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Libri di Angelandrea Casale

L'araldica dei vescovi di Ravello

L'araldica dei vescovi di Ravello

Angelandrea Casale

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2024

pagine: 78

Il libro tratta dei vescovi della Diocesi soppressa di Ravello (1086-1818). Vengono corretti alcuni cognomi dei vescovi, disegnati e corretti alcuni stemmi araldici vescovili, sistemata la cronotassi vescovile alla luce dei recenti studi e ricerche archivistiche. Vengono riportati anche gli stemmi dei vescovi titolari nominati dalla Santa Sede dagli anni Sessanta del Novecento.
30,00

Casate presenti nel territorio strianese

Casate presenti nel territorio strianese

Pasquale Marciano, Angelandrea Casale, Felice Marciano

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2017

pagine: 208

La cittadina di Striano conta 8523 abitanti. È adagiata alle falde del Vesuvio, nella valle attraversata dal fiume Sarno. Fin dalle sue origini è stata abitata da famiglie del ceto popolare, del ceto commerciale-imprenditoriale e del ceto civile. Molte di queste famiglie, divenute con il passare dei secoli ragguardevoli per ricchezza o dignità, furono contraddistinte con i titoli di nobile, onorabile, magnifico o signore. Pasquale Marciano, Felice Marciano e Angelandrea Casale, cultori di storia e scienze araldico-genealogiche, nel libro "Casate presenti nel territorio strianese", vero e proprio dizionario delle famiglie di Striano, pongono in evidenza l'origine, i titoli e i personaggi che più hanno illustrato la propria casata dal XV al XX secolo. Gli autori hanno consultato archivi statali, diocesani, parrocchiali e comunali, ricavandone notizie inedite e riportando con rigore scientifico le fonti da cui sono state tratte le notizie attinenti a ogni singola famiglia. A corredo del testo undici tavole, disegnate da Vincenzo Amorosi, raffigurano 97 stemmi di casate vissute a Striano.
20,00

Il sedile dei nobili della città di Lettere
15,00

Giustiniano Lebano. Un massone alle falde del Vesuvio (1832-1910)

Giustiniano Lebano. Un massone alle falde del Vesuvio (1832-1910)

Angelandrea Casale, Carlo Avvisati

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2015

pagine: 72

Il saggio "Giustiniano Lebano. Un massone alle falde del Vesuvio", dei giornalisti Angelandrea Casale e Carlo Avvisati, ripercorre con dati di fatto la vita di uno dei massimi esponenti della Massoneria italiana e internazionale, vissuto a cavallo tra l'Ottocento e il primissimo Novecento, tra Napoli e l'area vesuviana, oltre che all'estero, dove fu costretto a riparare per sfuggire alla gendarmeria borbonica. Articolando il pamphlet con elementi del tutto nuovi e incentrati sul polimorfismo scientifico - culturale - esoterico di un personaggio fuori dal comune, gli autori offrono a chi legge una serie di spunti con i quali tratteggiare con cura il profilo di Lebano patriota: con Alexandre Dumas e la di lui amante, Emile Cordier, Lebano portò una goletta carica di armi e munizioni a Garibaldi, attestato in Sicilia, dopo lo sbarco; o politico esoterista di caratura internazionale: amico di Carlo Pisacane, Eliphas Levi, dell'abate Gradilone; ebbe contatti con i pensatori politici quali i fratelli Bedarride, Nicola Giuseppe Spedalieri, Charles Nodier, tra gli altri. Altro aspetto del saggio è la vasta bibliografia ancorché non esaustiva - utilizzata e descritta, a corredo del testo.
12,00

Famiglie nobili del Regno di Napoli. In uno stemmario seicentesco inedito

Famiglie nobili del Regno di Napoli. In uno stemmario seicentesco inedito

Angelandrea Casale, Vincenzo Amorosi, Felice Marciano

Libro: Copertina morbida

editore: Youcanprint

anno edizione: 2016

pagine: 64

Presso la Biblioteca Nazionale di Napoli sono conservati numerosi manoscritti e stemmari araldici. Il lavoro illustra, con dovizia di particolari e un ricco corredo iconografico, il ms. X.A.42, inedito stemmario seicentesco, composto da 126 fogli, conservato nella "Sezione Manoscritti e Rari". Il ms. fu presentato per la prima volta da Scipione Volpicella in un articolo su L'Araldo del 1880. Le famiglie inserite nel ms. assommano al numero di 1266 per un totale di 1485 stemmi, quasi tutti a colori. Vengono prima elencate le famiglie ascritte ai cinque seggi nobiliari della città di Napoli, poi quelle cosiddette fuori seggio e infine quelle presenti in diverse città del Regno. Questa sezione comprende gli stemmi delle famiglie delle città di Amalfi, Aversa, L'Aquila, Bari, Barletta, Brindisi, Bitonto, Benevento, Capua, Caserta, Castellammare di Stabia, Cava de' Tirreni, Chieti, Penne, Capri, Conversano, Cosenza, Catanzaro, Crotone, Gaeta, Giovinazzo, Gragnano, Eboli, Giffoni Valle Piana, Ischia, Lettere, Lecce, Lucera, Lanciano, Manfredonia, Matera, Melfi, Molfetta, Monopoli, Nardò, Nocera dei Pagani, Nola, Ostuni, Pozzuoli, Ravello, Reggio, Rossano, Salerno, Sorrento, Sanseverino, Sessa Aurunca, Scala, Sulmona, Stilo, Taranto, Teano, Trani, Tropea, Troia. Le armi di famiglia in quest'ultima sezione sono sempre precedute dallo stemma della città di appartenenza.
12,00

Intorno ad alcune famiglie nobili di Somma

Intorno ad alcune famiglie nobili di Somma

Angelandrea Casale, Raffaele D'Avino

Libro: Copertina morbida

editore: Youcanprint

anno edizione: 2016

pagine: 96

Il libro di Angelandrea Casale, ispettore on.rio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e di Raffaele D'Avino, docente e ricercatore immaturamente scomparso nel 2007, presenta la storia di dieci famiglie nobili della città di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. Tale città, cara ai Re Aragonesi, sorge nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio. Ha origini antichissime, attestate da numerosi ritrovamenti archeologici e da una delle più grandi ville romane, dove si pensa sia morto l'imperatore Augusto. Il Casamale, il suo più antico quartiere è tuttora circondato da mura, consolidate nel 1467 da Re Ferrante d'Aragona. Nel lavoro vengono descritte in ordine le antiche famiglie: de Curtis, d'Alagno, Capograsso, Fasano, Amalfitani, Jovino o Iovino, Coppola, Figliola, Cito, Capasso. Molte di queste famiglie provengono da altre aree geografiche della Campania, alcune invece, nel corso dei secoli, si sono diramate nelle città vicine. Stemmi, disegni di palazzi e monumenti, di lapidi e sepolcri, nonché una ricca bibliografia corredano i vari capitoli.
15,00

L'Annunziatella. Chiesa parrocchiale Ave Gratia Plena di Boscotrecase

L'Annunziatella. Chiesa parrocchiale Ave Gratia Plena di Boscotrecase

Angelandrea Casale

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2016

pagine: 48

Il libro di Angelandrea Casale, Ispettore Onorario del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, illustra, con dovizia di particolari e un ricco corredo iconografico, la storia e gli arredi della chiesa parrocchiale dell'Ave Gratia Plena, detta L'Annunziatella, sita a Boscotrecase, alle falde del Vesuvio. La chiesa fu eretta nel Seicento nell'omonimo quartiere e in un primo momento fu officiata dai padri Agostiniani. Nel 1668, su richiesta dell'Università di Boscotrecase, il card. Innico Caracciolo, arcivescovo di Napoli, la eresse a parrocchia. L'edificio, a tre navate, conserva numerose opere d'arte. Di particolare interesse l'Annunciazione, opera di F. Vaglio del 1637, l'Assunzione di N. Cacciapuoti del 1749, la Madonna del Rosario o del baldacchino, di autore ignoto settecentesco, ispiratosi a Luca Giordano, il fonte battesimale datato 1668, l'organo settecentesco, un busto ligneo settecentesco di San Gennaro, l'altare maggiore in marmi policromi, risalente al 1748. La chiesa è arricchita da affreschi del pittore Ettore Lalli, eseguiti nel 1937.
10,00

Torre Annunziata e l'eruzione del 22 ottobre 1822. L'abate Monticelli e don Rocco Balì

Torre Annunziata e l'eruzione del 22 ottobre 1822. L'abate Monticelli e don Rocco Balì

Angelandrea Casale

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2018

pagine: 24

Il lavoro di Angelandrea Casale, ispettore onorario del Ministero dei beni culturali, tratta dell'eruzione del Vesuvio del 1822, descritta dal Monticelli, che fu la più violenta dell'Ottocento e si manifestò simile a quella del 79 d.C.. Torre Annunziata e l'intera area vesuviana furono colpite dalle ceneri eruttate dal vulcano. Dal cratere si alzò un maestoso pino, dal quale partivano folgori, proiettili e ceneri. Abbondante lava scese verso le falde del vulcano, minacciando i paesi di Boscotrecase, Resina e Torre Annunziata. L'autore descrive la figura dell'abate Teodoro Monticelli, brindisino, uno dei primi scienziati ad occuparsi del Vesuvio e dei suoi minerali. Il Monticelli, in quanto docente di chimica all'Università di Napoli e naturalista, fu attivo tra Torre Annunziata e Boscotrecase, dove risiedette per lungo tempo. L'eruzione del 1822 ebbe il suo coronamento il 22 ottobre quando Torre Annunziata fu avvolta in un'oscurità intensa interrotta da lampi accecanti. In questo frangente don Rocco Balì, pio e popolare sacerdote, seppe confortare la popolazione torrese atterrita per la caduta di ceneri e lapilli. Corredano il testo immagini, stampe ottocentesche e gouaches d'epoca.
10,00

Il brigante Pilone

Il brigante Pilone

Filippo Mastriani

Libro

editore: D'Amico Editore

anno edizione: 2024

La novità di questo lavoro sulla vita di Antonio Cozzolino, legittimista borbonico, meglio conosciuto come il brigante “Pilone”, pubblicato in occasione dei duecento anni dalla sua nascita (1824), sta tanto nel saggio introduttivo di Avvisati e Casale, nel quale sono riportati nuovi elementi come i nomi dei figli e dei nipoti, sino agli eredi ancora in vita, quanto nel romanzo storico, Il brigante Pilone, che Filippo Mastriani, prolifico autore, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, scrisse sulla scorta di notizie ancora “calde” sulla vita, la guerriglia e l’uccisione dell’eroe legittimista. Il romanzo di Mastriani, edito nel 1912, misconosciuto ai più e qui riproposto integralmente, ripercorre la storia di “Pilone”, romanzandola e spesso utilizzando nomi e soprannomi di protagonisti reali della vicenda. Il parallelo tra saggio storico e romanzo storico è una straordinaria intuizione letteraria che non mancherà di incontrare il gradimento del lettore.
16,00

L'araldica nel «Fondo Mansi»

L'araldica nel «Fondo Mansi»

Angelandrea Casale, Felice Marciano, Vincenzo Amorosi

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2018

pagine: 64

Il saggio di Casale, Marciano e Amorosi, cultori di studi storici e di araldica, illustra un fondo archivistico poco noto, conservato presso la biblioteca e archivio dell'abazia della Ss. Trinità di Cava de' Tirreni. Tale complesso documentario, composto da 40 faldoni, prende il nome di "Fondo Mansi", dall'erudito Gaetano Mansi (1744-1817), nativo di Scala, antica e nobile città del Ducato di Amalfi, il quale raccolse nel corso della sua vita documenti, manoscritti, pergamene, volumi, notizie storiche inerenti chiese, monasteri, famiglie nobili della costiera amalfitana, nonché stemmi, lapidi ed epigrafi. Il fondo, dopo molte traversie, fu donato dagli eredi del Mansi all'abazia cavense nel 1970. Gli autori si soffermano in modo particolare sul fascio 32 di tale fondo, ricco di notizie araldico-genealogiche, riportandone i disegni degli emblemi araldici del f.lo 15 "Familiarum nobilium ducatus Amalphitani stemmata", riguardanti molte stirpi comitali o della nuova aristocrazia dei paesi della costiera amalfitana. Un apparato iconografico di 58 immagini arricchisce il testo, corredato da numerose note bibliografiche.
18,00

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