Avanguardia 21

La storia si colloca nel futuro, in un periodo successivo al 2020. Lorenzo MacEwan è docente di Sociologia del Network all'Università di Edimburgo. Mentre a Roma si sta sottoponendo a un esperimento di interpretazione dei sogni nel laboratorio della dottoressa Colonna, dal passato tornano alcuni fantasmi che hanno segnato la sua vita. Tre in particolare: il "caso Cybersphynx", il gesuita seicentesco Athanasius Kircher e, soprattutto, l'ineffabile Torre di Asian, un manufatto virtuale nato in un universo artificiale, un cosiddetto "metaverso". Per varie ragioni MacEwan si sente obbligato a indagare sulla prossima apparizione della Torre. Questa volta non in Second Life, ma nel mondo reale. Per Giovanni Boccia Artieri nel romanzo è presente "la necessità di mettere in connessione la realtà interna al web e il mondo esterno, con tutta la potenza evocativa e politica che questo comporta". E ancora: "L'immagine potente che William Nessuno utilizza per condurci verso questa presa di consapevolezza è la Torre di Asian, che nella narrazione diventa una vera e propria stele di Rosetta capace di dare forma al nostro immaginario" (dalla prefazione al testo).

È possibile affrontare serenamente e con successo sei, sette docenti che pretendono da voi la conoscenza integrale dei programmi svolti nell'ultimo anno scolastico? Il presente manuale è stato pensato per rispondere affermativamente a questo interrogativo. All'interno troverete consigli e strategie per impostare e sviluppare un serio progetto di ricerca personale e per rispondere senza affanni alle domande sull'intero programma svolto. "Sopravvivere alla maturità" è il primo manuale di preparazione al colloquio dell'esame di maturità scritto per gli studenti, con gli studenti e dalla parte degli studenti.

"Poesia direzionale del tempo di transito" è una risata sguaiata nei momenti più inadeguati. Una risata generata dall'arrendevolezza postmoderna, dalla perdita di una propria direzione, dall'abbandonarsi ai luoghi comuni più diffusi. Le sei tavole che compongono il testo, pubblicate originariamente sul web (2010), nascono dall'ibridazione tra il vitalismo futurista, l'irriverenza dada e il neotribalismo delle culture digitali e rappresentano l'ennesima brutale negazione di quella "Poesia" ridotta ancora per troppi a una lunga malinconica serie di cupi versi in riga.

Dopo anni di diffusione sul web, per la prima volta ben tredici manifesti net.futuristi vengono pubblicati su carta. "In queste pagine non c'è intrattenimento né svago, non c'è vana esibizione di Cultura, non c'è narcisistica e patetica presunzione di appartenere a chissà quale casta di Privilegiati (Poeti? Scrittori? Letterati? Artisti?). In queste pagine sono raccolte alcune delle intuizioni necessarie a condurci fuori dalla palude postmoderna. Con questi manifesti una nuova fase d'avanguardia si apre, o meglio la stagione aperta un secolo fa dal primo manifesto futurista prosegue e si rinnova", così Antonio Saccoccio nell'anomala introduzione ai manifesti.

Chi o cosa è Asian Lednev? Asian Lednev: un dispositivo per indagare il lavoro artistico ed architettonico di Fabio Fornasari. Non architetture, ma oggetti, spazi capaci di raggiungere una dimensione narrativa altrimenti inaccessibile. Un percorso ed un metodo che porteranno alla realizzazione del Museo del '900 di Milano, di cui Fornasari è autore assieme ad Italo Rota. Il titolo del libro, "Asian Lednev: creatore di mondi", allude infatti a uno spazio nel quale è possibile ricreare universi paralleli frutto di un immaginario architettonico nutrito tanto dalla teoria dell'arte, quanto dalla cinematografia fantascientifica. "Asian Lednev: creatore di mondi" non si limita a presentare le opere elaborate in questi anni nell'ambiente virtuale di Second Life ma si presenta come un progetto critico sul lavoro dell'artista. La selezione delle opere da esporre ricadrà quindi sui lavori maggiormente rappresentativi di un atteggiamento progettuale che contraddistingue la pratica professionale dell'architetto, secondo una narrazione che tende a riscoprire la metafora del viaggio, considerando le singole opere come delle reliquie provenienti da un mondo altro, da un mondo virtuale.