Libri di Roberta Biasillo
Storia globale dell'ambiente
Roberta Biasillo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2025
pagine: 252
Dal Seicento a oggi, le questioni ambientali hanno contribuito a connettere continenti e popolazioni e a tessere reti planetarie per la protezione, gestione, conoscenza e sfruttamento della natura. Nell'età contemporanea, ambienti trasformati da processi di colonizzazione e migrazione, impoveriti dall'estrattivismo o contaminati dalle radiazioni nucleari hanno convissuto con forme di tutela della natura e politiche per il clima e lo sviluppo sostenibile. Il volume, da una parte, invita a ripensare la storia degli ultimi quattro secoli su scala globale attraverso cinque percorsi tematici incentrati sulla relazione umani-natura; dall'altra, propone una riflessione teorica sul cambio di paradigma introdotto dalla storia ambientale e dalle emergenze ecologiche a partire dagli anni Settanta fino ai nostri giorni.
Una storia ambientale delle paludi pontine dall'unità. Terracina dall'Unità alla bonifica integrale (1871-1928)
Roberta Biasillo
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2023
pagine: 224
La trasformazione delle Paludi pontine in Agro ha rappresentato la più spettacolare delle iniziative di bonifica del fascismo e la narrazione proposta dal regime ha dominato la vulgata e la storiografia per decenni, fino quasi a trasformare la bonifica nell’atto fondativo di quei territori. La storia della vasta area di Terracina dal 1871 al 1928, ricostruita in questo volume, è una storia di palude. È la storia di un ecosistema in cui si intrecciano conflitti tra attori locali, comunità migranti e istituzioni statali e in cui si sovrappongono diverse forme di proprietà e diversi modelli di gestione delle risorse. Il tutto inserito nel quadro di un interventismo statale crescente, fra le spinte verso la bonifica igienica e agraria e la progressiva radicalizzazione della conflittualità politica e sociale. È la storia di quel patto incessantemente rinegoziato tra comunità e ambiente che vide nella bonifica integrale il suo epilogo.
Tra spiaggia, scoglio, fiume e collina. Turismo e ambiente nelle Cinque Terre e alla foce del Magra nel secondo dopoguerra
Elisa Tizzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2022
pagine: 178
Nel secondo dopoguerra le coste mediterranee sono state profondamente trasformate dal boom del turismo, che ha modificato il paesaggio e generato conflitti tra le opposte esigenze della conservazione e dello sfruttamento delle risorse naturali, stimolando nel contempo la ricerca di soluzioni per conciliare sviluppo e tutela ambientale. Questo volume esamina questi fenomeni in prospettiva storica, scegliendo come terreno di indagine le Cinque Terre e la foce del fiume Magra, due aree del Levante ligure al centro di progetti di valorizzazione turistica a partire dagli anni Cinquanta. Adottando la prospettiva della storia ambientale, integrata con i suggerimenti metodologici della geografia umana e di altre discipline, il libro offre un contributo alla comprensione delle dinamiche sottese all'espansione del turismo mediterraneo nel secondo Novecento e al dibattito contemporaneo sullo sviluppo turistico sostenibile. Prefazione di Roberta Biasillo.
La rivoluzione agricola araba. Tra Settecento e Millecento, alle radici di ciò che mangiamo oggi
Andrew M. Watson
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2022
pagine: 160
Tra il 700 e il 1100 gli arabi si sono espansi e hanno conquistato enormi porzioni di Mediterraneo, Africa, Medioriente, India e oltre. Al di là delle loro imprese belliche e della costruzione di un regno immenso, si sono resi protagonisti di un cambiamento epocale nelle abitudini agricole e alimentari. Hanno iniziato a portare con sé piante fondamentali per la nutrizione, la medicina, la produzione di legname o la cosmesi; una botanica ancora oggi per noi molto comune. La diffusione e l'acclimatamento (con invenzioni geniali in campo agricolo) di queste specie vegetali spesso provenienti da Oriente ha generato una vera e propria rivoluzione, paragonabile forse soltanto alle conseguenze della scoperta dell'America e dei suoi tesori. Gli arabi sono responsabili della diffusione degli agrumi in tutta l'area Mediterranea, oggi così caratteristici, del riso asiatico in Europa, del sorgo, delle banane e mango nei climi tropicali africani, delle melanzane in Sicilia, del carrubo, dei cocomeri, degli spinaci, degli asparagi e delle palme da cocco. Hanno portato la canna da zucchero e quindi lo zucchero stesso, il grano duro con cui oggi facciamo la pasta, il cotone con cui ci vestiamo. Per non parlare di tante altre essenze per legname o medicine. Le hanno inserite in ambienti nuovi con invenzioni ingegnose riguardo all'approvvigionamento idrico, hanno creato un sistema che si adattasse alle varie stagioni per poter avere cibo fresco tutto l'anno. La portata di queste azioni, solo perché lontana più di mille anni, non può essere dimenticata. Sono rari i saggi e libri che ne parlano, e nessuno l'ha fatto in maniera così completa e illuminante come Andrew M. Watson con il suo saggio The Arab Agricultural Revolution and Its Diffusion, 700-1100, pubblicato nel 1974. Lo storico Piero Bevilacqua, folgorato da questa lettura, ci ha aiutato a portarlo in Italia e a introdurlo con grande autorevolezza e abilità divulgativa.
La natura del duce. Una storia ambientale del fascismo
Marco Armiero, Roberta Biasillo, Wilko Graf Von Hardenberg
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 216
Tra leonesse addomesticate e bonifiche integrali, paesaggi coloniali e autarchia, parchi e monumenti, finalmente un libro che racconta come il fascismo ha immaginato, usato e trasformato la natura. La natura del duce esplora le ecologie politiche fasciste, ovvero le pratiche e le narrative attraverso cui il regime ha costruito ecologie, tanto immaginarie quanto materiali, funzionali al suo progetto politico. Il libro non insegue dunque il fantasma di un Mussolini verde, magari contando quanti parchi nazionali siano stati creati durante il regime o quanti alberi piantumati. Diversamente da quanto affermato dalla storiografia internazionale, gli autori non credono che il fascismo si sia disinteressato della natura; piuttosto ne ha fatto un uso attento, tuttavia lontano da idee di cura e conservazione dell'ambiente. Il libro muove da un'analisi della figura di Mussolini e del suo rapporto con la natura per spaziare su alcuni aspetti cruciali della trasformazione fascista dell'ambiente. Dalla bonifica alla battaglia del grano, dall'autarchia alle politiche di tutela, dalle ecologie coloniali fasciste all'eredità del regime nel paesaggio contemporaneo, La natura del duce guida chi legge in un viaggio nel tempo e nello spazio, rivelando come sia possibile interrogare passaggi e paesaggi della nostra storia attraverso nuove domande e chiavi di lettura.