Calibano: Poesia

Questa silloge insegue gli spettri che aleggiano nelle case che abitiamo. Case che pensiamo possano separarci dal resto del vivente e che, invece, sono percorse da un mistero in cui il passato e i defunti, le piccole vite infami e l’inorganico sono tracce dell’eccedere del desiderio.

Un viaggio nei luoghi del cuore, che siano persone, case o gatti. Un cuore scapestrato che batte d’amore libero e giocoso, senza curarsi di apporre etichette a ciò che sente, e che spazia dagli animali agli umani con la medesima leggerezza. Un cuore che sa soprattutto prendere in giro le proprie debolezze. E, quando non sa riconoscerle, ecco lì pronto il dio felino a indicargliele.

Sono pensieri: qualcuno le chiama poesie, altri soltanto parole scritte a caso. Ogni luogo, persona od oggetto fa scaturire un’emozione anche quando tutto ci sembra piatto: non si tratta di forzare la voce dei propri pensieri, ma di lasciar andare da sola la penna. Osservare è difficile, si preferisce guardare e dare un nome alle cose con ciò che si conosce: tutto il resto lo si esclude perché ciò che è diverso è stupefacente ma deleterio. Eppure arricchisce. Nella solitudine della lettura troverete un'amica.

Della poesia Patrizia Argentino ama la musicalità, il ritmo... della musica la poesia. Non volendo scegliere tra le due, le ha accolte entrambe: nasce così questa silloge, perché per certe cose, come direbbe Jannacci, ci vuole orecchio.

I simulacri, le statue, le sculture sono veicoli di conoscenze invisibili ma enigmatiche: imbastiscono con l'uomo un dialogo costantemente mutilo della voce. A chi però le ascolti pare che il tempo, incorporato in quelle figure di pietra, di polvere o di neve, riprenda lentamente a fluire. Un flusso esistenziale che può ossessionare e condizionare chi ne sia venuto in contatto. Mescolando tono fantastico e rievocazione letteraria, i racconti di Spila ci rivelano l'inquietudine di questo smarrimento, dalla venerazione alla paura, dal fascino alla morte.

Questo libro nasce dall’idea che la poesia possa essere cura non solo per l’anima, ma anche per la società; che lasciandosi conquistare dalla forza dell’Amore e del Pensiero si possano trovare risposte agli interrogativi dell’esistenza. Attraverso le sue poesie e alcuni pensieri, l’autore ci invita a entrare in una dimensione nella quale non basta amare se stessi, ma occorre amare anche il prossimo, ritrovando così il senso del creato.

Nel 1926 Alberto Cavaliere ha pubblicato un libro affascinante per la sua piacevole inutilità, la facilità di lettura e la capacità di esprimere concetti scientifici corretti in poesia: "Chimica in versi". A distanza di tanti anni, Erminio Giavini ha voluto cimentarsi nel mettere in versi (settenari a rima alternata) la Biologia, con 14 poesie che trattano in maniera scientificamente corretta, ma scanzonata, gli argomenti più importanti della materia: la cellula, l'evoluzione, la genetica e così via.