Libri di Lorenzo Sabetta
Sulla riflessività
Pierre Bourdieu
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2024
pagine: 120
Il nodo della riflessività è uno degli aspetti cruciali della sociologia bourdieusiana, necessario per tenere insieme le molteplici dimensioni, apparentemente contrastanti, che le danno forma e l’hanno resa celebre: teoria e ricerca, idiosincrasia e generalizzazione, impegno politico e solidità epistemologica. Nel concetto di riflessività, Pierre Bourdieu ha individuato il mezzo per scavare oltre l’ovvietà e l’omologazione che avvolgono le attività quotidiane, così da cogliere i rapporti di dominio e di violenza simbolica nascosti non solo nella percezione e nella pratica dell’individuo, ma anche all’interno del campo stesso della sociologia e, dunque, nel lavoro – e nelle responsabilità – del sociologo. Questo volume ricomprende quattro saggi sulla riflessività finora inediti in italiano, che permettono al lettore di esaminare in dettaglio l’architrave del laboratorio sociologico di Bourdieu. Curatori del volume: Gerardo Ienna, Carmelo Lombardo, Lorenzo Sabetta e Marco Santoro.
Dato per scontato. La costruzione sociale dell'ovvietà
Eviatar Zerubavel
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2019
pagine: 159
Perché mentre l’espressione “dichiaratamente gay” è così usata l’equivalente “apertamente etero” non lo è? Quali sono gli assunti che stanno alle spalle di locuzioni come “donna in carriera” o “infermiere maschio”? Perché Obama è considerato un uomo di colore con una madre bianca anziché un uomo bianco con un padre di colore? È davvero così naturale scandire lo scorrere del tempo con cicli di sette giorni che chiamiamo settimane? Se è vero che ci vuole una mente davvero insolita per intraprendere l’analisi dell’ovvio, insolitamente affascinante è il viaggio che Zerubavel – figura singolare nel panorama della sociologia contemporanea – compie fra i mari (fra gli oceani) di ciò che diamo per scontato: l’infinità di fatti sociali che prendiamo per buoni senza neanche rendercene conto, senza neanche pensare che siano qualcosa di sociale.
La dimensione latente dell'azione sociale
Lorenzo Sabetta
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 212
Ossessione ricorrente nell'opera di Robert K. Merton, la tematica della “latenza” ha rappresentato un terreno di riflessione elettivo su cui il pensiero sociologico ha spesso misurato capacità e limiti della propria immaginazione e della propria originalità. Dialogando criticamente con un ristretto numero di autori di riferimento (Bourdieu, Goffman, Hacking, Ginzburg, Freud, Elster e Garfinkel), il volume prova a rielaborare i fondamenti stessi di tale tematica, ponendovi al centro il concetto di dimensione latente dell'agire sociale: la discrepanza tra ciò che il soggetto dell'azione ritiene che la sua azione sia (e quindi gli elementi da cui egli pensa che essa sia formata) e ciò che quella sua stessa azione si rivela essere concretamente (di fatto, nelle sue conseguenze, a-tutti-gli-effetti occorsi nella pratica). Fondata su una sottovalutazione del peso del proprio agire da parte dell'agente, tale dimensione è formata da tutti quegli elementi che erano, sì, presenti nell'azione materialmente attuata, ma che esistenzialmente (nella testa degli attori e nel contesto in cui si muovevano) erano ai margini della stessa, quando non ignorati del tutto. Sulla scorta di questo concetto inedito, i capitoli del libro sviluppano alcuni dei nodi principali a cui poter ancorare una versione rinnovata della teoria dell'azione sociale: l'identità mutevole degli eventi passati; il rapporto consequenziale tra passionalità e riflessività dell'agire; il senso comune e le routine quotidiane inavvertite; il ruolo di indizi, minuzie e di ciò che si presenta come apparentemente banale; la funzione analitica delle nozioni di aggregazione e meccanismo; le potenzialità inesplorate delle tecniche qualitative; il singolare passaggio dall'inconsapevolezza alla volontarietà di effetti e valutazioni.