Libri di Marco Sioli
In difesa della natura selvaggia
Marco Sioli
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2025
pagine: 160
In questo viaggio attraverso l’America e i suoi più iconici parchi nazionali, come Yosemite, Yellowstone o Grand Canyon, Sioli si muove sulle tracce di quattro «padri fondatori» dell’ambientalismo americano: Thoreau, Olmsted, Muir e Leopold. Portatori di un’etica costruita sul biocentrismo e critica verso il prevalente antropocentrismo, questi quattro giganti si sono battuti in tempi e modi diversi per la difesa della natura selvaggia intesa come spazio di libertà per umani e non umani. Un pensiero potente che ha influenzato l’ambientalismo mondiale, grazie anche a organizzazioni come il Sierra Club, fondato da Muir nel 1892, che nel tempo hanno dato vita a gruppi d’azione diretta come Earth First! o Greenpeace. Ed è indubbiamente dalla loro visione della natura come ecosistema, e non come risorsa da sfruttare e commercializzare, che si è arrivati a concezioni ancora più radicali come l’ecoanarchismo di Edward Abbey o l’ecologia sociale di Murray Bookchin. Tutti approcci rivoluzionari che hanno rimesso in discussione la relazione tra l’ambiente e le persone che lo attraversano, e che ci invitano a impegnarci – senza riserve – in difesa della natura selvaggia.
American golem 5.0 dai padri fondatori all’intelligenza
Marco Sioli
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2025
pagine: 304
Gli Stati Uniti di Trump e quelli di Biden rappresentano i due lati della stessa medaglia: da un parte un'America suprematista ed egemone, dall'altra un'America multietnica e solidale. Questo duplice carattere è sempre stato costante nella storia nazionale, a partire dal momento fondativo nella città di Philadelphia da cui parte questo lavoro di ricerca e addirittura ancora prima, dall'epoca in cui arrivarono i primi coloni europei nel Nuovo Mondo che imposero il tempo e lo spazio della civiltà occidentale sopra il caleidoscopio di culture rappresentato dall'universo indiano. Per argomentare questo dualismo, l'autore sceglie la metafora del Golem, la creatura della mitologia ebraica animata da uno spirito vitale che porta incisa sulla fronte la parola verità, ma ciò non significa che sia proprio la verità a farla muovere. Tutt'altro, a volte può comportarsi in modo malvagio, a volte si muove come uno stolto che non conosce la propria forza. Gli Stati Uniti come un gigante maldestro che però si può trasformare repentinamente in un essere pieno di intuito e intelligenza, e in cui tutte le società del mondo si possono rispecchiare.
Central Park. Un'isola di libertà
Marco Sioli
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2023
pagine: 160
Central Park è una vasta area verde nel centro di Manhattan da sempre percepita come uno spazio pubblico di libertà in cui accedere senza barriere, proprio come lo avevano progettato, a partire da metà Ottocento, gli architetti del paesaggio Olmsted e Vaux. Un parco urbano pensato per la «gente comune», che tuttavia aspira a riportare nel cuore di New York la wilderness originaria (quando l'isola era abitata dagli indiani Wecquaesgeek). Ed è proprio il mito tutto americano della natura selvaggia che spinge Olmsted e Vaux, ispirati dalla visione proto-ecologista di Thoreau, a ideare un parco che non intende addomesticare la natura e che piuttosto invita il visitatore a scoprirne la bellezza selvatica percorrendo un intrico di viottoli in cui è facile perdersi. Ma anche ritrovarsi. Perché Central Park è tradizionalmente quello spazio aperto in cui è facile incontrarsi, e scontrarsi: non a caso è qui che si radunano le grandi manifestazioni di protesta newyorkesi. Uno spazio di libertà che si rivela dunque cruciale per comprendere la storia sociale di un intero paese.
Dal Giorno del ringraziamento al Juneteenth. Feste nazionali e identità statunitense
Marco Sioli
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2022
pagine: 157
Le date celebrative della nazione statunitense sono state da sempre oggetto di continue trasformazioni a partire dalla più antica, il Giorno del ringraziamento (Thanksgiving), fino a quella più celebre, il 4 luglio. Alcune si sono imposte con fatica segnando i tratti di una forte etnicità, come il Columbus Day - oggi ripensata, in alcuni Stati, come Indigenous Day - altre sono state volutamente negate, come il Primo maggio, cui è stato preferito un più antico Labor Day. Alcune sono state unificate, come il Washington's Birthday e il Lincoln's Birthday, in un unico Presidents Day; altre, come il Memorial Day e il Veterans Day, hanno celebrato i morti della Guerra civile e di tutte le altre guerre combattute dai soldati americani; altre, infine, sono emerse in epoca più recente per celebrare il percorso afroamericano dalla fine della schiavitù alle lotte per i diritti civili, come il Martin Luther King Day e, appunto, il Juneteenth, che si è imposta come data celebrativa per la fine della schiavitù, superando la fama della Proclamation of Emancipation di Abraham Lincoln. Questo volume traccia la storia, iniziata nel 1620 sulla roccia di Plymouth, della continua necessità di ridefinire una comune religione civile e l'unità, a livello federale, d'un Paese complesso e frammentato su cui incombe, oggi ancor più di ieri, la minaccia di profonde fratture, animate da immigrazioni ininterrotte e da cambiamenti sociali conseguenti a quel medesimo sviluppo ch'è presupposto e conseguenza inevitabile della permanente quanto ambigua vocazione statunitense di popolo eletto.
All'ombra di Mao. W.E.B. Du Bois, un afroamericano tra URSS, Cina e Africa
Marco Sioli
Libro: Libro in brossura
editore: Sandro Teti Editore
anno edizione: 2021
pagine: 200
L'incredibile vita di W.E.B. Du Bois, il più importante attivista per i diritti dei neri della prima metà del Novecento. Amico di Chruščëv e Mao, grande sociologo, storico, scrittore e pubblicista, primo afroamericano a laurearsi a Berlino e ad Harvard. Un uomo straordinario quanto sottovalutato in Occidente e negli Stati Uniti, dove fu perseguitato per le sue simpatie comuniste. Nella sua lunga e intensissima esistenza — morì a 93 anni in Africa nel pieno delle sue attività — ha creato diverse organizzazioni che gli sono sopravvissute. Da alcuni anni, soprattutto negli Usa, è in atto un meritorio lavoro di riscoperta e valorizzazione del suo pensiero e delle sue opere.
War Hawks. Gli Stati Uniti e la guerra del 1812
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 216
Nel giugno 1812 gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente James Madison, stupirono il mondo dichiarando guerra alla Gran Bretagna. Quali che fossero i motivi che portarono a questa difficile decisione, considerata l’impreparazione di una nazione ancora sprovvista di un effettivo esercito permanente, apparve palese che nella politica americana erano emersi dei falchi della guerra – War Hawks – in grado di orientare l’opinione pubblica e le scelte dell’amministrazione. Qual è stato il ruolo degli War Hawks nell’influenzare la dichiarazione di guerra? Quale fu il ruolo della stampa, che già appare in questi anni come quarto potere? Quali furono gli scenari geopolitici e gli interessi espansionistici della giovane repubblica? Quali nuovi politici emersero con la guerra? Quale fu il ruolo di coloro che si impegnarono per risolvere pacificamente il conflitto che si concluse con il trattato di Gand nel dicembre 1814? Su queste e altre questioni si interrogano dieci studiosi americani e italiani, esperti affermati e giovani ricercatori. Il loro lavoro riporta l’attenzione su una guerra che viene ricordata nei libri di storia con difficoltà e solo come scontro per la difesa degli interessi marittimi, laddove, invece, si presentavano già in nuce espressioni intense di patriottismo e la spinta espansionistica che, di lì a qualche decennio, avrebbe portato gli Stati Uniti a conquistare i territori messicani. Contributi di: Luigi Marco Bassani, Deborah Besseghini, Matteo Casiraghi, Paul Finkelman, Giandomenico Iachini, Ginevra Paparoni, Marco Sioli, Andrew Spannaus, Scott Manning Stevens e Alan Taylor.
Abraham Lincoln. Le parole, le politiche e l'uso politico. Testo inglese a fronte
Marco Sioli
Libro: Copertina morbida
editore: Ibis
anno edizione: 2016
pagine: 318
Abraham Lincoln rappresenta un'icona della politica mondiale, sia per le parole scritte e pronunciate con enfasi, sia per le politiche messe in atto in un paese lacerato dalla Guerra civile. Questo a partire dalle riflessioni sulla casa divisa e dal discorso di Gettysburg, sino all'abilità politica di far approvare a un Congresso restio il tredicesimo emendamento della Costituzione che decretò la fine della schiavitù negli Stati Uniti. Anche negli anni successivi il suo ruolo politico fu imponente: riuscì a fare approvare alte tariffe doganali per finanziare la Ricostruzione e le ferrovie transcontinentali; creò per la prima volta una banconota unica nazionale; usò il demanio pubblico per promuovere gli insediamenti nell'Ovest; aprì i confini dell'immigrazione. Infine il suo assassinio che lo trasformò in un martire e un'icona del pensiero politico contemporaneo. Ecco il compito di questo volume: riflettere sulle parole e sull'azione politica del Grande Emancipatore, ripensandone la realtà e il mito, ma soprattutto l'eredità politica e l'attualità nell'America ancora una volta divisa di oggi.
Expo d'America. Dalla mostra di Barnum all'evento globale
Marco Sioli
Libro: Copertina morbida
editore: Ibis
anno edizione: 2014
pagine: 315
L'Exhibition of the Industry of All Nations, tenutasi a New York tra il 1853 e il 1854, fu la prima esposizione internazionale americana. Il suo compito, oltre a quello di diffondere le innovazioni tecnologiche e l'arte, era quello di promuovere la fratellanza tra le nazioni. Dopo un calo di visitatori la gestione della mostra venne affidata a Phineas T. Barnum, il grande intrattenitore che cercava di liberarsi dal fardello di ciarlatano per imporre una nuova immagine di impresario artistico di successo. Da qui parte questo volume di ricerca sulle expo negli Stati Uniti che si sofferma in particolare sulla Centennial Exhibition del 1876 a Philadelphia e sulla Columbian Exposition del 1893 a Chicago. Infine sulla Louisiana Purchase Exposition del 1904 a St. Louis, che tenne a battesimo anche le prime Olimpiadi nelle Americhe. Tra i padiglioni espositivi c'erano anche quelli dedicati allo svago: era chiaro che non si trattava più di una mostra, bensì di un evento globale che coinvolgeva l'intera nazione, segnando la nuova centralità delle metropoli americane e la nascita della cultura di massa.
American golem. Lo spazio e il tempo degli Stati Uniti
Marco Sioli
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2009
pagine: 230
Gli Stati Uniti di Bush e quelli di Obama rappresentano i due lati della stessa medaglia: da un parte un’America suprematista ed egemone, dall’altra un’America multietnica e solidale. Questo duplice carattere è sempre stato una costante nella storia nazionale, a partire dal momento fondativo nella città di Philadelphia da cui parte questo lavoro di ricerca. E addirittura ancora prima, a partire dall’epoca in cui arrivarono i primi coloni europei nel Nuovo Mondo che imposero il tempo e lo spazio della civiltà occidentale, sopra il caleidoscopio di culture rappresentato dall’universo indiano. Così il libro di Sioli diventa un percorso fisico nella geografia delle città e del mondo statunitense e nello stesso tempo un viaggio nel tempo, cioè nella storia degli Stati Uniti. Due livelli che si coniugano armoniosamente nella doppia valenza di questo eccezionale paese.
Esplorando la nazione. Alle origini dell'espansionismo americano
Marco Sioli
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2005
pagine: 210
Tra il 1803 e il 1806 gli Stati Uniti finanziarono una serie di spedizioni nei territori del sud-ovest, muovendo i primi passi di una vera e propria corsa al predominio continentale. Il libro analizza i resoconti di viaggio di coloro che raggiunsero l'oceano Pacifico, risalirono il Mississipi sino alle sorgenti e si spinsero nel sud-ovest arrivando al Rio Grande. Erano uomini coraggiosi, ma pieni di pregiudizi culturali fieri di appartenere a una nazione eletta che avrebbe preso il controllo di quelle regioni. I loro scritti aiutano a comprendere i limiti di un progetto egemonico fondato sull'idea di un "impero della libertà", inteso come un "regno pacifico" e prospero, che ancora oggi continua a definire l'identità nazionale americana.