Libri di Massimo Ottolenghi
Antiche storie. E altri scritti inediti
Massimo Ottolenghi
Libro: Libro in brossura
editore: Belforte Salomone
anno edizione: 2025
pagine: 104
Un viaggio tra le carte di Massimo Ottolenghi, conservate presso l’Archivio Alessandro e Benvenuto Terracini, riserva non poche sorprese. Nato a Torino il 20 giugno 1915, Ottolenghi attraversa tutta la storia del XX secolo e fa in tempo ad affacciarsi al nuovo millennio. Muore centenario, sempre a Torino, il 18 gennaio 2016. L’ultimo scritto raccolto in questo libretto – un’analisi politica intorno alla nascita del governo Monti e alla crisi della cosiddetta “seconda Repubblica” – dimostra quanto la lucidità dell’intelletto e lo spirito critico, nonostante l’età e le traversie della vita, fino all’ultimo giorno lo abbiano sostenuto. Personalità eclettica, ribelle fin dalla giovinezza, ha sviluppato interessi molteplici, culturali e politici. Dopo l’8 settembre 1943, coordinerà una rete di assistenza per dare sostegno agli ebrei nascosti, agli antifascisti, ai renitenti alla leva. Il volume comprende una intervista inedita a Massimo Ottolenghi, a cura di Luciano Boccalatte e Barbara Berruti, una nota di Gloria Arbib.
L'alveare della resistenza. La cospirazione clandestina delle toghe piemontesi. 1929-1945
Massimo Ottolenghi, Alessandro Re
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2015
pagine: XX-220
Questo libro è il diario di un valoroso avvocato che combatte la dittatura ed è anche perseguitato dalle discriminazioni razziali. È una narrazione di eventi effettuata dall'avvocato Alessandro Re attraverso la ricostruzione degli anni difficili della dittatura, della guerra, della Resistenza e della Liberazione. Il testo è un omaggio a chi per tanti anni ha onorato la toga con la virtù del coraggio e con lo scrupolo della competenza, ed è un viatico per i giovani, che si affacciano con speranza e con determinazione alla dura vita della professione forense.
Per un pezzo di patria
Massimo Ottolenghi
Libro
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 192
Come scrive Gian Carlo Jocteau nella sua introduzione, le memorie di Massimo Ottolenghi abbracciano «i primi trent'anni di una vita lunga e operosa». Anni decisivi, per la crescita personale, per la formazione intellettuale e politica, per i destini d'Italia. La giovinezza di grandi fermenti, gomito a gomito con la generazione delle passioni civili - quando nei licei di Torino si incontravano professori quali Augusto Monti e Massimo Mila e compagni come Emanuele Artom e Oreste Pajetta - si confronta con la borghesia illuminata guidata da Luigi Einaudi, con la famiglia mista ebrea e cattolica, laica e rigorosa, con un diffuso anelito al progresso e alla conoscenza, ma anche con la progressiva avanzata del fascismo. «L'imperdonabile colpa di essere ebrei», tra smarrimento e vita civile di studio e lavoro, la guerra e la clandestinità, l'avventura di Giustizia e Libertà, naturale prosecuzione delle passioni giovanili, portata avanti con impegno durante la Resistenza, tra Torino e le Valli di Lanzo: il racconto di una vita si fonde con la storia collettiva, i protagonisti della lotta di liberazione sfilano nella precisa ricostruzione di fatti, ambienti e personaggi. Memoria personale che si incastona nelle vicende pubbliche del Paese, il resoconto di Massimo Ottolenghi percorre un'epoca intensa con sguardo cosciente e partecipe.
Pendolo
Massimo Ottolenghi
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2004
pagine: 160
Ribellarsi è giusto. Il monito di un novantacinquenne alle nuove generazioni
Massimo Ottolenghi
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2011
pagine: 144
"Noi non ce l'abbiamo fatta, abbiamo fallito, ora tocca a voi." Un'ammissione di colpa grave e un appello vigoroso quelli di Massimo Ottolenghi, classe 1915, un simbolo della resistenza civile. "Un miracoloso soprassalto", ecco quello che ci vuole per togliere il potere dalle mani dei più anziani e partecipare in prima persona alle scelte del Paese, diminuendo l'influenza dei partiti. Il pericolo di una deriva antidemocratica è evidente. "Evitiamo una nuova shoah dei diritti" scrive l'autore con riferimento alle vecchie e alle attuali discriminazioni. "Cominciano così le dittature": Ottolenghi lo sa sulla sua pelle. Bisogna difendere la scuola pubblica (grande palestra di democrazia), gli investimenti alla cultura e la Costituzione. A tutti i costi. Parola di un novantaduenne con il cuore e la mente rivolti al futuro.

