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Rosaria Palazzolo, 48 anni, di Castellammare del Golfo, sposata con Giuseppe Frazzitta, 2 figli Pietro e Caterina, viene operata all'ospedale di Alcamo per l'infiammazione di una ferita ossea, alla testa, conseguenza di una precedente operazione al cervello. Tutto sembra essere andato bene, ma nel pomeriggio dello stesso giorno, la donna muore d'infarto. La figlia denuncia subito il chirurgo ed il personale medico dell'Ospedale al Commissariato di Alcamo. Successivamente però il caso viene affidato, per territorialità, al Commissario Francesco Vitale, detto Ciccio. In un primo momento tutti sembrano convinti della colpevolezza del personale sanitario, incompetenza, negligenza, la non considerazione che la donna soffrisse anche di cuore. Ma il commissario Vitale conduce un'indagine strana. Entra nelle singole vite di tutti i personaggi che ruotano attorno alla defunta… e solo alla fine scoprirà chi e perché ha assassinato Rosaria Palazzolo.

La ricerca presentata in questo testo nasce, come in molti altri casi, dalla necessità di capire qualcosa del mistero della vita. Rispetto alle tre vie maggiormente frequentate nel corso della mia esistenza, e cioè scienza, spiritualità e religione, osservo che lo sviluppo della scienza, intesa come insieme di scienze convenzionali e scienze di confine, ci permette oggi di comprendere che la religione e la spiritualità sono giunte alla conclusione del loro compito evolutivo. Rilevo quindi l'importanza sia di andare oltre il religionale e lo spirituale sia di fare riferimento alle scienze (convenzionali e di confine) per la ricerca sul mistero della vita. Successivamente mostro come una ricerca con tale riferimento giunga ad assumere naturalmente il multiverso a proprio fondamento laddove viene compreso dalle scienze come senza inizio e senza fine. Il mistero della vita diventa dunque il mistero della vita del e nel multiverso senza inizio e senza fine. Con questa visione intraprendo una ricerca in prospettiva post-spirituale che indica che siamo parti immortali di un multiverso senza inizio e senza fine che ci invita a vivere, in un apprendimento infinito e lungo un viaggio senza fine, qui su questa Terra e poi in innumerevoli altri mondi e dimensioni, in sintonia rispetto alla sua amorevole processualità non-separativa in cui ci coinvolge continuamente.

Alza lo sguardo, due occhi verdi dalla luce ammaliante brillano incastonati in una delicata coltre di lentiggini, osservano la bellezza incomparabile della tenuta nobiliare di famiglia. La sua. Ne osserva ed inneggia i fasti di un tempo che fu mentre un dettaglio, da chiunque facilmente inosservato, la conduce su una strada intricata ed ermetica. Tra passato, presente e un futuro fatto di grandi successi e di dolorose perdite, segue il percorso che l'universo ha prestabilito. L'espiazione immortale di un peccato capitale che segna per sempre il destino, soggiogandone i personaggi ad un'inevitabile sorte. Sarà l'amore eterno sufficiente a ripristinare l'equilibrio universale?

“Capitò tutto a Malga Ces” è un romanzo ambientato nelle Dolomiti trentine durante e dopo la Seconda guerra mondiale. Presenta uno spaccato della vita rurale, intrecciando eventi storici, guerra, paura, fame e successiva ricostruzione, con storie d'amore e di resilienza. Il racconto si snoda attraverso diverse generazioni, esplorando le sfide affrontate dai protagonisti, Maria, Enrico, Antonietta e Marco, e da una serie di personaggi secondari, ognuno con le proprie debolezze, virtù e sogni. Nonostante la drammaticità del contesto storico, il testo non manca di momenti di umorismo e leggerezza, che contribuiscono a creare un'esperienza di lettura piacevole e coinvolgente.

“Dune” narra la storia di Abby, una giovane laureata, che intraprende la sua esperienza lavorativa presso l'“Heart Hospital Saint Jacob”. Catapultata in un ambiente lavorativo prevalentemente maschile, affronterà con resilienza e determinazione questa realtà. Abby si trova a confrontarsi con le proprie emozioni, impara a conoscere meglio se stessa ed esplora le dinamiche complesse delle relazioni interpersonali, in cui l'attrazione, il desiderio e la paura si intrecciano, creando situazioni ambigue e incerte. La sua personalità le permetterà di raggiungere gli obiettivi preposti? Il suo elemento di forza sarà il mare, con i suoi stati calmi, mossi, i colori e il profumo di salmastro che si mescola con gli aromi della vegetazione costiera, che inebrieranno i suoi stati d'animo. L'espressione di questi elementi è concentrata nell'essenza prodotta a livello locale, il poter indossare tale profumo trasmette le emozioni che il vissuto ha scritto dentro di lei.

Questa raccolta, nata dalla mente ma ispirata dal cuore, vuole essere una dedica a chi, pur mancando fisicamente, rimane presente più che mai in ogni mio respiro dopo un'unione di ben cinquant'anni incancellabili e pieni. Nel mettere insieme questi versi, a volte struggenti, a volte protesi verso una speranza, ho ritrovato la forza e il conforto per superare una perdita insostituibile, che ancora mi ispira per non interrompere un legame che non ha età, né tempo, facendomi compagnia con l'unico linguaggio che conosco.

Siamo in un piccolo paese del Sud Italia nel quale le abitudini, le tradizioni e i ritmi sono ancora quelli dei primi anni del novecento nonostante la trama del romanzo si dipani negli anni cinquanta del secolo scorso. Il maresciallo Bruzzese, figura caratteristica di comandante della locale stazione dei carabinieri, indaga su di un misterioso caso di minacce rivolte ad un facoltoso commerciante del posto. Fra reticenze e tentativi di depistaggi, le indagini comunque mettono in luce una torbida realtà insospettata; il quadro si complicherà con un omicidio, un enigma da risolvere che si rivelerà un complicato rompicapo per gli inquirenti. In tutto questo si innesta la vicenda personale del maresciallo che, convinto di aver finalmente trovato la sua anima gemella, si immergerà in una storia appassionata con una maestrina. Il racconto si dimostrerà un giallo con tutti i crismi del thriller classico per la cui soluzione al maresciallo occorrerà l'aiuto di un suo fraterno amico.

Miles Jackson è un adolescente che vive nel nord dell'Alaska, luogo nel quale il popolo si muove con un solo mezzo: i cani da slitta. In seguito ad un tragico incidente, in cui perde la madre, Miles compirà un lungo viaggio alla ricerca di se stesso e di alcune verità sulla sua famiglia. L'inseparabile Misty, cane da slitta forte e leale, non lo lascerà neanche in questo suo viaggio e lo aiuterà a superare gli ostacoli dentro e fuori di sé che incontrerà sul suo cammino.

“Folle io, Folli tutti – Tra fango e luce - Diario di una rinascita” è la testimonianza cruda e senza filtri del protagonista, dalla prima canna a tredici anni fino alla conquista della sobrietà a ventitré. Un viaggio attraverso l'inferno della dipendenza che tocca ogni sostanza immaginabile: dall'alcol al DXM, dalla ketamina ai gas inalanti, dal choking game agli psicofarmaci, in una spirale autodistruttiva che lo porta dalle comunità terapeutiche alle cliniche psichiatriche, dai reparti di riabilitazione alle notti per strada. Ma questa non è solo la storia di una caduta, è il racconto di come si possa rinascere, trovare l'amore vero e costruire una nuova identità. Un libro necessario per capire la dipendenza dall'interno, scritto con l'onestà brutale di chi l'ha vissuta sulla propria pelle e ne è uscito più forte.

Il dialogo tra i fiori e le altre forme di vita è aperto ed interrotto sin dalla notte dei tempi. Ad un'attenta analisi, ciò da cui veniamo attratti non è il profumo o la forma o il colore dei fiori ma la loro capacità intrinseca di provocare reazioni emotive inaspettate, nascoste, talvolta profonde, senza essere consapevoli di come possa avvenire questo processo. La potenza di questa interazione è ciò che promuove la comprensione di noi stessi e dell'esistenza; non c'è avvenimento che non possa venire simbolicamente rappresentato da un tipo di fiore, non esiste disagio che non possa beneficiare dell'effetto riequilibrante contenuto in ciascuna essenza, non esiste messaggio che non possa essere efficacemente veicolato dal potere vibrazionale dei fiori. Le loro frequenze sono figlie di un più ampio spettro di lunghezze d'onda onnipresenti e che rivestono, come una coperta, l'intera superficie della terra, ricordandoci della comune interrelazione ed interdipendenza tra le diverse forme di vita. I fiori dunque, come parte essenziale della famiglia planetaria e come strumento terapeutico, possono influenzare positivamente l'umore, migliorare le relazioni interpersonali e persino aiutare nel percorso di crescita personale. Sulla Terra, più della metà della bellezza è dovuta ai fiori che sbocciano in innumerevoli tonalità; qualunque siano le difficoltà, i fiori sono sempre lì per risollevare il morale e rendere piacevole la vita con la loro semplice presenza.

Sai qual è la cosa che mi ha sempre fatto arrabbiare di più? Quando qualcuno ti dice che per avere successo devi seguire una ricetta precisa, come se ci fosse un manuale delle istruzioni uguale per tutti. O peggio ancora, quando ti fanno credere che se non hai iniziato prima dei trent'anni ormai è troppo tardi. Ho scritto questo libro proprio per dimostrare che queste sono tutte stupidaggini. Non esiste una strada unica per farcela, e soprattutto non esiste un'età giusta o sbagliata per iniziare. Che tu abbia vent'anni e tutta la vita davanti, o sessanta e la sensazione di aver perso tempo, se dentro hai ancora un sogno o semplicemente quella forza che ti impedisce di mollare, allora queste storie sono anche per te. Ho raccolto esperienze vere di gente che ha davvero toccato il fondo e poi è risalita, di persone partite da zero assoluto, di chi ha mandato al diavolo tutte le regole e le aspettative degli altri. C'è di tutto: gente comune che non conoscerà mai nessuno, personaggi famosi che tutti conosciamo, ragazzini che ti fanno sentire vecchio e adulti che hanno iniziato quando molti pensano sia finita. Da J.K. Rowling che scriveva nei bar perché non aveva i soldi per il riscaldamento, a Jim Carrey che si faceva assumere come portiere per poter fare il comico la sera. Da Mikaila Ulmer che a nove anni ha fondato un'azienda, fino a Stan Lee che ha creato i suoi supereroi più famosi dopo i quarant'anni. Questo non è il solito libro motivazionale pieno di frasi fatte che suonano bene ma non servono a niente, è una testimonianza concreta di quello che può succedere quando decidi di non fermarti. È la dimostrazione che aspettare il momento giusto non significa stare seduto a guardare, ma continuare a muoverti anche quando tutto il mondo ha smesso di credere che ce la puoi fare. Se proprio ora ti senti perso, se hai la sensazione di essere in un vicolo cieco, o se stai dubitando di ogni scelta che hai fatto, spero che in queste pagine riuscirai a trovare almeno un po'di quella forza che ti serve per andare avanti. Perché alla fine è sempre la stessa storia: chi non si arrende, prima o poi, arriva sempre da qualche parte.

Questa raccolta poetica nasce nel silenzio della notte, tra il buio dell'anima e il cielo stellato, in un momento di passaggio verso la vita adulta. I versi raccontano dolore, assenza e fragilità, ma anche il desiderio di riconciliarsi con sé stessi e la speranza di una rinascita. Attraverso immagini intense e intime, l'autore evoca la voce dei genitori, il fuoco del desiderio, la resistenza dell'amore di fronte alla sofferenza, e la possibilità di rifiorire nonostante tutto. Germoglio del buio è un cuore aperto: un mondo che cade e si rialza, un sogno che vuole restare vivo e trovare il proprio volo.