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Edizioni Alegre: Sulla frontiera

Torri d'avorio e d'acciaio. Come le università israeliane sostengono l'apartheid del popolo palestinese

Torri d'avorio e d'acciaio. Come le università israeliane sostengono l'apartheid del popolo palestinese

Maya Wind

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2024

pagine: 320

In Occidente le università israeliane vengono dipinte come bastioni liberali del pluralismo e della democrazia, ma in realtà hanno un ruolo chiave nel regime di oppressione del popolo palestinese. Rendendo accessibili a livello internazionale molti documenti ufficiali israeliani, Maya Wind mostra infatti come i corsi di laurea, le infrastrutture dei campus e i laboratori di ricerca siano attivamente coinvolti in ciò che è sempre più diffusamente riconosciuto come un regime di apartheid. Descrive il modo in cui i dipartimenti di scienze giuridiche elaborano interpretazioni innovative per mettere Israele al riparo dalle condanne o dalle indagini internazionali per «crimini di guerra» o «genocidio». Rivela come le ricerche archeologiche fabbricano prove a sostegno delle rivendicazioni territoriali israeliane cancellando la storia araba e musulmana e avvalorando l'uso degli scavi al fine di espandere gli insediamenti ed espropriare le terre palestinesi. Documenta le collaborazioni con le forze armate e i produttori di armi nazionali e internazionali. Racconta come gli atenei stessi, fin dalla loro fondazione, fungano da avamposti di insediamento nelle terre palestinesi confiscate. E denuncia la violazione delle libertà accademiche fondamentali di docenti e studenti con approccio critico, oltre alla violenta repressione dei movimenti studenteschi. Un libro che sta facendo discutere gli atenei di tutto il mondo, perché indica la fondatezza della proposta di boicottaggio dei rapporti di ricerca con le università israeliane al centro delle mobilitazioni contro la guerra a Gaza.
18,00

La montagna sola. Gli ezidi e l'autonomia democratica di Şengal

La montagna sola. Gli ezidi e l'autonomia democratica di Şengal

Rojbin Beritan, Chiara Cruciati

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2022

pagine: 224

Gli ezidi sono diventati noti a livello internazionale dopo il massacro subito dall'Isis nell'agosto del 2014. Un popolo di cui si è sempre saputo pochissimo - anche per l'assenza di testi scritti dovuta a un ferreo ricorso alla tradizione orale - è stato preso come esempio della brutalità dello Stato islamico e usato per giustificare l'intervento militare occidentale. Relegando gli ezidi al ruolo di vittime senza speranza né capacità di pensiero politico. Questo libro ne ricostruisce la storia millenaria, la cultura e la religione, e ne riporta la voce diretta raccolta dalle autrici nei loro viaggi a Şengal, di cui uno compiuto insieme a Zerocalcare, autore dell'illustrazione in copertina. Şengal è l'unica montagna che si staglia nella vasta piana di Ninive, al confine con Siria e Turchia. In Iraq la chiamano «la montagna sola», come solo è sempre stato il popolo ezida che la abita, società divenuta introversa a seguito delle numerose persecuzioni subite. Dalla loro resistenza contro l'Isis e dalla liberazione di Şengal, grazie all'aiuto del Partito dei lavoratori del Kurdistan e delle unità curde del Rojava, è nata un'esperienza di autogoverno ispirata al confederalismo democratico, ancora in fieri e minacciata dalle stesse forze che nel 2014 permisero il massacro. Sulla montagna sola si respira la voglia di una vita finalmente libera dalla paura insieme all'entusiasmo di chi ha preso in mano le redini del proprio destino. Una popolazione chiusa al mondo esterno, conservatrice e legata alle proprie pratiche ha saputo costruire una forma di autogestione del proprio territorio secondo un paradigma estremamente moderno e allo stesso tempo adattabile alle peculiari e antiche caratteristiche dei popoli mediorientali - perché è da lì che trae origine e ispirazione.
16,00

Israele, mito e realtà. Il movimento sionista e la Nakba palestinese settant'anni dopo

Israele, mito e realtà. Il movimento sionista e la Nakba palestinese settant'anni dopo

Michele Giorgio, Chiara Cruciati

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2018

pagine: 223

Sono trascorsi settant'anni da un evento che ha trasformato il Medio oriente e il mondo intero, la fondazione dello Stato di Israele e la Nakba, la catastrofe del popolo palestinese. Questo libro ripercorre la storia e l'attualità dell'idea di Israele, ricostruendo la genesi del movimento sionista e le sue conseguenze sulla popolazione palestinese attraverso analisi, ricerche, ricorso a fonti israeliane, palestinesi e internazionali, e con il racconto diretto di studiosi, esperti e protagonisti. Gli autori mettono a fuoco alcuni concetti ideologici fondanti lo Stato ebraico e le politiche concrete che ne sono conseguite in questi decenni. Un puzzle composto di frammenti diversi, ognuno dei quali fornisce un angolo di visuale sul progetto sionista e la sua attuale realizzazione: l'uso della terra e del lavoro, i concetti di cittadinanza e nazionalità, la proprietà e la sua confisca, il concetto di ritorno, lo « Stato unico, il sionismo e il neosionismo. E anche la dimensione planetaria, culturale e politica della questione israelo-palestinese che influenza non pochi governi e mobilita tante società civili. In questi settant'anni si è passati dà un sionismo "socialista", fondato sul mito della conquista della terra e del lavoro, a un nazionalismo religioso, con inevitabile spostamento a destra della società israeliana. Oggi a prevalere è la narrazione sionista della storia della Palestina e una costante rimozione: che nella terra promessa del racconto biblico dove i sionisti intendevano fondare uno Stato c'era un altro popolo, che sentiva quella terra come propria per il semplice fatto che ci viveva da secoli e secoli. Ed è questa l'origine della contraddizione irrisolta tra il mito di un focolare ebraico dove far tornare un popolo a lungo perseguitato, e la realtà di un progetto coloniale di insediamento.
15,00

Siria, la rivoluzione rimossa. Dalla rivolta del 2011 alla guerra

Siria, la rivoluzione rimossa. Dalla rivolta del 2011 alla guerra

Lorenzo Declich

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2017

pagine: 318

La Siria oggi è ridotta in macerie, più di un terzo della popolazione è fuggito all'estero e un altro terzo ha dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Le vittime civili sono più di mezzo milione e circa il doppio i feriti e mutilati. Tutto questo nella sostanziale indifferenza delle cosiddette "democrazie avanzate". Ma prima di divenire teatro di questa guerra la Siria ha vissuto, dal 2011, una vera e propria rivoluzione. Un imponente quanto disorganizzato movimento di popolo ha intrecciato le aspirazioni dei giovani con le rivendicazioni della parte più svantaggiata della società. È stato il più importante tentativo di autorganizzazione dal basso nel contesto delle rivolte arabe, caratterizzato dalle parole d'ordine "libertà", "dignità" e "cittadinanza", ma forse proprio per questo è stato cancellato nei discorsi prima ancora che nei fatti. L'autore racconta la storia di questi anni da un punto di vista preciso. Ritiene infatti che il principale problema della Siria oggi sia il regime di Bashar al-Asad e ne descrive le caratteristiche insieme alle condizioni sociali ed economiche che hanno prodotto la rivolta. Approfondisce le dinamiche della protesta, per arrivare alle terribili strategie di repressione attuate dal regime e all'attuale situazione di guerra. Con l'entrata in campo nel 2013 dello Stato islamico è stata proposta un'unica opzione: stare con l'Isis o con Asad. Ciò ha cancellato la possibilità di analisi approfondite su un conflitto che non può non essere letto su più livelli. Smontando alcuni miti e contestando le fonti su cui si basano molti giornalisti - oltre ai complottisti - l'autore analizza la deriva confessionale del conflitto, la strategia di compartimentazione della Siria attuata dal regime, l'economia di guerra e gli interessi diversi degli "attori geopolitici" (Stati Uniti, Russia, Iran). Ma soprattutto rimette al centro del campo visivo i siriani e la loro rivoluzione, unica speranza per il futuro. Prefazione di De Michele Girolamo.
15,00

Cinquant'anni dopo. 1967-2017. I territori palestinesi occupati e il fallimento della soluzione dei due Stati

Cinquant'anni dopo. 1967-2017. I territori palestinesi occupati e il fallimento della soluzione dei due Stati

Chiara Cruciati, Michele Giorgio

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2017

pagine: 222

È trascorso mezzo secolo da quando le forze armate israeliane sbaragliarono con la Guerra dei sei giorni gli eserciti arabi e presero il controllo del resto della Palestina storica. Da allora innumerevoli sono state le risoluzioni internazionali e decine i "piani di pace", tra cui gli accordi di Oslo del 1993. Ma cinquant'anni dopo la colonizzazione israeliana e le politiche economiche che impediscono lo sviluppo del popolo occupato rendono ormai lo Stato di Palestina solo un'ipotesi sulla carta perché irrealizzabile come entità territorialmente omogenea e sovrana. La mancata applicazione delle dozzine di risoluzioni delle Nazioni unite contro l'espansione coloniale e la costruzione del Muro e gli affari miliardari dell'industria militare israeliana dimostrano, secondo gli autori, come la diplomazia mondiale abbia di fatto optato per il mantenimento dello status quo. Oltre vent'anni di fittizio processo di pace hanno istituzionalizzato le pratiche di occupazione, utilizzato la stessa Autorità nazionale palestinese come ostacolo al dissenso e posto definitivamente fine alla soluzione dei due Stati promossa dalla comunità internazionale. La realtà che abbiamo oggi di fronte è un solo Stato, diseguale e non democratico, che nega il diritto del popolo palestinese alla libertà e all'autodeterminazione. Ma proprio mentre la fragile impalcatura di Oslo entra definitivamente in crisi, israeliani e palestinesi scompaiono dalle cronache dei mezzi di informazione. Con questo libro gli autori fanno un viaggio negli ultimi cinquant'anni e, intrecciando giornalismo e ricerca storica, riportano alla luce le radici del conflitto israelo-palestinese e ne esplorano le manifestazioni attuali sul terreno.
15,00

Giulio Regeni, le verità ignorate. La dittatura di al-Sisi e i rapporti tra Italia ed Egitto

Giulio Regeni, le verità ignorate. La dittatura di al-Sisi e i rapporti tra Italia ed Egitto

Lorenzo Declich

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2016

pagine: 172

A qualche giorno dal ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, alcuni attivisti in Italia producono un hashtag - #veritàpergiulio - e un banner che accosta l'immagine dell'italiano a quella di Khaled Said, il ventottenne egiziano ucciso di botte dalla polizia di Alessandria il 6 giugno del 2010. Khaled Said, considerato il "primo martire" della rivoluzione egiziana del 25 gennaio 2011, è uno dei simboli, forse il più forte, di una stagione di lotte che, per molti versi, non è ancora finita.
14,00

Kobane, diario di una resistenza. Racconti di una staffetta di solidarietà

Kobane, diario di una resistenza. Racconti di una staffetta di solidarietà

Rojava Calling

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2015

pagine: 191

La resistenza popolare a Kobane ha mostrato l'esistenza di una terza via tra il fascismo islamico dell'Isis e l'imperialismo occidentale che si nutre di islamofobia. E sempre in Rojava, regione a maggioranza curda del nord della Siria, è nato l'esperimento del "confederalismo democratico", sistema di autogoverno che rimette in discussione gli Stati-nazione e che persegue un'economia solidale, riaffermando il principio di autodeterminazione dei popoli. Eppure questa esperienza fondamentale di lotta all'Isis, che potrebbe rappresentare anche un punto di svolta nella questione curda aperta da quasi un secolo, viene boicottata dal Governo turco e ignorata dai media occidentali. Non solo, tuttora il Pkk di Abdullah Öcalan è annoverato tra le organizzazioni terroristiche, al pari proprio dell'Isis che combatte. Collettivi e singoli - tra cui Zerocalcare che cura la prefazione a fumetti di questo volume - hanno sentito la necessità di recarsi a Kobane e a Suruc, in territorio turco a pochi metri dal confine, dando vita alla staffetta italiana "Rojava calling" per portare solidarietà concreta e dare visibilità a chi non si è mai arreso e continua a lottare per la propria autonomia. Questo libro è il loro diario di viaggio collettivo, raccontato in prima persona plurale dalle decine di attivisti che si sono succeduti nelle staffette. Un racconto corale dei veri protagonisti di questa drammatica e straordinaria esperienza, che come tutte le resistenze parla non soltanto al popolo curdo...
14,00

Nel baratro. I Palestinesi, l'occupazione israeliana, il Muro, il sequestro Arrigoni

Nel baratro. I Palestinesi, l'occupazione israeliana, il Muro, il sequestro Arrigoni

Michele Giorgio

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2012

pagine: 285

La cronaca dei drammi quotidiani in Palestina è il rumore sordo, di fondo, della nostra contemporaneità. Michele Giorgio, con i suoi articoli, rompe quotidianamente il silenzio crescente intorno ad un popolo costretto a vivere da decenni sotto occupazione. Un'accurata selezione delle cronache, interviste, analisi e reportage restituisce in questo libro un'unica storia che va dal 2000 al 2012. Pur seguendo un criterio principalmente cronologico, il testo riesce a cogliere prospettive analitiche, spesso taciute, in merito allo scontro israelo-palestinese, non esclusivamente ideologico, ma ancor più politico, economico e sociale. E nel loro procedere, gli articoli conferiscono ad una realtà percepita spesso come molto lontana una connotazione di quotidianità e concretezza. Dalla "passeggiata" di Ariel Sharon sulla spianata delle moschee di Gerusalemme, che sprigionò la scintilla della seconda Intifada nel 2000, alla - rioccupazione israeliana delle città autonome palestinesi; dalla condanna all'ergastolo del "comandante dell'Intifada" Marwan Barghouti alla malattia "misteriosa" che nel 2004 uccise Yasser Arafat; dall'ascesa di Hamas all'offensiva "Piombo fuso". Fino al terribile e assurdo assassinio di Vittorio Arrigoni.
14,00

La guerra dei 33 giorni. Un libanese e un israeliano sulla guerra di Israele in Libano

La guerra dei 33 giorni. Un libanese e un israeliano sulla guerra di Israele in Libano

Gilbert Achcar, Michel Warschawski

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2006

pagine: 99

Cause, conseguenze e impatto dell'ultima guerra medio orientale. Il retroterra strategico e politico delle recenti azioni intraprese da Israele. L'impatto dell'incursione in Libano e gli effetti sulla popolazione del Paese, nonché le conseguenze della guerra sul governo e la società israeliana. Le basi di Hezbollah in Libano fra gli sciiti, come pure le relazioni con le altre comunità religiose e le forze politiche del Paese. I ruoli regionali della Siria, del Libano e di Hamas, ma anche le politiche dell'Europa e degli Stati Uniti, i cui disegni imperiali in Medio Oriente sono sempre più in difficoltà. Scritto da due intellettuali contro la guerra, uno libanese e l'altro israeliano, questo libro - pubblicato in contemporanea anche in Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Grecia e Turchia - getta luce su uno scenario che vede l'Italia coinvolta in primo piano.
12,00

Scontro tra barbarie. Terrorismi e disordine mondiale

Scontro tra barbarie. Terrorismi e disordine mondiale

Gilbert Achcar

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2005

pagine: 174

L'autore, docente universitario di origine libanese, propone in questo libro una chiave di lettura con cui interpretare il nuovo fenomeno terroristico e la dinamica di guerra globale permanente innescatasi dopo gli attentati dell' 11 settembre 2001. Una chiave interpretativa che contrappone all'idea dello "scontro di civiltà" quella dello "scontro delle barbarie": quella terrorista e quella della guerra. Una tesi argomentata attraverso un'analisi delle origini del fenomeno Bin Laden, dei sui trascorsi rapporti con l'establishment degli Stati Uniti, e delle caratteristiche, del peso e delle finalità che i gruppi terroristici hanno nel mondo arabo, e che la guerra contribuisce a rafforzare.
15,00

Riportiamoli a casa. Il dissenso militare nelle forze armate sostenibili

Riportiamoli a casa. Il dissenso militare nelle forze armate sostenibili

Phil Rushton

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2005

pagine: 158

Attraverso lettere di pace di militari e di loro familiari, questo libro offre una lettura particolare della guerra in Iraq che passa attraverso le parole e le testimonianze di chi la guerra la fa e che oltre a combatterla ne subisce le conseguenze. I protagonisti delle lettere qui raccolte hanno aderito alla campagna che negli Stati Uniti ha assunto il nome di Bring Them Home Now!, ossia "Riportiamoli a casa ora!". Una campagna che esprime il pacifismo più temuto dall'establishment e che continua una lunga tradizione americana di dissenso militare alla guerra, rintracciabile dalla Seconda guerra mondiale alla guerra in Vietnam, come sottolineato nell'appendice storica del libro.
9,00

2001-2006 segreti e bugie di stato. Il «partito americano» e l'uccisione di Calipari

2001-2006 segreti e bugie di stato. Il «partito americano» e l'uccisione di Calipari

Gigi Malabarba

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2005

pagine: 126

Il ruolo degli apparati di sicurezza nella storia italiana degli ultimi cinque anni, gli anni del Governo Berlusconi, raccontato dal Senatore di Rifondazione comunista Gigi Malabarba, membro del Copaco, il comitato parlamentare di controllo sui servizi di informazione e sicurezza.
10,00

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