Libri di Zappino Federico
Un materialismo queer è possibile e altri scritti politici
Zappino Federico
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 396
Cosa significa aprire lo spazio del possibile in un mondo dominato dall’idea per cui non c’è alternativa al capitalismo e alle sue diseguaglianze? E in che modo il pensiero queer può costituire precisamente l’apertura di questo spazio? Le riflessioni di Federico Zappino sono un punto di riferimento essenziale per la declinazione in chiave materialistica delle teorie di genere e queer. In questa raccolta di saggi militanti, discorsi e interviste possiamo ritrovare tutti gli ideali, le elaborazioni teoriche e gli amori intellettuali e politici che costellano l’originalissimo percorso politico e culturale del filosofo: dalle posizioni controcorrente rispetto alla crociata anti-gender al rapporto tortuoso con la sinistra e la politica di genere e sessuale mainstream, dai ribaltamenti concettuali in relazione al materialismo alla teorizzazione di un modo di produzione eterosessuale (da sovvertire), fino alle riflessioni sulla vulnerabilità, il potere, l’autoritarismo, il linguaggio, la nonviolenza e l’amore.
L'alleanza dei corpi. Note per una teoria performativa dell'azione collettiva
Judith Butler
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2023
pagine: 176
Al centro di questo libro di Judith Butler c’è l’indagine sulla “politica della strada” e sul diritto plurale e performativo di apparizione del corpo all’interno del campo politico, attraverso l’esperienza del raduno collettivo. Dal movimento Occupy al Parco Gezi di Istanbul, dalle mobilitazioni queer a quelle degli immigrati irregolari, negli ultimi anni abbiamo assistito al moltiplicarsi delle manifestazioni di dissenso contro le logiche neoliberiste o contro governi e poteri repressivi. Al di là delle differenze, l’alleanza dei corpi in queste azioni collettive affronta ed “espone” all’attenzione di tutti una serie di temi interconnessi come la precarietà, la vulnerabilità, la rivendicazione di una vita vivibile e l’esclusione dalla sfera pubblica di apparizione. La tesi di Butler è che, nelle lotte democratiche, questi raduni possano esprimere forme di resistenza e solidarietà radicali da cui emerge una nuova idea di “popolo” – un popolo che sperimenta una ricomposizione attiva contro la frammentazione e le disuguaglianze indotte, interrogando in modo inaggirabile le frontiere dell’etica.
Che mondo è mai questo?
Judith Butler
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2023
pagine: 136
L’esperienza della pandemia ci ha rivelato un mondo sconosciuto, diverso da quello che credevamo possibile. In questo nuovo mondo ci siamo sentiti parte di una società planetaria, sempre più unita e interconnessa, ma al tempo stesso frastagliata, minacciata dal disastro ecologico, percorsa da diseguaglianze che continuano a inasprirsi. È da questo senso di smarrimento percettivo che muove Judith Butler, per riflettere sulla nostra condizione di interdipendenza e ripensare i concetti che guidano il nostro agire etico e politico. Se non possiamo più dubitare che la nostra esistenza sia legata all’ambiente che ci circonda, a venir meno è allora l’idea liberale dell’individuo chiuso in se stesso, fondata sull’interesse personale e sulla proprietà privata. È la vita umana a essere messa a nudo, una vita colta nel suo intreccio inestricabile con tutte le altre forme viventi e con il pianeta, nell’urgenza, ormai ineludibile, di lottare contro la distruzione ambientale e di ricreare insieme un mondo abitabile.
Nessuna sottomissione. Il femminismo come critica dell'ordine sociale
Chiara Bottici
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2023
pagine: 416
Il femminismo non è un movimento che ha a che fare solo ed esclusivamente con ‘questioni di donne’. Costituisce, piuttosto, una forma di critica dell’ordine sociale nella sua globalità. Consente di affinare la concezione dell’oppressione attraverso un’analisi dei modi di dominio interiorizzati e di decostruirli. Chiara Bottici propone una teoria filosofica radicale, che definisce anarcafemminista, ispirata a due affermazioni principali: la prima è che c’è qualcosa di specifico nell’oppressione delle donne; la seconda è che, per combatterla, dobbiamo districarci tra tutte le altre forme di oppressione e dall’antropocentrismo che le caratterizza.
La forza della nonviolenza
Judith Butler
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2020
pagine: 300
Judith Butler definisce le dinamiche psicosociali che determinano il campo di forza della violenza mettendo in luce la mistificazione linguistica e la strumentalizzazione operate dal potere nei suoi confronti. Nel far questo, smonta le posizioni che ammettono, in alcuni casi e con determinate finalità, la violenza come strumento per combattere la violenza stessa e, allo stesso tempo, la concezione per cui la nonviolenza sarebbe una scelta morale individuale caratterizzata dalla passività. Centrale, in quest’analisi, è l’idea che esista una radicata distinzione biopolitica tra vite degne di lutto − dunque meritevoli di essere preservate e difese − e vite dispensabili – per questioni razziali, identitarie, collegate al gender o di altro tipo: in questo senso, la violenza è connessa all’esperienza della disuguaglianza e la nonviolenza non può che essere una pratica collettiva di contestazione delle disuguaglianze, del tutto sganciata da un approccio individualista. Recuperando − analiticamente e criticamente − Foucault, Fanon, Gandhi, Benjamin e, tra gli altri, soprattutto Freud e Klein, Butler delinea così un’idea di nonviolenza che, prendendo coscienza e sovvertendo attivamente le forme di aggressività che caratterizzano il sé e i suoi legami sociali, costituisca una tattica politica tutt’altro che passiva, una forza in grado di contrastare la violenza che pervade la società contemporanea senza riprodurne la distruttività, un vincolo etico e politico che sia tutt’uno con le lotte condotte dai movimenti che ogni giorno si battono per l’interdipendenza, l’uguaglianza e la giustizia sociale.
Comunismo queer. Note per una sovversione dell'eterosessualità
Zappino Federico
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2019
pagine: 298
La tesi di "Comunismo queer" è che lo sfruttamento e l’esclusione, all’interno delle società capitalistiche, non hanno solo un carattere universale, ma particolare. Di conseguenza, se vogliamo lottare efficacemente contro il capitalismo, dobbiamo fronteggiare ciascuna delle singole matrici di oppressione da cui trae linfa e sostanza per affermarsi e riprodursi. Nel caso dell’oppressione di genere e sessuale, la sua matrice è l’eterosessualità. Ambire alla sovversione dell’eterosessualità significa lottare contro il capitalismo a partire dalle sue cause, anziché dai suoi effetti più immediati o visibili. In ciò consiste la differenza tra ogni altra forma di anticapitalismo e il comunismo queer.
Corpi 2.0. Sulla dilatabilità tecnica dell’Uomo
Karin Harrasser
Libro: Libro in brossura
editore: goWare
anno edizione: 2017
pagine: 142
La materia che Karin Harrasser plasma in questo suo libro prende le mosse dai giochi di due fratelli consentiti dalle protesi molto speciali di uno di essi: il futuro campione paralimpico Oscar Pistorius. Da qui risale alla necessità delle protesi per restaurare o recuperare efficienza e capacità, perdute o anche mai avute (per difetti genetici, per malattia o incidente, per eventi bellici). Quindi, per ri-attivare il disabile o anche solo per restituirgli normalità sociale, registra la volontà di dotarsi di protesi non solo per compensare carenze (che possono essere sia naturali che indotte), ma anche per aumentarsi, per accrescersi, per migliorarsi. Contempla il “Cyborg” o le macchine patafisiche di Jarry, dialogando criticamente con Donna Haraway e con Peter Sloterdijk. Karin Harrasser illustra le fasi di quella che, partita da una privazione, da una deformazione della natura, sembra diventare un’autonoma evoluzione antropologica, ne esplora le pulsioni e le leggi, negando però la necessità di giungere a un paraumanesimo eterodiretto e straniante. Una lettura per capire il tempo nel quale viviamo e dove stiamo andando. Introduzione di Brunella Casalini e Federico Zappino.
Fare e disfare il genere
Judith Butler
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 376
Cosa resta del genere? Quali spazi per articolare criticamente un discorso sulla norma eterosessuale, sul femminismo, sulla parentela, sulle unioni tra persone dello stesso sesso, sul corpo, sull'identità di genere e i suoi presunti "disturbi"? E in che modo l'articolazione critica di un discorso sul genere sollecita, e veicola, motivi di ripensamento del riconoscimento intersoggettivo, dell'interdipendenza, della vulnerabilità, del desiderio - e dell'autodeterminazione? Questi i nodi trattati tra le pagine di Fare e disfare il genere, che costituisce la riflessione più matura - e vibrante - di Judith Butler sui temi che nei primi anni Novanta furono al centro del fondamentale, e tuttora discusso, Gender Trouble, caposaldo del femminismo contemporaneo e stella polare delle teorie queer. Si tratta, per molti aspetti, di una vera e propria riconsiderazione di quelle tesi iniziali: "to do and undo one's gender", infatti, non significa considerare il genere solo nei termini di una performance che si può fare o disfare, recitare in modo più o meno consapevole, più o meno critico, o più o meno dissidente. Significa, piuttosto, soffermarsi sulla processualità del "fare" e del "disfare", individuale e collettiva, per cogliere in essa i tratti di una riconfigurazione costante dei parametri di intelligibilità del soggetto che il genere, incessantemente, produce.
L'alleanza dei corpi. Note per una teoria performativa dell'azione collettiva
Judith Butler
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2017
pagine: 347
Al centro di questo libro di Judith Butler è l'indagine sulla "politica della strada" e sul diritto plurale e performativo di apparizione del corpo all'interno del campo politico, attraverso l'esperienza del raduno collettivo. Dal movimento Occupy alle proteste di Atene, dalle cosiddette "primavere arabe" al Parco Gezi di Istanbul, dalle mobilitazioni queer a quelle degli immigrati irregolari, negli ultimi anni abbiamo assistito al moltiplicarsi delle manifestazioni di dissenso contro le logiche neoliberiste o contro governi e poteri repressivi. Al di là delle differenze, l'alleanza dei corpi in queste azioni collettive affronta ed "espone" all'attenzione di tutti una serie di temi interconnessi come la precarietà, la vulnerabilità, la rivendicazione di una vita vivibile e l’esclusione dalla sfera pubblica di apparizione. La tesi di Butler è che, nelle lotte democratiche, questi raduni possano esprimere forme di resistenza e solidarietà radicali da cui emerge una nuova idea di "popolo" – un popolo che sperimenta una ricomposizione contro la frammentazione e le disuguaglianze indotte, interrogando in modo inaggirabile le frontiere dell'etica.