Libri di Raffaele Nigro
Gli dei sono fuggiti
Raffaele Nigro
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2020
pagine: 180
«Ho scritto questi versi lungo gli ultimi quarant’anni. Forse non tutto era degno di essere conservato, ma assicuro il lettore che ho cacciato molto loglio e salvato un po’ di ortiche. Mi accorgo di aver tenuto conto di alcune esigenze che illustro qui di seguito. C’è una vena metafisica che accompagna tutta la parte legata al viaggio: nello stesso tempo un desiderio di nebbia e di sereno. Superati i tre quarti del viaggio, la voglia di tirare le somme sulla qualità del cammino. Ma in linea di massima ho provato a sperimentare più formule espressive, a dare conto dell’accumulo di molte esperienze e a produrre una poetica diversa, più che del sommerso, del salvato. La chiamerei: discarica differenziata della memoria. I metodi che mi accorgo di aver frequentato sono vari: la satira oraziana intesa come racconto odeporico, dipanato nel tempo e nello spazio, e la ballata che riprende il capitolo cinquecentesco dove si descrive, attraverso la chiacchiera e senza l’essenzialità della poesia, il banale quotidiano. E insieme ho coltivato l’esplosione sardonica e folgorante di molte stagioni letterarie. Il risultato purtroppo non mi soddisfa. Ma neppure mi dispiace.» (Raffaele Nigro)
Isabella Morra alla corte dei Sanseverino
Pasquale Montesano
Libro: Libro in brossura
editore: Altrimedia
anno edizione: 2017
pagine: 320
Sulla tragica vicenda umana di Isabella Morra, la poetessa del ‘500 dell’antica Favale, oggi Valsinni, in Basilicata, si è scritto molto, ma spesso con opere non suffragate da concreti riscontri storici. Con "Isabella Morra alla corte dei Sanseverino", Pasquale Montesano, giornalista e scrittore, che già in passato si era interessato della Morra pubblicando un inedito carteggio tra Benedetto Croce e Domenico Guarino, il medico di Valsinni che ospitò nel 1928 l’illustre letterato nel paese dove visse e morì la poetessa, è ritornato sull’argomento, con una trattazione ampia e ricca di notizie e di documenti inediti, frutto di ricerche in archivi privati e pubblici in Italia e in Francia, dove i Morra, autori della strage, si erano rifugiati, raggiungendo il padre Giovan Michele Morra ed il fratello Scipione, da tempo alla corte di Francesco I. Prefazione di Raffaele Nigro.
Ritorno in Lucania. Luoghi e scritture del Novecento
Raffaele Nigro
Libro: Libro in brossura
editore: Progedit
anno edizione: 2017
pagine: 232
Fotografie di Piero Lovero. Tavole a colori di Michele Damiani. L’autore torna in Lucania con più convinta frequentazione e ne percorre le strade di fondovalle, quelle che costeggiano i lunghi fiumi, i centri arroccati sulle colline. Ma ciò che trova interessanti da rivisitare sono le case dei poeti lucani, dove si è svolta la vita e talvolta la sola giovinezza, o si è fissata la dimora ultima di autori che hanno fatto la storia letteraria e culturale della regione: le case natie di Sinisgalli, di Pierro, di Scotellaro, la casa del confino di Levi, i castelli di Isabella Morra e di Federico II. Visita questi musei del sentimento in compagnia di un amico fotografo e di un maestro della pittura e con loro ripercorre parte del Novecento artistico lucano. Nigro propone un viaggio in un tempo in cui l’elevazione di Matera a capitale europea della cultura sta portando alla luce foreste di pietre, di storie e bellezze umane e paesaggistiche e scoprendo un labirinto di castelli, cattedrali, gastronomie, modi di concepire la vita finora ignorati. È uno sguardo critico verso la globalizzazione, attestato sul ponte del passato e del presente, in grado di mescolare realtà, sogno e fantasia.
Quadretti d'acciaio
Anna Cestaro
Libro: Libro rilegato
editore: EditricErmes
anno edizione: 2018
pagine: 228
Romanzo con prefazione di Raffaele Nigro.
Orgoglio antico
Amalia Marmo
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 120
Amalia Marmo scrive un romanzo autobiografico che si presenta fatto in due grandi racconti, il primo, una memoria indelebile che ricostruisce la propria infanzia a Miglionico, città a pochi passi da Matera, il secondo è la storia di Angiolina e del suo amore per un giovane medico apparso d’un tratto sulla scena narrativa. La Marmo ha letto molto, autori come Dostojevskij, Shiller, Manzoni e autori più sentimentali, come Balzac, Hugo, la Invernizio e la narrativa d’appendice. Mentre nella prima parte c’è il bisogno di ricostruire la propria giovinezza in casa della nonna, nella seconda c’è una storia di crescita e di innamoramento che sorregge la trama. Emergono nella felice capacità descrittiva della Marmo oltre medaglioni partecipati della Basilicata del dopoguerra e di un paese amato come luogo in cui si è formata la sua anima giovanile, creature tagliate a tutto tondo, nonna Amalia, per esempio, la vera protagonista del romanzo, e della quale l’autrice porta il nome, persona fine e assennata, che sa condurre un’esistenza da signora di rango, senza porre distanze sociali tra sé e la servitù, una donna che consiglia il marito ma non prevarica mai le sue scelte e che sa amare la nipote, futura narratrice, con dedizione direi materna. In questo romanzo si rivela la capacità della Marmo, nella ricostruzione dei rapporti, dei caratteri, dei sentimenti con una passione descrittiva che ricalca la tradizione ottocentesca. Non mancano dunque nel libro gli ingredienti propri di un romanzo classico, la morte prematura di zia Paolina, la fermezza dei nonni e dei genitori, un velo di profonda religiosità che fa appello costantemente ai dettati della Bibbia e del Nuovo Testamento, le coordinate di un mondo e di un tempo ormai in via di estinzione. Un racconto dove si mette in risalto la finezza descrittiva di un’autrice che quegli anni mostra di averli vissuti con profondità di osservazione, tempi in cui il Sud si andava ricostruendo e scivolava da una stagione contadina e di miseria a un’altra di borghesia e di più evidenziato benessere.
Augustali. Temi e culture del terriorio
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Augustali
anno edizione: 2018
pagine: 643
La pubblicazione, divisa in due tomi, raccoglie 16 saggi di vari intellettuali su argomenti di storia, antropologia, botanica e letteratura di interesse lucano e l'edizione anastatica di "Uomini oscuri del mezzogiorno nel risorgimento" di Carolina Rispoli. In appendice il resoconto di due anni di attività del parco letterario Federico II di Svevia a Melfi.
I diari del giovane Casavola 1914-1916
Antonella De Lucia
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2018
pagine: 584
Un autoritratto impietoso emerge dalle pagine dei Diari di Frano Casavola. L'audacia, la fragilità, le difficoltà economiche, i vizi, i capricci, le donne, l'ansia di amare di un giovane uomo che muove i primi passi nella carriera musicale e nella vita adulta. Sullo sfondo, l'Italia dei caffè e dei grandi teatri, delle innovazioni musicali e delle sperimentazioni letterarie. E l'ombra della guerra, l'esperienza al fronte, inizialmente agognata e infine analizzata con un'ironia pungente che mette a nudo l'inettitudine dei generali e l'insensatezza della vita militare. Infine, la ricerca di una risposta che non si trova se non nel caldo abbraccio di una donna, nelle vere amicizie o tra le righe di un pentagramma. Perché forse soltanto la musica ha il potere di offrire una tregua, di ricomporre le ferite e restituire un volto alle macerie della Storia. Prefazione al volume di Raffaele Nigro.
Sillabario stralunato di Sant'Antuono. Storie uomini e immagini del carnevale
Raffaele Nigro
Libro: Libro rilegato
editore: EditricErmes
anno edizione: 2019
pagine: 152
Nel ritmo diuturno delle stagioni, delle cerimonie liturgiche, delle ricorrenze laiche, fissate come inesclusivi snodi nella circolarità degli eventi del calendario convenzionalmente concertato, il Carnevale è un appuntamento fisso e irrinunciabile, pur nel mutare della sua percezione e rappresentazione. L’evento, infatti, non è solo, secondo una enfatica lettura, una metafora della vita, o una mera ricorrenza regolarmente incidente sul quadrante del tempo, esso è bensì una dimensione psichica ed etica, sensibilmente adeguata al divenire della storia della quale a suo modo costituisce anche una cifra esegetica. L’unicità assiomatica del tema, leggendo il coinvolgente lavora di Nigro, acquista paradossalmente una antidogmaticità, semplicemente perché si constata l’erroneità dell’uso del singolare, in quanto “il Carnevale” si disarticola e diversifica nel tempo e nello spazio, rendendo più esatto il numero plurale e quindi “i Carnevale”.
Il mondo che so. Viaggi in Italia
Raffaele Nigro
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2019
pagine: 438
Dalla Genova di De André alle Langhe di Pavese, dall'Appennino della nostra Italia verticale al muro d'acqua dell'Adriatico, guardando verso i Balcani. Questi qui raccolti sono gli scritti di viaggio di Raffaele Nigro: una mappa sentimentale, letteraria, antropologica. Una carrellata di luoghi e di nomi che nella distanza e nella dolcezza della memoria fanno fiorire squarci di dolcezza e di nostalgia di un paese, a segnare l'incanto della transumanza umana e della scoperta di quello che si lascia a terra.
Incroci. Volume Vol. 40
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2019
pagine: 150
Negli anni caldi della contestazione antiautoritaria, vi fu una corrente antipsichiatrica, il cui leader, Ronald Laing, aveva messo in relazione la malattia mentale con la famiglia, stigmatizzata quale ambiente patogeno […]. Analoga posizione era stata espressa da un altro e più celebre britannico, Winston Churcill, allorquando aveva affermato che «la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora». […] la famiglia rimane un caposaldo socio-culturale, una realtà figliata da millenni di adattamenti comunitari, che andrebbe non demonizzata, bensì aiutata a dare il meglio di sé, dopo averne, però, senza indulgenza conosciuto le contraddizioni e i limiti, a cominciare da quello che è stato chiamato «familismo amorale»: un fenomeno che si ripresenta non solo sotto l’abituale forma della protezione egoistica degli interessi di un ristretto sistema di relazioni, ma anche sotto l’aspetto di quella definita l’ossessione identitaria […] Ogni presunta appartenenza genetica, etnica, culturale o religiosa rischia di chiudere una comunità nella difesa del proprio territorio con atteggiamenti nazionalisti, autoreferenziali, ‘endogamici’, incapaci di ‘incrociarsi’ con altro sangue. Che i due aspetti – quello del familismo e quello del nazionalismo – siano in relazione biunivoca, lo dimostra il fatto che la famiglia stessa, almeno da una dozzina d’anni, è diventata un vessillo brandito da gruppi politici portatori di un’idea esclusiva e conservatrice delle strutture sociali, essendo probabilmente mossi più dal timore di perdere alcuni privilegi che non da una piena consapevolezza delle effettive ragioni ‘naturali’ e ‘storiche’ della famiglia. Per proteggere la famiglia da chi potrebbe avere interesse alla sua liquidazione, è il caso di tornare a riflettere sulle caratteristiche storiche che questa istituzione ha assunto a livello globale, al fine di riscoprire, accanto alle sue necessarie modificazioni storiche, anche la sua insostituibile valenza psico-affettiva, quale cellula primaria della società.
Il Santo e il leone. L'incontro tra San Francesco e Federico II
Raffaele Nigro
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2019
Nato per un laboratorio di Giorgio Alberazzi, Il santo e il leone porta sulla scena l’incontro tra Federico II di Svevia e San Francesco di Assisi, i due campioni più in vista del secolo XIII. Ma fu vero quell’incontro? E fu vera la vicenda che presenta un topos tipico nelle agiografie della santità medievale dell’incontro tra una donna tentatrice e un santo, con l’invito da parte di quest’ultimo a giacere su un letto di carboni ardenti? Un deuteragonista di non poco rilievo sarà il glottologo Gerard Rohlfs, il quale è alla ricerca di documenti medievali che svilupperanno, da angolazioni diverse, la medesima vicenda, avvolta com’è da un alone di mistero. Il testo si sviluppa così tra echi epici e mistici e al tempo stesso in un’atmosfera decadente e malinconica, determinata dagli eventi della seconda guerra mondiale. È durante quegli anni, infatti, che si svolge la vicenda del ritrovamento e della perdita contestuale dei documenti, nella cripta di una chiesa tedesca. L’azione scenica viene avvolta da un clima di disfacimento e di disperazione, lo stesso nel quale la storia costringe inesorabilmente gli individui e le collettività.

