Libri di Viktor Šklovskij
Zoo o lettere non d'amore
Viktor Šklovskij
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2002
pagine: 188
Berlino 1923. Una donna rivolge a un uomo innamoarato il rimprovero più doloroso: "il tuo amore è grande ma non è gioioso" e gli vieta di scriverle d'amore. L'uomo allora comincia a scriverle lettere non d'amore. Questa finzione è il nucleo si "Zoo", romanzo in lettere del fondatore del formalismo russo. Da essa si sivluppa un ininterrotto divagare e vagheggiare intorno a un esilio berlinese, un serraglio di giovani e meno giovani che non sopportano la lontananza dalla patria russa, una comunità riunita in un quartiere a ridosso della città tedesca; da queste due circostanze il titolo: ritratti di artisti, scene di vita, incontri, cose viste e lette; un parlar d'altro fitto di riferimenti e citazioni nascoste, in uno stile ironico e trepidante.
Iprite
Viktor Šklovskij, Vsevolod Ivanov
Libro: Libro in brossura
editore: Meridiano Zero
anno edizione: 2013
pagine: 352
Per la prima volta in traduzione italiana, il romanzo ucronico del 1925 a firma del grande formalista russo Viktor Sklovskij! Spassosa parodia dei romanzi d'avventura occidentali, "Iprite" mette in scena una grandiosa e visionaria fantasia narrativa dallo stile cinematografico e scoppiettante. Una guerra all'ultimo respiro fra Potenze Imperialiste e URSS a suon di gas tossici, nuove religioni, stacanovismo chimico e strilli di giornali. Nel futuro immaginato dai due eccezionali coautori si presume infatti che gli Occidentali abbiano in progetto di sterminare l'Unione Sovietica e i popoli che insorgono per la libertà con l'iprite, il gas tossico simbolo dell'orrore della Prima guerra mondiale. Da Mosca a New York, passando per l'arcipelago di Novaja Zemlja, al centro di questa storia fantastica si muove l'estroso marinaio sovietico Paska, accompagnato dall'inseparabile orso ubriacone Rokambol. Tra comici colpi di scena, avventure surreali e scambi di persona, gli autori si divertono a introdurre digressioni e nuovi personaggi che vanno a intrecciarsi con l'evoluzione di una Storia "alternativa", denunciando col sorriso numerosi elementi di realtà.
Guerra e pace di Tolstoj
Viktor Šklovskij
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2014
pagine: 46
Per avere idea del fascino, ancora prima che delle straordinarie virtù intellettuali, di Viktor Sklovskij, bisogna cercare alcune citazioni solo apparentemente marginali di "Grazie per le magnifiche rose" di Arbasino o rileggere una ventina di pagine di "Sessanta posizioni", sempre di Arbasino. Si può così intuire la forza magnetica, sostenuta da una mitica grandezza, dell'anziano e garbatissimo professore, che a vederlo di lontano aveva forse qualche tratto in comune con il Pnin di Nabokov. Un suo passaggio a Roma alla fine degli anni Sessanta o all'inizio dei Settanta, in una Capitale che aveva creduto - incontrando il Sessantotto - di sperimentare la rivoluzione in proporzioni bonsai, si risolse nella solita richiesta di interviste, di autografi, di applausi, però delusi perché il genio, a differenza dei divi, non si può fotografare, né può far scena in ambienti affollati. Così l'incontro non rese giustizia allo strepitoso autore del testo che qui presentiamo, "capace di trasformarsi, senza darlo a vedere, in una sorta di coautore d'un romanzo pure in sé perfetto e in nessun modo perfettibile quale Guerra e pace". In che modo riesca nell'impresa lasciamo ai lettori il piacere di scoprire. Introduzione di Lucio Villari.
Marco Polo
Viktor Šklovskij
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 242
"Il Milione" di Marco Polo è un’opera tanto nota e citata quanto poco letta, nel 1936 il letterato russo Viktor Šklovskij ne fa una riscrittura. Seguendo a distanza il viaggio di Marco Polo, Šklovskij ci dà un’ampia e accurata descrizione dei tanti popoli che via via si incontravano nell'Asia medievale, con le loro diverse usanze, cibi, cavalli, religioni, deserti, guerre, assassini, il freddo altopiano del Pamir, le città e i mercanti della grande Cina di Kubilay khan, e Venezia vista con gli occhi ammirati di un russo. Con una nota di Giovanni Maccari.
Viaggio sentimentale. Memorie 1917-1922
Viktor Šklovskij
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2019
pagine: 346
«La mia storia d'amore con la rivoluzione è profondamente infelice...» scrive a Gor'kij dalla Finlandia, dov'era fuggito per evitare l'arresto, Viktor Sklovskij. È il 15 aprile 1922. A Mosca si preparava il processo ai «socialrivoluzionari di destra», e Sklovskij aveva militato nelle cellule clandestine del Partito socialrivoluzionario. «Negli allevamenti di cavalli ci sono stalloni che chiamano "ruffiani" ... Il ruffiano monta sulla giumenta, lei prima si rifiuta e scalcia, poi inizia a concedersi. A quel punto il ruffiano viene trascinato via e fanno entrare il vero riproduttore ... Noi socialisti abbiamo "scaldato" la Russia peri bolscevichi...». E mentre attende di poter partire per Berlino, comincia a scrivere nuove — le più ardue, dolorose — memorie del recente passato. Nasce così "Viaggio sentimentale", titolo che è un palese e sorridente omaggio a Sterne, lo scrittore da lui «resuscitato in Russia». La prima guerra mondiale, la rivoluzione d'Ottobre e la lotta fratricida che ne seguì — tutto è raccontato da un testimone che, per nostra fortuna, non ha pretesa alcuna di imparzialità. È semmai la scrittura, l'inconfondibile e celebrata paratassi sklovskiana (frasi essenziali, brevi, dai legami sintattici e logici ridotti al minimo), a illuminare di verità il racconto — erratico, digressivo e aberrante come i fatti che cambiarono la storia del XX secolo. Grande bricoleur, teorico della letteratura e «narratore professionista» che riesce, parlando, raccontando, a confondere anche la polizia politica che gli dà la caccia, Sklovskij ha scritto con "Viaggio sentimentale" il suo libro più bello, dove alla sapienza nell'organizzare un materiale ancora caldo, grondante stupore, pietà e sdegno, si unisce l'abilità nel fondere due piani — dei fatti e della memoria, della visione e della coscienza morale — sempre intermittenti. E, ancor più, un libro indispensabile per chi voglia assistere dal vivo, quasi in presa diretta, alla «fine dello spettacolo "Russia"». Non rimpiango, certo, di aver baciato, mangiato, visto il sole; mi rincresce di essermi avvicinato alle cose per cercare di dar loro un indirizzo, mentre tutto andava invece secondo un itinerario prestabilito. Mi rincresce di aver combattuto in Galizia e sul Dnepr, di essermi occupato dei mezzi blindati a Pietroburgo. Non sono riuscito a cambiare niente. E ora me ne sto seduto alla finestra, guardando la primavera che mi passa accanto senza chiedere a me che tempo dovrà allestire domani, la primavera che non ha bisogno della mia autorizzazione, forse perché sono forestiero, e penso che allo stesso modo avrei dovuto lasciarmi scivolare accanto la rivoluzione. «Quando cadi come una pietra non bisogna pensare, e se pensi non bisogna cadere. Ho confuso due mestieri. «Ciò che mi muoveva era al di fuori di me. «Ciò che muoveva gli altri era al di fuori di loro. «Io sono soltanto una pietra che cade. «Una pietra che cade, e cadendo può accendere una lanterna per vedere dove va a finire». Nota introduttiva di Serena Vitale.
Sua maestà Eisenstein. Biografia di un protagonista
Viktor Šklovskij
Libro: Libro in brossura
editore: Ghibli
anno edizione: 2021
pagine: 425
Ritenuto universalmente uno dei più influenti registi della storia del cinema, Eisenstein è stato anche uno sceneggiatore, scrittore, produttore cinematografico e scenografo incredibile. La sua figura e la sua opera, delineata da uno dei principali esponenti del formalismo russo, vengono qui proposte in una biografia intellettuale e artistica che è rappresentativa di un'epoca intera. Gli squarci biografici, alternati a intense pagine dedicate ai suoi capolavori - da La corazzata Potèmkin ad Aleksandr Nevskij -, ci restituiscono il portato e il lascito di un regista straordinario, che ha segnato in maniera indelebile il moderno linguaggio cinematografico.
Simile e dissimile. Saggi di poetica
Viktor Šklovskij
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2022
pagine: 180
Rozanov
Viktor Šklovskij
Libro: Libro in brossura
editore: Wojtek
anno edizione: 2023
pagine: 80
Il formalismo russo, di cui Šklovskij è considerato fondatore, ha contribuito a produrre, agli inizi del XX secolo, uno sguardo che interroga la letteratura dall'interno: la domanda non riguarda più il significato dell'opera, ma il modo in cui è stata costruita. Šklovskij isola un elemento, l'intreccio, e vi dedica una ricerca lunga tutta la vita. L'intreccio ha una funzione ambivalente: è la somma dei procedimenti di costruzione dell'opera e la disintegrazione della fabula; è un "fenomeno di stile" e, allo stesso tempo, il principio di assoggettamento del materiale di cui l'opera si compone. Nelle opere di Vasilij Rozanov (1856-1919), Šklovskij intravede una forma nuova: una prosa "senza intreccio", in cui l'autore sconfessa i temi tradizionali dei classici russi e, attraverso l'utilizzo del frammento, perviene a "mettere a nudo" i procedimenti della letteratura. Questa messa a nudo riguarda una prospettiva di emancipazione: un tentativo di "uscire dalla letteratura", cioè di liberare il materiale dagli automatismi della finzione letteraria. Rozanov, la cui stesura avviene negli anni appena successivi alla Rivoluzione d'ottobre, è il quarto titolo della collana Ostranenie.
Teoria della prosa
Viktor Šklovskij
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 372
A un secolo dalla sua comparsa, Teoria della prosa (1925) si conferma una delle opere più significative della critica letteraria nove centesca. A partire dall’idea della natura costitutivamente extra-emozionale dell’opera d’arte, in questo libro aggressivo e inquieto, ricco di paradossi e sorprese, Viktor Šklovskij ingaggia un serrato corpo a corpo con un insieme sterminato di testi, dalle antiche leggende indiane a Čechov, passando per Boccaccio, Cervantes, Sterne, Dickens, Tolstoj. Letteratura «alta» e tradizione folclorica sono sottoposte a un esercizio analitico teso a snidare le leggi, i dispositivi retorici e gli artifici (come lo straniamento, la costruzione a gradini, il rallentamento) mediante i quali l’opera d’arte costruisce sé stessa, sottraendo gli oggetti all’automatismo della percezione che contraddistingue l’uomo immerso nell’orizzonte delle abitudini quotidiane.
Viaggio sentimentale
Viktor Šklovskij
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 1991
pagine: 308
Il leone di Riga. Sergej M. Ejzenstejn
Viktor Šklovskij
Libro
editore: Testo & Immagine
anno edizione: 1998
pagine: 240
La figura e l'opera di Ejzenstejn delineata da uno dei principali esponenti del formalismo russo, in un montaggio che unisce squarci biografici a pagine di intensa rilettura teorica di alcuni dei capolavori che hanno fondato il moderno linguaggio cinematografico.