Libri di Vittorio Manes
Introduzione ai principi costituzionali in materia penale
Vittorio Manes
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 304
Riforma Cartabia. Le modifiche al sistema penale. Volume Vol. 3
Libro: Libro rilegato
editore: Giappichelli-Linea Professionale
anno edizione: 2024
pagine: 568
Il terzo volume analizza i plurimi interventi realizzati dalla riforma Cartabia sul sistema sanzionatorio penale con l’obiettivo, per un verso, di ridurre il più possibile il ricorso alla pena carceraria soprattutto quando vengono in gioco pene detentive brevi e, per altro verso, di deflazionare il sistema della giustizia penale. Sotto il primo profilo, vengono esaminate le novità concernenti le nuove pene sostitutive delle pene detentive e la pena pecuniaria, mentre sotto il secondo profilo viene riservato ampio spazio all’estensione dell’ambito di applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto, della messa alla prova e della perseguibilità a querela. Prefazione di Marta Cartabia.
Introduzione ai principi costituzionali in materia penale
Vittorio Manes
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 272
Questo breve volume – quasi una “dispensa” indirizzata agli studenti del primo insegnamento delle materie penalistiche, il corso di Istituzioni di diritto penale – ha una finalità essenzialmente didattica, e riprende in buona parte il corso di lezioni svolte, durante gli anni, presso l’Università di Bologna, arricchite con quel punto di riferimento fondamentale per chi voglia introdursi allo studio dei principi costituzionali in materia penale che è la giurisprudenza della Corte costituzionale. Nei diversi ambiti tematici trattati, si è scelto spesso, in effetti, di “fare parlare” direttamente le principali decisioni della Corte, provando a guidarne la lettura e ad agevolarne la comprensione con alcune notazioni ed approfondimenti essenziali, principalmente rivolti a chi, appunto, ha un primo contatto con quel campo di materia complesso, ed al contempo affascinante, che è il diritto penale, nella prospettiva che lo vede, anzitutto, quale “diritto costituzionale applicato”.
Diritto penale. Percorsi di parte speciale
Stefano Canestrari, Marco Orlando Mantovani, Vittorio Manes, Silvia Tordini Cagli, Attilio Nisco, Francesca Curi, Désirée Fondaroli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 416
Il volume, intitolato Diritto penale. Percorsi di parte speciale, mira ad illustrare a fini didattici talune delle figure criminose più significative contenute nel codice penale, offrendone non solo un puntuale inquadramento sistematico ma anche un’analisi delle principali problematiche applicative. L’idea di fondo che ispira il libro è quella di considerare la parte speciale come uno “spaccato di vita” del diritto penale, da osservare nella sua continua evoluzione, piuttosto che una mera raccolta di norme. Soddisfare questa esigenza, riscontrata nella lunga esperienza didattica degli Autori, richiede l’adozione di un’impostazione diversa da quella che caratterizza l’orientamento manualistico tradizionale. All’esame delle disposizioni di maggiore rilevanza viene concesso ampio spazio, anche mediante la trattazione di casi fondamentali affrontati nella prassi. A ciò fanno da inevitabile pendant una selezione delle categorie di delitti esaminati e l’assenza – o la trattazione per rapidi cenni – di talune fattispecie ritenute meno decisive. L’obiettivo che si persegue è, appunto, quello di guidare il lettore in alcuni selezionati percorsi all’interno della “parte speciale”, non di porlo di fronte all’apprendimento di una statica collezione di incriminazioni. Un’altra significativa deroga rispetto all’impostazione tradizionale risiede nell’ordine adottato. La trattazione delle singole fattispecie non ricalca infatti l’originale scansione del codice che, ispirato nelle sue fondamenta ad una visione autoritaria, privilegia e antepone la tutela dei beni sovraindividuali. In linea con il primato della persona sancito a livello costituzionale, nonché con la progressiva “personalizzazione” che stanno subendo molti dei beni oggetto di protezione, il volume si apre affrontando i delitti contro la persona, concentrandosi sui delitti contro la vita, per poi proseguire con l’esame delle fattispecie a tutela dello Stato.
Giustizia mediatica. Gli effetti perversi sui diritti fondamentali e sul giusto processo
Vittorio Manes
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2022
pagine: 168
I media hanno trasformato la giustizia in spettacolo, portando nelle nostre case notizie di indagini e processi attraverso giornali e telegiornali, salotti televisivi e talk show. E non si tratta purtroppo solo di informazione o di cronaca giudiziaria, bensì di una rappresentazione spettacolarizzata dove la corretta descrizione dei fatti viene sacrificata all'impatto sull'audience. Si dà vita in tal modo a una sorta di processo parallelo incurante delle regole e delle garanzie individuali, facendo leva sull'indignazione morale del pubblico e generando scandali. Nel tribunale mediatico il diritto rischia di rimanere imbrigliato nel giudizio dell'opinione pubblica, che trasforma automaticamente l'indagato in colpevole, negandogli il diritto alla presunzione d'innocenza, e travolgendo molti altri diritti fondamentali. Questo libro agile e penetrante mette in rilievo gli «effetti perversi» di tali dinamiche sull'esito del processo e indica le vie da seguire per far sì che la giustizia non rischi di perdere autonomia e credibilità.
Introduzione al diritto penale europeo. Fonti, metodi, istituti, casi
Vittorio Manes, Michele Caianiello
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 327
«Con la locuzione "diritto penale europeo" non si identifica solo una "materia di studio" ormai entrata anche nei piani didattici dei corsi universitari, ma si evoca anzitutto — ed a monte — un complesso di temi e problemi che negli ultimi trent'anni, con attualità crescente ed incalzante, hanno attratto l'attenzione della dottrina (non solo) penalistica e impegnato l'elaborazione giurisprudenziale, sulla scorta della progressiva influenza ed incidenza che gli obblighi discendenti dai diversi trattati internazionali e dalle varie fonti derivate hanno esercitato sul diritto penale, specie nell'area dell'Unione europea o nel perimetro ben più vasto del Consiglio d'Europa, al traino delle poderose evoluzioni politiche e istituzionali che in tali ambiti si sono susseguite [...]. L'intento di questo volume è quello di offrire a chi si accosta al "diritto penale europeo" gli strumenti introduttivi per conoscere e comprendere le sue tappe fondamentali, a partire dalle sue fonti, dai principi di fondo così come dagli strumenti metodologici essenziali, anche alla luce dei casi giurisprudenziali più significativi che ne hanno contrassegnato lo sviluppo, e soprattutto delle criticità che lo accompagnano. Avvertiti che si tratta di un percorso in divenire, sollecitato da continui stop and go, da "fughe in avanti" e improvvisi impasse determinati dal reflusso dell'ideologia sovranista, sino all'attuale fase di crisi della costruzione europea; ma al contempo consapevoli che si tratta di un percorso che, nel suo farsi, ha modificato e continua a modificare, profondamente, il diritto penale "nazionalistico" e "statocentrico" di un tempo».
La legge penale illegittima. Metodo, itinerari e limiti della questione di costituzionalità in materia penale
Vittorio Manes, Valerio Napoleoni
Libro: Libro rilegato
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: XVI-604
“La legge provoca la collera di Dio”, ammonisce Paolo di Tarso nella Lettera ai Romani. Talvolta, più sommessamente, provoca l’intervento della Corte costituzionale, l’organo chiamato a controllarne la conformità ai principi fondamentali, a sorvegliarne la ragionevolezza, a decretarne se del caso l’illegittimità: ad assicurare – insomma – la “giustizia nella legislazione”. Questa attività è tanto più delicata in materia penale, dove la dialettica tra autorità e libertà si fa più serrata, e il confronto con i diritti fondamentali più radicale e a volte vertiginoso; e dove, al contempo, più accentuata appare la tendenza della legge a colorarsi di connotazioni politiche, e più forte – conseguentemente – la tentazione del legislatore a rivendicare piena autonomia. Proprio in quest’ambito, in ogni caso, la Corte si dimostra particolarmente vigile, specie nei tempi recenti, di fronte al susseguirsi di leggi penali spesso poco attente ai canoni costituzionali, rivelandosi capace di dar voce, con le sue pronunce, a diritti e garanzie non rappresentati nel circuito politico e dei quali pochi hanno il coraggio di assumersi la paternità. Dietro alla Corte, però, un ruolo essenziale è svolto dal giudice che la interpella, “introduttore necessario” del giudizio incidentale di legittimità costituzionale con l’ordinanza di rimessione: questa deve fissare il thema decidendum destreggiandosi tra parametri di legittimità articolati e complessi, ed arricchiti oggi dai vincoli imposti dalle fonti sovranazionali (la normativa UE, le diverse Carte dei diritti – come la Carta di Nizza e la CEDU – e la giurisprudenza delle rispettive Corti), motivando adeguatamente la rilevanza della questione e la consistenza delle censure; il tutto secondo tempi, modalità e cadenze che presentano, non di rado, aspetti e criticità peculiari nel contesto penale. Ed assieme al giudice a quo, un ruolo altrettanto protagonistico è svolto dai suoi possibili “suggeritori”, avvocato e pubblico ministero, che possono illustrare al rimettente il percorso più efficace verso la meta segnata da una pronuncia di accoglimento. L’intento di questo volume è appunto quello di offrire una possibile “mappa orientativa” per chi si scopra a meditare il dubbio di costituzionalità, e, magari, si accinga ad interpellare la Corte: per cercare di evitare – in definitiva – che tale impresa possa apparirgli un misterioso ed imponderabile “lancio di dadi”.
La disciplina penale degli stupefacenti
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2012
pagine: X-346
In questa nuova edizione del volume i principali aspetti della riforma della disciplina delle sostanze stupefacenti di cui alla legge n. 49/2006 vengono esaminati alla luce delle più recenti pronunce della giurisprudenza, con l'intento, da un lato, di evidenziare i profili tuttora problematici dischiusi dalla nuove disposizioni e, dall'altro, di fare il punto sugli orientamenti in via di consolidamento. Inoltre, l'opera di aggiornamento dei singoli capitoli tiene conto delle novità normative che hanno in vario modo riguardato la disciplina antidroga italiana negli anni successivi alla novella del 2006 e che annoverano, tra le tante, le modifiche apportate dal "pacchetto di sicurezza" , le disposizioni in materia di accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore, i recenti interventi di riforma della normativa antimafia. Il volume è inoltre arricchito dalla disciplina dei precursori di droghe, oggetto di costante interesse a livello sovranazionale, e dalle disposizioni in tema di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, fattispecie che, a fronte della sua inclusione tra i reati-presupposto della responsabilità di cui al d.lgs. n. 231/2001, si offre ora, tra l'altro, ad inedite ipotesi di corresponsabilizzazione degli enti collettivi.
Servizi pubblici e diritto penale. L'impatto delle liberalizzazioni sullo statuto penale della pubblica amministrazione
Vittorio Manes
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2010
pagine: XIV-259
Il principio di offensività nel diritto penale. Canone di politica criminale, criterio ermeneutico, parametro di ragionevolezza
Vittorio Manes
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2005
pagine: XVI-329
Argomenti trattati: il principio di offensività nella fondazione costituzionale della politica criminale; lo scenario della teorica del bene giuridico, tra aspirazioni critiche e involuzioni metodologiche; la teoria costituzionalmente orientata del bene giuridico; le prospettive attuali della teorica dell'offensività e dei beni di rilievo costituzionale; i paradigmi operativi del principio di offensività; la posizione della corte costituzionale sulla "teoria costituzionalmente orientata del bene giuridico" e sul principio di offensività; l'offensività come criterio ermeneutico; l'offensività come parametro di ragionevolezza.
Il giudice nel labirinto. Profili delle intersezioni tra diritto penale e fonti sovranazionali
Vittorio Manes
Libro: Libro rilegato
editore: Dike Giuridica
anno edizione: 2013
pagine: XI-199
Oggi è a tutti chiaro che il diritto penale non è più padrone in casa propria. Da un lato il diritto dell'Unione europea, la cui progressiva invadenza è giunta ad annettere - dopo il Trattato di Lisbona - significativi ambiti di competenza anche in materia penale; dall'altro, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo, il cui protagonismo è ormai conclamato specie nelle aule giudiziarie; senza contare le molte ulteriori fonti che possono essere tratte dalle orbite più remote della costellazione sovranazionale, e che non di rado sono portate all'attenzione di chi deve giudicare questioni penali. Proprio il ruolo del giudice, al cospetto della "frantumazione stellare" delle fonti, appare ormai profondamente trasfigurato: la sua opera quotidiana assomiglia a quella di un rapsodo o, meglio, di un bricoleur, coprotagonista del legislatore nella tessitura di una trama normativa sempre più poliedrica, complessa ed articolata. Così, chi giudica ha spesso la sensazione di trovarsi imprigionato in un "labirinto": per uscirne, deve tentare di ripercorrere le geometrie sconnesse dell'"interpretazione conforme", dialogando costantemente con le Corti sovranazionali, intarsiando precetti e sanzioni, soppesando obblighi e diritti, operando persino un difficile decoupage della normativa interna, "disapplicando" o rivolgendosi alla Corte costituzionale.