Libri di Paolo Passaniti
La riforma agraria in Italia. La Maremma dell'Ente Maremma
Paolo Passaniti
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2025
pagine: 176
Il volume affronta il tema storico della riforma agraria del 1950. La prima parte riguarda la prospettiva nazionale che inizia a delinearsi con le occupazioni delle terre e i decreti Gullo del 1944 e con l’art. 44 della Costituzione. Si entra così nel vivo dell’attesa della riforma agraria, tra eccidi nelle campagne, legislazione volta a promuovere la piccola proprietà contadina e manovre dei proprietari. Sono poi tematizzati gli aspetti giuridici, di indubbia valenza antropologica, relativi alla formazione della piccola proprietà contadina nella stagione dell’esodo rurale. Il terzo capitolo si concentra sull’attuazione della riforma nella Maremma Tosco-laziale, sempre confrontandola con le altre realtà, affiancando alle fonti giuridiche tradizionali le carte e gli atti interni dell’ente di riforma consultate presso l’Archivio storico de La Grancia e le fonti orali. L’ultimo capitolo tratta la memoria della riforma in Maremma, tra tracce paesaggistiche e risvolti antropologici.
Giacomo Matteotti e la recidiva. Una nuova idea di giustizia criminale
Paolo Passaniti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 188
Il volume ripercorre l’itinerario giuspenalistico di Giacomo Matteotti, con particolare riferimento allo studio sulla recidiva che avrebbe dovuto costituire il primo passo della carriera accademica fortemente incoraggiata dal maestro liberale Alessandro Stoppato e da Luigi Lucchini. All’inizio del Novecento, un periodo caratterizzato dal riformismo penale e dall’avvicinamento di stampo eclettico tra la scuola classica e la scuola positiva, il giovane Matteotti cerca di coniugare il profilo etico del magistero penale con la criminologia, riportando la recidiva nell’alveo giuridico. Il profilo criminologico della temibilità sociale, tratteggiato nel confronto con la dottrina europea, non è fondato su classificazioni antropologiche, ma sulla fondamentale distinzione tra primari, che normalmente non ricadono nel reato, e i recidivi considerati incorreggibili. Emerge un programma di giustizia criminale con un’articolata graduazione del regime punitivo, intorno alla legalità della valutazione della persona. Il libro intende così recuperare il significato autentico del contributo alla scienza penalistica di Giacomo Matteotti, per troppo tempo marginalizzato dal peso del martirio, e allo stesso tempo offrire una riflessione sul diritto penale di inizio Novecento con molte domande ancora oggi in cerca di una risposta.
La dignità del lavoro. Nel cinquantenario dello Statuto
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Il volume offre una riflessione interdisciplinare sulla storicità dello Statuto dei lavoratori, la costruzione normativa più alta del diritto del lavoro novecentesco, attraverso il dialogo tra giuristi del lavoro, storici del diritto e protagonisti della vita sindacale. Dai contributi emerge intanto il profilo storico alla base di una legge che segna l’entrata della Costituzione nei luoghi di lavoro. E più in particolare l’antropologia giuridica del cittadino-lavoratore e il sindacato come contro-potere, secondo due linee destinate ad incontrarsi nello Statuto, attraverso la fondamentale mediazione tecnica di Gino Giugni. Il discorso sulla dignità e la libertà del lavoro viene tematizzato anche con riferimento all’attualità dei nuovi lavori dell’era digitale. Affiora tutta la distanza storica che ci separa dallo Statuto, ma anche la sostanziale tenuta valoriale rispetto alla domanda di dignità del lavoro. Una domanda che attende risposte sulla tutela di un contraente sempre più indebolito dalla precarietà e dunque sulla libertà della persona nel suo complesso.
Il diritto cangiante. Il lungo Novecento giuridico del paesaggio italiano
Paolo Passaniti
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2019
pagine: XVI-256
Mezzadria. Persistenza e tramonto di un archetipo contrattuale
Paolo Passaniti
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2017
pagine: XXIV-227
Il volume ripercorre la vicenda storico-giuridica del contratto di mezzadria. Come prolungamento di una trama storica che rimanda alla civiltà comunale, quel contratto ha rappresentato un vero e proprio sistema sociale nell'Italia centrale sino alla modernizzazione degli anni sessanta del secolo scorso. In chiave giuridica, il volume tematizza i passaggi decisivi che portano alla crisi irreversibile, partendo dalla trasformazione dei contenuti contrattuali nel corso dell'Ottocento, con l'affermazione del patto colonico collettivo, affrontando le prime rivendicazioni di inizio secolo, la svolta della grande guerra, il periodo fascista e la lunga fase di smobilitazione che dal Lodo De Gasperi arriva sino alla riforma dei contratti agrari del 1982. La ricerca individua nuove linee di lettura della mezzadria alla luce della questione ambientale. Una puntuale documentazione, anche di natura archivistica, accompagna la ricostruzione delle trasformazioni giuridiche del contratto secondo variabili geografiche e sociali.
Lavoro e cittadinanza femminile. Anna Kuliscioff e la prima legge sul lavoro delle donne
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 372
Il volume propone la rilettura della grande questione politica, e quindi giuridica, della cittadinanza della donna con una visione d'insieme metodologicamente innovativa che intreccia storia giuridica del lavoro femminile, associazionismo femminile e condizione giuridica della donna tra Otto e Novecento. In tale prospettiva appare in una luce inedita, e in tutto il suo rilievo storico, il dibattito politico e giuridico sulla legge a tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli del 1902: il primo intervento legislativo generale sulla condizione delle donne lavoratrici, la prima legge sociale frutto di una mediazione politica tra la linea governativa e il mondo operaio. Una mediazione ispirata e sollecitata da Anna Kuliscioff per iniziare il discorso sulla parità dei sessi, fondata sull'autosufficienza economica della donna, partendo dal riconoscimento giuridico del lavoro femminile. Fuori dalle ideologie novecentesche, il pensiero della Signora del socialismo riacquista elementi di attualità giuslavoristica intorno alla grande questione della maternità e della conciliazione famiglia-lavoro.