Libri di Massimiliano Tortora
Gadda. Tra caso unico e modello
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2025
pagine: 326
Ogni tentativo di storicizzare in fasi ordinate il Novecento si infrange in una insanabile contraddizione: la produzione narrativa di Carlo Emilio Gadda, autore anticipatore, già negli anni Venti e Trenta, delle esperienze sperimentali del tardo Novecento, e pervicace continuatore della tradizione del moderno (e del modernismo nello specifico), tanto da apparire un illustre attardato. Questo libro raccoglie saggi che ragionano sia sulle fonti che hanno agito all'interno dei testi gaddiani, sia sui rapporti che lo scrittore ha avuto negli anni della sua attività, sia sulle influenze esercitate nella letteratura contemporanea. Il quadro che emerge è quello di un Gadda sempre presente, ma mai in maniera ordinata e composta: come in fondo accade ai classici.
La narrativa di Guglielmo Petroni. Atti della Giornata di studio (Roma, 27 ottobre 2006)
Massimiliano Tortora
Libro: Libro in brossura
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2008
pagine: XIX-246
«Un siepone pieno di roghi». Il percorso di Tozzi nel modernismo italiano
Massimiliano Tortora
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2019
pagine: 212
Il modernismo italiano, com'è naturale che sia, ha una vicenda particolare e specifica rispetto a quella che è maturata e si è sviluppata in altri contesti nazionali; partecipa sì al modernismo europeo, ma con tratti peculiari e originali. E all'interno del contesto italiano anche i singoli autori seguono percorsi autonomi e non sovrapponibili gli uni agli altri. Ciò che caratterizza Tozzi è una più radicale mediazione tra istanze ottocentesche, anche di tipo regionalistico oltre che veristico, e istintiva tensione verso lo sperimentalismo novecentesco. Mentre Svevo e Pirandello sembrano maggiormente tagliare i ponti con il romanzo classico, pur senza rinnegarne l'eredità, Tozzi invece cerca di mantenere una fisionomia anche ottocentesca. È questo forse il suo tratto più singolare: il personalissimo percorso tracciato da Tozzi nel romanzo modernista italiano ed europeo.
Il modernismo italiano
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2018
pagine: 265
A seguito del dibattito che si è sviluppato negli ultimi anni, anche in Italia si è imposto il concetto critico-storiografico di "modernismo". E come in altre letterature nazionali, anche in quella italiana esso indica una tendenza che ha caratterizzato i primi tre-quattro decenni del Novecento, cioè quel periodo in cui le rivoluzioni scientifiche (Einstein, Planck), mediche (Freud), filosofiche (Bergson) sovvertono i comuni parametri di valutazione di un mondo che improvvisamente sembra mosso da un'irrefrenabile forza centrifuga. Gli scrittori cercano di trovare una mediazione fra un caos, che sembra oggettivo e irredimibile, e una naturale tensione all'ordine e alla regola. Il volume tenta di circoscrivere i confini dell'area modernista, prima indagando i generi letterari, e dunque romanzo, novella, poesia e teatro; poi soffermandosi sui tratti costitutivi della poetica (stili, realismo e sperimentalismo), dei temi, dei rapporti con le scienze, nonché mostrando le relative strategie editoriali nelle riviste; e infine interrogandosi sulle manifestazioni più persistenti del modernismo lungo tutto il corso del secolo. I saggi che compongono il volume forniscono quindi una fotografia nitida, benché scattata in simultanea da prospettive diverse, di ciò che ha maggiormente contraddistinto il Novecento letterario italiano: il modernismo, appunto.
Il Novecento di Marguerite Caetani
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2017
pagine: 190
Marguerite Chapin Caetani (1880-1963) fu una donna controcorrente e rivoluzionaria. In un ambiente ancora prevalentemente maschile, fondò due delle più prestigiose riviste letterarie europee dell'epoca: «Commerce» (1924-1932) e «Botteghe Oscure» (1948-1960). Esperta e finissima conoscitrice d'arte, appassionata di letteratura, gli autori di questo volume ripercorrono la sua vicenda biografica ed intellettuale, ma soprattutto le sue iniziative culturali che hanno rappresentato un momento significativo del nostro novecento.
Vivere la propria contraddizione. Immanenza e trascendenza in "Ossi di seppia" di Eugenio Montale
Massimiliano Tortora
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2015
pagine: 248
In un'intervista rilasciata alla "Gazette de Lausanne" nel febbraio del '65, Montale sostiene: "Sono un poeta che ha scritto un'autobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dell'impossibile". L'ostinata tensione verso un orizzonte assolutamente irraggiungibile e dunque inabitabile - quello trascendente - è tratto specifico di gran parte della produzione montaliana, e di "Ossi di seppia" in particolare. Proprio la prima raccolta accoglie in una contraddittoria convivenza da un lato la consapevolezza che "non vedremo, sorgere per via la libertà, il miracolo, il fatto che non era necessario!", e dall'altro l'atto di "fede [...] a un evento impossibile", e oltretutto ignorato. Questa monografia, dedicando una particolare attenzione ai finali delle quattro sezioni della raccolta, intende indagare proprio queste due prospettive che reggono l'intero libro di "Ossi di seppia": quelle appunto dell'immanenza e della trascendenza.
Letteratura e politiche culturali. Note critiche sul Novecento italiano
Massimiliano Tortora
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2012
pagine: 278
Il vero collante che tiene insieme i quindici saggi è l'idea di fondo che li muove: ossia la convinzione che il testo letterario non sia mai un organismo autonomo e separato da ciò che lo circonda, da cui nasce e a cui è destinato, ossia la società civile, il pubblico di lettori, la storia micro e macro. Storia, pubblico e società con i quali l'opera entra in contatto attraverso una serie di mediazioni messe in piedi da specifici apparati culturali, quali riviste, case editrici, attività critico-ermeneutica. Si tratta di una serie di strumenti volti a promuovere specifiche politiche culturali, che inevitabilmente collaborano alla costruzione del singolo testo letterario. Proprio il rapporto tra testo-apparato culturale-società (che a sua volta può essere declinato in società-apparato culturale-testo) è il centro di riflessione di questo libro. Una riflessione che ci sembra giusto rilanciare proprio in momento in cui le chimere di una letteratura puramente ludica e giocosa si sono definitivamente spente, e la cultura (anche quella letteraria), sia pur timidamente, sembra recuperare un suo ruolo sociale e civile.
L'Ellisse. Studi storici di letteratura italiana. Volume Vol. 4
Maurizio Campanelli, Emilio Russo, Massimiliano Tortora
Libro: Libro in brossura
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2010
pagine: 220
L'Ellisse. Studi storici di letteratura italiana. Volume Vol. 5
Maurizio Campanelli, Emilio Russo, Massimiliano Tortora
Libro: Libro in brossura
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2010
pagine: 240
L'Ellisse. Studi storici di letteratura italiana. Volume Vol. 3
Maurizio Campanelli, Emilio Russo, Massimiliano Tortora
Libro: Libro in brossura
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2008
pagine: 250
«Non ho scritto che un romanzo solo». La narrativa di Italo Svevo
Massimiliano Tortora
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2019
pagine: 168
L’ipotesi che sorregge questo libro è tanto semplice quanto economica. Per tutta la vita Svevo si è interrogato unicamente su un problema: il rapporto che lega e contrappone razionale e irrazionale, unità e caos, ordine e istinto. È il problema centrale del modernismo europeo, ossia, limitando lo sguardo al contesto italiano, dei primi trent’anni del Novecento; un problema però che non nasce dall’oggi al domani, ma trova le sue prime forme di gestazione già nel XIX secolo. E proprio i germi culturali di questa incubazione vengono prontamente colti da Svevo nei due romanzi di esordio, e poi, una volta deflagrati, eletti a principale oggetto di riflessione nella narrativa degli anni Venti. I sette saggi ripercorrono questa riflessione sveviana, che è caratterizzata da una progressiva evoluzione e non da rotture e scarti. È del resto lo stesso Svevo a rimarcarlo, quando nel 1927 scrive a Enrico Rocca: «non ho scritto che un romanzo solo in tutta la mia vita».