Racconti
Oggetti solidi. Tutti i racconti e altre prose
Virginia Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Racconti
anno edizione: 2016
pagine: XXIV-470
Non c'è stato momento in cui la forma breve non abbia accompagnato il fiume narrativo di Virginia Woolf. Schizzi, immagini, prose da cui trarre un'intera poetica: in quel brusio dell'essere, tappeto armonico per l'intera opera della scrittrice, i racconti sembra abbiano fatto da accompagnamento ritmico. In parte pubblicati in vita, in parte postumi, oppure custoditi in un quaderno, oggi costituiscono il battito letterario di Oggetti solidi. Un libro della vita. Sia perché testimone di un'intera biografia, sia perché eloquente di uno sguardo e di un orecchio teso verso niente più, e nientemeno, che la vita stessa. Potrà sembrare astratto, ma è bene coglierne la solidità nascosta. La potenza dei moti d'animo, la forza delle passioni al di sotto di quel volo leggero che sembra planare sopra un chiacchiericcio troppo mondano, come nei racconti della «festa». Le escursioni in una lingua nuova, polifonica anche in seno alla coscienza, che non fatica a far sentire il suo peso. E poi ovunque la gioia, e il fardello, dell'immaginazione: animali che prendono vita su di un pezzo di stoffa, case stregate o piene di tesori sorvegliati da pappagalli, diari colmi di confessioni inascoltate, pensieri racchiusi in uno stagno e la creazione, fra i tanti, di personaggi come Mrs Dalloway e Mrs Ramsay. Raccolti in un'edizione impreziosita dalla curatela di Liliana Rampello, ognuno di questi oggetti ricompone tutta la complessità di un respiro libero, sottile e colmo di ironia, in un rinnovato classico della narrativa breve e non solo.
Stamattina stasera troppo presto
James Baldwin
Libro: Libro in brossura
editore: Racconti
anno edizione: 2016
pagine: 281
Parigi, una vigilia. Un attore americano - bellissima moglie svedese, un figlio che saluta con «bonsoir» e un amico regista a cui deve il successo - sta per vivere la sua ultima serata in terra straniera. Si tratterebbe della fine di un esilio, della strada verso casa; ma non è così. Per un nero americano il momento del ritorno è sempre mancato. E stamattina stasera troppo presto, come l'ora di chi nasce espatriato. E una lunga e agitata notte di incubi. La nostalgia irrisolta di un uomo a cui hanno negato le radici. Col suo percorso biografico, negli otto blues della raccolta, James Baldwin rivive e dischiude momenti dell'intero spirito nero americano. Senza patria e senza padre nell'infanzia passata fra i vicoli e le scale antincendio di Harlem. Solo contro il peccato e la minaccia della pena di fronte ai sermoni e lo spettacolo estatico dei gospel. Disadattato e frustrato contro i pregiudizi dei razzisti, dei buonisti alla zio Tom, dei neri disillusi e abbandonati a loro stessi fra le strade e i punti esclamativi di Manhattan. Commosso sulle note di un fratello - di ogni fratello - che ha gettato la vita per inseguire Charlie Parker. Nella lotta per l'identità di una coscienza, quella nera, da sempre lacerata, la discesa fino all'inconscio appare come l'unica salvezza contro l'ossessione del colore e la paura per la propria vita. Così Baldwin si fa universale: bianco e nero, saggista e narratore, moralista e libertino. Scava nell'anima fino al peccato originale in cui è svelata, come un fuoco, la più gratuita delle brutalità dell'uomo contro il corpo dell'uomo.
Karma clown. Dispacci da una nazione iperreale
Altaf Tyrewala
Libro: Libro in brossura
editore: Racconti
anno edizione: 2016
pagine: 228
Mumbai è una sterminata babilonia di strade, culture, grattacieli e slum, e Altaf Tyrewala ne è il suo cantore più smaliziato. Prescindendo - e anzi spesso parodiando - dai riti triti e dai consunti esotismi, come pure dalle messinscene di Bollywood e dagli stereotipi tutti spezie ed epopee famigliari barocche e orientaleggianti a uso e consumo di turisti e lettori, Tyrewala con una scrittura nitida e un'ironia sferzante ci guida nei meandri più angusti, laddove si nascondono scorci di un'India tragicomica che di certo non troverete in nessuna Lonely Planet. In bilico tra iperrealismo e fantastico (proprio come la nazione intera), all'ombra di foreste tropicali o immersi in uno smog asfissiante, cialtroni e pagliacci umani, troppo umani si arrabattano tra festival letterari ciofeca, ritiri spirituali e librerie di seconda mano. E finisce che un clown di plasto-plastica voglia smettere di fare la mascotte di una multinazionale del fast-food, che un regista di film porno anticolonialista catechizzi la sua attricetta esitante e che per una donna delle pulizie il bene più prezioso sia una bottiglia di acqua minerale. Come in un'eterna ruota dell'esistenza, abbiamo la possibilità di reincarnarci di volta in volta in uno di questi stralunati personaggi inabissati nelle contraddizioni dell'agire umano, sempre lo stesso, a qualsiasi latitudine. D'altronde, in una nazione e in una megalopoli così caotiche e sovrappopolate, l'individuo, inerme con i suoi problemi, è sempre schiacciato contro la massa.
Lezioni di nuoto
Rohinton Mistry
Libro: Libro in brossura
editore: Racconti
anno edizione: 2016
pagine: 352
Quando simboli e immagini abbondano così tanto, costellando la pagina o presentandosi uno dopo l'altro su di essa, senza insidia né artificio, si è portati a dire: com'è ovvio, com'è evidente. I simboli, dopo tutto, dovrebbero essere immobili e lievi come minuscole gocce di rugiada, e tuttavia brillare di un mondo di significati.
Sono il guardiano del faro
Éric Faye
Libro: Libro in brossura
editore: Racconti
anno edizione: 2016
pagine: 148
Gli eremiti non trovano mai pace. Sono circondati, portano con sé gli altri, non possono disfarsene.
Appunti da un bordello turco
Philip Ó Ceallaigh
Libro: Libro in brossura
editore: Racconti
anno edizione: 2016
pagine: 343
"Appunti da un bordello turco" segna un duplice esordio: quello di Philip Ó Ceallaigh, uno scrittore irlandese giramondo e votato alla missione della short story, e quello di Racconti, una casa per i racconti. Entrambi raminghi sinora, si spera che finalmente possano trovare una sistemazione e mettere su famiglia. Riesce difficile immaginare un altro libro con cui sarebbe potuta partire quest'avventura. Un libro sul mondo e sui suoi margini più estremi: fra Turchia, Romania, Stati Uniti; in diroccate palazzine sovietiche, fra strade sconquassate e inquinate dallo smog, o in mezzo a una natura ostile che sembra volersi riprendere quello spazio che gli esseri umani, violandola, le hanno negato. Un mondo di cinici solitari attrezzati a far fronte alle brutture della società, di sradicati che hanno scordato i rudimenti per stare al mondo e di esploratori alla ricerca di un angolo dove essere finalmente soli, immersi come sono in un perverso gioco dell'oca in cui devono sempre ricominciare da zero i loro percorsi. Filosofi inconsapevoli, ragionano sul male come dei Dostoevskij umiliati e offesi e come Camus dei bassifondi prendono coscienza dell'Assurdo. Diciannove racconti attraversati da un senso dell'umorismo corrosivo e da un'ineguagliabile capacità di rivelare la contraddizione.
Le maschere del massacro
Michele Orti Manara
Libro
editore: Racconti
anno edizione: 2025
pagine: 190
Primo giorno di scuola, quarta liceo, città di provincia negli anni novanta. L’anno alle porte non sembra preannunciare niente di diverso dall’incrollabile monotonia del passato, quando l’appello della professoressa di matematica, come una formula magica, evoca improvvisamente l’arrivo di una nuova compagna di classe. Vestiti scuri, orecchie appuntite, un triangolo di piccoli nèi sotto l’orecchio destro, capelli di un rosso acceso e innaturale, fin dal nome e dall’aspetto l’apparizione di Zoe afferma subito la sua totale distanza da tutto il resto, l’idea che venga «davvero da un altro pianeta». In poco tempo se ne invaghiscono tutti, ma soprattutto se ne innamora un diciassettenne qualunque, non il più bello né il più intelligente, a cui la nuova arrivata accorda imprevedibilmente un’apertura, la possibilità di un rapporto. I due ragazzini inziano a frequentarsi, e benché Zoe sia tutt’altro che intrattabile o scandalosa, come vorrebbero le maldicenze che iniziano a offuscarne la reputazione, starle vicino si impone sempre più come un compito arduo e forse al di là delle capacità e delle certezze di un adolescente. Una villa immensa, l’onnipresenza di un maggiordomo importuno, un passato nero e indecifrabile che pare proiettare di continuo ombre cinesi sul futuro, non fanno che infittire il mistero di una personalità mai totalmente avvicinabile, di un’intimità sempre più agognata e irraggiungibile. Fino al limite della frustrazione… Saltabeccando fra i ricordi di un anonimo narratore, come a voler rintracciare l’inizio della fine, Orti Manara rovescia la spensieratezza tipica del teen drama dipingendo un interrail anti-generazionale che rimodula le tonalità tipiche della novella onirica mitteleuropea. Le maschere del massacro è un viaggio del destino labirintico e sul crinale dell’età adulta in cui sono i simboli a segnare la via e quasi nulla è davvero come sembra.

