Libri di Stefano Curci
La competenza mancante. La decostruzione come impulso per rigenerare la didattica dei saperi e accelerare la riforma della scuola
Stefano Curci, Antonella Fucecchi, Antonio Nanni
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 200
Obiettivo principale di questo volume è mostrare sul piano teorico/pratico come la strategia della decostruzione debba essere introdotta nella scuola come una competenza chiave e un’abilità educativa, sia per i docenti che per gli studenti, per rinnovare l’insegnamento dei saperi disciplinari e accelerare la riforma complessiva della scuola. Articolato in otto capitoli il volume presenta la decostruzione come una competenza essenzialmente trasformativa, un’efficace strategia di cambiamento in una scuola troppo spesso immobile e ripetitiva. Partendo dal padre della decostruzione, il filosofo ebreo e franco-algerino Jacques Derrida, viene presentata velocemente una galleria di esponenti della decostruzione nella pedagogia italiana, come Mariani, Cambi, Erbetta, Erdas, Isidori, Vaccarelli e altri. Il libro mostra inoltre come l’innovazione, il cambiamento e la decostruzione avvenga sia valorizzando lo sguardo di genere, che consente di rielaborare i saperi al femminile, di riscrivere i libri di testo, di ridurre il sessismo linguistico.
La nascita dell'ateismo. Dai clandestini a Kant
Stefano Curci
Libro: Copertina morbida
editore: LAS
anno edizione: 2011
pagine: 192
Progetto convivialità. Un'etica pubblica per l'Italia plurale
Antonio Nanni, Antonella Fucecchi, Stefano Curci
Libro
editore: EMI
anno edizione: 2012
pagine: 240
Sette parole chiave (educazione, cultura, identità, cittadinanza, laicità, etica pubblica, integrazione) da "risignificare" per costruire un'etica condivisa in grado di sostenere la società che sta nascendo.
Dal comprendere al con-vivere. La scommessa dell'intercultura
Antonio Nanni, Stefano Curci
Libro: Libro in brossura
editore: EMI
anno edizione: 2009
pagine: 176
Per la nostra società conoscere e accogliere l'altro è diventato un imperativo. Sempre più camminiamo verso strutture sociali che devono imparare ad accogliere persone diverse nel pensiero, nella vita quotidiana e nelle espressioni. Gli autori del libro tentano di andare ancora più in là. Oltre a conoscere e accogliere, lanciano la sfida del "comprendere". "Se non impariamo a comprenderci gli uni gli altri, vivere nella diversità diventa una Babele o forse l'anticamera dell'inferno" (dalla premessa). Cosa fare per comprendere? Come farlo? Il libro non presenta solo riflessioni teoriche ma anche proposte che traducono i concetti in esperienze vissute e che quindi diventano vero scambio e incontro.
Buone pratiche per fare intercultura
Stefano Curci, Antonio Nanni
Libro: Libro in brossura
editore: EMI
anno edizione: 2005
pagine: 160
Il volume presenta in concreto percorsi educativi e metodi didattici nella prospettiva, carica di politicità, di formare le persone alla cittadinanza solidale e al dialogo tra le culture. L'educazione interculturale, infatti, offre a ciascuno una nuova grammatica per costruire la civiltà del convivere, l'unica in grado di assicurare l'integrazione sociale e la compresenza dei diversi simboli culturali e religiosi. In una parola, il futuro della famiglia umana.
La Pedagogia del volto. Educare dopo Levinas
Stefano Curci
Libro
editore: EMI
anno edizione: 2002
pagine: 128
Emmanuel Lévinas (1905-1995) è considerato il massimo filosofo dell'etica del Novecento. Anche se non si è mai occupato direttamente di pedagogia, la sua opera, incentrata anzitutto sul volto dell'altro e sulla critica del narcisismo della filosofia occidentale, offre una nuova chiave di lettura pedagogica: l'alterità come paradigma per l'educazione del futuro. Al di là dell'egocentrismo e dell'eurocentrismo abbiamo bisogno di una visione capace di rinnovare l'umanesimo del soggetto. L'educazione all'ascolto, l'etica del limite e della responsabilità, la verità nomade (Abramo contro Ulisse)... sono tanti motivi stimolanti per tutti. Solo un percorso di autodecostruzione consente la ricostruzione di un io ospitale, aperto all'altro "che mi fa visita". Come scrive Emilio Baccarini nella prefazione "la pedagogia del volto diventa, nell'oggi della complessità e della molteplicità dei volti diversi che quotidianamente si incontrano, la sfida urgente di formare persone che siano veramente in grado di incontrarsi e di guardarsi, consapevoli che l'altro lo riguarda". A tal punto, e così da vicino, da rispondere: "Eccomi".