Geva: Emozioni
Rosa stellata. Due donne una storia
Alessandra Tucci
Libro: Copertina morbida
editore: Geva
anno edizione: 2014
pagine: 292
Astrid è distesa tra lenzuola e cuscini bianchi, tanti cuscini. Rosa è seduta su una sedia, in un equilibrio che non ha nulla di stabile. Il viso di Astrid è bianco, delineato ed estrapolato dal bianco dei cuscini dal caschetto nero che ne segue il profilo. I suoi occhi sono blu e sono fissi, semiaperti e persi. I riccioli biondi di Rosa fanno da cornice ad un caleidoscopico gioco di rossi, i suoi occhi si improvvisano verdi e grigi in una perfetta sincronia cromatica. Astrid tace, immobile. Rosa non smette un solo minuto di parlare, in moto perpetuo sulla sua sedia. Il corpo di Astrid è un corpo rotto, Astrid è in stato di completa incoscienza. Il corpo di Rosa è un corpo spanato, instancabilmente mobile. Entrambe hanno 36 anni ed entrambe, dentro, hanno l'anima intrappolata. Si conoscono così, Astrid e Rosa, dentro una stanza di ospedale. Al capezzale di Astrid, Rosa le si presenta come la sua nuova infermiera o forse, meglio, come la sua nuova dama di compagnia. La dama di compagnia imbambolata di una donna bambola. Un primo contatto nella totale incomunicabilità tra un corpo che vomita parole a secchi ed un corpo completamente chiuso. Ma accade qualcosa e quel contatto penetra a fondo, raggiunge le anime e si spande a raggiera, arrivando a toccare e travolgere il passato delle due donne e, a cascata, il presente ed il futuro. Di Rosa e di Astrid.
Una piazza e cento metri di strada. Tra ricordi e considerazioni
Francesco Maida
Libro
editore: Geva
anno edizione: 2011
pagine: 214
In questo volume l'autore ripercorre i ricordi della propria infanzia attraverso racconti ed episodi, tutti narrati secondo un comune denominatore: l'espressione di un mondo povero ma vero, fatto di estrema semplicità ed umanità, costantemente avvolto dal disagio ma mai dal degrado. Un vivere tipicamente meridionale retto da un inconsapevole carpe diem, nell'impossibilità della programmazione e scevro da improbabili miti e facili illusioni. Eppure anche un'umanità così semplice possiede intrinseche e profonde radici filosofiche, rette in maniera logica e tramandate di generazione in generazione dai racconti degli Anziani, nella loro duplice funzione di educatori ed intrattenitori dei più giovani. Era un mondo imperniato sul rispetto, l'ascolto dell'anziano, erudito o analfabeta che fosse, fermava lo sguardo e l'attenzione dei ragazzi. Quelle storie rimanevano loro impresse e venivano fatte oggetto di successive discussioni e, a volte, di facile ilarità. Il messaggio suggerito al lettore è quello del dialogo costante e continuo con i giovani, nel giusto e consapevole tentativo di non lasciarli in balia dei social network, artificiosi surrogati di quel desiderio mai sopito dell'uomo di mantenere i contatti, lo scambio, il dialogo. Far loro comprendere che la vita è fatta di relazioni vere, visive, che generano altre storie da raccontare, poi, ai propri nipoti.