Colomò

Molteplici schegge di quello che forse fu un io unitario, traversanti territori non sovrapponibili ma parzialmente comunicanti. Città spossessate da vegetazioni proliferanti, carnevali e Venezie di altri domani, luna park avvolti in nebbie amnesiche, templi oracolari nascosti nel disagio quotidiano, abissi notturni legati a doppio filo con pulsioni amoriali. Una ricomposizione impossibile, traiettorie di deriva verso ultime spiagge, eterno ritorno del diseguale.

Questa seconda antologia di racconti brevi nasce dal desiderio di raccogliere in un unico volume le fatiche letterarie di alcuni membri del gruppo Telegram Lovecraft_ITALIA. In questo libro troverete racconti, illustrazioni e fumetti non solo ispirati alla mitologia di Lovecraft ma anche al mondo dell'horror, della fatascienza e del weird.

Un libro labirintico la cui suddivisione in primo e secondo tempo, in titoli di testa e di coda, potrebbe essere tanto veritiera quanto ingannevole. La scrittura ispirata alle avanguardie letterarie, dal surrealismo alla patafisica fino al cut-up e alla psichedelia, combinata all'ambientazione contemporanea in piccoli borghi del nordovest e nordest d'Italia non vogliono essere intesi quali innovazione o superamento dell'opera di HPL ma al contrario una prosecuzione dello spirito "glocal" che fu una delle sue conquiste fondamentali; la filosofia neopagana che saltuariamente emerge tra le pagine è invece il tocco personale dell'autore che nel pieno rispetto di Lovecraft si guarda bene dall'attribuirgli una Weltanschauung estranea alla sua visione.

La fantascienza secondo Mauro Palazzi, un viaggio distopico tra monti alieni, personaggi indimenticabili, humor nero.

"In questo libro ho voluto raccogliere trentaquattro anni di lavori tra i più significativi. Alcuni mi hanno dato grande soddisfazione, altri meno, alcuni realizzati per clienti le cui vicissitudini li hanno destinati all’oblio, ed infine altri che sono rimasti incompiuti, sulla carta, cestinati. Soprattutto questi ultimi, a parer mio, non meritavano questo destino. Questo libro quindi vuole anche essere un riscatto dall’oblio, un modo per riportare in vita, per lasciare un piccolissimo segno, in questo mondo ridondante di immagini." (Mario Delucis)