Libri di Moritz Schlick
Sul fondamento della conoscenza
Moritz Schlick
Libro: Libro in brossura
editore: Scholé
anno edizione: 2021
pagine: 112
Lo scritto che qui presentiamo è un articolo apparso nel 1934 sulla rivista «Erkenntnis», uno dei più efficaci strumenti di diffusione delle teorie sostenute nel circolo di Vienna e in generale dai filosofi neopositivisti. Qui Schlick difende, contro l’ala fisicalistica del neopositivismo, l’impostazione empiristica originaria del movimento. Neurath replicherà e, insieme a Carnap, altri parteciperanno a questa polemica, ormai conosciuta sotto la denominazione di "polemica dei protocolli", che, come lo stesso Carnap riconoscerà, riguarda il problema centrale dell’epistemologia o della riflessione filosofica sulla scienza. A riprova del fatto che le critiche più radicali e più rigorose mosse alla filosofia e alla metafisica, che è il cuore del filosofare, vanno ricercate nella filosofia stessa e nella sua storia. Contribuiscono anzi essenzialmente a costituire quella tensione interna del pensiero, quella dialettica, senza di cui non esisterebbe filosofare autentico.
La scuola di Vienna e la filosofia tradizionale
Moritz Schlick
Libro: Libro in brossura
editore: La Tigre di Carta
anno edizione: 2019
pagine: 136
Forma e contenuto
Moritz Schlick
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2008
pagine: 192
Il saggio "Forma e contenuto2 riprende una serie di lezioni tenute da Schlick a Londra nel 1932, e può essere considerato la più organica esposizione della teoria della conoscenza elaborata dal filosofo in quegli anni. È un testo assai elegante e chiaro che pone l'accento fin dal titolo su una distinzione tipica della filosofìa neopositivistica: Schlick sostiene la tesi della radicale inconoscibilità e inesprimibìlità del contenuto intuitivamente esperibile e dell'impossibilità di cogliere la natura qualitativa delle cose. L'unica conoscenza effettivamente possibile è quella relativa ai rapporti strutturali tra i fenomeni offertaci dal sapere scientifico. Il libro è completato da due brevi scritti, di respiro più schiettamente speculativo, che danno conto di due aspetti molto importanti dell'empirismo logico: il primo, della polemica con l'interpretazione neokantiana e cassireriana della teoria della relatività; il secondo, della critica alla concezione husserliana e fenomenologica dell'apriori materiale e al bergsonismo.
Esistono domande senza risposta?
Moritz Schlick
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2015
pagine: 55
Fondatore del Circolo di Vienna e tra i più brillanti pensatori del primo Novecento, il filosofo e fisico tedesco Moritz Schlick riflette in questi due saggi, per la prima volta tradotti in italiano, sul significato delle domande che nella filosofia non riescono a ricevere una risposta. In una prospettiva radicalmente empirista e anti-metafisica, alcune delle questioni classiche nella storia della filosofia - come quelle riguardanti la natura del tempo o il rapporto tra mente e corpo - dimostrandosi destinate a rimanere prive di una risposta verificabile, non meritano nemmeno di essere poste. La filosofia può così smettere di perdersi in discussioni infinite quanto sterili e tornare a svolgere il compito insostituibile di chiarificare i concetti, a favore di un loro corretto impiego nel campo della ricerca scientifica. Prefazione di Roberta Lanfredini.
Il significato filosofico del principio di relatività
Moritz Schlick
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2014
pagine: 144
Per presentare questo testo di Schlick del 1915 sulla teoria della relatività basterebbe riportare il commento di Einstein dopo averlo letto: "Ieri ho ricevuto il suo saggio e l'ho già studiato attentamente. È una delle cose migliori che siano state scritte finora sulla relatività. In ambito filosofico sembra che non sia stato scritto nulla sul tema che anche soltanto vi si avvicini per chiarezza". Il saggio analizza la teoria della relatività nel confronto con le concezioni filosofiche in circolazione, in particolare quella di Lorentz (1904) e le dottrine neokantiane, nella convinzione che ci fossero dati sperimentali e teorici già in possesso della comunità scientifica alla base di questa rivoluzionaria scoperta. È qui messa a fuoco una critica del concetto di realtà, di spazio, tempo e sostanza, che fa emergere la portata epistemologica della teoria di Einstein, eccezionale, per Schlick, se non altro in quanto "ci costringe a svegliarci da un piccolo sonno dogmatico". Sottesa a questa riflessione filosofica è appunto una teoria della conoscenza che riparte dalla critica rigorosa dei "concetti fondamentali della scienza".