Libri di Silvano Montaldo
Approcci digitali al patrimonio culturale delle università. Gli oggetti, le collezioni, i luoghi della scienza
Maria Alessandra Panzanelli Fratoni, Silvano Montaldo, Clara Silvia Roero
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 280
I saggi qui raccolti prendono le mosse dal 12° workshop del network Héloïse (Torino 25-27 ottobre 2023), centrato sul tema del patrimonio culturale. Molti sono infatti i beni culturali prodotti nei secoli dalle università, come naturale conseguenza delle attività di ricerca, e che si trovano oggi dispersi in diverse sedi di conservazione. Fondi d'archivio, collezioni librarie, raccolte di specimina, di reperti archeologici e collezioni d'arte, formano un patrimonio consistente solo in parte conservato o facilmente riconducibile alla sua origine universitaria. Ma anche spazi urbani e architetture nate per l'università sono parte di un patrimonio che ha oggi una diversa destinazione. L'uso di strumenti digitali (cifra distintiva del network Héloïse) consente oggi di ricostruire virtualmente collezioni disperse e renderne visibili le origini universitarie, contribuendo in questo modo a migliorarne la conoscenza e valorizzandole nell'insieme come patrimonio culturale.
Lombroso e il Sud
Libro: Libro rilegato
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 320
Molto è stato scritto, e non sempre a ragione, su Cesare Lombroso e il Sud Italia. Fu un rapporto articolato, che nel corso degli anni alternò paternalismo a condanna, umana simpatia per alcuni interlocutori a incapacità di comprendere una realtà vasta, complessa e sfuggente. Di certo il Mezzogiorno, con i suoi intellettuali e i suoi problemi, rappresentò una parte rilevante della formazione ideale dell'antropologo e psichiatra veronese, così come della sua opera e della visione che guidò le sue battaglie politiche. Con uomini e donne del Sud egli infatti intrattenne una relazione molto stretta, ampiamente documentata dai carteggi e dagli scritti. In queste pagine è ricostruito il lavoro di frenologi, psichiatri, giuristi, criminologi e medici meridionali, i quali – prima, durante e dopo Lombroso – studiarono le possibili cause della criminalità e della follia, e si addentrarono in ambito giuridico, discutendo, in alcuni casi, la legittimità della punizione o ipotizzando possibili riforme: alcuni precorsero i temi che Lombroso avrebbe poi sviluppato, influenzandolo; altri furono suoi compagni di viaggio e ne risultarono a loro volta suggestionati; altri ancora cercarono di rinverdire le declinanti fortune postume dell'antropologia criminale. Quindi, focalizzando l'attenzione sul lavoro di Lombroso – grazie all'esame dei suoi scritti, così come dei reperti umani e dei materiali iconografici conservati nel Museo Lombroso, e soprattutto alla luce delle ricerche sul campo e agli studi su brigantaggio, mafia e camorra – è affrontata in maniera circostanziata e obiettiva la spinosa questione di quello che, da Colajanni e da Gramsci in poi, spesso è stato sbrigativamente denunciato come «razzismo» lombrosiano. Dagli interessi spiritici al determinismo climatico, dal tema del cannibalismo alla letteratura dialettale (da cui la collaborazione a distanza con Giuseppe Pitrè), il volume offre un ritratto a tutto tondo di quello che da molti è considerato il padre della moderna criminologia, figura discussa e discutibile, ma non ignorabile, del pensiero scientifico italiano.
L'incontro. Quando Tolstoj salvò Lombroso da sicuro annegamento
Sergio Ariotti
Libro
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 72
Settemila chirurghi, patologi, biologi, anatomisti, istologi, antropologi, psicologi, psichiatri, criminologi, studiosi di varie altre discipline parteciparono nell’agosto del 1897 a un fastoso Congresso medico internazionale che si svolse a Mosca. Tra questi vi era anche Cesare Lombroso, presidente della sezione dedicata alle malattie mentali. Lo scienziato italiano approfittò di quel soggiorno per far visita, il 23 agosto, a Lev Tolstoj, recandosi nella sua tenuta di Jàsnaja Poljàna. Da anni Lombroso desiderava quell’incontro, voleva confrontarsi con lo scrittore russo, prova vivente, secondo lui, della “psicosi epilettoide del genio”. Fu un faccia a faccia deludente: Tolstoj sul suo diario descrisse Lombroso come un “vecchietto ingenuo e limitato”, Lombroso sottolineò di “aver sciupato il fiato a vuoto”. Ma che si dissero i due, così radicalmente diversi? Questo dialogo teatrale, per gioco, prova a immaginarlo. Introduzione di Silvano Montaldo.
Donne delinquenti. Il genere e la nascita della criminologia
Silvano Montaldo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2019
pagine: 339
Nel corso dell’Ottocento nacque e si consolidò una nuova forma di conoscenza, la criminologia; al contempo le certezze elaborate dalle scienze medico-antropologiche sulla mente e sul corpo delle donne videro il proprio apogeo e la propria crisi, ed emerse la questione femminile. Il volume indaga le origini della criminologia individuando le modalità con cui essa spiegò la delinquenza di genere e identificando in Quetelet e Lombroso i cardini su cui ruotarono le principali concezioni della criminalità femminile. Più debole in quanto a forza, ma moralmente superiore, la donna di Quetelet pagava uno scarso tributo al delitto, protetta dalla società patriarcale che ne limitava la libertà. Intellettualmente, moralmente e fisicamente inferiore, la donna lombrosiana era il risultato di un adattamento evolutivo che ne aveva offuscato la mente e l’aveva allontanata dal crimine, ma l’aveva portata ad affinare le arti della menzogna e della seduzione. Riesumando antichi stereotipi misogini e diffondendone di nuovi, "La donna delinquente", il trattato pubblicato a difesa delle proprie tesi da Lombroso e Guglielmo Ferrero nel 1893, proponeva un’immagine della donna inaccettabile per le femministe e anche per una parte della comunità scientifica, e pertanto aggravò in diversi paesi il discredito che era caduto sull’antropologia criminale.
Lorenzo Tenchini e le sue maschere. Una collezione anatomica clinica di fine Ottocento tra le università di Parma e Torino. Ediz. italiana e inglese
Silvano Montaldo, Roberto Toni, Elena Bassi, Alessandro Porro
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 230
Le maschere prodotte da Lorenzo Tenchini, accademico e anatomico a Parma alla fine dell'Ottocento, sono un unicum nel mondo occidentale. A nostra conoscenza non ci sono esempi analoghi in Europa o negli Stati Uniti. e neppure vi sono indicazioni di preparati simili in Oriente ma, al tempo stesso, esse costituiscono anche un mistero, in parte ancora irrisolto.
Celebrare il Risorgimento. Collezionismo artistico e memorie familiari a Torino 1848-1915
Silvano Montaldo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2013
pagine: 131
La celebrazione della storia risorgimentale a Torino viene ricostruita sul lungo periodo, facendo emergere le motivazioni che mossero i suoi diversi attori, a partire dagli uomini del re, impegnati nel sottolineare la lunga continuità della storia sabauda; dal ruolo degli artisti, primi narratori per le masse; dalla visione elitaria dei discendenti dei principali protagonisti; dall'ottica municipalistica degli animatori del museo civico, fino all'affermarsi, con la mostra storica del 1884, di una concezione nazionale e popolare, democratica e quarantottesca del processo di unificazione nazionale. La mostra torinese fu un evento fondamentale, che da un lato portò alla nascita dei musei di storia risorgimentale in altre città italiane, dall'altro pose le premesse per l'apertura, dopo un processo non privo di tensioni, alla Mole Antonelliana, nel 1908, del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, che segnò pure il definitivo affermarsi, anche in Italia, del museo di storia, divenuto parte integrante della cultura contemporanea.
Gli archivi della scienza. L'Università di Torino e altri casi italiani
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 240
Il volume raccoglie i contributi presentati durante la giornata di studio sugli archivi scientifici dell'Università di Torino tenutasi a Torino il 5 giugno 2009 allo scopo di valorizzare, a cent'anni dalla morte di Cesare Lombroso e in concomitanza con la conclusione del riordino del suo archivio e con la riapertura del suo Museo, il notevole lavoro compiuto negli ultimi dieci anni dall'Università e dalla Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta per censire, riordinare e garantire la conservazione e la fruibilità di questi archivi, che costituiscono un insieme di grande importanza per la storia della cultura scientifica contemporanea.
Medici e società. Bartolomeo Sella nel Piemonte dell'Ottocento
Silvano Montaldo
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1998
pagine: 364
Cosa voleva dire essere medico prima che l'intervento dello Stato e le grandi scoperte scientifiche cambiassero, fra Otto e Novecento, il volto della professione? Quale era il suo ruolo nella comunità tradizionale e che tipo di rapporto aveva con i pazienti? Chi erano questi ultimi e per quali ragioni richiedevano le prestazioni di un individuo in grado di curare e guarire solo una piccola parte delle malattie da cui erano afflitti? Quali scambi materiali e culturali avvenivano attraverso la medicina? A questa e altre domande intende rispondere il lavoro di Silvano Montaldo, con il supporto di una metodologia innovativa, di un approccio da più angoli visuali e di una documentazione archivistica rara e di straordinario interesse. Le vicende di un medico di una vallata alpina e dei suoi pazienti diventano così l'occasione per indagare e riflettere sulle dinamiche che innescarono il processo di medicalizzazione della società contemporanea.
Il museo di Antropologia Criminale «Cesare Lombroso» dell'Università di Torino. Oggetti e documenti raccolti per le sue ricerche da Cesare Lombroso nella seconda metà dell'Ottocento
Libro: Libro in brossura
editore: Hapax
anno edizione: 2018
pagine: 96
Il volume propone al lettore gli strumenti concettuali per comprendere come e perché questo personaggio così controverso formulò la teoria dell'atavismo criminale e quali furono gli errori di metodo scientifico che lo portarono a fondare una scienza poi risultata errata. A cento anni dalla morte di Cesare Lombroso, fondatore dell'antropologia criminale, l'Università di Torino ha riallestito il "suo" museo, unico al mondo. Questa guida riporta i contenuti dei pannelli presenti nelle sale del Museo e propone le collezioni che comprendono preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi di reato, scritti e produzioni artigianali e artistiche, anche di pregio, realizzate da internati nei manicomi e da carcerati. Il volume, come il percorso museale, presentano il pensiero di uno scienziato fortemente interessato ai problemi della sua epoca e che fu guidato da una profonda curiosità verso il crimine e verso qualsiasi forma di devianza dalle norme della società borghese ottocentesca, un'anormalità intesa anche in senso positivo, nelle persone di genio artistico, scientifico o politico capaci di far progredire l'umanità.
Patria e affari. Tommaso Villa e la costruzione del consenso tra unità e grande guerra
Silvano Montaldo
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1999
pagine: 408
Il volume si inserisce nel consolidato filone di studi dedicati all'azione educativa svolta dalla classe dirigente italiana tra l'Unità e l'inizio del nostro secolo. Attraverso la figura di Tommaso Villa, vengono affrontati i temi del nazionalismo e dell'identità nazionale, con particolare attenzione alla rete di interessi, individui, gruppi economici e fazioni politiche che caratterizzò gli anni successivi all'unificazione.