Libri di Pietro Giannone
Nuovi codici del Triregno. Per un'edizione critica del Regno papale
Pietro Giannone
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 752
Il volume presenta un frammento del terzo libro del "Triregno" di Pietro Giannone (1676-1748), "Del regno papale", trascritto dalle carte autografe dell'autore custodite nell'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant'Uffizio). Composti prevalentemente a Vienna tra il 1732 e il 1734, prima che l'arresto del 1736 in Savoia interrompesse la prosecuzione dell'opera, i nuovi capitoli del "Regno papale" si snodano in un arco temporale che parte dall'impero di Giustiniano (VI sec.) e si conclude in piena età carolingia (VIII-IX sec.). In essi, Giannone continua ad analizzare il crescente consolidamento del potere temporale del papato, offrendo una ricostruzione della storia ecclesiastica e politica nell'Occidente e nell'Oriente cristiani. Un'ampia riflessione è rivolta alla figura di san Gregorio Magno - al quale l'autore avrebbe poi dedicato l'opera carceraria "Istoria del pontificato di Gregorio Magno" - nonché ad altri temi significativi come l'espansione della religione islamica in Oriente. Compaiono, infine, le bozze giannoniane contenenti i sunti delle parti incompiute dell'opera.
Discorsi sopra gli annali di Tito Livio. Volume 1-2-3
Pietro Giannone
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 1570
Con questa edizione dei Discorsi sopra gli Annali di Tito Livio, che segue a quelle dell'Apologia de' teologi scolastici e dell'Istoria del pontificato di Gregorio Magno (ambedue apparse nel 2011 in questa stessa collana) e a quella de L'Ape ingegnosa (apparsa già nel 1993 in altra sede), si conclude la pubblicazione dei quattro voluminosi trattati che Pietro Giannone scrisse durante la sua lunga prigionia nelle carceri sabaude. Di essi i Discorsi, che seguirono il loro autore nei vari trasferimenti carcerari, sono insieme il primo e l'ultimo in ordine di tempo. Concepiti nel carcere di Miolans poco dopo l'arresto (marzo 1736), più o meno contemporaneamente alla Vita, essi raggiunsero una redazione compiuta a Ceva nei primi mesi del 1739. In anni posteriori, però, il Giannone tornò a lavorare sull'opera, arricchendola di una nutrita serie di spesso copiose aggiunte. Negli ultimi mesi di vita, infine, nel carcere di Torino attese a una seconda redazione, che la morte (marzo 1748) gli impedì di portare a termine. La presente edizione contiene in veste critica sia la prima redazione sia la seconda rimasta incompiuta, che non è solo più ampia della prima, ma si distingue da essa anche per una veste linguistico-lessicale in parte diversa. L'introduzione si sofferma, dopo una dettagliata descrizione del lungo iter testuale dell'opera (che contempla anche la questione delle sue fonti e la genesi delle altre opere del carcere), soprattutto sul modo di lavorare e sulla lingua del Giannone, che hanno ricevuto finora scarsa attenzione.
Complementi di astrofisica stellare
Pietro Giannone
Libro
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2011
pagine: 212
Lauretta ovvero la seduzione
Pietro Giannone
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 62
Esercizi e complementi di astronomia
Lucio Angeletti, Pietro Giannone
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 214
Ape ingegnosa ovvero raccolta di varie osservazioni sopra le opere di natura e dell'arte
Pietro Giannone
Libro
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 1993
pagine: 756
Apologia de' teologi scolastici
Pietro Giannone
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2011
"L'Apologia de' teologi scolastici", scritto durante i dodici anni di detenzione a causa dei dissidi con le autorità ecclesiastiche, si presenta come un'analisi sull'incapacità del cristianesimo di adattarsi alla vita civile. Non a caso tale opera era preceduta dai "Discorsi sulle deche di Tito Livio", che sottolineava come invece i Romani avessero una religione del tutto compatibile con lo sviluppo della vita civile. Nell'Apologia Giannone cerca di dimostrare che gli errori della teologia scolastica erano solo conseguenze delle precedenti invenzioni e fraintendimenti dei Santi Padri, senza salvare in questa disamina né Agostino né Gerolamo.