Libri di Stéphane Mallarmé
Manet e gli altri. Scritti d'arte
Stéphane Mallarmé
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 128
Soliloquio d'un fauno. Mallarmé tradotto da Vincenzo Palumbo
Stéphane Mallarmé
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2001
pagine: 46
Poesie e prose. Testo francese a fronte
Stéphane Mallarmé
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2005
pagine: XLI-528
La parola è il fulcro attorno al quale ruota tutta l'opera di Mallarmé: una parola sensuale, evocatrice, densa di mistero e suggestioni, che allude più che descrivere, che annoda immagini e metafore in una lingua ricercata, al limite dell'oscurità, tesa fino a trasformarsi in partitura musicale nelle sperimentazioni più ardite, come la prosa ritmica diUn colpo di dadi non abolirà mai il caso (1897). Alla crisi del lirismo romantico, alla scoperta del Nulla, Mallarmé risponde con la sua visione del poeta demiurgo che aspira a riprodurre l'architettura dell'universo, con la ricerca ossessiva dell'opera totale, quel Libro ideale in cui ricostituire il mondo intero al quale dedicò per tutta la vita le sue migliori energie creative: una sfida estetica e metafisica alla legge del caso che governa l'esistenza e alle possibilità del linguaggio, vissuta tra ansia di esprimere l'assoluto e sentimento della propria inadeguatezza. Questo altissimo, sofferto concetto di arte è la grande eredità che il maudit Mallarmé ha consegnato al Novecento e che risuona in tante voci della poesia contemporanea, da Valéry agli ermetici. Introduzione e note di Valeria Ramacciotti.
Il pomeriggio di un fauno e altre poesie. Testo francese a fronte
Stéphane Mallarmé
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dei Leoni
anno edizione: 2021
pagine: 96
Il corvo. Ediz. italiana, inglese, francese
Edgar Allan Poe
Libro: Libro in brossura
editore: Interlinea
anno edizione: 2024
pagine: 96
Un’edizione originale e a tiratura limitata: “The Raven”, “Il corvo” di Edgar Allan Poe, opera di straordinario potere evocativo e, al contempo, tragico e gelido sguardo sulla condizione umana. Si presentano qui, in un solo volume, un’ardita traduzione italiana in metrica firmata da Ernesto Ragazzoni e quelle di due dei più grandi scrittori francesi dell’Ottocento, Charles Baudelaire e Stéphane Mallarmé, affiancate dal commento critico, inedito, di un grande poeta e studioso, Yves Bonnefoy. Impreziosiscono il libro (oltre a un’appendice critica) le riproduzioni delle illustrazioni di Edouard Manet che avevano accompagnato, nel 1875, la prima edizione della versione mallarméana.
Mallarmé, la tipografia e l'estetica del libro
Stéphane Mallarmé, Gérard Blanchard, Barbara Bohac, Fabrizio M. Rossi
Libro: Copertina morbida
editore: Ronzani Numeri
anno edizione: 2021
pagine: 176
Non a tutti è noto il fatto che Mallarmé, il più arduo e aristocratico dei poeti simbolisti, fosse pure un raffinato intenditore di tipografia, attentissimo a tutti gli aspetti materiali che riguardano la stampa e i libri. Il testo più emblematico di questo peculiare interesse è il poemetto "Coup de dés", ma nell'elaborazione formale di tutta la sua opera poetica è in ogni caso essenziale il rapporto visivo fra la parola stampata e la pagina bianca, l'evidenza dei caratteri e dell'inchiostro sulla vuota campitura del foglio, nonché l'incidenza di ogni concreto dettaglio all'estetica del testo. Questo libro raccoglie per la prima volta in edizione italiana le riflessioni, anzi le «digressioni» di Mallarmé «forma Libro» (da scriversi con la maiuscola, in quanto materializzazione della «grande Opera»: di un'opera «totale»), pubblicate dal poeta sotto il titolo "Il Libro, strumento spirituale". Prose di grande forza e suggestione, accompagnate da tre saggi dedicati a come questo specifico interesse di Mallarmé si esprima nella sua opera e quali ripercussioni abbia avuto nelle successive avanguardie.
Édouard Manet e gli Impressionisti e altri scritti su Manet di Antonin Proust
Stéphane Mallarmé
Libro: Libro in brossura
editore: Scalpendi
anno edizione: 2021
pagine: 120
Il grande poeta Stéphane Mallarmé celebra in questo testo uno dei maggiori pittori della storia dell'arte: Edouard Manet. Scritto con uno stile chiaro e dettagliato, il testo mette in luce il rapporto di Manet con gli impressionisti, di condivisione ma distaccato nella sua ricerca pittorica.
Erodiade
Stéphane Mallarmé
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 176
Rivisitando il tema di Salomé attraverso la figura di Erodiade – vergine selvaggia, rivendicante la propria purezza in una celebrazione narcisistica della propria bellezza quasi minerale, ghiacciata e pietrificata – Mallarmé si pone il compito più ambizioso e più alto. «Ho cominciato la mia Hérodiade» scrive infatti all’amico Cazalis nel 1864. «Con terrore giacché invento una lingua che deve necessariamente scaturire da una poetica del tutto nuova, che potrei così definire: “Dipingere non la cosa, ma l’effetto che essa produce”». Concepito come lavoro drammatico destinato alla scena teatrale, il poema rimase incompiuto, e soltanto tre lunghi frammenti – enigmatici, folgoranti, misteriosi – ci sono giunti nella versione definitiva: il “Preludio”, la “Scena” (tra Erodiade e la nutrice) e il “Cantico di San Giovanni”. Quanto ai sonetti qui raccolti, sono tra i più alti di Mallarmé, da quelli scritti negli anni in cui visse a Sens (1862-1864) fino a quelli che precedono la sua morte nel 1898.
Poesie. Testo francese a fronte
Stéphane Mallarmé
Libro: Copertina morbida
editore: Rusconi Libri
anno edizione: 2020
pagine: 268
Alla base della poesia di Stéphane Mallarmé, è fatto noto e quasi aneddotico, si trova il Nulla. Ci si può chiedere se per il poeta questa posizione corrisponda a un atto fondativo, ideologico, o se si tratti di un nichilismo di facciata, che accompagna a latere il rifiuto politico della realtà, svalutata come suscettibile di trasformazioni e di progresso nel tardo Romanticismo. In tal caso, dunque, il Nulla corrisponde a una mistica "negativa", allo scivolare verso un'oscurità finale dove cose ed eventi, così come appaiono, si votano all'annientamento, a svanire in una notte senza Dio che costringe a confrontarsi con i pensieri più profondi che ci abitano, con il sostrato ultimo della nostra fragilità. La poesia diventa per l'autore francese una simulazione della realtà che si propone di negare la realtà, a cui peraltro Mallarmé, in molte occasioni, non esita ad attingere con entusiasmo e fiducia.
Racconti indiani. Testo francese a fronte
Stéphane Mallarmé
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 157
Apparsi per la prima volta postumi nel 1927, i "Racconti indiani" di Stéphane Mallarmé (1842-1898) hanno, come altre opere del grande poeta, un'origine 'd'occasione'. Verso la fine del 1892 MalIarmé, frequentatore assiduo del salotto di Méry Laurent, vi incontra Edmond Fournier, che gli parla dei "Contes e légendes de l'Inde ancienne" di Mary Summer (1878), che trova molto interessanti e attraenti ma un po' deboli stilisticamenre. Mme Laurent, presente alla conversazione, si augurava allora di vederli riscritti da Mallarmé, che dunque volle venire incontro al desiderio dell'amica, scegliendone alcuni. E certamente questi racconti devono molto a quelli di Mary Summer, anche se, come già notava M.C. Cuénot in un suo articolo, "sarebbe sbagliato credere che l'intervento di Mallarmé si sia limitato a qualche ritocco qua e là. Egli ha anzi operato diversi cambiamenti di dettaglio e d'insieme particolarmente rivelatori del suo genio". Né, d'altra parte, l'origine 'd'occasione' dei "Racconti indiani" deve far pensare a qualcosa di forzato o di esteriore, ad una precaria adesione dello scrittore al suo soggetto. In realtà, il tema esotico, che percorre tutto il Romanticismo francese, acquisisce un rilievo ancora maggiore proprio nei padri della poetica simbolista e il poeta di "Erodiade" non poteva non restare affascinato da questo viaggio in Oriente tutto letterario, ma nel quale distanza geografica e distanza culturale trovano composizione nella parola.
Versi e prose
Stéphane Mallarmé
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2018
pagine: 164
«Questo libro riserva non poche sorprese nell'ambito della intensa produzione critica, teorica, creativa e traduttoria del fondatore del futurismo. Dalla - purtroppo solo temporanea - comparsa delle bozze preparatorie a una nuova edizione delle traduzioni da Mallarmé si evince che, alla fine degli anni '30, Marinetti stava riconsiderando il proprio rapporto con Mallarmé e, più in generale, con l'intera tradizione simbolista. Grazie a un paziente lavoro d'archivio svolto presso biblioteche italiane e statunitensi, Giuseppe Gazzola ricostruisce l'affascinante vicenda editoriale di un libro non pubblicato e propone una nuova conclusione relativa alla complicata e contraddittoria relazione tra due giganti della modernità europea. Come gli altri volumi di Marinetti apparsi postumi, "Firenze biondazzurra sposerebbe futurista morigerato" e "Venezianella" e "Studentaccio", la nuova stesura di "Versi e Prose" contiene una preziosa testimonianza sul percorso intellettuale del fondatore del futurismo negli ultimi anni della sua vita, gettando luce su alcuni aspetti sorprendenti nella variegata carriera del maggiore avanguardista italiano e, al contempo, il suo mai sopito interesse verso il più importante e spericolato "sperimentalista" della poesia moderna, Stéphane Mallarmé, la cui influenza sarebbe stata determinante sulla poesia posteriore europea, dai futuristi fino agli ermetici italiani.» (Luigi Fontanella)
Poesie. Testo francese a fronte
Stéphane Mallarmé
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: XXII-328
"La presente edizione dell'intera opera poetica di Mallarmé, corredata di traduzione e commento, si propone di contribuire a far partecipe il maggior numero di lettori italiani della difficile e schiva bellezza di questa poesia. Il commento utilizza gli apporti più rilevanti della critica mallarmeana, sulla base di una lettura personale (che consiste, necessariamente, d'innumerevoli riletture) costantemente tesa nello sforzo di raggiungere, di auscultare il poeta, e lui solo. La traduzione, condotta sull'edizione de "La Plèiade", è nata dalla mia personale esigenza di comprendere Mallarmé attraverso un'attenzione e una tensione di lettura superiori al normale, quali, cioè, una traduzione di poesia le richiede. Il criterio fondamentale cui mi sono attenuta è stato quello d'una fedeltà globale al poeta, che dedicandosi scrupolosamente alla traduzione dell'opera sua, andasse assorbendone di pari passo i modi espressivi, il gusto, i vizi e le manie, cercando di ottenere effetti simili con mezzi simili; che fosse, in sostanza, una sorta di imitazione di Mallarmé." (Luciana Frezza)

