Autopubblicato: Narrativa

Il singolare diario di un americano che inizia dal famigerato 11 settembre, un odio profondo che lo spinge ad azioni criminosee lo induce a cercare vendetta sino in Afghanistan, un odio destinato a essere cancellato per dare spazio all'amore verso i propri simili, sino alla sublimazione dopo un progressivo processi di catarsi attraverso le esperienze di un lungo cammino spirituale per i paesi dell'Asia.

Macedone, rom, nomade, profugo (mai riconosciuto). Clandestino, nomade, rom, italiano. L’identikit corrisponde a Muski Alievski, protagonista e io narrante di “Gelem, Gelem”, opera settima di Carlo Albè, Scrittore & Contastorie dallo spleen letterario spiccatamente anticonvenzionale. Tema centrale è il viaggio o (per meglio dire), la fuga. Quella della famiglia di Musli lontano dalla natia Skopje, verso un’Italia dove accoglienza e pregiudizio recitano spesso a soggetto. E quella delle migliaia di profughi in marcia lungo la rotta balcanica. A cui “basta questo, rischiare la pelle per avere una nuova possibilità”. Punto di contatto la Onlus Stay Human, fondata a Pesaro da Alievski. Le memorie di una vita racchiuse in un quaderno rosso. Non ti resta che aprirlo. E iniziare a leggere.