Libri di Massimo Castoldi
Antifascisti oltre il Lager. L’impegno dei testimoni
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2025
pagine: 208
Angelo Adam, Charlotte Delbo, Andrea Gaggero, Maurice Goldstein, Hermann Langbein, Primo Levi, Gianfranco Maris, Teresa Noce, Bruno Vasari. Nove persone. Sette uomini e due donne. Sei italiani, un belga, una francese, un austriaco. Tre ebrei, sei “gojim”. Una dattilografa divenuta poetessa e scrittrice, un’operaia poi madre costituente, un sacerdote cacciato dalla chiesa e fattosi militante per la pace, un operaio avversario di tre dittature, un chirurgo di fama, un attore diventato scrittore e giornalista, un chimico e grande scrittore, un avvocato eletto in seguito al Senato della Repubblica, un funzionario dell’EIAR, di cui, divenuta essa RAI, sarebbe diventato dirigente. Li accomuna l’essere stati antifascisti militanti, aver fatto parte di quella minoranza che sin dai primi momenti si oppose all’onda fascista. E come tali furono catturati e deportati nei Konzentrationslager nazionalsocialisti: Auschwitz, Dachau, Mauthausen, Ravensbrück. Se oggi esiste una comune casa europea democratica e sociale lo dobbiamo anche a loro e alla loro testimonianza.
L'Italia s'è desta. L'inno di Mameli: un canto di pace
Massimo Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2024
pagine: 192
«Il rapporto conflittuale degli italiani col proprio inno nazionale era ed è un sintomo evidente della relazione difficile, spesso imbarazzante, con la propria storia e soprattutto con quella più recente, di un popolo che ancora oggi stenta a riconoscere il filo rosso che lega le nostre battaglie risorgimentali all’antifascismo, alla Resistenza e ai principi fondamentali della nostra Carta costituzionale». Fin dal suo primo apparire l’inno di Mameli ha conquistato gli italiani, che subito lo hanno riconosciuto e sentito come espressione autentica del loro desiderio di unità e libertà. Vicende storiche e un linguaggio di non immediata comprensione hanno poi contribuito a oscurarne il messaggio di pace e di fratellanza, che lo distingue da altri inni più celebrati, a cominciare dalla Marsigliese. Il libro di Massimo Castoldi ci accompagna alla scoperta del significato autentico del testo, liberandolo dalle incrostazioni del tempo. Ci restituisce le prime redazioni autografe e a stampa e porta alla luce il ricchissimo patrimonio di fonti che lo hanno nutrito, svelando l’intreccio di ispirazioni e suggestioni, colte e popolari, celate nei suoi versi. Scritto a Genova nel 1847 sotto l’influsso di ideali mazziniani e repubblicani – e presto musicato da Michele Novaro –, seguì il suo giovane autore sulle barricate delle Cinque giornate di Milano, fino alla morte nella difesa della Repubblica romana del 1849. Cantato dai Mille di Garibaldi, celebrato da Carducci e Pascoli, fu ammirato da Verdi e da Toscanini. La monarchia gli preferì la Marcia reale e il primo fascismo lo mise al bando, salvo poi strumentalizzarne alcuni versi in direzione violenta e xenofoba. Parte della Resistenza lo fece proprio. Nel ’43 fu cantato dai confinati a Ventotene, mentre andavano verso la nave che ridava loro la libertà, e in questo spirito fu proposto come inno nazionale all’indomani del referendum da cui nacque la Repubblica. Era però una disposizione provvisoria. E nel secondo dopoguerra, tra individualismo crescente e perdita di sentimenti collettivi, periodicamente l’inno fu al centro di critiche, dibattiti e appropriazioni maldestre. Parodiarlo era diventato un vezzo di una parte della cultura di sinistra, cantarlo sull’attenti una consuetudine diffusa dell’estrema destra. Non è un caso se si è dovuto aspettare il 2017 perché fosse ufficialmente riconosciuto come inno nazionale: la storia della ricezione dell’inno di Mameli è anche e soprattutto la storia della controversa relazione degli italiani con l’idea di patria.
Giovanni Pascoli e le arti
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2024
pagine: 216
Gli interessi pascoliani “oltre” la scrittura e in vario modo artistici – dalle arti figurative alla musica, dal teatro alla fotografia – sono indagati nella prima parte del volume. La seconda parte arricchisce di un nuovo capitolo la complessa storia della ricezione di Pascoli nel Novecento e nei primi vent’anni del nuovo secolo, mettendo sotto la lente varie rappresentazioni dell’opera e della biografia di Pascoli declinate con ampiezza e modernità di prospettive artistiche: radio, cinema, teatro, pittura.
Giovanni Pascoli professore
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2023
pagine: 256
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno su Pascoli professore (Università di Pavia, 24-25 giugno 2021) e si pone come una tappa importante nell'itinerario degli studi sul lavoro di insegnante di Pascoli. Di questa attività non è più possibile dare un'interpretazione riduttiva, di dovere necessario ma subìto e quasi di ostacolo alla poesia; al contrario, è proprio nell'intreccio tra studio, insegnamento e poesia che risiede la complessità dell'opera pascoliana. Del resto, il professore e il poeta lavorano sempre insieme da quando, dopo la laurea, Pascoli incomincia nel 1882 la carriera di docente liceale di greco e latino a Matera, per proseguirla a Massa e a Livorno. Nel 1895 passa all'Università, con i diversi insegnamenti di Grammatica greca e latina, Letteratura latina e Letteratura italiana, a Bologna, Messina, Pisa e di nuovo a Bologna (dal 1905 alla morte, che lo coglie ancora in piena attività). I saggi qui raccolti (di Maria Belponer, Simone Casini, Massimo Castoldi, Vincenzo Fera, Daniela Gionta, Gianfranca Lavezzi, Giorgio Marcon, Patrizia Paradisi, Maurizio Perugi, Francesca Suppa, Luca Verrelli) seguono alcune delle linee di indagine possibili in una mappa ancora in gran parte da disegnare, ma la arricchiscono di una sicura segnaletica e di molti dati di assoluta novità e rilevanza scientifica.
Dall'istituto di botanica al lager di Ravensbrück. Storia di Maria Arata Massariello (1912-1975)
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 144
Maria Arata nel libro di memorie "Il ponte dei corvi", pubblicato postumo nel 1979, ha descritto la sua terribile esperienza di deportata politica nel lager di Ravensbrück, dalla cattura al ritorno a casa. A distanza di quasi cinquant'anni dalla morte, in questo volume viene ricostruita la vicenda della sua vita sulla base di numerosi documenti inediti: la prima giovinezza, segnata dalla persecuzione subita dal padre per la sua fede socialista, la partecipazione alla Resistenza, il ritorno alla vita civile e all'insegnamento, il profondo e duraturo legame con alcune compagne di prigionia, la rete di solidarietà, dopo la liberazione, tra le famiglie in attesa di notizie riguardanti il destino dei loro cari. Inoltre sono qui pubblicati documenti redatti nello stesso lager di Ravensbrück, portati in Italia da Maria nel suo fortunoso viaggio di rientro e custoditi finora nell'archivio privato della famiglia. Prefazione di Massimo Castoldi.
Giuseppe Nava. Scritti pascoliani
Libro: Libro in brossura
editore: Pàtron
anno edizione: 2022
pagine: 454
Quando nel 1974 Giuseppe Nava pubblicò l'edizione critica di 'Myricae', diede avvio a quella feconda stagione di studi pascoliani che ancora se ne sostanzia e fa perno anche sui suoi commenti, alle stesse 'Myricae' (1978 e 1991), ai Canti di Castelvecchio (1983), e ai Poemi conviviali (2008). Se oggi il rapporto tra filologia e critica è il principio fondativo dell'interpretazione dell'opera di Giovanni Pascoli, ciò è dovuto in gran parte al suo magistero. L'opera che mancava, e che Giuseppe Nava non fece in tempo a riordinare, è quella dei suoi studi critici, che sempre ne accompagnarono le indagini filologiche, con riflessioni sui rapporti dell'autore di 'Myricae' con la tradizione (Petrarca, Leopardi, Manzoni, Carducci), col folklore, con il mito, con le letterature europee e con il Novecento. Il presente volume raccoglie questi scritti dispersi a partire proprio dal 1974, e riproduce i suoi più importanti contributi precedenti in un'appendice, in edizione anastatica: la pubblicazione delle 'Lettres' de Ferdinand De Saussure à Giovanni Pascoli e il saggio su 'La storia di Romagna' e la poesia giovanile. Nella raccolta, disposta in ordine cronologico e seguita da quattro recensioni, si riconosce con chiarezza l'asse portante della critica pascoliana degli ultimi quarant'anni.
Parole per ricordare. Dizionario della memoria collettiva. Plus
Massimo Castoldi, Ugo Salvi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Zanichelli
anno edizione: 2021
pagine: 768
Le Parole per ricordare rivelano come la lingua sia un luogo dove ogni generazione lascia tracce e può ritrovare sé stessa: raccogliere queste parole significa offrire a chi conosce l’Italia e la sua cultura un libro nel quale riconoscersi, ad altri un aiuto per condividere la vitalità di una lingua e dei suoi usi figurati, a tutti un pretesto per scoprirne la storia, le continue trasformazioni e gli incontri tra passato e presente, tra baciamo le mani e ciaone. La seconda edizione di Parole per ricordare offre un dizionario aggiornato, ampliato con oltre mille nuovi lemmi e profondamente rinnovato nello stile espositivo e nei contenuti. Molte voci sono arricchite dall’indicazione degli Argomenti, categorie che spaziano da sport ad abbigliamento, da Risorgimento a radio. Inoltre, alla fitta rete dei rimandi che collegano tra loro le voci, si aggiungono i Percorsi, grappoli di lemmi che raccontano storie o personaggi attraverso le parole a essi legate. Questa seconda edizione ha anche una versione digitale, che contiene l’intera opera e consente di effettuare ricerche rapide e avanzate.
Piazzale Loreto. Milano, l'eccidio e il «contrappasso»
Massimo Castoldi
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2020
pagine: 240
La memoria di piazzale Loreto è una memoria incompiuta, che non è riuscita a diventare memoria fondativa dell'Italia libera e democratica, poiché in essa si intrecciano le contraddizioni di oltre settant'anni di storia: dai conti mai risolti con il fascismo ai conflitti politici durante la guerra fredda, fino alla memoria debole e post-ideologica di oggi, che si logora tra la retorica delle vittime e quella della pacificazione. All'alba del 10 agosto 1944 quindici antifascisti detenuti nel carcere di San Vittore furono fucilati sul piazzale, senza regolare processo o specifica incriminazione, da un gruppo di militi fascisti su ordine degli occupanti tedeschi. I corpi furono ammassati contro una staccionata di legno e lasciati lì fino al tardo pomeriggio. I milanesi ammutoliti vi assistettero sgomenti e nel silenzio la piazza fu subito ribattezzata piazzale Quindici martiri. Nei giorni della Liberazione, il 29 aprile 1945, furono portati in piazzale Loreto i corpi di Mussolini, di Claretta Petacci e dei gerarchi fascisti uccisi sul Lago di Como. La folla euforica e inferocita accorse per vedere la fine del regime.
Da Calypso a Matelda. Giovanni Pascoli poeta dell'Èra nuova
Massimo Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 363
Il volume analizza e giustifica la centralità nell'estetica di Giovanni Pascoli del saggio l'Èra nuova, oltre a pubblicarne il testo commentato. L'Èra nuova è la conferenza tenuta a Messina il 5 febbraio 1899 col titolo Sulla poesia, pubblicata in volume a Palermo per Remo Sandron insieme con La Ginestra, conferenza che Pascoli tenne a Roma l'anno precedente in occasione del centenario della nascita di Leopardi. Ne segue un'interpretazione fondata sul sostrato etico e filosofico della poesia pascoliana, che, muovendo dalle istanze positiviste di Ernst Haeckel, incontra il socialismo e dialoga anche con Schopenhauer, Nietzsche, Gor'kij e Tolstoj. Se la scienza e il pensiero positivista avevano reso edotto l'uomo di fine secolo sulla precarietà della sua posizione nell'universo e su una più radicale consapevolezza della fine, Pascoli attribuiva alla propria poesia, nel solco tracciato dall'ultimo Leopardi, il dovere morale di trasformare tutto questo in un sentimento, che fosse nuova coscienza per l'umanità. Tale visione si incontra anche con la sua rivisitazione della classicità, del cristianesimo e del socialismo.
Insegnare libertà. Storie di maestri antifascisti
Massimo Castoldi
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2018
pagine: 169
Fin dall'insorgere del fascismo vi fu una parte della classe magistrale, fieramente risoluta nel proprio compito, disposta a combatterne con ogni mezzo la propaganda. Per questo tra 1921 e 1945 molte maestre e molti maestri furono costretti a lasciare l'insegnamento, conobbero il confino, caddero vittime della violenza fascista e poi, anche, di quella nazista. Nei primi anni del secolo, dalla fondazione dell'Unione magistrale nel 1900 all'istituzione del Sindacato magistrale aderente alla Confederazione generale del lavoro nel 1919, i maestri avevano acquisito sempre più consapevolezza del loro ruolo di educatori e di operatori sociali, non ritenendosi più soltanto sacerdoti laici con la missione dell'educazione nazionale. Sentivano di dover partecipare in modo attivo alla vita socio-culturale dell'Italia, nella lotta contro l'analfabetismo, nella creazione di una coscienza civica e unitaria, ma anche nello sviluppo del socialismo o del cattolicesimo popolare, che, sebbene in conflitto tra loro, si fondavano sulla medesima necessità di un'istruzione diffusa. Se il fascismo guardò alla scuola elementare come al luogo di formazione e di costruzione della coscienza del nuovo bambino soldato fedele al regime, molti maestri ne contrastarono il linguaggio e i modelli culturali, educando i bambini a principi alternativi: patriottismo, e non nazionalismo, solidarietà, fratellanza e libertà, anziché violenza, razzismo e cieca obbedienza. Le dodici storie qui raccontate rappresentano modalità differenti di opposizione alla cultura dominante, da quelle più aperte e frontali a quelle più calcolate e addirittura dissimulate. Uomini e donne, socialisti, cattolici, liberali o semplicemente patrioti, questi maestri testimoniano che la loro battaglia silenziosa fu possibile, nonostante tutto, e che è stata, ben oltre la sfida e la ribellione, una vera lezione di Resistenza civile.
Piccoli eroi. Libri e scrittori per ragazzi durante il ventennio fascista
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 180
In dieci saggi Mariella Colin, Enzo R. Laforgia, Giorgio Bacci, Ada Gigli Marchetti, Elisa Marazzi, Sabrina Fava, Giorgio Montecchi, Elena Surdi, Martino Negri, Massimo Castoldi rileggono e interpretano scrittori, editori e illustratori di libri per l’infanzia, attivi in Italia tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento. A partire dal «romanzo di formazione fascista» per ragazzi, che presentava tutti i topoi della mitologia mussoliniana, ma soprattutto insisteva sulla contiguità tra celebrazione della Grande guerra e affermazione della dittatura, il volume indaga la progressiva elargizione di miti razzisti, xenofobi e antisemiti, imposti dalle direttive del Convegno nazionale per la letteratura infantile e giovanile tenutosi a Bologna nel 1938. In questo contesto, piuttosto uniforme, si distinguono scrittori, editori e illustratori, che seppero mantenersi al di qua della propaganda ufficiale, cercando di affermare una propria autonomia: a volte disegnando personaggi anacronistici, a volte suggerendo modelli educativi divergenti da quelli imposti dalla cultura dominante. In qualche autore si riconosce una non esplicita, ma ferma, opposizione al fascismo.
Pascoli. Profili di storia letteraria
Massimo Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 160
Pensata come complemento della "Storia della letteratura italiana" (6 voll., 2005), questa serie di "Profili" ne ripropone la formula introduttiva. Collocandolo nel quadro storico e sociale della sua epoca, ogni volume presenta uno dei grandi autori della tradizione letteraria italiana, ne discute criticamente le opere e ne illustra la poetica. Questo volume è dedicato a Giovanni Pascoli e alla sua poetica.