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Adelphi: La collana dei casi

Operaie

Operaie

Leslie T. Chang

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2010

pagine: 398

Che cos'è Donguan? Una città, verrebbe da rispondere, se il termine non si applicasse solo per difetto a un enorme agglomerato di fabbriche, collegate da una rete di tangenziali che non contemplano il passaggio, o anche solo la presenza, di pedoni. Ma perché a Donguan arrivano ogni giorno, dalle sterminate campagne di tutto il paese, migliaia di ragazze? Qui la risposta è più semplice: intanto perché le braccia delle giovani donne sono le più ambite, nel mercato del lavoro cinese, e poi perché una ragazza, in un posto come Donguan, può realizzare il suo sogno, l'unico apparentemente concesso, in Cina, oggi: fare carriera. Certo le condizioni di partenza sono durissime: turni massacranti, paghe minime, il tempo che avanza al lavoro reinvestito nell'apprendimento coattivo di quei rudimenti di inglese senza il quale una carriera non può avere inizio. E come alternativa, una bella serata fra colleghe al karaoke aziendale. Ma le ragazze di Donguan - e in particolare le quattro che Leslie T. Chang, in questo suo reportage, ha seguito per anni sono disposte ad accettare tutto: un nomadismo incessante; relazioni personali fuggevoli, ma irrinunciabili; e una vita interamente costruita intorno al possesso di un unico bene primario, il cellulare. Sembra l'anticipazione di un incubo futuribile, ed è invece solo una scheggia di un presente parallelo al nostro, e molto più vicino di quanto vorremmo sperare.
24,00

Per questo. Alle radici di una morte annunciata. Articoli 1999-2006

Per questo. Alle radici di una morte annunciata. Articoli 1999-2006

Anna Politkovskaja

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2009

pagine: 489

Di tutti i libri di Anna Politkovskaja, questo, uscito dopo il suo assassinio, è il più tragico e potente: ci dice infatti il perché di un destino, consenten di leggere in successione le cronache che nel tempo hanno decretato la fine di una vita. Gli articoli sono stati raccolti grazie al lavoro appassionato dei giornalisti di "Novaja gazeta", dei figli e della sorella di Anna Politkovskaj ne è uscito un documento dove testi pubblicati e altri ancora inediti o incomp promemoria personali e testimonianze confluiscono in una sorta di ininterrotto reportage sulla Russia contemporanea, dall'ottobre 1999 a fine settembre 2006, pochi giorni prima della morte avvenuta il 7 ottobre nell'androne di casa per mano di un killer. Il 19 febbraio 2009 un tribunale moscovita ha assolto i tre imputati del delitto, ma il 25 giugno la Corte Suprema ha annullato "per significative violazioni procedurali" la sentenza di assoluzione. Il processo dunque si rifarà. Per Anna Politkovskaja l'unico giornalismo possibile era un giornalismo "sanitario" - così lei lo definiva -, teso a proclamare una verità che si imprime nella memoria anche grazie al vigore dello stile, al senso dello humour, all'alta percettività nello scandagliare l'anima di vincitori e vinti. Il campo di indagine è vastissimo, ma qui gli scenari già delineati nei libri precedenti vengono ripercorsi con nuovi dettagli e approfondimenti rivelatori.
28,00

Le cose che non ho detto

Le cose che non ho detto

Azar Nafisi

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2009

pagine: 342

Innamorarsi a Teheran, guardare i Fratelli Marx a Teheran, leggere Lolita a Teheran... Così iniziava una lista di cose segrete che Azar Nafisi aveva stilato nel suo diario e che si rimproverava di aver taciuto a tutti. Molte delle altre, a tanti anni di distanza, ha deciso di raccontarle in questo libro. Che è un ritratto del padre, sindaco di Teheran all'epoca dello scià, e della madre, fra le prime donne entrate al Parlamento iraniano. È la storia dei tradimenti di lui, del mondo fantastico in cui lei a poco a poco trasforma la realtà insopportabile che la circonda, e della forzata, dolorosa connivenza dell'autrice con il padre. Ma anche e soprattutto la rivelazione di come a volte le dittature sembrino riprodurre i silenzi, i ricatti, le doppie verità su cui si regge il primo, e più perfetto, sistema totalitario: la famiglia. Chi conosce Nafisi sa già cosa troverà, qui, in ogni pagina: l'emozione di leggere sempre qualcosa di autentico e temerario. Qualcosa che arriva dalle strade e dai giardini di Teheran come dalle pagine di Firdusi o dei grandi cantastorie persiani. E ci riguarda molto da vicino.
19,50

Bangkok

Bangkok

Lawrence Osborne

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2009

pagine: 264

Charles Baudelaire e Graham Greene, rispettivamente padri nobili del fláneur metropolitano e dell'occidentale incline a perdersi nel primo Oriente a disposizione, sarebbero stati entrambi fieri di quel loro imprevedibile, inclassificabile, incorreggibile erede che risponde al nome di Lawrence Osborne. Di fatto, però, il programma da cui Osborne parte stavolta ha pochi precedenti: raccontare alcuni periodi nella vita che un uomo "senza una carriera, senza prospettive, senza un soldo" decide di passare in una città scelta quasi a caso - Bangkok. Quanto poi succede a Osborne (mangiare al ristorante No Mani, dove i clienti vengono provvisti di bavaglino e imboccati; passeggiare la notte per il mattatoio della città, fra scannatori strafatti di droghe sintetiche che massacrano animali nel modo meno pulito e indolore; ritrovarsi in una stanza con due ragazze vestite da poliziotto) è già di per sé materia per il romanzo che questo libro, in origine, era. Ma, quasi fra le dita del lettore, le storie che si intrecciano fra le pagine, e la voce che le racconta, diventano molto di più: il disperato profilo di alcuni espatriati giunti fin lì per cancellare, all'ultimo momento o quasi, tutta la loro vita precedente; l'autoscatto di uno scrittore sorpreso nel goffo, scatenato e non resistibile tentativo di innalzarsi allo stato di natura; lo schizzo di una città diversa da ogni altra, che è prima di tutto una nuova, fantasmagorica e in larga parte ancora inesplorata forma di vita.
22,00

La vita di Irène Némirovsky

La vita di Irène Némirovsky

Olivier Philipponnat, Patrick Lienhardt

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2009

pagine: 515

Di lei credevamo di sapere tutto: dalla nascita a Kiev nel 1903 alla morte ad Auschwitz nel 1942, dall'avventura del manoscritto di "David Golder", inviato anonimo nel 1929 all'editore Grasset, al manoscritto salvato di "Suite francese", apparso nel 2004 e tradotto ormai in trenta lingue. Sbagliavamo: Philipponnat e Lienhardt ce lo dimostrano in questa biografia. Per tre anni, costantemente affiancati dalla figlia di Irène, Denise Epstein, gli autori hanno consultato le carte inedite della scrittrice: la corrispondenza con gli editori come gli appunti presi a margine dei manoscritti, i diari come i taccuini di lavoro. Un'opera che non solo fa risorgere dall'oblio con una vividezza sorprendente le diverse fasi dell'esistenza di Irene (l'infanzia nella Russia prima imperiale e poi rivoluzionaria, la fuga prima in Finlandia e poi in Svezia, la giovinezza dorata in Francia, i rapporti con la società letteraria degli anni Trenta, gli sconvolgimenti della guerra, gli ultimi mesi di vita nel paesino dell'Isère dove si è rifugiata con la famiglia), ma coglie e restituisce tutte le sfaccettature di una personalità complessa, affrontandone senza remore di alcun tipo anche gli aspetti più discussi e contraddittori.
23,00

La creazione

La creazione

Edward O. Wilson

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2008

pagine: 208

Il ruolo delle formiche nella biosfera - dice Edward Wilson - è così importante che l'umanità forse non potrebbe sopravvivere senza di esse. Ma l'umanità, prigioniera della propria strategia arcaica della sopravvivenza a breve termine, è ancora troppo concentrata su se stessa e sui propri bisogni, e sta distruggendo la natura con la forza di un meteorite. Entro la fine del secolo, metà di tutte le specie potrebbero essere definitivamente uscite di scena. Avrà allora inizio quella che potrebbe venire ricordata un giorno come l'Era eremozoica - l'Età della Solitudine. I costi materiali e spirituali per le generazioni future rischierebbero di essere sbalorditivi, ma a scongiurare tutto questo non bastano mere considerazioni utilitaristiche. Per risultare realmente efficace, la strategia di conservazione deve tentare di collegare l'approccio razionale tipico della scienza con quello più emotivo e spirituale offerto dalla nostra innata "biofilia", tendenza che permane, seppure atrofizzata, persino nei bozzoli artificiali in cui scorre la nostra esistenza urbana e che potrebbe diventare il fondamento di una nuova etica. Wilson per la sua perorazione ha scelto la singolare forma di una lettera indirizzata a un immaginario uomo di chiesa, nella speranza che religione e scienza, "le forze più potenti nel mondo di oggi", possano incontrarsi "al di qua della metafisica" per salvare il futuro della vita sulla Terra.
25,00

Il fuggiasco di Xiamen

Il fuggiasco di Xiamen

Oliver August

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2008

pagine: 357

Xiamen è una città sull'omonima isola rocciosa, collegata alla Cina sud-orientale da un'autostrada e due ponti: a una baia "disseminata di imbarcazioni e sfavillii erratici" fa da controcanto un agglomerato industriale fitto di immigrati "irregolari e affamati". Qui per lungo tempo ha spadroneggiato Lai Changxing, il tycoon che prima di diventare "il latitante più ricercato della Cina" è stato il più famoso tra i nuovi ricchi del post-maoismo, di volta in volta definito come un semplice tufei ("bandito", ma non sempre in senso dispregiativo) o come un Robin Hood dispensatore di lavoro. E qui si insedia, alla fine degli anni Novanta, il giovane corrispondente del "Times" Oliver August, per il quale Lai è l'emblema di una Cina con il piede in due staffe, che incoraggia i cittadini "ad agire sempre più liberamente, ma senza garantire che il loro operato rientri nella legalità". L'indagine-inseguimento nei luoghi dell'infanzia e dell'ascesa di Lai diventa allora un impressionante succedersi di "visioni" rivelatrici: l'"obitorio umano" di Beihai è la quintessenza di tutte le aree depresse; e la stessa Xiamen sembra il concentrato di un'interminabile transizione. Una transizione di cui August registra ogni aspetto socio-economico, ma di cui coglie soprattutto il versante grottesco e orrorifico.
24,00

Conversazioni con zio Willie

Conversazioni con zio Willie

Robin Maugham

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2008

pagine: 180

"Willie era senza dubbio il più celebre autore vivente. Con ogni probabilità era anche il più triste". Nonostante l'attacco, il libro che Robin Maugham nipote di Somerset e romanziere in proprio - ha dedicato allo zio è uno dei ritratti di scrittori più convincenti, utili e anche spassosi che siano mai stati pubblicati. E lo è per una ragione molto semplice: nella forma della conversazione - qui restituita con impressionante fluidità - Maugham dava il meglio di sé, alternando momenti di candore ("Sono bisessuale, ma per un fatto di reputazione non è che lo vado a strombazzare in giro") a pillole di saggezza ("Ho sempre sognato di scrivere una grande commedia, cioè un dramma che avesse un inizio, una parte centrale e una fine"), giudizi taglienti ("Noel Coward aveva poco talento, ma l'ha sfruttato fino all'osso") a grandi storie, cui Maugham ricorre ogni volta che sul viso del nipote vede affacciarsi un'ombra di scetticismo. Può trattarsi di un pettegolezzo mondano, di un aneddoto su Aleister Crowley o di un episodio inedito, come l'ambasceria affidata a Maugham da Kerenskij dopo la rivoluzione di febbraio, e destinata a Lloyd George: non importa, così come non importa che i fatti siano o no realmente accaduti - ciò che conta è che ogni volta il lettore ha la sensazione di scoprire un romanzo in miniatura dalla firma inconfondibile.
18,00

Ricordi e commenti

Ricordi e commenti

Igor Stravinskij, Robert Craft

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2008

pagine: 414

"Posso andare soltanto dove i miei appetiti musicali mi portano" così Igor Stravinskij riassumeva il proprio percorso compositivo, "Non abdicherò mai alla regola del mio orecchio". Orecchio pronto a cogliere stimoli di ogni sorta, bevuti da una curiosità sonora mai sazia e rielaborati nel sacro gioco creativo da un ingegno unico, che rivive con sorprendente immediatezza nelle conversazioni con Robert Craft raccolte in questo volume. Prima tappa non può che essere San Pietroburgo: tra i ricordi di famiglia, la luce e i sapori degli anni di formazione, subito riaffiorano impressioni sonore, le cadenze della Bibbia paleoslava, i concerti al teatro Mariinskij e le lezioni con Nikolaj Rimskij-Korsakov. La città della consacrazione è Parigi, nella stagione dei Balletti Russi. Lungo il filo della memoria di Stravinskij lo seguiamo nei continui viaggi, in una girandola di incontri; da Satie a Picasso, da Proust a D'Annunzio, da Matisse a Puccini, da Valery a Segovia, fino allo sbarco a New York, nel settembre del 1939, da una nave di profughi (la stessa su cui arriva Toscanini). Pensa a un soggiorno di pochi mesi: rimarrà in America per più di trent'anni. Robert Craft per oltre vent'anni ha vissuto accanto a Igor Stravinskij (1882-1971) e alla moglie Vera a Hollywood e New York, accompagnando il compositore in tournée e dirigendo i suoi concerti. A partire dagli anni Cinquanta ha raccolto e pubblicato a più riprese conversazioni e memorie stravinskijane.
36,00

Americane avventurose

Americane avventurose

Cristina De Stefano

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2007

pagine: 197

Venti ritratti di altrettante donne che hanno segnato il secolo americano: venti "americane avventurose" che, anche nel dolore che attraversano, e nelle battaglie che devono combattere, anche nei momenti più oscuri delle loro esistenze, mantengono uno stile che ha la grazia della leggerezza e una certa affascinante insolenza nel dichiararsi. Cristina De Stefano ricostruisce le loro vite turbolente: grazie a lei il lettore scopre l'attrice nera Dorothy Dandridge e la poetessa Hilda Doolittle, primo amore di Ezra Pound; la leader del movimento per il controllo delle nascite Margaret Sanger e Dorothy Parker; Slim Keith, che inventò un certo tipo di eleganza, e Lee Miller, che fu modella e poi fotografa; e ancora Amelia Earhart, donna pilota, incarnazione perfetta dell'eroina americana, e Anne Sexton, poetessa, e Kay Swift, musa e collaboratrice di George Gershwin; infine, Mae West.
18,00

Il bazar atomico

Il bazar atomico

William Langewiesche

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2007

pagine: 196

Dal mattino del 6 agosto 1945 il mondo sa che una guerra nucleare è possibile. Chiunque è in grado di immaginare come verrebbe combattuta, e anche con quale verosimile esito. Ma dopo gli eventi del 1989, e più ancora del 2001, al terrore di bombardieri strategici e missili intercontinentali se ne è sostituito un altro, più paralizzante ancora: l'idea che qualcuno, in un posto e in un momento qualsiasi, possa fare qualcosa. A capire chi sia davvero in condizione di fare che cosa è dedicata questa indagine di Langewiesche, che parte dal cuore incandescente dell'esplosione su Hiroshima, attraversa le città segrete dell'ex Unione Sovietica, dove sono tuttora custodite (non sempre il verbo è appropriato) migliaia di testate e tonnellate di uranio, esplora le strade del contrabbando anche nucleare che segnano le montagne del Caucaso, per approdare a due luoghi diversi, ma ugualmente inquietanti: il lago proibito che fornisce di acqua potabile Rawalpindi, dove negli anni Settanta A.Q. Khan - lo scienziato che trafugò i segreti nucleari dell'Occidente, consentendo al Pakistan, alla Corea del Nord e all'Iran di armarsi - era libero di andare in barca a vela, e lo studio di Francoforte dove un oscuro ricercatore americano, Mark Hibbs, elabora tutte le informazioni sul nucleare disponibili, per poi riversarle in articoli riservati a pochissimi specialisti e ai servizi di informazione di ogni paese.
18,00

Diario russo 2003-2005

Diario russo 2003-2005

Anna Politkovskaja

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2007

pagine: 457

"Diario russo" è il testamento morale di Anna Politkovskaja, ma anche la spiegazione implicita del suo assassinio, avvenuto il 7 ottobre 2006 e rimasto impunito. Il libro ricostruisce infatti in dettaglio, su basi rigorosamente documentarie, anni cruciali della storia russa, contemporanea. Rispetto alla Russia di Putin, questa volta la verità sul Paese non si rivela attraverso un affresco polifonico, storie convergenti che solo alla fine individuano il loro motore immobile nella figura di Putin. Qui la prospettiva è rovesciata: si parte dal centro stesso del potere, documentando giorno per giorno il gioco politico che ha portato alla morte della democrazia parlamentare russa e al progressivo contrarsi della libertà di informazione. Una morte annunciata già nel 1999, ma divenuta palese con l'elezione pilotata della Quarta Duma nel dicembre 2003 e l'indebolimento del fronte democratico. L'esplosione nella metropolitana di Mosca, il crollo del Parco acquatico di Jasenevo, l'insabbiamento dell'inchiesta sull'eccidio al teatro Dubrovka, l'assassinio del presidente ceceno Achmet Kadyrov e l'intervista a suo figlio Ramzan, le testimonianze sul sequestro di Beslan, le cosiddette "azioni terroristiche di Al-Qaeda nel Caucaso": sono solo alcune tappe di un viaggio perturbante nella storia di ieri. E la formula del diario permette di ricostruire i passaggi intermedi di avvenimenti che hanno sconvolto la Russia e insieme le loro connessioni con la politica, spesso sfuggite ai media occidentali.
26,00

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