Agorà & Co. (Lugano): Apollinea
La malattia per la morte
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: Agorà & Co. (Lugano)
anno edizione: 2021
pagine: 344
Nella Malattia per la morte Kierkegaard, con lo pseudonimo di Anti-Climacus, espone la storia dell’esperienza che la coscienza compie, in una successione di figure in cui questa si trova alle prese con negazioni sempre più intense di sé, nelle quali viene a manifestarsi, nei loro gradi massimi, il consapevole perseguimento di una distruzione di sé in ciò che essa è in quanto posta da Dio, il quale costituisce il fondamento dell’io. L’opera è divisa in due parti: nella prima parte si afferma che l’uomo è mortalmente malato, e che tale malattia, la quale spinge l’io a volersi comprendere prescindendo dalla sua relazione con Dio, è disperazione. Nella seconda, si afferma che la disperazione è peccato quando l’io persiste nella sua condizione di disperazione pur possedendo l’idea di Dio – vale a dire, quando l’io è determinato a volersi disfare della sua relazione costitutiva con Dio, che è il fondamento dell’io, nonostante sia a conoscenza della salvezza offerta da Dio all’uomo. La disperazione e il peccato risultano così una negazione e una distruzione impotenti di sé: poiché per esse è impossibile compiere ciò che vogliono, ossia distruggere l’io in ciò che questo è in quanto posto da Dio. Il testo è accompagnato da un ampio commento di Massimiliano Bavieri.
Pietro d’Abano tra storia e leggenda
Graziella Federici Vescovini
Libro: Libro in brossura
editore: Agorà & Co. (Lugano)
anno edizione: 2020
pagine: 136
Pietro d’Abano o da Padova, alias Pietro de Sclavione, merita oggi più che mai di essere celebrato quale grande scienziato e filosofo. La sua figura fu controversa e nei secoli oscillò fra superstizione e scienza medica contaminata di astrologia tanto che le incomprensioni, assai precoci, gli procurarono una condanna per eresia, anche se gli storici ci narrano che l’accusa fu ritenuta ingiusta e fu perciò scagionato. A prevalere fu comunque la sua immagine di mago negromante, accreditata da tanta parte della tradizione letteraria del Cinquecento. Da filosofo razionalista, ostile alle diatribe e alle querelle dei dotti, egli amò chiamarsi il Conciliatore delle controversie tra i saperi dei filosofi e dei medici del suo tempo, tra i fedeli della dottrina della fisica metafisica di Aristotele e di quella fisico-matematica di Tolomeo. E infatti la sua monumentale opera Conciliator problematum philosophorum et medicorum, fu il manuale di medicina per eccellenza fino a ben oltre il XVI secolo.Gli apocrifi magici, che circolarono nel Rinascimento, contribuirono, invece, ad alimentare le incomprensioni nei confronti della sua opera autentica.