Libri di E. Grazioli
Alberto Arbasino
Libro
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2001
pagine: 405
Nella sua sua lunga esperienza di scrittore, saggista, narratore, commentatore, recensore, intervistatore, Alberto Arbasino ha praticato la fusione dei generi e degli stili, dando vita a un proprio genere e stile che finisce, non a caso, per coincidere con la sua stessa persona: un "journal ininterrotto", per usare una definizione di Italo Calvino. Inventivo, curioso, leggero, Arbasino possiede la frivolezza dei moralisti: scrivere come vivere, vivere come scrivere, viaggiare, ascoltare, visitare, parlare, leggere, partecipare.
Francis Picabia
Libro: Libro in brossura
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2003
pagine: 452
La fama di Picabia è legata al dadaismo, all'invenzione del "macchinismo": meno conosciuti sono il resto della sua carriera artistica, la sua importanza storica. Ostinandosi ad evadere dalle etichette, ha messo in crisi categorie radicate fin dentro l'avanguardia di cui è stato uno dei campioni più provocatori, fino a scardinare quella stessa idea di avanguardia quando si fossilizza in una pigra stasi. Compagno di strada e di scandali di Duchamp e Apollinaire prima, di Tzara e Breton poi, non si limita a dipingere, ma promuove e realizza riviste dall'impianto inedito, interviene in manifestazioni, fa teatro e cinema, ma soprattutto scrive poesie all'apparenza assurde, che gli guadagnano un posto di riguardo anche in campo letterario.
Pop art. Interviste di Raphaël Sorin
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 128
«Quel che fai non conta. La gente continua a pensarla sempre allo stesso modo e ogni anno che passa è sempre più massificata. Coloro che si accaniscono maggiormente a parlare di individualità sono anche gli stessi che protestano contro le devianze. Magari tra qualche anno le cose andranno diversamente. Forse arriverà il giorno in cui ognuno penserà quel che vuole, e allora tutti la penseranno allo stesso modo; esattamente come mi sembra stia accadendo.» (Andy Warhol)
Dell'infingimento quello che noi crediamo di sapere della fotografia
Libro: Copertina morbida
editore: Fondo Malerba Fotografia
anno edizione: 2016
pagine: 80
La sparizione dell'arte
Jean Baudrillard
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2022
pagine: 67
"L'arte è passata ovunque nella realtà. Si dice che l'arte si smaterializzi. È esattamente il contrario: l'arte oggi è passata ovunque nella realtà. È nei musei, nelle gallerie, ma altrettanto è nei detriti, sui muri, nelle strade, nella banalità di ogni cosa oggi sacralizzata senza altra forma di procedimento. L'estetizzazione del mondo è totale. Come abbiamo a che fare con una materializzazione burocratica del sociale, una materializzazione tecnologica del sessuale, una materializzazione mediatica e pubblicitaria del politico, così abbiamo a che fare con una materializzazione semiotica dell'arte. È la cultura intesa come ufficializzazione di tutto in termini di segni e di circolazione di segni. Ci si lamenta della commercializzazione dell'arte, della mercantilizzazione dei valori estetici. Ma questo è un vecchio ritornello borghese e nostalgico. Bisogna ben più temere, al contrario, l'estetizzazione generale delle cose. Molto più che la speculazione mercantile, bisogna temere la trascrizione di tutto in termini culturali, estetici, in segni museografici. Questo è la cultura, la nostra cultura dominante, l'immensa impresa di stoccaggio estetico, di risimulazione e reprografia estetica di tutte le forme che ci circondano. Questa è la più grande minaccia, è ciò che io chiamerei il grado Xerox della cultura."
Piccola storia della fotografia
Walter Benjamin
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2021
pagine: 128
Questo breve e fulminante testo di Walter Benjamin fu pubblicato nel 1931 sulla rivista «Die literarische Welt»; per molti aspetti annuncia il celebre «L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica», del 1936. Vi appare per la prima volta la celebre definizione che l'autore diede di «aura»: quell'aura dell'opera d'arte che con l'avvento della riproducibilità tecnica - in primo luogo la fotografia - è destinata irrimediabilmente ad essere distrutta. Ma la tecnica, e dunque la fotografia, conserva comunque un potenziale di liberazione: Benjamin, riprendendo una suggestione di Brecht, oppone infatti alla fotografia cosiddetta «creativa» - asservita alla moda e alla pubblicità -, una fotografia che sia consapevolmente «costruttiva», ossia che sappia ricostruire artificialmente la realtà, in modo da conferirle senso. E nel sostenere questa tesi Benjamin analizza l'opera di alcuni tra i più emblematici fotografi, da Atget a Sander, da Berenice Abbot a Gisèle Freund. Il volume è arricchito da un vastissimo excursus delle più celebri fotografie dagli albori al ventesimo secolo.
The families of man. Catalogo della mostra (Aosta, 27 maggio-10 ottobre 2021). Ediz. italiana e francese
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2021
pagine: 208
Come rialzarsi e ripartire dopo una pandemia e un lockdown globale? Provando, attraverso l'arte dei grandi fotografi, a descrivere come l'uomo ha vissuto e affrontato i cambiamenti della società negli ultimi trent'anni. Il catalogo accompagna la mostra allestita al Museo Archeologico Regionale di Aosta (27 maggio-10 ottobre 2021) che propone una narrazione per immagini della società degli ultimi trent'anni, dalla caduta del Muro di Berlino all'attuale pandemia. È ispirata all'esposizione del 1955 "The Family of Man" organizzata al MoMa per cercare nell'arte le basi della ripartenza dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale. In parallelo questa nuova mostra cerca di trovare le basi per rialzarsi dopo l'immobilismo e il senso di spaesamento provocati dalla pandemia. I temi affrontati sono di straordinaria attualità: la globalizzazione, l'immigrazione, l'affermazione della virtualità, la sostenibilità, le questioni di genere e, infine, la pandemia. Per evidenziare come la cultura fotografica del nostro paese abbia saputo descrivere e interpretare gli eventi e le suggestioni di questi anni il catalogo, come la mostra, propone un dialogo tutto italiano. Attraverso scatti d'autore dei maggiori protagonisti della fotografia contemporanea (Ferdinando Scianna, Giovanni Gastel, Letizia Battaglia), immagini di cronaca e fotografie di talenti emergenti come Antonio Rovaldi e Niccolò De Giorgis, viene raccontata la storia del linguaggio fotografico che si evolve insieme al 'racconto umano' nella società contemporanea. Traduzioni in francese di Jérôme Nicolas e Silvia Guzzi per Scriptum, Roma.
Giovanni Oberti. La pelle degli oggetti. Catalogo della mostra (Milano, 28 ottobre-10 dicembre 2019). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2019
pagine: 48
Volume pubblicato in occasione della mostra "La pelle degli oggetti" (Galleria Milano, 28 ottobre-9 dicembre 2019, Milano), a cura di Elio Grazioli e Bianca Trevisan. "La sua cifra è l'8, forma che rimanda al doppio cerchio, alla clessidra e, resa orizzontale, all'infinito. Non è un circolo chiuso, non è una tautologia, è una dinamica che mostra e trasforma, che rivela e rilancia. Una doppia giravolta nascosta all'interno di un gesto che si dà per unico, un avvolgimento che rovescia e al tempo stesso stratifica. Il tutto in un'atmosfera pacata, al limite della percezione. Questa mostra in particolare si gioca su specchi e semi e frutti, un'accoppiata inevidente che già sembra pensata da un poeta. Che cos'hanno in comune? Perché questo accoppiamento? La risposta è forse l'accoppiamento stesso, come dalla famosa massima di Borges che afferma che gli specchi, come la copula, sono abominevoli perché moltiplicano gli esseri - lui dice: gli uomini. I semi e i frutti rimandano a loro volta alla moltiplicazione della vita. Gli specchi non significano solo il raddoppiamento della realtà ma simboleggiano anche il tema dell'identità, tanto quanto i semi e i frutti simboleggiano quello della natura". (Elio Grazioli)
Carnet. Annotare, immaginare, stupirsi
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 173
L'annotazione non è nient'altro che un'intersezione problematica all'interno del flusso del linguaggio, dei pensieri, della varietà ininterrotta delle visioni che ci accompagnano. È un momento in cui la nostra vita s'intreccia con qualcosa che vorremmo isolare dal suo fluente concatenamento per sentirla in tutta la forza della sua sovrapposizione, del suo ribadirsi tautologico per essere così com'è. Considerare come possibile il gesto dell'annotazione, ovvero l'uso di un carnet, significa ritornare a spirale sulla questione di quale sia l'intreccio per noi indecidibile tra l'inganno e la realtà. Annotazioni occasionali, appunti di viaggio, brandelli di autobiografia interrotta, intuizioni, resoconti di sogni scritti con impellenza, fotografie e disegni presi come annotazioni, pensieri a occhi aperti, descrizioni e osservazioni dirette, rimuginamenti, soprappensieri... e tutto quanto non è l'"opera" definitiva sono il contenuto di questo volume: dai disegni della Luna di Galileo Galilei alla pratica quotidiana dell'annotazione di Gianni Celati, passando per il Taccuino rosso di Paul Auster, la fotografia di Vivian Maier o di Daniel Blaufuks, il cinema di Wim Wenders o di Sylvain George, nonché estratti dai "carnet" di Luca Patella, Marco Belpoliti, Antonella Anedda.
Fotografia europea. Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro-European photography. Time maps. Memory, archives, future. Catalogo della mostra (Reggio Emilia, 5 maggio - 9 luglio 2017)
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2017
pagine: 262
Il volume, che accompagna l'edizione del 2017 del festival "Fotografia Europea" (Reggio Emilia, 5 maggio - 9 luglio 2017), giunto al suo dodicesimo anno, si propone di stimolare riflessioni su memoria, archivi e futuro e di articolarle sulla concretezza delle questioni d'attualità: strade dimenticate, situazioni minacciate, tentativi di alternative. Attraverso le opere di grandi maestri del recente passato e dei nuovi protagonisti della scena internazionale, viene dunque ampliato il concetto stesso di archivio, non come luogo chiuso e della conservazione, bensì luogo diffuso, da cui attingere le storie e le immagini che possono aiutare a comprendere il presente e a immaginare il futuro.
Live. Intensità, intermittenza, registrazione
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2017
pagine: 187
Oggi è tutto live: in diretta televisiva, in streaming, in chat... Ma è veramente live? In realtà memoria, vissuto, ripetizione sono sempre presenti, dunque anche la diretta è soggetta a variazioni di intensità, intermittenze di ogni genere, effetti di registrazione. Eppure, da un lato, è proprio questo che rende viva la restituzione dell'evento; dall'altro, siamo di fronte a un trauma dell'innamoramento della vita, una vita che non brucia più le immagini nelle proprie metafore, ma legge le metafore vedendo le immagini che in loro ancora bruciano. Allora dobbiamo ripensare il live riconsiderando temi classici e celeberrimi quali: la memoria proustiana, ma vista attraverso le sue persistenze e ritrovamenti; l'auto-osservazione di Henri Michaux, testimone della parte di sé nascosta e misteriosa; l'opera ultima di artisti in punto di morte come de Kooning, Hartung, Mapplethorpe, Kippenberger; la performance, cardine della concezione dell'evento artistico che si esaurisce nel suo svolgersi, ora rivisitata e rifatta; la cinepresa in veste di robot post-umano come paradigma di un cambio di registro visivo; le diverse forme di remake e re-enactment degli ultimi decenni e i recenti imbattiti sulla liveness e sui social network.