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Corbaccio: Collana storica

I profeti disarmati. 1945-1948, la guerra fra le due sinistre

I profeti disarmati. 1945-1948, la guerra fra le due sinistre

Mirella Serri

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2008

pagine: 240

Per qualche decennio il Partito comunista italiano ha realizzato un miracolo. Apparteneva al Movimento comunista internazionale e aveva rapporti "fraterni" con l'Unione sovietica, ma era al tempo stesso una grande forza democratica, un argine contro le incombenti minacce fasciste, una indispensabile componente della vita democratica nazionale e, grazie al ruolo di Palmiro Togliatti nell'immediato dopoguerra, uno dei principali costruttori dello Stato repubblicano. Quasi tutti erano stati fascisti sino al 1942 e avevano quindi una particolare familiarità con la professione dell'intellettuale organico. Il Partito comunista conosceva i loro trascorsi, ma li aveva perdonati e sapeva che questo atto di clemenza avrebbe garantito la loro fedeltà. Il successo dell'operazione ebbe l'effetto di oscurare l'esistenza di un'altra intelligencija italiana, poco incline a lasciarsi attrarre dalle seduzioni del grande Partito comunista. I suoi esponenti avevano combattuto il fascismo negli anni del regime, in patria o all'estero, conoscevano la natura del movimento comunista, sapevano che le sue strategie non erano compatibili con il futuro di un paese democratico. Le loro origini politiche erano diverse, ma avevano una comune ispirazione liberale. Erano "Profeti disarmati", come li definisce Mirella Serri, ma avevano un piccolo quotidiano, "Risorgimento Liberale", che fu in quegli anni uno dei più vivaci e brillanti organi d'informazione e di opinione della rinata democrazia italiana.
18,00

Dopo l'alba. La liberazione di Bergen-Belsen, 1945

Dopo l'alba. La liberazione di Bergen-Belsen, 1945

Ben Shephard

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2005

pagine: 298

Nell'aprile del 1945 le truppe inglesi entravano nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Ciò che trovarono fu un indescrivibile spettacolo di orrore e depravazione. Non ultima, dovettero affrontare una sfida sanitaria di proporzioni immani: tifo, dissenteria, malattie psichiatriche, denutrizione. Con l'obiettività di uno storico della medicina, lui stesso ebreo, Shephard racconta nei dettagli - anche quelli più angoscianti - i mesi successivi alla liberazione. Nonostante gli sforzi dei medici inglesi, ben 14.000 individui che erano scampati alla follia nazista trovarono comunque la morte.
18,60

Russia del '900

Russia del '900

Arrigo Levi

Libro

editore: Corbaccio

anno edizione: 1999

pagine: 448

In un momento nel quale tutti gli occhi sono puntati sulla situazione russa e sui possibili esiti della sua crisi politica ed economica, Arrigo Levi racconta e spiega, con gli occhi di un contemporaneo e di un cronista, la storia russa di questo secolo.
16,53

L'Italia della luogotenenza. Umberto di Savoia e il passaggio alla Repubblica

L'Italia della luogotenenza. Umberto di Savoia e il passaggio alla Repubblica

Ludovico Incisa di Camerana

Libro

editore: Corbaccio

anno edizione: 1996

pagine: 336

"L'Italia della luogotenenza" è la ricostruzione di quel periodo di transizione, che è il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, in cui l'Italia si trova senza una identità precisa, in un continuo dibattersi tra contraddizioni storiche di difficile risoluzione, preludio a una nuova fase della propria storia.
18,59

I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte. 1938-1948

I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte. 1938-1948

Mirella Serri

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2009

pagine: 369

Pochi intellettuali si opposero al regime fascista; pochi protestarono apertamente contro le leggi razziali. Furono molti, invece, quanti si formarono all'interno delle istituzioni fasciste di cultura e che poi, con il 1943, abbracciarono gli ideali dell'antifascismo e della resistenza, vivendo questa svolta come un'esperienza di "redenzione". Mirella Serri ricostruisce, anche sulla base di documenti inediti, segmenti della biografia dei molti intellettuali italiani che non furono "dissimulatori onesti", e neppure "voltagabbana", ma uomini che "vissero due volte" e che rappresentano il doloroso processo di maturazione di un'Italia democratica all'interno di un regime totalitario messo in crisi dalla guerra mondiale.
19,60

Bisanzio. Storia straordinaria di un impero millenario

Bisanzio. Storia straordinaria di un impero millenario

Judith Herrin

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2008

pagine: 470

Nel dibattito sulle radici dell'Europa, durante i lavori per la redazione del trattato costituzionale, molti chiesero che il preambolo contenesse un esplicito riferimento alla cristianità, mentre altri sostennero che l'Europa aveva anche e soprattutto radici greche e romane. In realtà è esistito per molti secoli un luogo in cui cristianesimo, romanità ed ellenismo hanno formato uno straordinario impasto politico e culturale. Questo luogo è l'Impero bizantino, lo Stato che ereditò l'autorità dell'Impero romano e fu per molti secoli, insieme alla Cina, la maggiore potenza mondiale. Molto di ciò che noi siamo e abbiamo, proviene da questo antenato. Bisanzio ci ha trasmesso il culto della grande letteratura greca. Ha rielaborato e codificato il diritto romano. Ha fermato l'invasione araba nel 678 e permesso in tal modo all'Europa occidentale di sviluppare le proprie istituzioni. Ha convertito gli slavi della penisola balcanica e i russi di Kiev. Ha creato le istituzioni politiche e amministrative di quello che poteva considerarsi, nel momento del suo maggiore fulgore, lo Stato moderno. Ha creato ed esportato in Occidente i canoni dell'arte post-romana. Non vi sarebbero stati l'Umanesimo e la riscoperta del mondo classico senza l'apporto degli studiosi bizantini. Non vi sarebbe stato il Rinascimento se l'Italia non fosse stata pacificamente invasa, dopo il 1453, dai profughi di Costantinopoli.
22,60

I ragazzi del Che. Storia di una rivoluzione mancata

I ragazzi del Che. Storia di una rivoluzione mancata

Ludovico Incisa di Camerana

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2007

pagine: 401

Conoscitore del mondo latinoamericano, dove si è svolta la sua carriera diplomatica, Ludovico Incisa di Camerana dedica il suo ultimo libro a Che Guevara: al politico, al combattente, all'eroe romantico e soprattutto al mito, che ha alimentato per decenni le aspirazioni rivoluzionarie di generazioni di studenti latinoamericani ed europei. Dalle sue origini sociali all'incontro con Fidel Castro, dall'epopea fortunata e fortunosa della rivoluzione cubana all'esperienza governativa, dal tentativo di esportare la guerriglia in Africa alla missione suicida in Bolivia, fino al tragico epilogo del suo assassinio. E con la morte si apre la seconda parte della storia: quella del successo della figura del Che e quella del fallimento della strada che aveva indicato alla giovane generazione della classe media latinoamericana: la mobilitazione delle masse e la formazione di un esercito rivoluzionario basato sulla guerriglia.
20,00

L'isola dei cannibali. Siberia, 1933: una storia di orrore all'interno dell'arcipelago gulag

L'isola dei cannibali. Siberia, 1933: una storia di orrore all'interno dell'arcipelago gulag

Nicolas Werth

Libro: Copertina morbida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2007

pagine: 184

L'isola dei cannibali è l'isola siberiana di Nazino sul fiume Ob, dove Stalin e il suo ministro degli Interni hanno deportato all'inizio del 1933 circa 6000 cosiddetti "elementi declassati e socialmente nocivi". Provvisti unicamente di una libbra di farina al giorno, nel giro di alcuni mesi il loro numero si ridusse a 2000 e tra i superstiti si verificarono episodi di antropofagia (che diede tristemente il nome all'isola). Su questi episodi fu aperta un'inchiesta che produsse una serie di rapporti, diligentemente archiviati, ma che non ebbero alcun seguito. Il libro di Werth, basato sui documenti ufficiali pubblicati in Russia in seguito all'apertura degli archivi incoraggiata dalla perestroika, inquadra questo tragico episodio nella vita e nella politica staliniana degli anni Trenta.
16,60

Il silenzio di Stalin. I primi dieci tragici giorni dell'Operazione Barbarossa

Il silenzio di Stalin. I primi dieci tragici giorni dell'Operazione Barbarossa

Constantine Pleshakov

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2007

pagine: 368

La reazione di Stalin all'improvvisa invasione tedesca nel giugno del 1941 è uno dei capitoli più discussi e controversi della storia contemporanea. Secondo alcuni, il dittatore fu colto di sorpresa, precipitò in una crisi depressiva e fu per dieci giorni del tutto incapace di dirigere la resistenza del paese contro il micidiale attacco congiunto della Wehrmacht e della Luftwaffe. Secondo altri, Stalin sapeva che la guerra sarebbe scoppiata e si preparava a farla lui stesso nel 1942, non appena le forze sovietiche fossero state pronte a prendere l'iniziativa. Ma i suoi piani furono sconvolti dalla mossa d'anticipo di Hitler e l'unica difesa possibile, in quelle circostanze, fu quella di contenere, con qualche misura di ripiego, l'avanzata del nemico. Oggi, grazie alle ricerche di Constantin Pleshakov negli archivi sovietici, il quadro è più chiaro. Stalin preparava la guerra per il 1942 e fu effettivamente sconcertato da un evento che non aveva previsto; per 48 ore si assentò dal Cremino e stentò poi, per qualche tempo, a regolare il passo delle sue decisioni sui tempi di un'operazione travolgente che permise ai tedeschi di penetrare per 550 chilometri nel territorio dell'Urss. Da quel momento il paese, sia pure con grande lentezza cominciò a dare segni di ripresa.
24,00

Storia d'Italia. Dalla preistoria ai giorni nostri

Storia d'Italia. Dalla preistoria ai giorni nostri

Pierre Milza

Libro: Copertina rigida

editore: Corbaccio

anno edizione: 2006

pagine: 1021

Per gli studiosi che affrontano il problema della storia italiana esiste un problema cronologico. Occorre cominciare dalla caduta dell'Impero romano? È preferibile assumere come punto di partenza la formazione, in epoca medioevale, delle libere città e delle repubbliche marinare? O addirittura iniziare dagli anni, nella seconda metà del Settecento, in cui i primi segni di un nascente sentimento nazionale lasciano intravedere la grande stagione del Risorgimento. Fu quest'ultima, quando si aprì un grande dibattito sul tema negli anni Venti, la tesi prevalente. Pierre Milza, invece, ha deliberatamente adottato la prospettiva del lungo periodo e ha deciso che la protagonista della sua storia sarebbe stata la penisola dalle sue vicende più antiche agli avvenimenti degli ultimi decenni. Ma questa scelta (dagli etruschi a oggi) è possibile soltanto se la prospettiva dello storico si allarga sino a comprendere, accanto agli eventi politici e militari, tutto ciò che concorre a definire la vita di un territorio nell'arco di tremila anni: i costumi domestici e civili, i conflitti intestini, le credenze religiose, l'organizzazione sociale, le tendenze demografiche, le condizioni sanitarie, le scoperte scientifiche, l'agricoltura, l'industria, l'artigianato, il pensiero filosofico, le influenze straniere, l'arte nobile e quella popolare, insomma la cultura nel suo significato più largo.
32,00

Uccidere Hitler. La storia di tutti gli attentati al Führer

Uccidere Hitler. La storia di tutti gli attentati al Führer

Roger Moorhouse

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2006

pagine: 408

Sugli attentati orditi contro Hitler esistono altri libri, da quello di Indro Montanelli, apparso nel 1949, a quello di Guido Knopp, pubblicato nel 2004. Ma quello di Roger Moorhouse presenta molte caratteristiche originali. È anzitutto una storia del nazismo e del suo leader, scandita dalle bombe, dai pugnali, dai colpi di pistola e dai minuziosi o fantasiosi complotti con cui un pugno di uomini e di donne cercarono di eliminare lo "spirito del male". È in secondo luogo un ritratto biografico del "bersaglio" e delle sue ossessioni. Pochi uomini furono così dominati dal sentimento del pericolo e dalla necessità di innalzare intorno alla propria persona un baluardo di protezione. Ma pochi furono altrettanto convinti della propria invulnerabilità. Fra gli uomini pubblici del suo tempo, Hitler fu uno dei primi che si servì per i suoi spostamenti di vetture blindate, di aerei gelosamente sorvegliati sino al momento della partenza, e di corpi speciali, composti da fedeli pronti a sacrificarsi per la sua sicurezza. Ma Hitler preferiva le vetture scoperte e dava prova, in molte circostanze, di una irresponsabile audacia. In terzo luogo il libro di Moorhouse è un saggio sulla razionalità e sulla follia dell'assassinio politico. Dallo svizzero Maurice Bavaud, "sicario di Dio", a Claus von Stauffenberg, ufficiale della Wehrmacht e gentiluomo prussiano, "Uccidere Hitler" è una galleria di "assassini" animati da motivazioni diverse.
22,60

Eugenio di Savoia

Eugenio di Savoia

Nicholas Henderson

Libro: Libro rilegato

editore: Corbaccio

anno edizione: 2005

pagine: 400

Napoleone Bonaparte annoverava Eugenio di Savoia fra i sette grandi condottieri militari della storia. Federico il Grande lo considerava suo maestro e lo definiva il "vero imperatore degli Asburgo". Nato nel 1663 a Parigi, Eugenio di Savoia compì una folgorante carriera militare che lo pose alla testa degli eserciti imperiali da dove ottenne clamorose vittorie contro i turchi emarginandoli per sempre dall'Europa, mentre durante la guerra di successione spagnola sconfisse l'esercito francese liberando la città di Torino da un drammatico assedio. Riformò l'esercito imperiale e fu governatore dello Stato di Milano, consentì agli Asburgo di ampliarsi nel Balcani e condusse l'ultima campagna militare all'età di 72 anni.
22,00

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