fbevnts Vendita online di DVD e libri di narrativa, tascabili, per ragazzi, professionali | Libreria Storielleria
Vai al contenuto della pagina

Libri di Emilio Isgrò

Fondamenti per una poesia visiva

Fondamenti per una poesia visiva

Emilio Isgrò

Libro

editore: Henry Beyle

anno edizione: 2014

20,00

L'Orestea di Gibellina e altri testi per il teatro

L'Orestea di Gibellina e altri testi per il teatro

Emilio Isgrò

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2011

pagine: 632

Da cinquant'anni Emilio Isgrò segna in modo indelebile la scena culturale italiana, non solo con le famigerate "Cancellature" e le altre celebrate opere visive, ma con multiformi interventi in altri campi delle lettere e delle arti, dalla poesia alla narrativa al teatro. Nella location particolarissima delle rovine del paese di Gibellina, distrutto dal sisma del gennaio '68, in tre successive occasioni dal giugno 1983 alle due estati successive, Isgrò mise in scena il suo testo più significativo: una riscrittura dell'Orestea di Eschilo in un quanto mai originale impasto linguistico di italiano, siciliano e altri idiomi. Così inaugurando un nuovo spazio teatrale e segnando una svolta epocale nella storia degli spettacoli classici, non solo in Italia. A distanza d'un quarto di secolo, quello spettacolo resta nella storia per la grande portata simbolica e la rilevanza dei contributi artistici. In questo volume l'autore ha restaurato il testo, accentuando la ricchezza dell'impasto linguistico e la forza dell'ambizioso impianto corale. Oltre all'Orestea il volume raccoglie di Isgrò i contributi critici e i "manifesti" teorici, insieme agli altri testi pensati per la scena.
48,00

Var ve yok. Catalogo della mostra

Var ve yok. Catalogo della mostra

Emilio Isgrò

Libro

editore: Maretti Editore

anno edizione: 2012

pagine: 168

50,00

Come difendersi dall'arte e dalla pioggia

Come difendersi dall'arte e dalla pioggia

Emilio Isgrò

Libro: Libro in brossura

editore: Maretti Editore

anno edizione: 2013

pagine: 268

"Come difendersi dall'arte e dalla pioggia" è l'ultima fatica editoriale del maestro Emilio Isgrò in cui racchiude una antologia di scritti prodotti nel corso di una vita. Il volume, a cura di Beatrice Benedetti si ritrova poi ad essere una sorta di denuncia della globalizzazione nei suoi aspetti più controversi e nelle sue pericolose insidie, un incalzante vis à vis tra la disfattistica necessità di seguire le leggi di mercato e la nobile missione dell'arte che dovrebbe essere, per parole dello stesso Isgrò, "quella di risvegliare il mondo che dorme". Contrapporre all'odierna visione funzionalistica e americana dell'arte e del suo mercato quella umanistica ed europea sembra essere un possibile atteggiamento risolutore per fare autocritica e smontare talune rigidità ideologiche. Appare chiara in ogni pagina di questo libro "la levatura morale dell'uomo prima ancora che dell'artista; la sua onestà intellettuale".
22,00

«Maledetti toscani, benedetti italiani»

«Maledetti toscani, benedetti italiani»

Emilio Isgrò

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 230

20,00

La «Q» di Hegel e altri particolari
40,00

L'avventurosa vita di Emilio Isgrò. Nelle testimonianze di uomini di stato, artisti, scrittori, parlamentari, attori, parenti, familiari, amici, anonimi cittadini

Emilio Isgrò

Libro: Libro in brossura

editore: Interlinea

anno edizione: 2025

pagine: 176

Alla celebre affermazione di Flaubert, «Madame Bovary sono io», "L’avventurosa vita di Emilio Isgrò" risponde rimuovendo l’ultimo schermo: quello del personaggio mediatore tra il poeta e il suo pubblico. Ma non scompare soltanto il personaggio: scompare anche l’autore. La “storia” è qui raccontata da chi dovrebbe leggerla: 328 testimoni che danno di Isgrò un ritratto sconcertante e contraddittorio, lasciando spazio ad altre possibili testimonianze. Le moderne tecniche di “coinvolgimento”, anche quelle più avanzate, vengono così mostrate lucidamente e sarcasticamente per quello che sono: strizzate d’occhio a un pubblico di “intenditori”. Non c’è bisogno di precisare, perché il lettore non scambi il libro per un’autobiografia, che le dichiarazioni comprese nel romanzo (tranne una o due) sono tutte inventate. Da chi non si sa. Ma è meglio che il lettore non lo sappia se vuole godersi la realtà del romanzo. Presentazione di Vincenzo Salerno.
20,00

Autocurriculum

Autocurriculum

Emilio Isgrò

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2017

pagine: 222

"Emilio Isgrò scrive in copertina con il gessetto, come su una lavagna, la parola 'Autocurriculum', dopo aver cancellato con la manica della giacca la scritta 'Autobiografia'. Con questo teatrale sabotaggio di un genere letterario, si innalza sopra il personaggio omonimo che, dentro il libro, tra le righe d'inchiostro di una finzione curriculare, si fa viandante 'alla costante ricerca di un lavoro' e del sentimento del mondo. Trova quindi, l'autore in copertina, l'agio di affacciarsi, dall'alto della sua postazione straniata, sulla 'avventurosa vita' del proprio doppio letterario che, passo dopo passo, finisce per convertire il fittizio tracciato burocratico della sua carriera nelle peripezie vissute e briosamente raccontate di un vero romanzo picaresco: il resoconto nega se stesso per infiltrarsi e riconfigurarsi in una trama fascinosamente narrativa che ha tutti i diritti della realtà. Isgrò segue, con vibrazioni di compiacimento e con il dito che scorre sul piano sempre più largo di una carta geografica, le vicissitudini del personaggio scalpitante di vita, e vorace di esperienze, che tanto gli somiglia. Lo accompagna sin dalla nascita in una Sicilia che conserva un'antica aura fiabesca. Gli va dietro lungo le strade del mondo. Lo scorta negli incontri con una 'generazione di giganti' che hanno nomi araldici: John Fitzgerald Kennedy e Peggy Guggenheim; Luciano Berio, Luigi Nono, Cathy Berberian e John Cage; Umberto Eco, Gillo Dorfles e Douglas Hofstadter; Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Baj e Bruno Munari; De Chirico e Guttuso; Pound, Palazzeschi, Montale, Quasimodo, Zanzotto, Lucio Piccolo, Bartolo Cattati; Vittorini, Calvino, Fortini, Comisso, Volponi, Buzzati, Bianciardi, Sciascia, Consolo, Pontiggia. L'elenco è vertiginoso. L'artista Isgrò che si racconta, e viene sornionamente osservato dall'omonimo titolare della copertina, è uomo di teatro; e affianca alla 'attività di poetale scrittore quella di artista visivo'. E uno dei grandi protagonisti dell'arte contemporanea. E il celebre scrittore-cancellatore. Racconta, in uno dei tanti piccoli e incantevoli teatri quotidiani che si aprono nel libro, un incontro con Toni Negri: 'Parlammo ovviamente di rivoluzione: io convinto che le mie cancellature fossero più che sufficienti per abbattere definitivamente il capitalismo, lui persuaso che fosse più utile la lotta armata con il passamontagna calato sulla testa. Così l'incomprensione fu tale che non sentimmo mai più il bisogno di rivederci'." (Salvatore Silvano Nigro)
14,00

Quel che resta di Dio

Quel che resta di Dio

Emilio Isgrò

Libro: Copertina morbida

editore: Guanda

anno edizione: 2019

pagine: 144

Le Cancellature di Emilio Isgrò hanno sollevato una questione che va oltre il mondo dell'arte e della letteratura: la possibilità della parola umana di sopravvivere in una società dominata dalla comunicazione virtuale. Cancellare non vuol dire distruggere, ma sottolineare le oscillazioni della parola tra essere e non essere, in un continuo mutamento che il mondo globalizzato sembra voler dimenticare. Anche i libri di poesia di Isgrò si muovono in questa prospettiva. In "Quel che resta di Dio" sono le stesse zone tematiche a opporsi l'una all'altra, in un processo ininterrotto di cancellazione che travolge il Sud e l'amore, gli alberi e le pietre, la Sicilia e le tigri, la carne e il dopoguerra, Lorenzo il Magnifico e il Papa romano, l'America delle merci e il Mediterraneo degli annegati. Il tutto sostenuto da un linguaggio vario e composito dove i modi alti e solenni si alternano con naturalezza a quelli più bassi e colloquiali, riprendendo tecniche poetiche della cultura europea e italiana, come il sonetto, la terzina e la canzone, che oggi vanno difese dai tentativi di offesa. Quel che resta di Dio, alla fine, è proprio la possibilità di nominarlo.
14,00

Sì alla notte

Sì alla notte

Emilio Isgrò

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2022

pagine: 288

Si può affermare che i sonetti di questa ampia raccolta siano stati composti da Emilio Isgrò prima della nascita della «cancellatura», all'inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, che l'hanno reso celebre come artista. Si può affermarlo, anche se non è vero, perché il linguaggio, i temi, la capacità dissimulatrice dei versi rimandano direttamente al lavoro di rinnovamento letterario che l'autore aveva avviato già allora. Così, dopo avere scosso le fondamenta dell'arte italiana, Isgrò compie un intervento radicale sulla poesia, che fa uscire dalla sua autoreferenzialità per aprire la parola a nuovi universi espressivi. Con "Sì alla notte" torna alle origini della poesia italiana, recuperando il sonetto nato nella Sicilia di Federico II. Una forma aurea che arriva, attraverso Dante e Petrarca, fino ai nostri giorni e appartiene ormai all'inconscio linguistico degli italiani, come i versi del melodramma. Isgrò dipana un filo che lega l'amor sacro, l'amor profano e l'amore per la vita, e in un gioco di rimandi interni tocca i temi che più ci turbano: la passione, l'anima, Dio, l'arte, il destino del nostro Paese, l'Europa. Lo fa componendo un canzoniere dal linguaggio intenso e luminoso, che non teme la rima e sorprende per musicalità e densità di tono. E ci fa scoprire immagini voluttuose, tenere e inaspettate, frutto di un immaginario ricco di simboli.
19,00

L’ elzeviro

L’ elzeviro

Giovanni Comisso

Libro: Libro rilegato

editore: De Piante Editore

anno edizione: 2022

pagine: 28

Il testo è un breve scritto giornalistico di Giovanni Comisso uscito, con il titolo L’elzeviro, sulla Gazzetta del Popolo il 22 agosto 1933. L’articolo – che poi fu scelto da Enrico Falqui per fare parte della raccolta Nostra ‘Terza Pagina’ (Canesi, 1969), e da allora mai più ristampato – è un divertissement d’autore sul pezzo d’apertura di Terza pagina, croce e delizia degli intellettuali italiani del ‘900, proprio quando, negli anni Trenta, firmare un elzeviro per il Corriere della Sera rappresentava per uno scrittore una medaglia dell’avvenuta consacrazione. La sovracoperta del libro è realizzata da Emilio Isgrò, con un’opera con le sue celebri cancellature.
30,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.