Libri di Maria Cristina Figorilli
Ragionare delle «cose del mondo». Studi sul lessico di Machiavelli
Maria Cristina Figorilli
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 194
Il volume è dedicato allo studio di alcune parole-chiave del Machiavelli storico e politico, con uno sguardo costante rivolto anche alle lettere, preziose per restituire il profilo culturale dell'autore. Le parole selezionate (amicizia, desiderio, errore, odio, ozio, povertà, rovina, tristizia, e il binomio tempo-scrittura) risultano efficaci per illuminare la visione antropologica dello scrittore, sempre attento alle pulsioni naturali dell'uomo, alle sue passioni, fattori che condizionano le dinamiche sociali. Le parole di Machiavelli appaiono così la specola privilegiata non solo per evidenziare la dimensione etica e pedagogica della sua scrittura ma anche per inquadrare la sua cultura in rapporto alle prassi e agli ideali dei letterati contemporanei. E proprio il percorso attraverso i termini, seguiti nel vario articolarsi delle argomentazioni, consente di far emergere le specificità del pensiero dell'autore pur nel contesto del sistema dei valori della tradizione.
I modi del raccontare. Spazi della narrazione nella letteratura italiana del Cinquecento
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 224
Partendo dal presupposto che le pratiche scrittorie del Cinquecento non seguono rigide codificazioni di genere, ma si aprono a interferenze e ibridazioni, il volume indaga la diffusione delle istanze diegetiche nella letteratura italiana rinascimentale. I saggi raccolti si concentrano su generi letterari che, dal punto di vista teorico, non sono prettamente narrativi, spaziando dalla poesia all’epistolografia, dalla storiografia all’autobiografia, fino alla commedia, al dialogo e al poema epico. L’attenzione è rivolta ai meccanismi che strutturano i testi, attraverso l’analisi delle diverse forme e finalità degli inserti diegetici. In questa prospettiva, le opere e i passi selezionati vengono esaminati attraverso aspetti come la sequenzialità lirica, l’aneddotica politica, la narrazione epistolare, la costruzione autobiografica del sé e la retorica del falso racconto. In generale, si indagano le occasioni in cui il racconto assume funzioni inaspettate e sorprendenti, meritevoli di un’analisi approfondita.
La commedia italiana. Tradizione e storia
Libro
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2018
Sono qui raccolti i saggi che studiosi di varia provenienza e formazione hanno dedicato a differenti aspetti della commedia italiana. Il volume ne fornisce una ricognizione non limitata alla sola letteratura drammatica, ma estesa anche alla tradizione spettacolare, con ampio spettro teorico e cronologico, dal Medioevo alla contemporaneità. Fondamentali monografie sono state dedicate, nel passato e recentemente, a singoli autori o secoli. Importanti studi analizzano il fenomeno per sottogeneri, mentre non esiste un contributo che affronti in modo organico il tema della commedia italiana dalle origini ai giorni nostri. Il volume è un primo tentativo di colmare questo vuoto, presentando i risultati di molteplici esperienze che, in ambiti diversi – dagli interventi di latinisti esperti di volgarizzamenti plautini, a quelli di studiosi della letteratura italiana, del teatro e del cinema –, hanno contribuito negli ultimi decenni a una revisione e a un arricchimento di questo campo di studi.
Lettori di Machiavelli tra Cinque e Seicento. Botero, Boccalini, Malvezzi
Maria Cristina Figorilli
Libro: Libro in brossura
editore: Pàtron
anno edizione: 2018
pagine: 216
Il volume indaga la 'funzione' Machiavelli negli anni della «ragion di Stato» e del tacitismo, tra la fine del Cinquecento e il Seicento. E lo fa seguendo da vicino il serrato dialogo che Giovanni Botero, Traiano Boccalini e Virgilio Malvezzi intrattengono nelle loro opere con le innovative tesi del Segretario. Attraverso gli scritti dei tre autori (la Ragion di Stato, i Commentari sopra Cornelio Tacito, i Discorsi sopra Cornelio Tacito), che accolgono l'eredità machiavelliana mediandola con la tradizione della trattatistica de principe, vengono in questo libro ridiscussi molti dei temi centrali per la nascita del pensiero politico in età moderna: dall'espansione territoriale alla conservazione dello stato, dalla guerra ai contrasti interni, dall'«assicurarsi» all'uso della forza. Sullo sfondo, la crisi del modello della Roma repubblicana e il crescente dilagare del mito della Serenissima.
Festina lente. Il tempo della scrittura nella letteratura del Cinquecento
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2014
pagine: 320
Un'indagine su quanto la nozione di temporalità abbia influenzato nel Cinquecento la letteratura e i modi di scrittura rappresenta uno snodo del tutto originale nel panorama storico-critico. Da angoli di osservazione diversi e con metodologie differenti i saggi che compongono questo volume prendono avvio da un quesito fondamentale: quanto lo sviluppo della stampa nel corso del Cinquecento abbia influito sul tempo che gli scrittori dedicarono alla realizzazione delle loro opere. Il volume mette in luce come accanto alle modalità classicistiche di confezione del testo, si facciano strada pratiche scrittorie che optano per tempi veloci di esecuzione. Il concetto di 'prestezza' si affianca a quello classicistico della 'lentezza', e l'interesse per la contemporaneità finisce col prevalere sul culto umanistico del passato.