Libri di L. Salvatore
Racconti dell'incubo e del mistero
Guy de Maupassant
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 331
Nei "Racconti dell'incubo e del mistero" si trova raccolta quasi tutta la produzione "fantastica" di Maupassant: sono le ventisette spighe mancanti dell'ideale spicilegio iniziato con i "Racconti neri", di recente pubblicati in questa stessa collana. Come la fine della vita di Maupassant, questa manciata di novelle si perde in un oscuro splendore, nel corridoio buio dove vige una guerra di venti e di tanto in tanto si sentono riecheggiare scampanellate nervosissime ("La mano dello scorticato"; "La notte"), nell'esile languore crepuscolare che precede un'interminabile notte da tregenda, da lupi che non si accontentano più di ustolare alle porte o passare rasente ai muri ("La paura"), ma che ce la fanno a entrare e ad assecondare i loro istinti. L'omicidio, il sadismo, il tenebroso, il delirio allucinatorio, le nevrosi ossessive, l'alienazione, il suicidio presenti nel testo non sono altro che le differenti, inquietanti sembianze assunte dall'ossessione di Maupassant che, come una ritorta a due doppi, si rifrange con toni forti nella sua scrittura.
Dioniso. Storia del culto di Bacco
Henri Jeanmaire
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Saecula
anno edizione: 2012
pagine: 511
Altri studiosi hanno, prima e dopo Jeanmaire, trattato Dioniso. Ma per chi ha avuto la fortuna di venire dopo di lui, la sua opera, apparsa per la prima volta nel 1951, è un punto di partenza imprescindibile. Questo celebre saggio ha segnato una tappa nella storia delle religioni: l'autore ha fatto mostra di un'enorme conoscenza dei culti degli dèi servendosi di nozioni tratte dall'etnografia e ha osato infrangere il tabù sul carattere incomparabile della religione greca evidenziandone le pratiche e le concezioni mediante raffronti con le correnti mistiche dell'Islam e dell'Africa nera. Il Suo Dioniso resta un'opera di riferimento per chi si occupi di religione greca, ma è anche un documento sul costituirsi in scienza della storia delle religioni.
Il sole e il tartaro. La visione mitica del mondo nella Grecia arcaica
Alain Ballabriga
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Saecula
anno edizione: 2010
pagine: 273
Perché Eracle dovette passare per l'estremo oriente dell'orizzonte greco e compiere il giro del mondo prima di raggiungere il giardino delle Esperidi all'estremo occidente? In che modo Elios, il dio Sole, che sembra talvolta trascorrere la notte nel paese delle Esperidi, può al mattino splendere a oriente? In che modo l'Universo può essere stabile se è vero che al di sotto degli Inferi e del Tartaro si spalanca da sempre il baratro dell'Abisso primordiale? Per dare una risposta a queste domande fondamentali, e ad altre in rapida scorsa, la presente indagine propone in un certo qual modo di seguire Elios nei suoi spostamenti da est a ovest, finanche nelle sue stazioni solstiziali o nel suo andirivieni tra uno zenit e un nadir, al limitare delle tenebre esteriori. L'indagine sbroglia e annoda tra loro gli elementi che hanno contribuito a strutturare l'immaginario cosmologico dei poeti-pensatori dell'arcaismo greco: l'interpretazione dei dati geografici o cosmografici quanto le tensioni metafisiche sulla natura, finita o infinita, dell'universo.
Gli amori gialli. Testo francese a fronte
Tristan Corbière
Libro: Libro in brossura
editore: Arcipelago Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 900
Parigi, 8 agosto 1873. I fratelli Glady, editori noti al pubblico per le loro uscite galanti, danno alle stampe un libro di poesie, "Gli Amori gialli", di un giovane "pittore-poeta" bretone: Tristan Corbière. Pol Kalig, cugino ed emulo di Tristan, lo fa conoscere al simbolista Gustave Kahn (che a sua volta lo passa allo spleenetico Laforgue, suo amico) e a Léo Trézenik, direttore del "Lutèce", la rivista d'avanguardia della rive gauche a cui anche Paul Verlaine collabora e che proprio in quel periodo progetta di abbozzare, in pochi tratti sapienti, i ritratti di quelli che lui considera poeti assoluti, "assoluti nell'immaginazione, assoluti nell'espressione". Le monografie critiche, raccolte in volume l'anno seguente con il titolo Les Poètes maudits, ottengono un successo sorprendente e giocheranno, insieme ad "À rebours" di Huysmans, un ruolo determinante nella gloria nascente di Verlaine, Mallarmé, Corbière e di Rimbaud.
I canti di Maldoror. Ediz. italiana e francese
Isidore Lautréamont Ducasse
Libro: Libro in brossura
editore: Arcipelago Edizioni
anno edizione: 2012
Questa può dirsi la prima edizione critica degli "Chants de Maldoror" apparsa in Italia. La presente interpretazione, è stata condotta sulla riproduzione del testo in fac-simile verosimilmente conforme all'edizione originale, che Ducasse consegnò, all'inizio del 1869, all'editore Albert Lacroix. Certo è che il manoscritto completo dei sei Canti, in cui per la prima volta compare lo pseudonimo di " comte de Lautréamont ", fu stampato a spese dell'autore nell'estate dello stesso anno a Bruxelles, presso la Tipografia "Lacroix et Verboeckhoven", al n. 42 del Boulevard de Waterloo. Di fatto, la pubblicazione del volume (332 pp., in-8°), annunciata in ottobre da Paulet-Malassis (l'editore francese esule in Belgio a seguito della condanna subita da Les Fleurs du mal) nel n. 7 del "Bulletin triméestriel des publications défendues en France, imprimées à l'étranger", non vide mai la luce; la rettifica contenuta nella pagina seguente dello stesso "Bollettino" confermava che "al momento della vendita lo stampatore s'era rifiutato di metterlo in circolazione".