Feltrinelli: Universale economica. Storia
La fine della modernità ebraica. Dalla critica al potere
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 192
La modernità ebraica si snoda tra i Lumi e la Seconda guerra mondiale, tra l’Emancipazione e l’Olocausto, lungo due secoli durante i quali ha profondamente segnato il mondo intellettuale, letterario, scientifico e artistico europeo. Oggi la sua traiettoria si è esaurita. Dopo essere stati una fonte del pensiero critico del mondo occidentale, gli ebrei si sono ritrovati, per una sorta di rovesciamento paradossale, dalla parte dell’ordine dominante. I dissidenti e i sovversivi hanno lasciato il posto ai conformisti. La cultura conservatrice ha abbandonato l’antisemitismo, di cui si era nutrita per oltre un secolo, abbracciando l’islamofobia, la forma dominante del razzismo in questo inizio del XXI secolo. La tradizione cosmopolita, internazionalista e diasporica degli ebrei sembra naufragata con la nascita di Israele, lo Stato più etnocentrico e territoriale che si possa immaginare. Si è imposto così un altro paradigma, la cui figura emblematica è quella di Henry Kissinger: un ebreo tedesco esiliato negli Stati Uniti che divenne il principale stratega dell’imperialismo americano. In questo contesto, la modernità ebraica sopravvive oggi tra quanti manifestano contro la politica israeliana, dando nuova vita a una solida tradizione di antisionismo ebraico. Enzo Traverso analizza questa metamorfosi per riflettere su un’esperienza compiuta, allo scopo di salvarne il lascito, minacciato tanto da una sterile canonizzazione quanto dalle rivisitazioni conformiste.
L'Italia nel petrolio. Mattei, Cefis, Pasolini e il sogno infranto dell'indipendenza energetica
Giuseppe Oddo, Riccardo Antoniani
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 544
Negli ultimi mesi di vita, prima di essere assassinato, Enrico Mattei stava lavorando a un’intesa triangolare fra Italia, Francia e Algeria per la posa di un metanodotto che avrebbe dovuto favorire il processo di unificazione energetica dell’Europa e trasformare l’Italia in una potenza industriale avanzata. Perché fu ucciso proprio in quel momento? Perché Eugenio Cefis, suo successore alla presidenza dell’Eni, sottoscrisse la pace con la Esso e con la Shell, con cui Mattei aveva avuto rapporti conflittuali? E quali furono i suoi legami con i capi della Dc e degli altri partiti? È vero che cercò di favorire un riassetto istituzionale di tipo presidenzialistico? E perché Pier Paolo Pasolini avanzò il dubbio, in Petrolio, di una qualche sua responsabilità nell’eliminazione di Mattei? Attraverso una ricerca accuratissima, che è valsa loro il “Premio letterario nazionale Amerigo” nel 2023, Giuseppe Oddo e Riccardo Antoniani danno fondo a una ricca documentazione d’archivio e a importanti testimonianze per rispondere, una dopo l’altra, a tutte queste domande e chiudere un cerchio che scava nel cuore più nero della storia industriale italiana.
Uomini in grigio. Storie di gente comune nell'Italia della guerra civile
Carlo Greppi
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 384
Il periodo più buio della storia d’Italia. E una domanda: cosa sarebbe stato ciascuno di noi sotto la Repubblica di Salò? Ben pochi fra quanti vennero investiti dalla guerra civile che seguì l’8 settembre 1943 furono senza dubbio carnefici o vittime senza scampo. La verità è che tutti cercarono, ogni giorno, di prendere decisioni e di sopravvivere in un contesto sempre più difficile da leggere e da navigare. Carlo Greppi ripercorre le traiettorie di alcune persone “normali” – non nazisti, non ebrei, non partigiani – scavando nelle ragioni che le hanno portate a seguire una strada o un’altra. Interrogando la documentazione d’archivio e intrecciandola alla storia orale e agli scritti memorialistici, questo libro rievoca vicende di arresti, delazioni, confessioni, condanne, uccisioni, portando alla luce le storie di “uomini in grigio”, le cui scelte e vicende potrebbero essere quelle di ognuno di noi. Una ricerca originale che coniuga il rigore del saggio storiografico con un’appassionata forza narrativa, uno strumento prezioso per evitare facili schematismi. Perché, come ha scritto Valentina Pisanty, “è nei confronti di questi personaggi ambivalenti che, per la maggior parte di noi, dovrebbe scattare una scomoda identificazione, ed è con le loro – e con le nostre – contraddizioni (il ‘legno storto dell’umanità’) che bisognerebbe fare i conti se davvero si ambisse a ricavare qualche insegnamento realistico dalla storia”.
Rivoluzione. 1789-1989: un'altra storia
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2023
pagine: 464
Walter Benjamin, probabilmente, aveva appena finito di leggere la Storia della rivoluzione russa di Trockij quando paragonò le rivoluzioni alla fissione nucleare, un’esplosione capace di liberare e moltiplicare energie contenute nel passato. Le rivoluzioni sono movimenti di violenta rottura. Non riguardano singoli individui, ma sono terremoti che gli esseri umani vivono collettivamente. Dopo il crollo del Muro la narrazione su questo concetto si è appiattita sull’idea che cambiare il mondo corrisponda a una minaccia di totalitarismo. Secondo Enzo Traverso, invece, il concetto di rivoluzione può essere una chiave interpretativa della modernità e, addirittura, del nostro presente, ma a una condizione: la sua indagine deve intrecciarsi con le immagini, le memorie e le speranze, che cambiano costantemente e nel tempo rinnovano la propria forza. Riabilitare le rivoluzioni come momenti cruciali della storia moderna non significa idealizzarle. Piuttosto, significa non rinunciare a comprenderle come momenti drammatici, vissuti intensamente dai loro protagonisti, e perciò capaci di accendere energie, passioni e sentimenti, fino a provocare trasformazioni non solo nella politica, ma anche nei canoni estetici. Traverso raccoglie gli elementi intellettuali e materiali di un passato rivoluzionario sparso e spesso dimenticato. Il passato viene rivelato mediante le sue immagini dialettiche: locomotive, corpi, barricate, bandiere, siti, quadri, manifesti, date. Un patrimonio finalmente capace di diventare rilevante per la sinistra del XXI secolo, che oggi ha bisogno di superare vecchi modelli esauriti per costruire un nuovo orizzonte del senso e dell’azione.
Il fascismo giorno per giorno. Dalle origini alla marcia su Roma nelle parole dei suoi contemporanei
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 352
È il marzo del 1919 quando “il prof. Mussolini” presiede a Milano alla fondazione dei fasci di combattimento. Nel giro di tre anni e mezzo quella che in un primo momento sembra un’accozzaglia di reduci delusi dalla fine della guerra e teste calde provenienti da altri partiti, desiderosa di continuare sotto altra forma l’esperienza bellica, diventerà una forza dirompente in grado di approfittare della crisi del paese e delle debolezze delle istituzioni per prendere il potere. Il modo migliore per capire come ciò sia stato possibile è quello di scoprire l’evoluzione del fascismo attraverso le parole dei testimoni di quel tempo: politici e uomini d’affari, intellettuali e giornalisti, prefetti e militari. In questo volume Giovanni Scirocco raccoglie le voci di coloro che, da punti di vista diversi ma sempre vicini al centro dell’azione, seguirono l’ascesa di Mussolini e dei suoi. Quello che si viene formando davanti agli occhi del lettore è un racconto in presa diretta che ci parla del fascismo, ma altrettanto del suo contesto, degli errori di valutazione di chi non comprese quel che si trovava di fronte o che, intuendolo, non ebbe il coraggio o il potere di intervenire per fermarlo. Come scrisse infatti Luigi Einaudi nell’agosto del 1922, “lo spettacolo di incapacità offerto dal parlamento e dal governo, le agitazioni continue, la guerriglia civile fra partiti ed organizzazioni armate hanno avuto, fra gli altri disgraziati effetti, quello di aver reso popolare in una parte notevole dell’opinione pubblica una parola: ‘dittatura’”. Prefazione di David Bidussa.
Storia dell'Italia partigiana
Giorgio Bocca
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 608
Scritta con la felicità di racconto e l’acutezza nell’osservazione e nella descrizione del grande cronista, questa Storia dell’Italia partigiana rimane, a quasi cinquant’anni dalla prima edizione, uno dei migliori libri che riguardano quel periodo, per l’equilibrio dello sguardo e per la chiarezza con cui questo momento fondante della storia repubblicana viene restituito al lettore nella sua drammaticità, ma anche nella sua importanza. “Bocca è stato soprattutto un partigiano. Sono stati quei ‘venti mesi’ di guerra partigiana che l’hanno rivelato a se stesso: che ne hanno fatto quello che poi sarà e che noi abbiamo conosciuto,” scrive Marco Revelli nella sua Prefazione a questo volume. In decenni che ormai scivolano verso una generale dimenticanza dei valori della Resistenza, dei suoi eroi e delle sue tragedie, sempre più spesso si è assistito al tentativo di fare del revisionismo sulla guerra partigiana, e non sempre a un sufficiente livello scientifico e culturale. La Storia dell’Italia partigiana di Bocca è senza dubbio un potente antidoto a questa deriva: in essa si ritrovano, senza semplificazioni assolutorie ma con tutta la forza di chi ha partecipato in prima persona, le ragioni di una lotta senza la quale l’Italia repubblicana non sarebbe mai nata.
Mazzini. Con i «Doveri dell'uomo» di Giuseppe Mazzini
Gaetano Salvemini
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 320
Fu la sanguinosa repressione del generale Bava Beccaris ai moti di Milano del 1898 a spingere il giovane socialista Salvemini, allora promettente studioso di storia medioevale, a spostare i propri interessi verso la storia contemporanea. Da dove nasceva la crisi che il giovane Stato italiano stava attraversando con la reazione di fine secolo? Le sue radici andavano ricercate nelle fragilità e negli errori della democrazia risorgimentale e in alcune ambiguità e contraddizioni di uno dei fondatori dell’Italia unita e indipendente: Giuseppe Mazzini. Se da una parte i principi di libertà e unità, l’ideale repubblicano e l’attenzione alla questione sociale rendevano Mazzini una figura fondante del movimento democratico, altri aspetti del suo pensiero e della sua opera non meno rilevanti ma spesso trascurati – come la centralità del riferimento a Dio e alcuni tratti dogmatici – si sarebbero dimostrati terreno fertile per successive istanze autoritarie. Analizzando la vita e le opere di Mazzini, e in particolare i suoi Doveri dell’uomo, Salvemini mette in luce sia il messaggio di libertà sia le ambiguità teoriche del padre della patria, grazie alle quali del pensiero mazziniano “ciascuno attingeva e adottava quelle parti che corrispondevano al proprio stato d’animo, e trascurava o non comprendeva il resto”. La riflessione di Salvemini si sposta quindi sulla fortuna di Mazzini e sui suoi diversi usi politici, culminati nell’utilizzo che ne avrebbe fatto il fascismo preparando, un quarto di secolo dopo le cannonate di Bava Beccaris, la propria svolta dittatoriale.
Passaggio in Svizzera. L'anno nascosto di Indro Montanelli
Renata Broggini
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 248
14 agosto 1944, frontiera italo-elvetica: tre uomini e due donne arrivano al posto di guardia di Novazzano, chiedono asilo in Svizzera. Tra loro vi è Indro Montanelli, "evaso" dal carcere di San Vittore. Comincia così, come per altre migliaia di fuorusciti, l'esilio elvetico di Montanelli che, negli anni, ha ricordato spesso il soggiorno ticinese. Traendone spunto per sottolineare il suo antifascismo, comprovato dai mesi di carcere, e la sua militanza nella Resistenza. E denunciare i fuorusciti che a Lugano gli avevano voltato le spalle, a suo giudizio senza una vera ragione. Tuttavia lo ha sempre fatto in modo vago, con dettagli che andavano modificandosi nel tempo. Questo saggio ripercorre proprio il periodo trascorso in Svizzera da Montanelli, ricostruendolo attraverso carte d'archivio, lettere, testimonianze e un paziente lavoro di ricomposizione dei tasselli sparsi di un mosaico diverso da quello consegnatoci dal suo protagonista. Un quadro che rivela elementi nuovi e un'inedita chiave interpretativa dell'intero iter biografico di Montanelli.
1945. Otto giorni a maggio. Dalla morte di Hitler alla fine del Terzo Reich
Volker Ullrich
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 336
Gli otto giorni che passano tra il suicidio di Hitler e la resa della Germania sono tormentati da due chimere: la catastrofe violentissima della fine dell'impero e l'invasione simultanea di due nemici - con i russi più minacciosi degli alleati atlantici. Diari e lettere danno una voce ai numerosi protagonisti di questa raffica di eventi: Hitler e Eva Braun, i Goebbels, il nuovo Führer Dönitz, che fa durare la guerra una settimana in più, fino a Marlene Dietrich, che cerca sua sorella a Bergen-Belsen travestita da ufficiale americano. Un grande racconto romanzesco della settimana più importante della Seconda guerra mondiale. Gli ultimi giorni sono quelli decisivi: la spartizione della Germania tra Oriente e Occidente sarà la stessa che dividerà il mondo. La Guerra fredda è già cominciata. Con il nuovo libro di Volker Ullrich si rivivono gli orrori della guerra e il paradosso del suo epilogo: non è più possibile distinguere tra vittime e carnefici. È una storia che ci riguarda da vicino, perché su quella distruzione comincia la nostra epoca. Come dice Maximilien Aue, il protagonista delle Benevole: "Non mi sono più mosso prima della parola 'fine'."
Stalin sconosciuto. Alla luce degli archivi segreti sovietici
Roj A. Medvedev, Zores A. Medvedev
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 400
I testi dedicati a tratteggiare la figura di Stalin sono molti, ma nessuno studio prima di questo ha tenuto conto in maniera decisiva e dettagliata di quanto emerso dal torrente di documenti resi pubblici dopo l'apertura degli archivi segreti all'indomani del crollo dell'Unione Sovietica. Si tratta di fonti che sciolgono in maniera definitiva alcune delle questioni controverse che da sempre accompagnano il regime staliniano, quali le ragioni dell'accordo Molotov-Ribbentrop o il sospetto relativo a un presunto complotto per assassinare Stalin culminato nella sua morte nel 1953; la designazione o meno di un erede "segreto"; il XX congresso e la denuncia del "culto della personalità"; l'esistenza o meno di un archivio personale del dittatore. I fratelli Medvedev, entrambi rappresentanti del dissenso al regime sovietico, più volte e in più modi perseguitati, dopo aver studiato molto di quanto è stato scritto su Stalin, hanno deciso di esplorare ciò che sta sotto il materiale superficiale, realizzando la prima interpretazione davvero informata dell'era staliniana e del suo ruolo nella storia, comprensibile solo nel contesto degli aspetti ancora ignoti della sua vita e delle sue attività. Un confronto a tutto campo con la figura di Stalin: dal dittatore esaltato dal "culto della personalità" all'uomo in carne e ossa.
Le ragioni di un decennio. 1969-1979. Militanza, violenza, sconfitta, memoria
Giovanni De Luna
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 272
"Anni di piombo". Con questa espressione un po' spettrale si è creduto - e tuttora spesso si crede - di poter riassumere un intero decennio della nostra storia, quello che va dalla strage di Piazza Fontana del dicembre 1969 al "riflusso" degli anni ottanta. Eppure sotto quella coltre di piombo restano ancora seppellite le tracce e le storie di troppi protagonisti, in primo luogo le vittime innocenti ma non inconsapevoli di una violenza che le ha travolte insieme ai movimenti e alle idee alle quali avevano deciso di dedicare la propria vita. È un passato che in Italia non riesce ancora a passare, ma su cui non si riesce a costruire una memoria pubblica condivisa. Non si tratta di difendere il decennio dai suoi detrattori. Piuttosto, il tentativo è quello di smontarlo, di sottrarlo a immagini troppo univoche. Solo così possono riemergere le coordinate di uno straordinario impegno politico e i contorni di una militanza dai tratti profondamente originali, solo così riesce a rivivere uno "spirito del tempo" fatto non solo di violenza, ma di canzoni, film, intrecci della memoria e rapporto con la Storia. Un saggio sul passato recente che si fa riflessione sulle dinamiche profonde del nostro presente.
Il nemico dell'uomo nuovo. L'omosessualità nell'esperimento totalitario fascista
Lorenzo Benadusi
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 448
Il mito dell'"uomo nuovo" occupa un ruolo fondamentale nell'ideologia fascista: l'italiano sotto il regime non doveva avere nulla in comune con quello del passato, il quale era considerato il prodotto di un lungo periodo di decadenza politica, militare e morale e andava cancellato per lasciare il posto all'italiano virile, capace di combattere per la nazione. Questo progetto di rivoluzione antropologica individuò nell'omosessuale l'antitesi vivente del modello fascista di virilità. L'omosessualità divenne una vera e propria motivazione repressiva, spesso usata per coprire un movente politico: di omosessualità erano tacciati gli oppositori, i borghesi riluttanti a conformare il proprio stile di vita a quello imposto dal regime, gli ebrei, i popoli democratici, considerati degenerati e decadenti perché privi di alta fecondità demografica. Grazie all'intreccio di materiale a stampa e documentazione archivistica, discorsi ufficiali, lettere, confessioni private, leggi, massime e circolari, fonti eterogenee e spesso inedite, Benadusi riesce a legare l'indagine sugli aspetti istituzionali con la ricostruzione di vicende personali, giuridiche, poliziesche, mantenendo però costante attenzione al legame tra sessualità e politica, tra ideologia e mentalità diffusa.