Libri di Henry de Montherlant
La rosa del deserto
Henry de Montherlant
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 544
Il tenente Auligny è un giovane ufficiale in guarnigione in Francia, che nel 1932, su pressione della madre, viene assegnato al comando di un bordj in Marocco, con la speranza di tornare in patria decorato della croix de guerre des Théâtres d’Opérations Extérieurs. Se inizialmente veste i panni della patria e si emoziona di fronte al tricolore, ben presto la sua sensibilità lo porterà ad avvicinarsi alla questione coloniale. O meglio, la sentirà e vivrà attraverso Ram, la sua «rosa del deserto», donna-bambina che, nell’apparente «grazia floreale» e nella «fredda e inerte realtà» che la caratterizza, gli ricorda proprio quei «piccoli ammassi di sabbia, pietrificati in forme che ricordano petali di fiore». Un romanzo storico sull’anticolonialismo, sviluppato all’interno di una storia d’amore; un testo che ha avuto una difficile storia e che, come un vero libro sperduto, viene per la prima volta proposto al lettore italiano.
Il bestiario celeste
Henry de Montherlant
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Nel 1941, su «Le Gerbe» e sulla «Nouvelle Revue Française», diretta da Pierre Drieu La Rochelle, apparve Le Solstice de juin, in cui Montherlant auspicava che i tedeschi - eredi ideali di Licinio sconfitto da Costantino - giungessero a far sventolare la «ruota solare» della bandiera nazionalsocialista su Notre-Dame de Paris, per instaurare un nuovo ordine. Se nella svastica, simbolo con i suoi quattro bracci dell'avvicendarsi stagionale, il grande scrittore vedeva la sua idea di «alternance», la sua multiforme personalità starebbe certo stretta nella rigida divisa del nazista; mentre il suo relativismo non declinò mai in forme di scetticismo soggettivo, come in Montaigne, Renan e Gide, ricordando più da vicino la filosofia alla base dell'I Ching. Tutti questi elementi convergono nel Bestiaire Céleste, in cui pure affermerà: «credo [all'astrologia] non credendoci, come faccio con tante altre cose».
Giulio Cesare. Dialogo con un'ombra
Henry de Montherlant
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2023
pagine: 56
Nella primavera del 1921, mentre scrive Le Songe e medita per la «Revue hebdomadaire» un articolo a favore dell'Œuvre dell'Ossuaire di Douaumont, Henry de Montherlant compone un dialogo à la Montesquieu in cui all'ombra di Giulio Cesare oppone un giovane i cui lineamenti e le cui aspirazioni ricordano quelli dell'eroe del Songe, se non dell'autore stesso. Questo dialogo, rinvenuto presso la Bibliothèque nationale de France da Pierre Duroisin, è rimasto in forma manoscritta, avendo probabilmente ritenuto lo scrittore che duplicasse l'una o l'altra pagina del suo romanzo o del suo articolo per la rivista. Ma alla fine l'opera non manca di interesse, sia che la si prenda per una pietra miliare sulla strada che conduce al "Chant funèbre pour les Morts de Verdun" (1924) sia che vi si riconosca l'autoritratto di un uomo meno a suo agio in pace che in guerra.
Servizio inutile
Henry de Montherlant
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Settecolori
anno edizione: 2022
pagine: 228
Smagliante apologia dell'individuo a petto dei totalitarismi che minacciano di inghiottirlo, ideologici, politici, sociali, "Servizio inutile" è, come osservò a suo tempo Ernst Jünger, il suo "Trattato del Ribelle" scritto con vent'anni d'anticipo, al tempo di quell'Europa fra le due guerre che fu terreno di coltura e laboratorio della distruttiva modernità novecentesca. La Spagna e la Francia, il Marocco e l'Algeria, la morte della borghesia e quella della nobiltà, il significato vero dello sport, il ruolo e il senso dello scrittore si susseguono in queste pagine dove è lo stile a farla da padrone, l'ironia temprata e insieme acuita dal disprezzo, l'emozione verso i più deboli, i più umili, gli animali. Su tutto, sempre e comunque, la propria dignità. Postfazione di Stenio Solinas.
Contro «Don Chisciotte»
Henry de Montherlant
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 40
Quando ci accostiamo ai “classici”, rischiamo di cadere in uno o l’altro di due atteggiamenti opposti ma ugualmente pericolosi. O la denigrazione sistematica o il sistematico rispetto. Eppure, anche i capolavori di Shakespeare o Goethe o Cervantes non sono esenti da parti mediocri. Compito del vero lettore è affrontare le grandi opere sapendo distinguere gli aspetti positivi da quelli negativi. È quello che fa, senza soggezione e con eleganza critica, lo scrittore Henry de Montherlant (1896-1972) in un testo scritto nel 1961 come “Prefazione” al Don Chisciotte di Cervantes e oggi tradotto per la prima volta in italiano da Ulisse Jacomuzzi con l'introduzione di Stenio Solinas. Il libro perfetto per chi non ha timori reverenziali davanti a un classico.
Il solstizio di giugno
Henry de Montherlant
Libro: Copertina morbida
editore: Passaggio al Bosco
anno edizione: 2021
Il 14 giugno 1940, le truppe tedesche entrano a Parigi e sfilano vittoriose sugli Champs Elysées. Pochi giorni dopo, in occasione del solstizio d'estate, il vessillo con la croce uncinata sventola su Notre-Dame. Come per incanto, la festività pagana torna ad assumere un potente significato ancestrale. Agli occhi di Henry de Montherlant, atterrito dalla sconfitta francese e abbagliato dalla potenza germanica, il trionfo "astronomico" del sole rappresenta la rivincita della "ruota solare" sulla Croce. La spiritualità indoeuropea - improvvisamente - sembra prevalere sulla cristianità, per mano di un popolo "al quale spetta ora il compito di distruggere la morale borghese ed ecclesiastica dalle rive dell'Atlantico fino ai più lontani confini della Russia". Nella luce sfolgorante del solstizio di giugno, anche il tragico destino di una patria umiliata pare confondersi in una misteriosa corrispondenza di segni cosmici ed eventi umani. È questo lo sfondo di un classico che è stato definito - a ragione - "il più discusso libro della letteratura della Collaborazione".
Lettere a Luigi Bàccolo
Henry de Montherlant
Libro: Libro rilegato
editore: Nuova Trauben
anno edizione: 2018
pagine: 196
Dieci anni di lettere dello scrittore francese all'amico giornalista e letterato italiano. Ne emerge un profondo scambio intellettuale tra due uomini con la passione per la letteratura.
La reine morte d'après le drame en trois actes de H. De Montherlant. Musica di Renzo Rossellini
Henry de Montherlant
Libro
editore: Casa Ricordi
anno edizione: 1973
pagine: 56
Port-Royal
Henry de Montherlant
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2015
"Scrissi un primo 'Port-Royal' tra il 1940 e il 1942. Ma allora sembrò che la messinscena non dovesse essere autorizzata dalle forze di occupazione. [...] Nel 1948 rilessi 'Port-Royal', ma non ne ricavai una buona impressione, e lo rimisi nel cassetto. Una nuova rilettura, nel 1953, mi confermò la sensazione di un errore; scrissi allora questo secondo 'Port-Royal', ispirato a un altro episodio della storia del monastero, e completamente diverso dal primo. [...] Questo secondo 'Port-Royal' non tende tanto a essere un'opera teatrale, quanto a mostrare il Cristianesimo in una delle sue forme storiche più tipiche; forma discutibile forse nei suoi aspetti dottrinali, ma ugualmente degna di rispetto e per la qualità dei suoi accenti tale da giovare all'elevazione spirituale. Leggendo le Costituzioni di Port-Royal o le vite di queste religiose, è impossibile non lasciarsi prendere da un senso di rispetto. Non perché loro siano nel vero. Qui si tratta invece di vedere che, tracciando una linea logica da un certo punto di partenza - il Cristianesimo delle origini - si approda proprio a questo risultato. O si crede al Cristianesimo e lo si vive, e questo è Port-Royal; oppure ci si crede e non lo si vive." (Dalla Prefazione di Henry de Montherlant)
Le ragazze da marito
Henry de Montherlant
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2000
pagine: 222
Pierre Costals, uomo non d'amore ma di "piacere", scrittore insolente e sprezzante, vive la sua inesauribile sete di donne sottoponendosi a una tortura delle più sottili, per sé e per le sue vittime: fa il giro delle case dell'alta borghesia parigina in cerca di una fidanzata, ben sapendo che alla fine rifiuterà tutte le candidate. Così soggiace al cerimoniale della visita ai genitori, così svaga la fanciulla nei modi prescritti, mentre scatena intorno ad essa una crudele commedia degli equivoci. La storia delle sue relazioni diventa così la cronaca di una lotta contro ciò che lui stesso chiama "l'Ippogrifo", ossia la Chimera su cui le donne montano "a ogni occasione per cavalcare l'assoluta irrealtà in cui si trovano a loro agio".