Edizioni L.I.R

Mi interessa cogliere la freschezza di uno sguardo, un incontro, un bacio, l’emozione di due occhi che si tuffano nel mare di altri due, che magari li aspettavano da tempo; e il cuore che fa: TUM! TUM! Tu che ti senti improvvisamente sull’Everest ma sei assalito da un dubbio atroce: “Mi butto e così rovino tutto?” oppure “Aspetto domani a dirglielo?” e dall’altra parte due occhi imploranti “Cosa fa? Perché si è fermato? Perché non si butta? Allora non mi vuole? Lo sapevo che era meglio stare a casa, mannaggia a chi me l’ha fatto fare di uscire!”, poi improvvisamente la svolta. Per caso. Succede sempre per caso.

Giunto alla soglia del mio quattromilacentesimo giorno di permanenza sul più popolare social network, per l’esattezza 11 anni, 2 mesi e 24 giorni (il conto è presto fatto: ho creato il mio “account” il lontano 20 agosto 2008 e mentre stendo queste righe il calendario reca la data 10 novembre 2019), ho avvertito il bisogno di voltarmi indietro, di fare un bilancio, di mietere il raccolto di quanto avevo seminato finora per scoprire se qualcosa di buono poteva mai esserci meritevole di trovare posto in un vero libro (“Il libro delle facce”).

Penelope da bambina aveva un unico sogno… diventare una cantante. Grazie ai sacrifici fatti dai suoi genitori, riesce realizzare il suo sogno e sfonda nel mondo della musica. Mentre compie questo suo viaggio verso la fama ed il successo, si innamora, si sposa e ha un figlio. La sua vita non potrebbe essere più perfetta di così, ma il destino per lei ha in serbo progetti molto crudeli. Tuttavia sarà proprio il destino che le ha strappato tutto a farle riassaporare ancora la gioia di cantare e a farle battere ancora il cuore per amore. Questo libro, narrato con dovizia di particolari, carpirà la vostra attenzione e vi porterà ad un finale che vi lascerà a bocca aperta e con gli occhi umidi di lacrime.

Una raccolta di poesie: la condizione di un'anima incerta e fluttuante incapace di scegliere se ascendere al cielo, ad una dimensione di vita più contemplativa e spirituale oppure se rimanere sulla terra privilegiando una dimensione di vita più materialistica e mondana.

L’incontro tra Jean, un pittore affermato di Vercelli, e una casa padronale situata in una posizione dominante un segmento dell’Alta Valle Antrona, si rivela un’attrazione fatale. Un’attrazione che investe da subito l’impulso creativo del pittore, permeando in maniera talmente misteriosa la sua immaginazione, da indurlo ad acquistarla e rimetterla in sesto, per andarci a vivere con Milù, la sua gatta speciale. Il pittore, orfano di guerra, che ignora le sue origini e ha un passato marcato da alcolismo e fallimenti sentimentali, vive quella scelta come rivalsa e riscatto. Ma la vita solitaria nella nuova casa lo induce a ricordi irrefrenabili, mentre la casa stessa e la natura intorno si rivelano fonte di misteriose e suggestive sensazioni che rimandano a vite passate. I misteri si infittiscono fino a che un nubifragio, una frana e un personaggio misterioso, porteranno Jean a scoperte rivoluzionarie.

Questa pubblicazione ha il compito di integrare ed estendere al campo relazionale le cure sanitarie e socio-sanitarie descritte nella prima opera “Abitare in una residenza sanitario-assistenziale” ideata dagli stessi autori. L’assunto ritiene inscindibile l’attività di cura sanitaria da quella sociale espressa in prestazioni relazionali così come sono intrinsecamente connessi i disagi di natura psichica causati dai malesseri fisici oppure le malattie psichiatriche e psicologiche che insorgono in seguito o correlate a disturbi fisiologici. Tale traguardo è ancora lontano, anche se alcuni passi in questo senso sono stati fatti; in particolare appare opportuno “pensare” in questi termini già dalle scuole di preparazione del personale sanitario, socio-sanitario e sociale.Le cure prestate all’Ospite di una RSA, nella fattispecie trattata, non possono prescindere da questa integrazione, che accompagna l’ultimo tratto della vita di una persona.

Essendomi ritrovato solo, o come va di moda dire oggi “single”, alla soglia dei quarant’anni, mi sono posto il problema - ahimè - di andare alla ricerca di una nuova anima gemella. Purtroppo la grave crisi economica tuttora perdurante aveva prodotto, nel frattempo, l’effetto di una pressoché totale desertificazione della vita notturna della nostra provincia. Le occasioni di familiarizzare con gente nuova, la sera nei locali, anche soltanto per scambiare quattro chiacchiere innocenti, erano ridotte al lumicino, e proprio non si intravedeva la via di uscita a questa incresciosa situazione. Così, per gioco, per divertimento, raccolsi l’invito di un simpatico collega di lavoro ad iscrivermi ad uno dei social network per incontri che proliferavano sulla rete, e in particolare mi suggerì Tinder, che a quanto pareva già spopolava all’estero, anche se non era ancora altrettanto diffuso nel nostro paese.

Ares e Ginevra sono le Prescelte Creature chiamate nel mondo sotterraneo di Trìveland per salvare le vite dei suoi abitanti. Giunti alla Foresta del Gallo, questi due diciottenni di Piacenza incontrano Jack e Nydia, due guardie al servizio degli Elfi. I misteriosi giovani invitano i prescelti a seguirli a Nova Florenza, la città segreta dove il Patriarca Sarastro li sta aspettando per guidarli alla Cava Muschia. Questo luogo sacro è il santuario che Ares e Ginevra dovranno attivare per proteggere definitivamente la parte orientale della Nuova Gallia dalle forze di Rancoria, l’impero creato dal malvagio Zhemtar, un necromante proveniente da un altro universo. Le Prescelte Creature riflettono bene prima di accettare, perché sul petto di Jack è impresso come un marchio il simbolo di Rancoria. Intanto, le flotte dell’Esercito Trivettico si apprestano ad attaccare la città portuale di Radi, nella speranza di poter liberarla dall’occupazione Rancorica. La Nuova Gallia ospita diversi popoli che, dopo l’invasione da parte di Rancoria, sono stati costretti a vivere isolati dal resto di Trìveland.

Una serie di racconti della "prima" scrivente, che raccoglie impressioni, sensazioni e fatti dell'infanzia e dell'adolescenza. Semplici osservazioni di se stessa e di altri, rimanendo al di fuori della storia; raccontati con obiettività e disincanto, rivelano, in parte, momenti vissuti e mai dimenticati, anche se, talvolta, corredati di fantasia.

Una guida che si rivolge a tutti gli amanti del carlino che vogliono prendersi cura al meglio del loro compagno a quattro zampe.

“...la sua attenzione fu attirata da due alberi, uno di fronte all’altro, ai due lati opposti della piccola e stretta strada. A sinistra c’era un biancospino fiorito in modo smisurato che si era avviluppato su un’acacia verde e forte. I due alberi sembravano due amanti in perfetta simbiosi.”