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De Luca Editori d'Arte: Immaginare i saperi

Don Diego alla corte roveresca di Casteldurante. L’Historia naturale dell’elefante

Don Diego alla corte roveresca di Casteldurante. L’Historia naturale dell’elefante

Antonella Attanasio

Libro: Libro in brossura

editore: De Luca Editori d'Arte

anno edizione: 2025

pagine: 88

Nel marzo del 1630 un elefante di nome Don Diego irrompe nella tranquilla terra di Casteldurante, nel quotidiano di un manipolo di chierici e di una comunità di sudditi testimoni dell’ormai irreversibile processo di devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato della Chiesa, regnante papa Urbano VIII. Francesco Maria II della Rovere, ultimo anziano duca, propone alla corte un’esperienza inusitata che si trasforma presto in una vera e propria cerimonia di un potere al tramonto. Il pachiderma, originario dell’India, si inginocchia nel cortile del palazzo ducale al cospetto delle Altezze Serenissime, come al tempo di Carlo Magno, e intrattiene i convitati con curiose esibizioni: Don Diego mangia pane ma gradisce anche i confetti, beve il vino delle cantine ducali, ama “i vezzi e le carezze” e si fa persino cavalcare dagli illustri ospiti. Tra questi l’erudito urbinate Vittorio Venturelli, ultimo bibliotecario ducale, traduttore di Aristotele e, come Franceso Maria II, appassionato di storia degli animali. Per la prima volta si pubblica qui la sua Historia naturale dell’elefante, già nelle raccolte Albani, ritrovata in Francia tra i manoscritti della Biblioteca Universitaria di Montpellier.
24,00

Gli animali e la caccia nell'immaginario di Francesco Maria II della Rovere

Gli animali e la caccia nell'immaginario di Francesco Maria II della Rovere

Libro: Libro in brossura

editore: De Luca Editori d'Arte

anno edizione: 2024

pagine: 432

Principe filosofo, come lo definì Torquato Tasso, Francesco Maria II della Rovere aveva un rapporto viscerale con i libri e con la natura. Nella sua biblioteca a Casteldurante non mancava quasi nulla per approfondire lo studio di ogni specie vivente, a partire dall’Historia Animalium di Aristotele, di cui promosse la prima traduzione volgare. Pietro Candido Decembrio, Conrad Gesner, Pierre Belon, Ulisse Aldrovandi, Pietro Andrea Mattioli sono solo i più importanti tra gli autori collezionati. Il mondo animale, e il suo immaginario, si riaffacciano continuamente nei resoconti di viaggio (Ramusio), nelle bibbie e negli scritti spirituali (Bartolomeo Ricci), nei trattati di veterinaria, nelle raccolte di imprese (Giovio, Capaccio) e di personificazioni (Ripa), negli emblemata (Alciati) nei manuali per la caccia (Raimondi). Il duca amava contemplare la natura nelle selve di Casteldurante, nella villa di Monteberticchio o al Barco. Qui, vivendo come un anacoreta, si metteva in ascolto del canto degli uccelli o assisteva compiaciuto alla nascita dei daini. Ciò non contrastava con la sua predilezione per l’arte venatoria, praticata ma anche messa in scena attraverso rappresentazioni visive o letterarie. Esercizi nobili riservati al Principe e alla sua corte, le cacce si trasformavano in atti di possesso e di governo del territorio del ducato, manifestazioni simboliche e archetipiche della supremazia sulla “bestia immane”, una sfida reale e allo stesso tempo immaginaria. A valle di un intenso percorso di ricerca, si propone infine un thesaurus e un metodo per lo studio degli immaginari storici da applicare alle future indagini. Gli studi raccolti in questo volume si muovono tra le scansie della biblioteca dell’ultimo duca di Urbino, quasi un’accademia fondata nei tempi opachi che precedettero la devoluzione (1631). Un caso studio poco noto per la storia dell’iconografia naturale che – passando per il museo di Athanasius Kircher – approderà più tardi all’illustrazione enciclopedica di Diderot e D’Alembert.
70,00

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