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Libri di Massimo Dringoli

Pisa. Il paesaggio contemporaneo

Pisa. Il paesaggio contemporaneo

Federico Bracoloni, Massimo Dringoli, Maria Adriana Giusti

Libro: Libro rilegato

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2005

pagine: 204

38,00

Architetture militari a Pisa. Demilitarizzazione e nuovi usi

Architetture militari a Pisa. Demilitarizzazione e nuovi usi

Federico Bracaloni, Massimo Dringoli

Libro: Libro rilegato

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2006

pagine: 150

Da repubblica marinara a base aerea ecco le vicende delle architetture militari a Pisa. Le trasformazioni delle fortificazioni storiche dal Medio Evo allo Stato unitario. Dai bastioni quattrocenteschi alla fine dei terrapieni seicenteschi. Le prime demilitarizzazioni granducali: la nascita del Giardino Scotto. Dall'unità d'Italia alla seconda guerra mondiale. La "Cittadella" e la "piazza d'Armi". La nuova caserma nel centro storico. Dal convento di San Martino all'ex Distretto militare. In appendice poi alcune proposte progettuali per la riconversione delle aree delle caserme a Pisa elaborate dagli studenti della Facoltà di Ingegneria di Pisa.
38,00

Architettura per lo sport nel territorio pisano
38,00

I mestieri del costruire. L'architettura contemporanea a Pisa
29,00

Lamberto Bartolucci

Lamberto Bartolucci

Libro: Libro rilegato

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2017

pagine: 175

Il sesto volume monografico della collana editoriale «Architetti e Ingegneri del Novecento nel territorio pisano» si rivolge alla figura dell’architetto Lamberto Bartolucci (1914-1963) che, svolgendo la sua attività professionale nel vivo del fenomeno della ricostruzione postbellica, diviene protagonista della massiccia costruzione edilizia contemporanea coincidente col boom economico nazionale. La scomparsa prematura, che temporalmente circoscrive l’attività a soli tredici anni, non limita la foltissima produzione progettuale capace di incidere significativamente sul paesaggio contemporaneo pisano (e non solo) dove il Palazzo della Borsa, l’Aerostazione, il largo Ciro Menotti, solo per citare alcuni interventi, divengono architetture-icona della città e dell’immaginario collettivo. Dimostrando un’eclettica conoscenza scientifica – che gli consente di affrontare, con riconosciuta professionalità e consapevolezza, temi di settori disciplinari diversi – Bartolucci elabora progetti alla scala paesaggistica, opere di nuova edificazione e di restauro, design, disegno d’interni.
38,00

Architettura della formazione. Scuole medie superiori a Pisa

Architettura della formazione. Scuole medie superiori a Pisa

Federico Bracaloni, Massimo Dringoli

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2025

pagine: 176

«I recenti festeggiamenti in occasione del centenario dell’istituzione del Liceo Scientifico “Ulisse Dini”, inaugurato a Pisa il primo settembre del 1923 a seguito della Riforma Gentile, gli oltre centosettanta anni di vita vantati dal Liceo Classico “Galileo Galilei”, attivo dal 23 marzo 1853, hanno suggerito di sviluppare quest’anno – in seno alle Guide all’architettura novecentesca nel territorio pisano – un progetto di conoscenza dedicato alle architetture delle scuole secondarie presenti a Pisa. L’identità mutevole dell’architettura scolastica è interpretabile quale risultato dei rinnovati sistemi pedagogici, nei mutamenti della politica, della società e delle norme legislative che hanno progressivamente forgiato, attraverso uno sperimentalismo progettuale, il processo di razionalizzazione dell’organismo edilizio scolastico anche nella città di Pisa dove si annoverano significativi edifici che indirettamente tracciano l’evoluzione della scuola secondaria, passando dalle tipologie riconducibili alla manualistica ottocentesca – quale ripetizione seriale di aule distribuite da un corridoio longitudinale – fino alle soluzioni più visionarie di cui il Concetto Marchesi è divenuto emblematica espressione di un’architettura d’avanguardia oggetto di un vivacissimo dibattito culturale nella storia recente. Possiamo parlare, a giusto titolo, di un autentico “Parco della Formazione” a Pisa dove l’offerta si dispiega attraverso un ventaglio molto articolato ed eterogeneo di studi specialistici, vantando risultati di eccellenza a livello internazionale, accompagnando l’individuo nella sua progressiva crescita formativa, dall’età prescolare fino all’università, quale imprescindibile premessa per l’ingresso nel mondo lavorativo, per l’acquisizione di una matura consapevolezza di pensiero e di una educazione etico-culturale della persona.» (Matteo Madonna)
25,00

Renzo Bellucci. Opere e progetti

Renzo Bellucci. Opere e progetti

Libro: Libro rilegato

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2017

pagine: 140

"Dopo la pubblicazione dei volumi dedicati a Federigo Severini, Pietro Studiati Berni, Giovanni Girometti, Luigi Pera, Gaetano Nencini e Lamberto Bartolucci nella collana "Architetti e ingegneri del Novecento net territorio pisano" si è ritenuto di dedicare il nuovo volume sui professionisti che nel XX secolo hanno maggiormente contribuito al rinnovamento dei caratteri del paesaggio a Pisa e provincia a Renzo Bellucci, architetto nato e vissuto sempre a Ponsacco, autore di moltissime opere di indiscussa qualità ma, ciò nonostante, fino ad oggi poco conosciuto, al di fuori dei luoghi dove ha operato, anche dagli "addetti ai lavori". I motivi di questa scarsa conoscenza sono di diversa natura ed anche, almeno a prima vista, di non immediata comprensione. Renzo Bellucci infatti ha svolto un ruolo di primo piano in molti ambiti dell'architettura e dell'urbanistica; basterebbe pensare a quanto ha operato per la ricostruzione, con la sua attiva partecipazione alla redazione dei piani di ricostruzione di Pisa ed i suoi progetti per risanare le ferite che la guerra aveva provocato in particolare modo a Pisa ed a Pontedera, arrivando a occuparsi perfino della ricostruzione del Ponte di Mezzo. Non si può dimenticare poi il grande interesse da lui mostrato per l'edilizia popolare, con innumerevoli progetti redatti per l'INA Casa, la Gescal e gli Istituti Case Popolari di varie città della Toscana. Si può comunque affermare che non vi è stato settore dell'architettura che non lo abbia interessato. Certamente l'edilizia residenziale, in tutte le sue tipologie, ha costituito l'ambito in cui ha maggiormente operato, pur senza dimenticare quanti progetti ha realizzato in particolare nell'architettura sacra, nell'edilizia scolastica ed in quella commerciale. È stato dopo avere approfondito le ricerche sulle sue opere e sul modo con cui ha svolto il suo lavoro che si è andata formando in noi un'opinione per interpretare il silenzio della storiografia critica che fino ad oggi lo ha accompagnato. E emerso, infatti, il carattere dell'uomo, innamoratissimo del suo lavoro e dei luoghi in cui ha vissuto, ma anche dotato di una modestia non comune in chi ha operato ai suoi livelli in questo tipo di attività. Sebbene il suo nome sia stato spesso unito a quello di architetti che hanno fatto la storia dell'architettura contemporanea in Italia, accompagnando la sua firma di molti progetti a quella di Giovanni Michelucci, Raffaele Fagnoni, Italo Gamberini, Luigi Moretti, Enrico Del Debbio, Giuseppe Vaccaro, non è stato mai attratto dalle luci della ribalta, rimanendo nel suo studio di Ponsacco per disegnare personalmente le migliaia di tavole che ancora vi sono conservate. Nonostante questa rassegna non possa considerarsi esaustiva, tante sono state le opere da lui progettate e realizzate, era comunque quindi ora che qualcuno ricordasse quanto Renzo Bellucci ha contribuito alla ricostruzione ed alla qualità del nostro paesaggio. Questo volume intende così non solo arricchire la collana di un nome certamente meritevole, ma anche rimediare ad un ritardo, a risarcimento del passato scarso interesse nei confronti della memoria dell'architetto Renzo Bellucci." (Federico Bracaloni e Massimo Dringoli)
38,00

Gaetano Nencini

Gaetano Nencini

Libro: Libro rilegato

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2018

pagine: 146

"Dopo i volumi dedicati a Federigo Severini, Pietro Studiati Berni e Giovanni Girometti, ingegneri operanti a Pisa prima della guerra, ed a Luigi Pera, ingegnere architetto e docente attivo principalmente nella ricostruzione post bellica, questo quinto volume della collana "Architetti e Ingegneri del Novecento nel territorio pisano" tratta dell'opera di Gaetano Nencini, architetto, docente particolarmente attivo, non soltanto a Pisa, nei decenni successivi al primo dopoguerra. Ricordare oggi la figura di Mencini assume però un significato che va oltre la valutazione delle sue opere e del suo insegnamento. Egli si può considerate, infatti, il principale e ultimo interprete, a Pisa, dell'architettura intesa come prodotto di un'evoluzione fortemente radicata nella tradizione ed espressa con modalità che possono ben definirsi artigianali, senza per questo rinunciare né agl'insegnamenti che il Movimento Moderno aveva trasmesso, né all'impiego di tecnologie che, tenendo conto degli anni in cui venivano adottate, si possono considerare innovative. Caratteristiche che, sotto molti aspetti, lo accostano a Michelucci, cui lo accomunava certamente, oltre alla scuola di provenienza, l'interpretazione che dava del restauro, inteso principalmente come strumento per ridare vita e anima ad un'opera che, altrimenti, finirebbe col morire. Non a caso proprio nel campo del restauro ha espresso le sue opere più significative, con interventi che gli hanno procurato importanti riconoscimenti, come il Premio INARCH assegnatogli alla memoria nel 1989 per il progetto del Museo delle Sinopie. Del resto operare nel restauro, nonostante la naturale avversione nei confronti degli apparati burocratici e normativi, gli consentiva maggiore indipendenza dalle richieste della committenza rispetto a quanto gli accadeva operando per gl'imprenditori privati, con i quali, malgrado la grande quantità di progetti eseguiti, molto spesso aveva un rapporto conflittuale. Se riusciva ugualmente a operare con risultati di qualità, era grazie alla capacità di esprimersi con un linguaggio che aveva doti di semplicità e chiarezza non sempre riscontrabili in chi opera nell'architettura. Le stesse qualità con cui soleva intervenire, nei dibattiti o sulla stampa, per difendere il patrimonio culturale del territorio pisano, cui si sentiva indissolubilmente legato." (Federico Bracaloni e Massimo Dringoli)
38,00

Guida alle terme del territorio pisano

Guida alle terme del territorio pisano

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2020

pagine: 184

«L'Italia è sempre stata un paese con un ruolo d'avanguardia nel termalismo. Non esiste regione in cui non si siano sviluppate, sin dall'antichità, le attività dei centri termali, notoriamente assunti, nella civiltà romana, a luoghi dove si curavano, con il benessere del corpo, anche le comunicazioni sociali. In alcune aree del territorio italiano le terme sono particolarmente numerose; di queste fa certamente parte la Toscana, in cui secondo alcuni è concentrato un quarto di tutte le sorgenti termali italiane. È comunque certo che non esiste provincia, in Toscana, in cui non sia presente almeno uno stabilimento termale, con la sola eccezione di quella di Prato, la meno estesa. La provincia di Pisa è presente e ben rappresentata in un elenco delle terme toscane. Casciana ed i “Bagni di Pisa” a San Giuliano possono ben figurare in una distinta che comprende centri di notorietà internazionale come Montecatini, Bagni di Lucca, Chianciano, Saturnia, Bagno Vignoni, Petriolo, citando solo alcuni tra i più famosi. Ma anche nel territorio pisano non ci si può limitare a considerare soltanto le due località sopra ricordate, pur ricordando che sono le uniche oggi attive con continuità. Il lungomonte pisano ha costituito per secoli una riserva naturale di sorgenti termali. Oggi esse sono in massima parte essiccate; solo le Terme di Uliveto restano a testimoniare l'antica ricchezza di questo territorio, anche se non più utilizzate per la balneoterapia, ma solo per terapie idropiniche e per l'imbottigliamento. Proprio la notorietà raggiunta in quest'ultimo ambito aiuta a comprendere quanta rilevanza abbia avuto questa attività nella storia di un territorio, che in realtà può estendersi all'intero ambito provinciale. Casciana può considerarsi la punta di eccellenza di fenomeni che interessano anche le Colline Pisane e la Valdera, ma anche salendo la Val di Cecina si incontrano episodi che meriterebbero di essere riconsiderati e rivalutati. Se, infatti, le antiche fonti termali di Sasso Pisano stanno vivendo un promettente risveglio, il Bagno di San Michele, in prossimità di Larderello, è però abbandonato da circa 80 anni. Tutto ci ricorda comunque come la presenza dei fenomeni geotermici possa accompagnarsi facilmente al termalismo e che l'offerta che questo presenta non può che essere arricchita dalla conoscenza storica del territorio. Anche ricordare che Pisa e Volterra ospitano i resti di importanti terme di epoca romana aiuta a comprendere quanto la diffusione delle attività termali sia legata alla qualità della vita di una regione. La storia diviene così strumento perché nel moderno termalismo possano trovare attuazione potenzialità, che lo integrino e rafforzino indirizzandolo verso una nuova forma di turismo, che può ben definirsi anche termale.»
25,00

Guida ai borghi della provincia di Pisa

Guida ai borghi della provincia di Pisa

Massimo Dringoli, Stefano Renzoni, Federico Bracaloni

Libro: Copertina morbida

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2022

pagine: 192

La guida rivolge lo studio ai principali borghi storici sparsi nel territorio del Valdarno, del Monte Pisano, della Valdera, delle colline pisane e della Valdicecina: l'indagine si concentra espressamente sui piccoli nuclei, evitando la città, da sempre oggetto prevalente degli studi scientifici e divulgativi, valutando come il "frammento", l'elemento cosiddetto "al margine" non siano dati trascurabili ma, al contrario, partecipino a pieno titolo all'unitaria conoscenza storica dell'intero paesaggio. Da tema periferico, i borghi diventano sempre più diffuso oggetto di studio e promozione, riconoscendo la pregevole identità di quei luoghi che, dopo un prolungato fenomeno di spopolamento durante l'esodo post-bellico, si configurano oggi quali sinonimo di un qualificato stile di vita, in riscatto alla crisi metropolitana, rivendicando i valori della libertà, della bellezza del paesaggio. Un approccio interdisciplinare - con una particolare attenzione al mondo dell'arte, attraverso la lettura di Stefano Renzoni - indirizza lo studio dei borghi per ciascuno per quali, oltre a fornire informazioni storiche, ci si sofferma sull'identità contemporanea, mettendo a fuoco le trasformazioni che stanno rivitalizzando alcuni piccoli centri o, al contrario, lo stato di abbandono in cui versano altri nuclei storici per i quali si auspica un processo di riappropriazione; una ricca campagna fotografica, realizzata da Irene Taddei, correda i testi, evidenziando la pregevolezza storico-artistica degli agglomerati urbani rurali, delle architetture, delle opere d'arte e del paesaggio che costituisce il tessuto connettivo che coniuga il sistema dei borghi.
25,00

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