Adelphi: Gli Adelphi. Le inchieste di Maigret
I Maigret: La balera da due soldi-L'ombra cinese-Il caso Saint-Fiacre-La casa dei fiamminghi-Il porto delle nebbie. Volume Vol. 3
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2019
pagine: 726
Terzo volume della raccolta delle opere di Maigret. Le inchieste del commissario Maigret raccolte in questo volume sono state scritte tra l'ottobre 1931 e il febbraio 1932.
I Maigret: Il pazzo di Bergerac-Liberty Bar-La chiusa n.1-Maigret-I sotteranei del Majestic. Volume Vol. 4
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2019
pagine: 675
Quarto volume della raccolta delle opere di Maigret. Le inchieste del commissario Maigret raccolte in questo volume sono state scritte tra l'aprile 1931 e l'ottobre 1942.
I Maigret: La casa del giudice-Cécilie è morta-Firmato Picpus-Félicie-L'ispettore Cadavere. Volume 5
Georges Simenon
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2019
pagine: 709
Quinto volume della raccolta delle opere di Maigret.
I Maigret: Maigret perde le staffe-Maigret e il fantasma-Maigret si difende-La pazienza di Maigret-Maigret e il caso Nahour. Volume 13
Georges Simenon
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2016
pagine: 733
Tredicesimo volume della raccolta delle opere di Maigret. Le inchieste del commissario Maigret raccolte in questo volume sono state scritte tra l'ottobre del 1963 e il dicembre del 1966.
Un Natale di Maigret e altri racconti
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2015
pagine: 176
"Nessuno ammazza un poveraccio, che diamine! Oppure li si ammazza in serie, si fa una guerra o una rivoluzione. E se capita che un poveraccio si ammazzi con le proprie mani, non lo fa certo con una carabina ad aria compressa mentre si sta massaggiando i piedi. Se almeno Tremblet avesse avuto un nome straniero, invece di essere banalmente del Cantal! Si sarebbe potuto supporre che appartenesse a chissà quale società segreta del suo Paese... Insomma, quel Tremblet non aveva affatto le caratteristiche di uno che muore assassinato! Ed era proprio questo a rendere tutto più angosciante: l'appartamento, la moglie, i ragazzini, il marito in camicia e quel proiettile che aveva fatto 'psst'..."
Assassinio all'Étoile du Nord e altri racconti
Georges Simenon
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2013
pagine: 176
Nel 1933 Simenon compie trent'anni e decide che è venuto il momento di diventare un vero scrittore. Per far questo, opera due rotture significative: con il personaggio che gli ha dato la fama e con l'editore Fayard che lo ha pubblicato. In giugno termina "Maigret", il romanzo in cui manda in pensione il commissario. In ottobre firma un contratto con Gaston Gallimard, patron della più prestigiosa casa editrice francese. Ciò nonostante, da Maigret non riesce a staccarsi, e in fondo anche al suo nuovo editore non dispiacerebbe vederlo "resuscitare", sebbene entrambi sappiano che un ritorno del commissario rischierebbe di interferire con la nuova carriera dello scrittore. Il quale, però, troverà un compromesso soddisfacente, che consisterà nel limitarsi a scrivere dei racconti destinati ad apparire solo su riviste. In molti di essi, come nei quattro raccolti in questo volume, Maigret è sì in pensione, ma è "costretto" a indagare su casi più o meno tenebrosi: o perché non riesce a vincere la curiosità (come nel "Notaio di Châteauneu") ; o perché, in vacanza con la moglie, si trova ad assistere a un omicidio (come in "Tempesta sulla Manica") ; o perché non sa respingere una richiesta di aiuto (come nella "Signorina Berthe e il suo amante"); o infine perché, commettendo quello che è difficile non definire un atto mancato, quarantott'ore prima di lasciare il Quai des Orfèvres risponde a una telefonata nell'ufficio dei suoi ispettori (come in "Assassinio all'Étoile du Nord").
La Locanda degli Annegati e altri racconti
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2013
pagine: 168
Tutti, compresa una decina di automobilisti di passaggio, facevano capannello attorno al relitto ripescato dal fiume, e alcuni tastavano distrattamente la carrozzeria o si chinavano per guardare dentro. Ed è proprio a uno di quegli sconosciuti che venne in mente di girare la maniglia del bagagliaio. Che, contro ogni aspettativa, nonostante la vettura fosse così deformata, si aprì facilmente; l'uomo cacciò un grido e indietreggiò di qualche passo, mentre chi gli era a fianco si precipitava a vedere. Maigret si avvicinò come gli altri, aggrottò la fronte e, per la prima volta dal mattino, non si limitò a borbottare qualcosa, ma fece sentire chiaramente la sua voce: "Via, fate largo!... Non toccate niente!". Anche lui aveva visto. Aveva visto una forma umana stranamente ripiegata su se stessa, pigiata in fondo al bagagliaio come se quest'ultimo fosse stato richiuso a fatica. Sopra quella specie di fagotto, una cortina di capelli biondo platino suggeriva che si trattava di una donna.
Maigret e il signor Charles
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 154
Una moglie che affoga la sua infelicità nell'alcol. Un marito che si consola rimorchiando nei night club giovani entraîneuse con le quali trascorre pochi giorni, o anche un paio di settimane, in una finzione di armoniosa vita coniugale. In quella che è destinata a essere la sua ultima inchiesta (nonché l'ultimo romanzo in assoluto scritto da Simenon) Maigret si trova ad affrontare una vicenda la cui protagonista la bella donna un pò stropicciata dalla vita che va da lui a denunciare la scomparsa del notaio giuggiolone e bon vivant con il quale forma da quindici anni una coppia infelicissima, suscita nel commissario sentimenti contrastanti, non ultima una profonda pietà. L'uomo, il signor Charles del titolo, viene ripescato nella Senna con il cranio maciullato da almeno dieci, furibondi colpi di un corpo contundente, ma Maigret capisce subito che l'assassino non può essere stata la moglie la quale, però, se non nasconde affatto il suo odio per il defunto, nasconde di sicuro parecchi altri segreti. Quando verrà scoperto un secondo cadavere, quello di un giovane gigolò, il commissario troverà la chiave per risolvere un caso che lascerà anche a lui molto amaro in bocca.
Maigret e l'informatore
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 154
Al funerale di Maurice Marcia, anziano proprietario di un noto ristorante di rue Fontaine ("un funerale coi fiocchi!" commentano i curiosi che vi assistono), partecipa, in grande spolvero, la "crème de la crème" della malavita parigina, dai boss ai giovani che si stanno facendo strada, dai magnaccia ai tenutari di case di appuntamento. In prima fila, sola e altera, la vedova: trent'anni, un corpo da mannequin, impenetrabili occhi azzurri. Una che non esita a giocare sporco, e che per Maigret sarà un osso duro. Il commissario non ci ha messo molto a intuire che la bella Line non è affatto estranea alla morte del marito, e grazie al misterioso informatore che continua a telefonare all'ispettore Louis (uno che conosce il quartiere come le sue tasche) apprenderà pure che, la notte in cui è stato trovato il cadavere di Marcia, lei era insieme al suo amante, il maggiore dei due fratelli Mori, sospettati di appartenere a una banda che svaligia le ville e i castelli nei dintorni di Parigi. Ma non sarà facile trovare il bandolo della matassa. Tanto più che alla fine, quando avrà riunito nel suo ufficio protagonisti, comprimari e comparse dell'intricata faccenda, Line e il suo amante continueranno ad accusarsi a vicenda. E non smetteranno neanche davanti ai giudici.
La pazza di Maigret
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2011
pagine: 156
Una pazza, una mitomane: nessuno al Quai sembra avere dubbi. La compunta, esile vecchietta in abito grigio, cappello e guanti bianchi, che vuole ad ogni costo essere ricevuta da Maigret - perché solo lui può aiutarla: questione di vita o di morte -, deve avere qualche rotella fuori posto. Oltretutto la storia che Léontine racconta a uno sconcertato Lapointe è quanto meno bizzarra, anche per chi ne ha viste di tutti i colori. Pare che da un po' di tempo nel suo appartamento di quai de la Mégisserie, dove vive sola dopo la scomparsa del secondo marito, gli oggetti cambino posto, e che qualcuno la segua. Fantasie, è chiaro: la vecchiaia e la solitudine giocano brutti scherzi. Eppure, quando una sera la "vecchia pazza" - come la chiamano al Quai - lo abborda per strada, Maigret è assalito dai dubbi: quella donna sprigiona una straordinaria energia e i suoi occhi esprimono bontà, e una sorta di meravigliato, seducente candore. Che la sua strampalata storia sia vera? I dubbi di Maigret si tramutano in certezza allorché Léontine viene crudelmente assassinata: qualcuno l'ha soffocata con un tessuto rosso, di cui le sono rimasti in bocca dei fili. Un delitto inspiegabile, incomprensibile. Léontine aveva pochi gioielli, e teneva in casa una modesta somma di denaro. Cosa cercava, allora, l'assassino? Per quanto incredibile possa sembrare, è evidente che l'appartamento affacciato sulla Senna cela un segreto, un segreto tanto tremendo da giustificare il sacrificio di un essere umano.
Maigret e l'uomo solitario
Georges Simenon
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2011
pagine: 184
L'afa di agosto può essere insopportabile, soprattutto se associata a una vischiosa routine. Non stupisce allora che Maigret affronti quasi con sollievo il caso del "morto senza nome" - cioè il clochard che qualcuno ha freddato con tre colpi di pistola al petto in un edificio abbandonato nei pressi delle Halles, fra cumuli di oggetti inutili e inverosimili raccattati nei cassonetti. Il problema, appunto, è che l'uomo non ha documenti addosso, e che per di più non sembra un vero barbone: i lunghi capelli argentei, così come i baffi e la barbetta alla Richelieu, rivelano le cure sapienti di un barbiere, e le mani sono impeccabili. Lo si direbbe piuttosto un vecchio, nobile attore che reciti la parte di un barbone. Non solo: il Marchese - così veniva chiamato nel quartiere - non si degnava di rivolgere la parola a nessuno, e neppure beveva. Davvero strano. Il commissario detesta non capire, e questa volta veramente non capisce. Il che lo rende nervoso e intrattabile. Ma l'irritazione si trasformerà in ansia non appena scoprirà che il Marchese, vent'anni prima, era un restauratore di mobili antichi con bottega in rue Lepic, e che aveva una moglie e una figlia. Che cosa può spingere un bell'uomo in gamba, stimato e amato, a sparire nel nulla due giorni prima di Natale senza lasciare neppure un biglietto di addio? Che cosa può provocare un così radicale passage de la ligne? Chiunque sia l'assassino non ha fatto i conti con Maigret, e con il suo ossessivo accanimento...
L'amico d'infanzia di Maigret
Georges Simenon
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2011
pagine: 163
Ma che coincidenza: proprio in quella giornata di metà giugno, con l'aria tiepida che entra dalla finestra aperta insieme ai rumori di Parigi, e Maigret che, ipnotizzato da una mosca, non può fare a meno di ripensare a certi giorni lontani in cui "una mosca che svolazzava attorno al suo banco diventava molto più importante della lezione del professore" ebbene, proprio in quella pigra mattina inondata di sole si presenta al Quai un vecchio compagno di scuola. E non uno qualsiasi: Léon Florentin, il figlio del miglior pasticciere di Moulins, quello che aveva sempre le tasche piene di soldi, ed era sempre così sicuro di sé, così loquace. Quando entra nell'ufficio di Maigret, però, Florentin non sembra aver più tanta voglia di fare il pagliaccio: anzi, ha l'aria di uno che se la passa male. All'amico d'infanzia è venuto a chiedere aiuto: poche ore prima, infatti, la donna che lo manteneva da anni è stata uccisa con un colpo di pistola. Lui se ne stava acquattato nel guardaroba, dove andava a nascondersi ogniqualvolta uno dei "visitatori" abituali della donna arrivava all'improvviso. Una storia non meno squallida che inverosimile, pensa Maigret: che sarà non poco imbarazzato, nel corso di un'indagine aggrovigliata e fangosa, di aver a che fare con quell'ambiguo mascalzone, uno che non gli è mai piaciuto eppure continua a dargli del tu e che qualcosa, senza che lui neanche se ne renda conto, gli impedisce di sbattere subito in galera.