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Libri di Laura Pennacchi

Nonostante Hobbes. Lavoro, antropologia, democrazia

Nonostante Hobbes. Lavoro, antropologia, democrazia

Laura Pennacchi

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2025

pagine: 192

Per decenni, anche a sinistra, si è accolto con entusiasmo l’annuncio della “fine del lavoro”, resa possibile dai progressi tecnologici. Oggi quella stagione appare definitivamente tramontata. Nuove ricerche hanno riportato il lavoro al centro del dibattito, riconoscendolo come spazio cruciale per la formazione delle identità e delle soggettività. Per Laura Pennacchi, ripensare oggi il significato del lavoro significa confrontarsi con le trasformazioni profonde imposte dal neoliberismo ai nostri desideri e bisogni. Ma vuol dire anche mettere in discussione la cupa antropologia ereditata da pensatori come Machiavelli e Hobbes, con i loro assunti sull’egoismo e la malvagità dell’essere umano. Il lavoro emerge così, ancora una volta, come uno strumento insostituibile per la realizzazione personale e per lo sviluppo della democrazia.
25,00

Democrazia economica. Dalla pandemia a un nuovo umanesimo

Democrazia economica. Dalla pandemia a un nuovo umanesimo

Laura Pennacchi

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2021

pagine: 124

La pandemia ha mostrato quanto profondi e ramificati siano i fattori di crisi del capitalismo, di cui mai prima d’ora era stata messa così in discussione l’eticità – anche da parte di manager e imprenditori. Nonostante la recessione globale dovuta al Covid-19 renda urgente un grande slancio progettuale – e in molti parlano di «un nuovo New Deal» – lo scarto tra le domande sorte in questi mesi, a forte contenuto etico-politico, e la limitatissima capacità di risposta resta impressionante. Per ridisegnare i rapporti tra economia e società, e riportare il lavoro e la sua dignità al centro della vita collettiva del Paese, come previsto dalla nostra Costituzione, diventa cruciale una «democrazia economica» a fondamento umanistico, parte di un complesso istituzionale disponibile alla sperimentazione, capace di immaginare orizzonti alternativi di impegno, e di ripensare i confini tra il mercato e tutto ciò che non è mercatizzabile, all’altezza dei tempi che stiamo vivendo.
15,00

Lavorare tutti? Crisi, diseguaglianze e lo Stato come datore di lavoro di ultima istanza

Lavorare tutti? Crisi, diseguaglianze e lo Stato come datore di lavoro di ultima istanza

Martino Mazzonis

Libro: Libro in brossura

editore: Futura Editrice

anno edizione: 2019

pagine: 164

Lo Stato come datore di lavoro di ultima istanza torna come ipotesi nel dibattito politico e accademico. Negli Stati Uniti le proposte di Lavoro garantito pubblico e il Green New Deal, che prevede lavoro garantito pubblico, hanno suscitato grande interesse. Di cosa parliamo? Della possibilità e necessità di intervenire, creando lavoro, in ambiti quali l'adattamento e la lotta al cambiamento climatico e il lavoro di cura in società avanzate e complesse come quelle occidentali. Si tratta di ipotesi sensate? Ce ne sarebbe bisogno negli Stati Uniti? E nell'Italia del «Reddito di cittadinanza»? Forse, se è vero che in tutto l'Occidente aumentano le diseguaglianze e il lavoro viene pagato sempre meno. "Lavorare tutti?" ricostruisce le proposte americane di lavoro garantito e il dibattito accademico e politico che hanno suscitato, ricorda le esperienze precedenti dal New Deal in poi, offre una fotografia della società americana, delle sue diseguaglianze, dei suoi ritardi, dei milioni rimasti indietro. Divisioni e diseguaglianze spiegano tanto la vittoria di Trump quanto la popolarità di figure come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez. Spostando poi il fuoco sulla situazione italiana, il volume, arricchito da una introduzione teorica di Laura Pennacchi, prova a fare alcune ipotesi su un'idea di lavoro garantito a partire da un quadro del mercato del lavoro e dei bisogni insoddisfatti del nostro paese. Prefazione di Gianna Fracassi. Introduzione di Laura Pennacchi. Postfazione di Riccardo Sanna.
13,00

De valoribus disputandum est. Sui valori dopo il neoliberismo

De valoribus disputandum est. Sui valori dopo il neoliberismo

Laura Pennacchi

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 172

A “gusti” e a “preferenze” compiuta dalla disciplina economica – e sostiene che, al contrario, “de valoribus disputandum est”. L’ostracismo che ha colpito la discussione dei valori nella sfera pubblica è alla base del disorientamento e dello smarrimento culturali odierni, i quali alimentano molti fenomeni di populismo che, a loro volta, incorporano paradossalmente domande valoriali inevase. Nell’ostracismo dato ai valori quanto ha agito la latitanza del pensiero filosofico di matrice umanistica e illuministica, da Heidegger alla “decostruzione” operata da Foucault e dalla sua scuola? Al disorientamento odierno concorrono il radicarsi dello scetticismo e del relativismo, i quali negano che i valori possano essere veri o falsi, e la diffusione di espressioni come “postverità”, che mettono tutto sullo stesso piano. L’esito della sottrazione delle questioni valoriali al discorso pubblico è una difficoltà di loro sottoposizione all’argomentazione, all’esame critico, alla verifica razionale. Le soluzioni secolarizzate che pretendono di approcciare al meglio il fatto del “pluralismo dei valori”, si rivelano così particolarmente vulnerabili al fatto del “dissenso” e del “conflitto tra valori”. Per rimediare a questo defict bisogna lavorare a costruire una “teoria dei valori” e un “quadro di possibilità delle idealità”, sottraendo i valori alla sfera privata irriflessa a cui sono stati consegnati.
15,00

Lavoro e innovazione per riformare il capitalismo

Lavoro e innovazione per riformare il capitalismo

Libro: Libro in brossura

editore: Futura Editrice

anno edizione: 2018

pagine: 300

I saggi raccolti in questo volume riflettono su una problematica oggi assai dibattuta, a livello mediatico come accademico e istituzionale, ma poco indagata in modo approfondito: la relazione tra innovazione e occupazione. L'obiettivo della «piena e buona occupazione», questa la tesi di fondo del volume, va rilanciato proprio quando tanta incertezza grava sulle conseguenze della rivoluzione tecnologica in atto, mentre il capitalismo, lasciato a se stesso, si acconcerebbe alla jobless society, la «società senza lavoro». Si ripropone dunque la crucialità del tema degli investimenti e, insieme, del nuovo modello di sviluppo. La profondità della trasformazione è enorme e, di conseguenza, è decisiva la qualità delle istituzioni pubbliche che dovrebbero dirigerla. L'innovazione può e deve essere guidata, nei suoi indirizzi di fondo, dalla collettività, anche perché la diffusione delle nuove tecnologie coincide con un approfondimento delle diseguaglianze e una polarizzazione del potere senza precedenti. Si tratta anche di cogliere le straordinarie potenzialità che, tra tante difficoltà, la fase presenta. Le nuove tecnologie racchiudono forti istanze cooperative e aprono eccezionali «finestre di opportunità» che, anziché essere lasciate al solo capitalismo animato dalla volontà di consolidare i tradizionali rapporti di forza, possono essere attivate da una nuova politica industriale e, in generale, una nuova economia pubblica - così come pensata anche nel Piano del Lavoro - nonché utilizzate dal sindacato, intenzionato a rinnovare la rappresentanza sociale, la contrattazione, la partecipazione dei lavoratori, rilanciando un progetto di democrazia economica. Prefazione di Susanna Camusso.
18,00

Beni comuni per la democrazia

Beni comuni per la democrazia

Laura Pennacchi, Alberto Bondolfi

Libro: Libro in brossura

editore: EMP - Edizioni Messaggero Padova

anno edizione: 2015

pagine: 80

Come custodire ciò che è comune, in un tempo che sempre più si caratterizza per l'individualismo? Come mantenere aperto tale spazio, quando sembra piuttosto imporsi la dimensione della proprietà, negli ambiti più disparati? Come renderlo vitale, perché contribuisca al benessere del paese e a quello della famiglia umana? Come tutelare la varietà di beni fondamentali - acqua, aria e terra, ma anche conoscenza e legalità? - che danno sostanza e corpo al bene comune? A queste domande rispondono Laura Pennacchi e Alberto Bondolfi, in un dialogo ricco e stimolante, che intreccia filosofia e teologia, economia e diritto. La prospettiva che emerge traccia un contributo efficace per un'etica civile in un tempo di crisi, invitando a esplorare percorsi inediti entro e oltre la modernità. Si tratta di prendere sul serio la democrazia, come orizzonte che esige da tutti/e e da ognuno/a una partecipazione attiva e responsabile.
7,00

Filosofia dei beni comuni. Crisi e primato della sfera pubblica

Filosofia dei beni comuni. Crisi e primato della sfera pubblica

Laura Pennacchi

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2012

pagine: 184

La questione dei beni comuni sta assumendo un ruolo centrale nel dibattito pubblico e nella mobilitazione politica. In Italia, di recente - per fare un solo esempio - essa ha rappresentato un elemento dirompente di manifestazione della volontà popolare, in sede referendaria. I beni comuni sono quei beni che non sono proprietà di nessuno. Essi non riguardano solo le componenti naturali quali gli ecosistemi e le risorse non riproducibili, ma anche le forme della conoscenza, il capitale sociale, le regole, le norme, le istituzioni. In quanto tali, dunque, i beni comuni si ritrovano per definizione al centro di alcune tra le problematiche cruciali del nostro tempo. Dall'irrompere del dramma ambientale e del riscaldamento climatico al manifestarsi delle conseguenze della globalizzazione: tutto impatta sui beni comuni. In senso critico, generando minacce di nuove dissipazioni, che vanno dal degrado allo spreco, dall'abuso alla mancanza di cura. Ma anche in senso positivo, di nuove opportunità che si presentano. In questo libro, attraverso un'argomentazione rigorosa che tocca i campi della filosofia, dell'economia e della politica, Laura Pennacchi offre una sintesi essenziale sul tema, proponendo anche la sua originale impostazione: i beni comuni non si identificano né col "privato" né col "pubblico"; sono piuttosto un terzo elemento chiamato a triangolare con gli altri due.
17,00

La moralità del Welfare. Contro il neoliberismo populista

La moralità del Welfare. Contro il neoliberismo populista

Laura Pennacchi

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2008

pagine: 260

.Welfare state. è ormai diventata un'espressione sconveniente. Da qualche tempo impera una sorta di tirannia degli stereotipi del neoliberismo, impostasi sia sul piano teorico che su quello empirico. Va di moda predicare la destatalizzazione, il trionfo di un ordinamento privatistico su scala globale, l'integrazione pre-politica e pre-statale della società mondiale affidata all'automatico coordinamento del mercato, l'isolamento e la spoliticizzazione dei cittadini, che renderebbero superflua la creazione della cittadinanza e dell'identità civica. Nonostante i ripetuti fenomeni di crisi (specie finanziaria) che attraversano le nostre economie e le nostre società, il neoliberismo non si mostra per niente in disarmo; l'ultima tendenza, che nella versione nostrana ha conosciuto recenti successi editoriali, sta nella sua aggressiva riproposizione .populista., volta a criticare gli eccessi del .mercatismo., e a rilanciare strategie - o tattiche? - di autodifesa protezionistica. Laura Pennacchi affronta in modo ragionato questi influenti luoghi comuni, troppo spesso subiti acriticamente, e ne discute con rigore e competenza, senza rinunciare a quella vis polemica che sembra ormai smarrita. Ne scaturisce una difesa convinta e convincente non solo dell'efficacia, ma anche della moralità delle politiche di redistribuzione, cui lo Stato non può rinunciare se vuole ancora perseguire il suo conclamato presupposto di equità.
27,00

L'eguaglianza e le tasse. Fisco, mercato, governo e libertà

L'eguaglianza e le tasse. Fisco, mercato, governo e libertà

Laura Pennacchi

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2004

pagine: 217

"Abbassiamo le tasse" è uno slogan buono per tutte le stagioni. Non si tratta unicamente di una politica populista che mira ad assicurarsi il voto, ma di qualcosa di molto più complesso. La diminuzione delle tasse comporta una riduzione, per lo Stato, dell'offerta dei serivizi fondamentali - scuola pubblica, assistenza sanitaria, pensioni - e una diminuzione dei controlli del settore pubblico su quello privato. Uno smantellamento dello Stato per favorire la crescita di un mercato senza regole, ma anche un'accentuazione della disuguaglianza economica: i servizi essenziali, una volta in mano ai privati, sarebbero accessibili in modo diverso a seconda del reddito, tagliando fuori i cittadini meno abbienti dall'assistenza.
13,00

Razionalità e cultura. Pratiche manageriali nelle partecipazioni statali
55,00

Il soggetto dell'economia. Dalla crisi a un nuovo modello di sviluppo

Il soggetto dell'economia. Dalla crisi a un nuovo modello di sviluppo

Laura Pennacchi

Libro: Libro in brossura

editore: Futura Editrice

anno edizione: 1945

pagine: 318

L'agente economico del neoliberismo non è un soggetto ma una macchina calcolatrice che massimizza "mezzi" dati rispetto a "fini" dati, senza riflettere né sui "mezzi", né sui "fini". Ciò ha molto a che fare con la crisi esplosa nel 2007/2008, la cui interminabile durata è di per sé un indicatore da un lato di gravità, dall'altro di inesplicabilità con le categorie usuali. Desoggettivazione individuale e collettiva, desocializzazione dell'individuo, depoliticizzazione della società hanno costituito i fondamenti della finanziarizzazione, della commodification, della denormativizzazione al centro del modello di sviluppo neoliberista deflagrato con la crisi globale e con la sua drammatica catastrofe occupazionale. Per rovesciare questi processi, mostrare che il soggetto non è solo homo oeconomicus, costruire un "nuovo modello di sviluppo", la fertilizzazione reciproca tra economia, filosofia, antropologia, sociologia si rivela essenziale. Dopo la lunga fase del "disincanto", di weberiana memoria, che ha sterilizzato sentimenti, passioni, valori, è possibile dare vita a un nuovo reincantamento, senza tornare ad essere vittime del costume e della tradizione, solo gravitando su soggettività, socialità, responsabilità, riarticolando da lì un discorso neoumanistico sui "fini" e liberando il pathos sottostante a una nuova apertura affettiva verso il mondo.
16,00

Lo stato sociale del futuro. Pensioni, equità, cittadinanza

Lo stato sociale del futuro. Pensioni, equità, cittadinanza

Laura Pennacchi

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 1997

pagine: 191

Tagli, scure, disboscamento. Il lessico corrente è truculento e inesorabile. I sistemi di protezione sociale sono giunti al punto da essere ritenuti semplicemente "insopportabili" per il nostro sistema economico. E' ancora possibile parlare di welfare senza impugnare necessariamente la scure del boia che si accinge all'esecuzione finale? La Pennacchi assomma le vesti di esperta del problema, di dirigente politico del PDS e di sottosegretario del primo governo dell'Ulivo. Non le è sufficiente dire se è possibile una riforma del welfare; è tra coloro che devono provare a farla, evitando di buttare via il bambino con l'acqua sporca.
11,36

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