Ledizioni
Sociologia digitale 2.0. L'Intelligenza Artificiale Generativa come oggetto e strumento di ricerca
Federico Pilati
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 122
Il volume si propone di esplorare i molteplici usi dell'Intelligenza Artificiale Generativa nella sociologia digitale, intrecciando riflessioni teoriche, analisi metodologiche e casi di studio empirici. Suddiviso in tre capitoli, il libro offre una visione articolata delle potenzialità e dei limiti dell'IA generativa come oggetto di studio e strumento di ricerca. Il primo capitolo esamina l'Intelligenza Artificiale Generativa come oggetto di studio, fornendo una panoramica storica e concettuale dello sviluppo dei modelli generativi. Vengono analizzate le implicazioni sociali e culturali di questi sistemi, focalizzandosi sulla loro natura di assemblaggi socio-tecnici ed il loro ruolo nella produzione culturale, concludendo con riflessioni epistemologiche sul duplice ruolo dell'IA come oggetto e agente nella società. Il secondo capitolo si concentra sull'uso dell'IA Generativa come strumento per la ricerca qualitativa, esplorando il suo impiego in ambito etnografico. Vengono presentati strumenti specifici, come Whisper AI per la trascrizione automatica e NotebookLM per l'indicizzazione e l'analisi dei testi, con un'attenzione particolare alle sfide metodologiche e pratiche che emergono dall'integrazione tra approcci computazionali ed etnografici. Il terzo capitolo affronta le pratiche sperimentali, presentando casi concreti di applicazione dell'IA in vari contesti di ricerca, tra cui la creazione di una "riflessività sintetica" che utilizza l'IA per riflettere su bias e posizionamenti sociali dei suoi utenti e del ricercatore. Le conclusioni offrono una sintesi critica sull'integrazione tra IA Generativa ed etnografia, delineando prospettive future per lo sviluppo della ricerca sociale con intelligenza artificiale. Questo libro non si propone come un testo definitivo, ma come un contributo al dibattito sulle metodologie di ricerca sociale nell'era dell'IA Generativa, invitando a nuove riflessioni, sperimentazioni e innovazioni metodologiche.
Gli Essais in altra lingua: traiettorie europee di Montaigne
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 320
"Gli Essais in altra lingua" indicano nella traduzione dell'opera di Montaigne l'oggetto dell'indagine a cui sono dedicati i contributi di questo volume, che spaziano in più contesti linguistici - segnatamente tedesco, inglese, spagnolo e italiano - e in più secoli, dalla prima traduzione italiana del 1590 alle versioni tedesche del XVIII secolo, fino a quelle pubblicate a Milano lungo tutto l'Ottocento. Due linee direttrici complementari sostengono la ricerca: la prima propone l'analisi dei testi e delle singole scelte traduttive, tese innanzitutto a valorizzare la ‘scrittura' dell'écrivain bordolese e a collocare i suoi Essais all'interno di un'ideale biblioteca linguisticoletteraria di matrice europea; la seconda esplora le cosiddette ‘traiettorie' del testo e delle sue traduzioni all'interno di un poli-sistema culturale che riguarda parte consistente dell'Europa e che interessa strategie editoriali, politiche linguistiche, istituzioni e società. Nonostante il carattere specificamente nazionale delle singole traiettorie europee degli Essais, esistono punti di convergenza mobili, ‘passerelle' che travalicano la diversità dei contesti geografici, politici, culturali, e depotenziano quella sorta di illisibilité che accompagna nei secoli l'opera di Montaigne. La traduzione è esercizio di ascolto e restituzione, di misura della conoscenza di sé e dell'altro, indagarla in modo approfondito offre una riflessione importante sul piano diacronico quanto su quello sincronico dell'ermeneutica montaignana: le traduzioni valorizzano la polisemia degli Essais, palesano elementi che nell'originale restavano silenti e lo fanno spesso per vie inattese, operando scelte, sostituzioni, negoziazioni non solo necessarie ma anche rivelatrici di una cultura europea, en mouvement.
La costituzione della società. Lineamenti di teoria della strutturazione
Anthony Giddens
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 554
Anthony Giddens è uno dei sociologi più noti della contemporaneità. In questo volume offre una teoria completa di una nuova importante prospettiva nel pensiero sociale, una sintesi e un'elaborazione di idee accennate in opere precedenti ma descritte qui per la prima volta in forma integrata e completa. Una caratteristica particolare è l'interesse di Giddens per il collegamento dei problemi astratti della teoria con un'interpretazione della natura del metodo empirico nelle scienze sociali.
Kilometri
Gli scrittori della polvere
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 151
25 città, 25 storie. Dalle strade assolate di una metropoli vibrante ai vicoli silenziosi di un borgo dimenticato, ogni racconto di questo libro è una destinazione, un respiro, un frammento di vita. Qui troverete sogni che si intrecciano con la polvere dell'asfalto, incontri che cambiano il destino e nostalgie che riecheggiano tra mura di città lontane fra loro. Noi siamo Gli scrittori della polvere, un gruppo di autori nati tra le pagine di un corso di scrittura dell'Università di Salerno, uniti dalla passione per le parole e dalla voglia di esplorare il mondo attraverso storie, e questo libro è il nostro itinerario.
La voce della terra. Per un'archeologia dell'esperienza onirica
Alessandro Baccarin
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 250
Il sogno è stato per millenni un'esperienza multiforme e complessa. Si trattava di attraversare, grazie a ciò che era ritenuto essere tutt'altro che un delirio della ragione, una dimensione estroflessa del soggetto. Esperienza del sacro, della magia, della morte e della vita, della coscienza e dell'incoscienza, del mondo degli spiriti e degli antenati, il sogno intratteneva un legame esclusivo con l'immaginario individuale e collettivo. Gli antichi sognavano voli cosmici, peregrinazioni celesti, metamorfosi, rapporti erotici estremi. Sognare significava fare esperienza della potenza immaginativa allo stato puro. Oggi, al contrario, assistiamo ad un inaridimento dell'esperienza onirica, evento imputabile a precise relazioni di potere piuttosto che alla trasformazione progressiva degli immaginari. Scopo di questo libro è indagare il sogno come esperienza storicamente determinata, oggetto di una sterilizzazione necessaria all'emergere della moderna società degli individui.
Con-senso. Riflessioni di antropologia applicata sul diritto alla salute e il consenso informato
Stefania Spada
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 235
Il consenso informato è davvero garanzia di un diritto alla salute soggettivo, libero e consapevole per tutte e tutti, senza discriminazioni? Cioè, il consenso informato, per come viene agìto nelle prassi, riesce a porsi quale garante di diritti? Il testo cercherà di rispondere a tali quesiti attraverso la restituzione di una ricerca antropologica svolta nel reparto di ginecologia ed ostetricia di un'azienda universitario-ospedaliera della regione Emilia-Romagna. Partendo da riflessioni filosofico giuridiche, l'autrice interroga la capacità dei diritti fondamentali, ed in particolare il diritto alla salute, di divenire sostanziali nel contesto contemporaneo interculturale. L'esigibilità nelle prassi quotidiane va infatti compresa considerando le diverse dimensioni di potere che caratterizzano le relazioni, in primis quella medico-paziente. Attraverso l'etnografia delle azioni sanitarie, le modalità in cui viene agito il consenso informato entrano in dialogo con la riflessione rispetto alle criticità ed alle disfunzioni proprie della logica aziendalistica strutturante l'incontro tra sapere biomedico e cittadini.
Essere valdostani 2025. Una visione antropologica
Oscar Torretta
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 102
Esiste un'identità collettiva valdostana? Cosa si intende per identità collettiva? Stiamo tutti parlando della stessa cosa quando usiamo, per fare un esempio, termini quali etnia, popolo, lingua madre, tradizione o identità? E qual è il ruolo svolto dalla teoria, nella fattispecie antropologica, nella costruzione identitaria? Le diverse teorie hanno la stessa valenza? O, in generale, la teoria politica normativa assume semplicemente la natura dell'etnicità e del nazionalismo come dati, ponendo poca enfasi sulla costruzione dei gruppi sociali e ancor meno sull'inerente sviluppo culturale? Ed in ultima analisi, come valdostani, dove stiamo andando? Ecco alcune delle questioni trattate in questo libro.
Tribunali di carta. Il problema della giustizia in letteratura
Teresa Agovino
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 134
Questo volume indaga ad ampio raggio il problema della giustizia in letteratura. Concentrandosi prevalentemente sul problema giudiziario, sulla veridicità degli atti del processo, sull'attività condotta nelle aule di tribunale, ci si interroga sui tratti comuni che contraddistinguono autori pur tanto distanti per epoche e poetiche, ma tutti tra loro collegati, di fondo, da una profonda sete di conoscenza e da una faticosa ricerca della verità, che sempre origina da una comune aspirazione alla perfettibile Giustizia umana e mai da una sfiducia, totale o parziale, nelle potenzialità giudiziarie. Insieme agli scrittori più noti e studiati che operano sul tema e che hanno nel tempo posto le basi della riflessione giudiziaria o a coloro che abbiano progressivamente seguito quei modelli, da Goethe a Kafka a Weiss, da Manzoni – che resta costante caposaldo di questo studio – a Sciascia, fino al più recente Camilleri, si è cercato di inglobare anche autori meno trattati dalla critica in merito alla problematica giudiziaria (Betti, Benda, Fontane e Buzzati, ad esempio). Se ne ricava una panoramica a trecentosessanta gradi sulle questioni centrali del problema giudiziario – dalla trasposizione teatrale o romanzesca, alla motivazione che sta alla base della scelta di riportare o meno i nomi dei protagonisti, all'assoluto e comune rifiuto della possibilità di una giustizia privata generata unicamente da un desiderio di vendetta – senza dimenticare che, nonostante gli elementi biografici di questi scrittori sovente li riconducano in qualche modo al mondo giudiziario, ci si trova comunque sempre di fronte a testi letterari, che in quanto tali vengono qui affrontati.
Arrabbiati. Alle radici della rabbia sociale
Carmelo Guarino
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 211
Siamo dinanzi a mutamenti inimmaginabili di cui non comprendiamo ancora portata e significato e che attraversano tutti i paesi del mondo: dal disagio delle democrazie alla crisi dei partiti tradizionali, dal fenomeno pervasivo delle dimissioni di massa (great resignation) all'affermazione delle forze sovraniste, nazionaliste e di ultradestra nel mondo, dalle culture wars fino al crollo irrefrenabile della natalità e dei matrimoni, nell'assenza di un'autentica nuova narrazione capace di rifuggire da spiegazioni approssimative, ingannevoli politicamente e intellettualmente esecrabili. Ma c'è qualcosa di ancora più profondo che pare celarsi dietro queste tendenze e che sembra montare in maniera preoccupante nella retorica pubblica, dal dibattito politico-culturale alla vita privata di ognuno di noi: la rabbia, appunto. Uno stato emotivo che sulla falsariga di Zygmunt Bauman potremmo intendere come la risposta sociale a una drammatica crisi di fiducia pubblica nello Stato, esito di una profonda crisi di rappresentanza che è, innanzitutto, politica, oltreché istituzionale. Il presente lavoro indaga proprio la rabbia sociale, pur nella consapevolezza della complessità e della multidimensionalità del fenomeno e senza la pretesa di esaurire un tema così complesso da impegnare secoli di storia del pensiero e discipline differenti, dalle filosofie alle psicologie fino alle scienze della vita. Si rivela comunque interessante esplorare e tentare di comprendere, mediante un'ampia revisione della letteratura esistente e con riferimento alle principali evidenze scientifiche, l'universo delle motivazioni che inducono la rabbia nelle persone, i contesti in cui si manifesta con maggiore evidenza e gli effetti che questa può determinare sulla qualità delle relazioni sociali, oltre che sulla tenuta della società.
Friends and Foes in the Indo-Pacific. Multilateralism Out, Minilateralism In?
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 128
Introduzione di Paolo Magri.
Maria Montessori e la pedagogia scientifica
Francesco De Bartolomeis
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 201
Pubblicato per la prima volta nel 1953, a pochi mesi dalla morte di Montessori, questo libro ha offerto un contributo originale alla sua ricezione critica. De Bartolomeis la rilegge alla luce dei propri interessi per l'educazione attiva e per i problemi connessi alla definizione della pedagogia come scienza. Ne viene fuori un profilo che marca la distanza fra Montessori e le espressioni più aggiornate del movimento pedagogico contemporaneo e ne ridimensiona le pretese di scientificità. Prendere sul serio Montessori come oggetto di studio è tutt'uno con il renderle merito della sua lotta per il riconoscimento dei bambini: da questa posizione De Bartolomeis si misura con un esercizio critico che fa intravedere la trama di una stagione operosa della sua autoformazione come intellettuale e pedagogista militante. Questa nuova edizione ad accesso aperto apre la sezione Testi della collana Ianus. Educazione e trasformazione sociale.
Non siamo mica qui a giocare! Una «gaming zone» per le nostre biblioteche
Alberto Raimondi
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 185
Dopo un lungo periodo nel quale sono stati considerati dall'opinione pubblica sottocultura o, al massimo, appartenenti al mondo dell'infanzia, i giochi, complice anche un mercato in continua crescita, hanno iniziato a contaminare i media tradizionali affermandosi in maniera sempre maggiore nell'entertainment culturale. Anche le biblioteche di pubblica lettura hanno iniziato, negli ultimi anni, a dedicare uno spazio ai giochi: la Gaming Zone, un'area specifica in cui sono collocati tutti i materiali ludici, nonché luogo espressivo delle potenzialità aggregative e del valore culturale finalmente riconosciuto di giochi da tavolo e videogiochi. La biblioteca che si evolve, emancipandosi così dall'essere esclusivamente una risorsa informativa, può trovare nuova linfa partecipativa nel gaming e nel suo pubblico. Ma come si crea una Gaming Zone? Tra esempi concreti frutto di esperienze dirette, consigli operativi e un approccio pratico al lavoro del quotidiano, Alberto Raimondi, bibliotecario, lo racconta sin dalla fase progettuale. Invitandoci a superare le resistenze iniziali, a sperimentare senza timore nuove soluzioni e cercando di prevenire le criticità gestionali, l'autore ci accompagna nella creazione di un servizio che possa contribuire alla crescita e allo sviluppo della biblioteca. Non solo conferendole una nuova immagine, utile ad attrarre un pubblico più ampio dell'attuale, ma soprattutto che sappia mettere al centro la persona, ancor più delle collezioni. Per una biblioteca veramente capace di diventare uno spazio pubblico di condivisione al passo coi tempi, senza dimenticare la propria storia e i propri valori fondativi. Non siamo mica qui a giocare! può essere un manuale utile per chi inizia un percorso per realizzare un nuovo servizio per la propria biblioteca, uno strumento di confronto per chi l'ha già introdotto e un nuovo sguardo attraverso il quale anche i non addetti ai lavori possono osservare quello che per consuetudine è una realtà identificata spesso solo con i libri. Attraverso ilgaming, quindi, ci si interroga sul ruolo dei bibliotecari e delle biblioteche oggi, in termini di proposta culturale e sociale. Perché, al di là dei riconoscimenti ufficiali il gioco è, da sempre, rappresentazione di cultura e società.

