Longo Angelo
Dante e le enciclopedie medievali. Atti del Convegno internazionale di Studi, Ravenna, 9 novembre 2019
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2023
pagine: 236
Il caso dell'Orlando laurenziano
Franca Strologo
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2023
pagine: 502
Libri e lettori al tempo di Dante. La biblioteca di Santa Croce in Firenze
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2023
pagine: 232
Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2023
pagine: 112
La mondializzazione di Dante. Volume Vol. 1
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 286
Letture classensi. Studi danteschi. Volume Vol. 50
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 131
Passioni e ideali. Ricordando personaggi delle «Ville Unite»
Sauro Mattarelli, Nevio Spadoni
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 126
«Per raggio di stella». Cecco d'Ascoli e la cultura volgare tra Due e Trecento
Sara Ferrilli
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 398
«Virtù s'acquista per raggio di stella»: con questo verso, dal tono gnomico, Cecco d'Ascoli condensa nel secondo libro dell'Acerba la sua definizione della virtù, individuando nella favorevole disposizione astrale le prerogative dei diversi temperamenti umani. Esso simboleggia una riflessione che investe tanto l'attività accademica dello Stabili, quanto la sua opera letteraria, e che racchiude le molteplici chiavi di lettura a cui la sua produzione può essere sottoposta. Con l'Acerba Cecco intende fornire una summa del sapere enciclopedico del Trecento ed espandere il proprio pubblico, prettamente universitario, mediante l'uso del volgare. Oltre all'astronomia e all'astrologia, ambiti prediletti dall'autore, vi si trovano infatti questioni morali, problemi medici e dottrinali, nonché una complessa e a tratti contraddittoria riflessione politica sull'Italia del primo Trecento. Il dialogo con accademici e letterati è uno snodo fondamentale dell'esposizione ed esso delinea al contempo un panorama intellettuale variegato, soprattutto a Bologna, in cui Cecco rivestì un ruolo di primo piano. È proprio dall'approccio dialettico, suggerito dallo stesso autore, che questo libro intende partire per tracciare la biografia di un personaggio da subito divenuto leggendario, ed esplorare i grandi temi che emergono dalla lettura delle sue opere. Oltre all'ombra imponente di Dante, fondamentale contrappunto stilistico e filosofico, spiccano infatti le menzioni di Cavalcanti, Cino da Pistoia, Dino del Garbo, così come le spie testuali che aiutano a ricostruire la biblioteca stabiliana. Ne consegue che nella produzione di Cecco non c'è solo l'impronta dell'eretico perseguitato, del negromante o del feroce contestatore di Dante, ma soprattutto quella del poeta-docente, che rilegge il suo tempo attraverso la lente del determinismo astrologico e difende caparbiamente la propria categoria professionale.
Dante, l'Umbria e i santi. Atti delle giornate di studio di Foligno e Assisi (13-16 aprile 2021)
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 174
Nel corso del 2021, settimo centenario della morte di Dante Alighieri, numerose città e regioni d'Italia si sono impegnate in celebrazioni specifiche, per ripercorrere le tante testimonianze pervenuteci seguendo nuovi metodi critici o per proporre nuove riflessioni e nuovi documenti. Così è stato fatto anche a Foligno e Assisi in una serie di incontri tenutisi fra il 13 e il 16 aprile. I contributi, che hanno avuto come tema generale Dante, l'Umbria e la santità, hanno coniugato l'analisi puntuale di passi della Divina commedia dedicati ad aspetti della santità, in particolare francescana, con ampi panorami storico-biografici, letterari e artistici. Uno spazio speciale è stato riservato alla trasmissione dei testi danteschi, avvenuta mediante preziosi manoscritti o attraverso la celeberrima princeps fulignate del poema sacro.
Il caso di Menghino Mezzani tra Dante e la Romagna
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 167
Custode della memoria di Dante in area romagnola, fu Domenico di Ugolino Mezzani, comunemente conosciuto come Menghino, nato nell’ultimo quarto del sec. XIII e morto nell’agosto 1376. La sua famiglia, originaria di Mezzano (a nord di Ravenna), si era poi stabilita a Pezzolo presso Russi. Coluccio Salutati, in una lettera del 2 ottobre 1399 al cancelliere Niccolò da Tuderano, ricorda come egli fosse «familiaris et socius Dantis nostri». In quest’epistola Coluccio, che desiderava avere un esemplare corretto della Commedia, «opus divinissimum», per far fronte a quella molesta corruzione che ha invaso tutti i libri, scrive di aver sentito che Menghino era considerato un esperto del poema sacro. Il Mezzani, a quanto pare, dedicò a Dante un epitaffio di sei esametri ritmici: «Inclita fama cuius universum penetrat orbem» (Dante ‘la cui inclita fama penetra per tutto l’universo’). Il suo nome è stato accostato a un manoscritto del sec. XIV, datato 1363, che dopo essere transitato per la collezione di Thomas Phillipps (con segnatura 8881), è ora ad Austin, University of Texas, Chronicle Library, H.R.C. 45. Il testo del poema è preceduto da sommari in terza rima (per Inferno e Purgatorio) e accompagnato da glosse esegetiche in latino per gran parte dell’Inferno e per qualche canto del Purgatorio. Sebbene la ricerca abbia dimostrato che questo manoscritto non possa essere considerato autografo di Menghino e dunque occorra rinunciare a identificarlo con il volume ricercato da Coluccio, l’apparato esegetico di questo codice (collocabile in area romagnola) riveste particolare interesse nell’ambito della fortuna di Dante nel sec. XIV. Di grande valore, al di là dei risultati letterari conseguiti, sono i sommari in terza rima per le prime due cantiche, qui editi criticamente, che, se non sono attribuibili a Menghino, a lui, studioso di Dante, furono tuttavia indirizzati.
L'Alighieri. Rassegna dantesca. Volume Vol. 59
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 158
La Rassegna dantesca è stata fondata da Luigi Pietrobono e diretta da Saverio Bellomo, Stefano Carrai e Giuseppe Ledda.
Per amore di giustizia. Dante fra diritto, politica e teologia
Giulia Gaimari
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2022
pagine: 220
La giustizia, nell'opera di Dante, è un tema capitale e al contempo sfuggente. La pluralità degli ambiti a cui afferisce - etica, diritto, politica, teologia e autobiografia - ne acuisce la straordinaria complessità. Lungi dal volere offrire un quadro esaustivo, questo volume getta luce su alcuni degli aspetti chiave della riflessione dantesca in merito alla questione della giustizia tenendo conto tanto delle idee che circolavano nella Firenze tardo duecentesca e delle dinamiche politiche e culturali che la animavano, quanto delle ambizioni didattiche dell'Alighieri e delle strategie letterarie che egli adotta per perseguire i propri obiettivi, sia prima che dopo l'esilio. Virtù che attribuisce a ciascuno il suo, e che necessita di conoscenza, consapevolezza e amore, la giustizia regola la vita in comune e determina la salvezza eterna dei singoli, configurandosi come un punto di contatto fondamentale fra l'essere umano, il suo prossimo e Dio.