Giorgio Pozzi Editore: Bassaniana
Lezioni americane di Giorgio Bassani
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 168
Fra gli anni Sessanta e Settanta Giorgio Bassani si è recato molte volte negli Stati Uniti: prima come presidente dell'associazione Italia Nostra, per presentare la mostra "Italia da salvare", poi per la pubblicazione delle traduzioni in inglese dei suoi libri, e infine per tenere corsi di letteratura italiana nelle università americane della California, Illinois e Indiana. Ripensando a quei viaggi, in una lettera del 1976 Bassani scrive che il ricordo si colora della luce del mito fino a sembrargli uno dei periodi più felici della sua vita - un periodo che gli ispirerà, tra l'altro, alcuni dei componimenti più belli della raccolta "In gran segreto", quasi un diario di viaggio americano in forma poetica. È proprio di questo segreto, biografico e letterario, che si sono occupati gli autori dei saggi qui raccolti: Roberta Antognini, Valerio Cappozzo, Alessandro Giardino, Sergio Parussa, con un ricordo del prof. Edoardo Lèbano che invitò Bassani all'Indiana University, e di una sua studentessa, Linda Nemerow Ulman. Le lezioni del titolo non sono da intendersi solo come una riflessione su quel che Bassani poteva insegnare all'America - le mostre, i corsi universitari, le conferenze - ma anche come uno studio di quel che l'America poteva dare a Bassani: la lezione letteraria e morale appresa dallo scrittore ferrarese durante i suoi brevi ma intensi soggiorni oltreoceano.
L'officina dell'ineffabile. Ripetizione, memoria e non detto in Giorgio Bassani
Paola Polito
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 107
Quattro saggi su "Dentro le mura", il primo volume del "Romanzo di Ferrara" di Giorgio Bassani, in cui sono indagate diverse modalità di resa narrativa del non fattuale, ossia di quanto, stando all'opzione dell'autore di attenersi realisticamente ai soli fatti, sarebbe dovuto rimanere non detto. Apre il volume un'indagine sulla ripetizione come modalità formale e tema nel racconto "Lida Mantovani", in cui i fenomeni di ripresa concorrono fortemente alla strutturazione della vicenda. Segue un saggio sul recupero mnestico come risorsa narrativa in senso anti-freudiano: l'allusione ai fatti non conduce a guarigione, in quanto le ferite su cui la memoria si accanisce risultano essenzialmente irriducibili al linguaggio, appartenenti all'"ineffabile". La terza indagine s'appunta su una serie di procedimenti di verbalizzazione del non verbale la cui adozione permette a Bassani di oggettivare contenuti sentimentali e atti comunicativi altrimenti non riferibili. Chiude il volume un'analisi delle geometrie di "Una lapide in via Mazzini", dove lo spostamento della vicenda sul piano emblematico dell'"enigma" rappresenta l'impasse del conflitto tra vittima e società, che nella rappresentazione di Bassani appare, oltreché non esprimibile nelle normali pratiche di comunicazione verbale, senza via d'uscita e irredimibile.
Giorgio Bassani. Percorsi dello sguardo nelle arti visive
Alessandro Giardino
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 183
Alla luce del continuativo interesse di Giorgio Bassani per le arti visive, questo studio individua il legame tra l'immaginario dell'autore e una serie di motivi storico-artistici operanti all'interno del "Romanzo di Ferrara". Attraverso una griglia psicoanalitica aperta a suggestioni provenienti dal post-strutturalismo e dai "queer studies", questo percorso dello sguardo bassaniano si intreccia dunque ad un lento ma deciso posizionarsi dell'autore nei confronti del dibattito estetico del ventesimo secolo. Ne emerge una relazione con la cultura visiva del proprio tempo che per Bassani appare problematica, quando non addirittura impossibile.
Un poeta è sempre in esilio. Studi su Bassani
Piero Pieri
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2012
pagine: 100
Nel 1940 Giorgio Bassani pubblicò il suo primo libro di racconti, "Una città di pianura", una raccolta che per via delle leggi razziali uscì con lo pseudonimo di Giacomo Marchi. Con questi saggi dedicati al giovane Bassani, Piero Pieri individua la presenza dell'autore (allora attivista clandestino del Partito d'Azione) in abile e aperta polemica col regime fascista. Analizzando lo spazio storico che avvolge alcuni racconti, lo studioso fissa i confini di un'operazione che non vuole essere solo filologica e critica, ma anche ideologica e politica. Il suo - e qui sta la novità dell'interpretazione - è un Bassani che quando pubblica sotto falso nome sfida il fascismo con allusioni politiche e annotazioni storiche che rivelano in modo acuto e dirompente i furori dello scrittore. Mentre Bassani politico milita in clandestinità contro il fascismo, il letterato propone la stessa sfida con un libro altrettanto critico nei confronti della dittatura e delle sue leggi razziali. Al punto che, all'interno di questa sua interpretazione, Pieri individua nella poetica di Bassani un'idea di letterato che si collega alla tradizione italiana del poeta civile e rivoluzionario, quali furono Dante e Foscolo.
Giorgio Bassani: la poesia del romanzo, il romanzo del poeta
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2011
pagine: 283
Il volume raccoglie le relazioni del convegno internazionale su Giorgio Bassani organizzato dall'Università di Nizza nel novembre 2010, e costituisce la suggestiva testimonianza di un rinnovato fervore nel campo degli studi dedicati a uno dei massimi scrittori e intellettuali italiani del Novecento. I contributi confluiti in questo libro, da un lato illustrano la poliedricità della più recente saggistica dedicata allo scrittore, mettendo in luce le nuove prospettive di analisi sollecitate dalla configurazione testuale e strutturale definitiva del Romanzo di Ferrara, e dall'altro consentono di rapportare il perdurante interesse degli studiosi e dei lettori al valore letterario e al profondo significato spirituale e umano dell'opera di Bassani. Imperniato sullo studio della poetica dello scrittore nei suoi aspetti formali e tematici, storico-culturali ed etici, il volume estende il campo della ricerca a interventi sulle operazioni culturali svolte dallo stesso Bassani in ambito editoriale e critico. Secondo Roberto Cotroneo, "Bassani ha fatto della sua opera, soprattutto di quella narrativa, un capolavoro di maestria, di intuizione, di ambiguità, lasciando ai suoi lettori più accorti una vertigine interpretativa che nessuna ermeneutica futura potrà chiarire fino in fondo". Con questo volume si intende raccogliere la sfida che l'opera di Bassani continua a lanciare alla critica d'oggi.
Scrittura come libertà, scrittura come testimonianza. Quattro scrittori italiani e l'ebraismo
Sergio Parussa
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2010
pagine: 218
Una riflessione sul rapporto tra ebraismo e scrittura nelle opere di quattro autori italiani del Novecento: Umberto Saba, Natalia Ginzburg, Giorgio Bassani e Primo Levi. Prendendo spunto dalle osservazioni sull'identità ebraica di Stefano Levi Della Torre e Giorgio Agamben, l'autore si domanda se sia possibile ritrovare, nella letteratura italiana del Novecento, le tracce di un'idea di storia come memoria, di un modo di raccontare in cui il recupero del passato non sia una mera ricostruzione cronologica di eventi legati da rapporti di causa e effetto, né un esercizio nostalgico di recupero del passato, ma una forza dinamica in grado di affrontare e correggere le ingiustizie del passato e di ispirare speranza nel futuro. In questa prospettiva, per i quattro autori discussi nel saggio, il recupero della cultura ebraica non consisterebbe solo nel raccontare storie di argomento ebraico, ma in un modo di guardare al passato, in un modo di ricordare in cui il passato viene salvato dall'oblio per mezzo della sua ritualizzazione nel presente. Grazie a questo sguardo la memoria, e con essa la scrittura che ne è il veicolo, diventa fonte di libertà e responsabilità: libertà di affermare la differenza, e di fare delle tradizioni ebraiche una parte integrante della cultura italiana, e responsabilità di testimoniare il passato, ogni passato, e di renderlo vivo nel presente.