, ma l’insieme delle opere prodotte dalla mente umana. Che cosa è propriamente la cifra dell’umano, ciò che è all’origine del suo fare? L’intelligenza o piuttosto la sensibilità, il bisogno, il rapporto con la propria finitezza? A partire da queste domande, Paul Valéry dà avvio a un’originale riflessione sul carattere proprio dell’opera umana, che tanta influenza ebbe sul pensiero di Roland Barthes e Maurice Merleau-Ponty. La presente edizione, a cura di Maria Teresa Giaveri e Paola Cattani, si basa su una scelta delle lezioni arricchita da testi inediti per il pubblico italiano, in cui Valéry riafferma i valori umanistici di fronte alle sfide che la modernità pone.
Il destino di Mary Rose
Caroline Blackwood
Libro: Libro in brossura
editore: Gramma Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 288
Rowan è uno storico londinese che ama starsene nel suo accogliente appartamento, svegliarsi con comodo, farsi un caffè e mettersi subito al lavoro. La vita, insomma, priva di seccature di un uomo preso innanzi tutto dai suoi studi. Di tanto in tanto riceve la visita di Gloria, un’indossatrice con cui ha una relazione. Gloria è bella, linguacciuta e piena di energia. Nutre, però, l’illusione, nefasta per lui, che il matrimonio possa dare uno scopo alla sua vita. Per riparare con un mazzo di rose a un violento litigio con Gloria, Rowan entra un giorno in un negozio di fiori di Notting Hill. Viene accolto da una ragazza, Cressida, di una bellezza incredibile, dai capelli accesi dal sole come quelli di una principessa delle favole e un viso così etereo e vulnerabile da suscitare un fascino arcano. Quasi inavvertitamente, Rowan comincia a flirtare con lei e la sera ci finisce a letto. Il maldestro rapporto che ne segue sembrerebbe porre subito fine alla storia, salvo che, trascorso qualche mese, Cressida annuncia di essere incinta. Una circostanza molesta, che Rowan decide di risolvere sposando la ragazza e allontanandola da sé in un cottage a Beckham, un lindo villaggio addormentato nel Kent. Lì Cressida si dedica interamente a Mary Rose, la piccola di salute cagionevole nata dal fugace incontro. Nei ritagli di tempo, mentre continua la sua relazione con Gloria, Rowan la va a trovare. Benché emotivamente sterile e soffocante, il rapporto con Cressida sembra aver trovato un equilibrio accettabile. Le cose precipitano, però, quando una bambina, Maureen Sutton, scompare nell’agglomerato di case popolari che confinano con Beckham. Terrorizzata per la sicurezza di Mary Rose, Cressida si comporta in una maniera sempre più inquietante, mentre gli orrori nascosti sotto i merletti e le tovaglie di una casa in apparenza perfetta affiorano inesorabilmente.
Vipera in pugno
Hervé Bazin
Libro: Libro in brossura
editore: Gramma Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 240
Nel 1913, Jacques Rezeau, rampollo di un’antica famiglia borghese, sposa Paule Pluvignec, ricchissima nipote di un banchiere, figlia di un senatore, educata in un collegio di Vannes e in possesso di una dote di ben trecentomila franchi. Da quell’unione, necessaria a tamponare la povertà dei Rezeau e a consentire loro di tenere in piedi la residenza di famiglia – la Belle Angerie, un falso maniero, secondo il gusto del tempo –, nascono in sequenza Ferdinand, detto il Moscio, Jean, detto Teppa, e Marcel, alias Scricciolo. Alla Belle Angerie, nelle cui sale si aggirano lo zio protonotario apostolico, la zia contessa dell’Impero, la governante, la cuoca, i camerieri e il reverendo padre, reduce dall’evangelizzazione dei neri, Paule Pluvignec non esita a rivelare subito la sua natura di madre cattivissima, dedita quotidianamente alla vessazione dei figli. Come una sorvegliante carceraria, la cattolicissima consorte di Jacques Rezeau fa del sospetto un dogma, stendendo un vasto reticolato di divieti che ha un solo scopo: affermare la sua autorità e distruggere ogni più piccolo piacere nei figli. Tra questi, quello che viene maggiormente preso di mira è Teppa, il cadetto ribelle, il bullo agli occhi di tutti; in realtà, come lui ama dire di sé, uno “stronzetto dal cuore tenero”. Ma nemmeno il Moscio è risparmiato, al punto tale che Paule Pluvignec diventa per i figli la Bastarda pazza. Un nome che non verrà più abbandonato. Pubblicato per la prima volta nel 1948, e subito accolto da polemiche e scandalo, "Vipera in pugno" è un romanzo in cui si affaccia una delle più inquietanti figure di madre della storia della letteratura. Storia di amore e di odio, di valori e di affetti, viene presentato qui in una nuova traduzione che restituisce appieno l’attualità di un libro arrabbiato e ribelle, di spietata denuncia dell’ipocrisia borghese e dell’insensatezza di ogni educazione autoritaria.