Libri di Giulia De Florio
Bielorussia viva tra dittatura e resistenza (1994-2024)
Libro: Libro in brossura
editore: Scholé
anno edizione: 2025
pagine: 128
Nel 2024 ricorreva il trentennale dall'insediamento di Aljaksandr Lukašenka (più noto in Italia come Aleksandr Lukašenko) nella carica di presidente della Bielorussia. Da quel luglio del 1994, l'ex repubblica sovietica ha conosciuto una costante e drammatica discesa agli inferi non solo in ambito economico e produttivo, ma anche sul piano dei diritti civili e dell'identità culturale. La dittatura di Lukašenka ha, infatti, modellato il paese sull'esempio dell'ingombrante alleato russo, tanto da adottarne cultura e lingua. Non mancarono proteste, soffocate nel sangue, animate da intellettuali, scrittori, artisti che rivendicarono con orgoglio l'identità bielorussa controbattendo con coraggio al despota russofilo. Tra queste figure di dissidenti spicca Arthur Vakarov, costretto all'esilio per sfuggire a un'ingiusta detenzione. Tramite le creazioni per il progetto 30 anni di dittatura in 30 manifesti, e la sua arte acuta, cruda, dissacrante, il designer ha stigmatizzato le atrocità della dittatura di Lukašenka. Tutt'altro che commiserazione della patria, è un inno alla vita evocata nell'ultimo dei suoi manifesti: «La fine è più vicina di quanto ti immagini». Il volume contiene i 30 manifesti di Arthur Vakarov per la prima volta pubblicati in Italia e scritti di: Marcello Flores, Francesco Brusa, Giulia De Florio, Filippo Perrini.
Il mondo è finito e noi invece no. Antologia di poesia bielorussa del XXI secolo
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: WriteUp
anno edizione: 2024
Poesia bielorussa contemporanea: un mondo variegato ma quasi del tutto sconosciuto, che arriva per la prima volta in Italia in forma di antologia. Quaranta autori e autrici, oltre cento poesie che coprono l'arco temporale dal 2000 al 2024 e rappresentano una prima ricognizione nel territorio poetico bielorusso di oggi. Liriche diverse per stile, tematiche e persino lingua e alfabeto: qui si trovano poesie in bielorusso e russo, oltre a due testi in yiddish e tre in ucraino, testimonianza di un plurilinguismo multiforme, ereditato dal passato e di cui il libro vuole conservare una traccia importante. Saltata agli onori della cronaca dopo le proteste del 2020, la Belarus è una terra segnata da conflitto, repressione e ingiustizia civile, ma è anche un Paese straordinariamente ricco di storia, paesaggi culturali e naturali, racconti in bilico tra mito e religione, realtà oniriche e quotidiana brutalità. Le voci incluse nel libro raccontano di identità ibride, dilemmi esistenziali, amori per luoghi e persone, ferite insanabili, futuri da immaginare e molto altro, e lo fanno attraverso linguaggi contaminati, permeabili a giochi ed esperimenti fonetici oppure ancorandosi a modelli classici. I testi si offrono a traiettorie trasversali che attraversano le generazioni e le storie individuali, tutte raccolte in un coro tragico e sublime che – in silenzio o a gran voce – ripete: "il mondo è finito e noi invece no".
Un'estate col fazzoletto da pionieri
Elena Malisova, Katerina Silvanova
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 456
È l'estate del 1986 – una delle ultime per la gloriosa Unione Sovietica – quando Jura, sedici anni, arriva alla colonia per pionieri della Rondine. Ancora non sa che quelle settimane passate a giocare e nuotare nel fiume lo cambieranno per sempre. Non sa che, per la prima volta in vita sua, sta per innamorarsi: Volodja è l'educatore del suo reparto, di pochi anni più grande, e ricambia il sentimento di Jura. I due ragazzi scoprono nuove emozioni ed esplorano la propria sessualità, ma non osano portare avanti il rapporto: nell'Urss dal "radioso avvenire", infatti, le relazioni omosessuali sono punite con il carcere. Jura e Volodja decidono quindi di seppellire, letteralmente, il loro amore, affidandone il ricordo a una capsula del tempo che interrano nel suolo del campeggio prima di separarsi. Vent'anni dopo molte cose sono cambiate nella vita di Jura: il regime comunista è caduto, lui se ne è andato a vivere in Germania, ma non ha mai dimenticato quell'estate passata con il fazzoletto da pioniere al collo. Non ha mai dimenticato Volodja. E ora è tornato al campo della Rondine – ormai in rovina e abbandonato – per scoprire cosa sia rimasto di quel luogo in cui aveva lasciato ben più di metà del suo cuore, e di quel tempo felice. E forse riuscirà a sapere anche cosa sia successo al suo vecchio educatore. La persona più importante della sua vita.
Proteggi le mie parole
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2022
pagine: 178
«Due membri di Memorial (l’associazione insignita nel 2022 del Premio Nobel per la Pace) – Sergej Bondarenko, dell’organizzazione russa, e Giulia De Florio, di Memorial Italia (sorta nel 2004) – ci presentano una testimonianza originale e inedita che getta una luce inquietante, ma anche di grande interesse, sul carattere repressivo dello Stato russo, prima e dopo il 24 febbraio 2022, data d’inizio della guerra d’aggressione all’Ucraina. La raccolta che viene presentata comprende le ‘ultime dichiarazioni’ rese in tribunale da persone accusate di vari e diversi reati, tutti attinenti, però, alla critica del potere e alla richiesta di poter manifestare ed esprimere liberamente le proprie opinioni». (dalla prefazione di Marcello Flores). L’idea del volume nasce da una semplice constatazione: in Russia, negli ultimi vent’anni, corrispondenti al governo di Vladimir Putin, il numero di processi giudiziari è aumentato in maniera preoccupante e significativa. Artisti, giornalisti, studenti, attivisti (uomini e donne) hanno dovuto affrontare e continuano a subire processi ingiusti o fabbricati ad hoc per aver manifestato idee contrarie a quelle del governo in carica. Tali processi, quasi sempre, sfociano in multe salate o, peggio ancora, in condanne e lunghe detenzioni nelle prigioni e colonie penali sparse nel territorio della Federazione Russa. Secondo il sistema giudiziario russo agli imputati è concessa un’“ultima dichiarazione” (poslednee slovo), la possibilità di prendere la parola per sostenere la propria innocenza o corroborare la linea difensiva scelta dall’avvocato/a. Molte tra le persone costrette a pronunciare la propria “ultima dichiarazione” l’hanno trasformata in un atto sì processuale, ma ad alto tasso di letterarietà: per qualcuno essa è diventata la denuncia finale dei crimini del governo russo liberticida, per altri la possibilità di spostare la discussione su un piano esistenziale e non soltanto politico. Il volume presenta 25 testi di prigionieri politici, tutti pronunciati tra il 2017 e il 2022. Sono discorsi molto diversi tra loro e sono la testimonianza di una Russia che, ormai chiusa in un velo di oscurantismo e repressione, resiste e lotta, e fa sentire forte l’eco di una parola che vuole rompere il silenzio della violenza di Stato.
Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria
Irina Flige
Libro: Libro in brossura
editore: Stilo Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 150
Il protagonista del libro di Irina Flige è Sandormoch (Carelia), la radura boschiva in cui, negli anni Novanta, Veniamin Iofe, Irina Flige e Jurij Dmitriev scoprirono la fossa comune dove era stata sepolta un’intera tradotta di detenuti del primo lager sovietico, sulle isole Solovki. Sandormoch è un luogo chiave per comprendere il ruolo della memoria storica nella Russia contemporanea e la battaglia ingaggiata dagli attivisti e storici indipendenti contro l’ideologia ufficiale. La scoperta di questa fossa comune e la creazione del cimitero commemorativo sono soltanto due “atti” della tragedia che ruota intorno a Sandormoch e che ha portato all’arresto e alla condanna di Jurij Dmitriev, attualmente detenuto in una colonia penale.
La brevità è sorella del talento
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Hoepli
anno edizione: 2021
pagine: VI-106
Gli otto brevi racconti di Anton Cechov qui presentati permettono di consolidare e approfondire il bagaglio linguistico di chi possiede competenze intermedie di lingua russa (corrispondente al livello B1-B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue). Attraverso i testi di questo indiscusso maestro della prosa e del teatro russo il lettore può esercitarsi nella lettura e comprensione, svolgere esercizi grammaticali e riflettere sulla traduzione letteraria. I testi qui raccolti suggeriscono inoltre importanti temi di discussione per stimolare la produzione orale e confermano la straordinaria attualità dei grandi classici.
Lettere
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro rilegato
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 1357
Fèdor Dostoevskij è uno dei più grandi scrittori di ogni tempo. Le sue opere sono annoverate tra i capolavori della letteratura di ogni epoca e luogo e, ancora oggi, nutrono lettori di tutto il mondo. Sono romanzi totali, monumenti letterari che contengono un sapere universale e manifestano la complessità della nostra esistenza travalicando confini e generazioni. Così le Lettere che Dostoevskij ha affidato alle mani dei suoi familiari, dei suoi amori, dei suoi sodali costituiscono, come scrive Alice Farina nell'introduzione, «il romanzo di una vita», «un'opera letteraria parallela all'opera, ma anche sorgente viva per l'opera stessa». E difatti sembrano traboccare di materiale romanzesco: l'arresto per aver frequentato un circolo di socialisti utopici, la condanna a morte, la grazia ottenuta pochi minuti prima di salire al patibolo; il confino in Siberia e la persecuzione della malattia; la continua e strenua battaglia per migliorare la propria condizione economica senza sacrificare nulla della propria arte. Ma questo materiale è qui innestato all'interno di una vita, la quale non può che diventare a sua volta sorgente creativa, in un continuo gioco di vasi comunicanti. Per buona parte inedite in Italia, queste pagine testimoniano poi gli scatti e le evoluzioni del pensiero di Dostoevskij, permettendoci di osservarne da vicino i movimenti interiori, come quando nel 1839, a soli diciotto anni, dichiara con orgoglio al fratello di voler dedicare la propria vita a svelare il mistero dell'essere umano. Le Lettere qui raccolte - ora interamente ritradotte, a comporre l'epistolario di Dostoevskij più completo mai pubblicato in Italia - raccontano questa missione; tracciano le linee di un'autobiografia intima e coinvolgente e rivelano una personalità infuocata, dedita alla letteratura fino allo stremo delle forze; offrono un nuovo sguardo sul suo percorso intellettuale e sulla genesi di opere che hanno cambiato per sempre la letteratura, sollevando interrogativi che ancora reclamano risposte. Sono la lente d'ingrandimento sulla vita di uno scrittore che ha esplorato gli abissi della condizione umana e ne è uscito più vivo che mai.
Bulat Okudžava. Vita e destino di un poeta con la chitarra
Giulia De Florio
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2019
pagine: 136
Poeta, scrittore e autore per il cinema e il teatro, Bulat Šalvovič Okudžava è conosciuto in patria soprattutto come il padre della canzone d’autore russa, colui che per primo, in quella sterminata nazione di poeti, ha riportato la poesia alla sua originaria forma musicale, con esiti straordinariamente felici. Le sue liriche si snodano lungo trame sottili che, alla semplicità di temi universali come l’amore e la guerra, annodano una fitta rete di rimandi e allusioni, stemperando in una dolente e malinconica ironia una materia biografica altrimenti incandescente perché lacerata da ferite e disillusioni patite innanzi tutto sulla propria pelle. Storie minime, a volte persino banali, affidate a melodie altrettanto semplici ma irresistibili, conferiscono alle sue canzoni un’eccezionale forza espressiva, elevandole al rango di capolavori da collocare di diritto nel pantheon mondiale della canzone d’autore, accanto a quelle di autori come Brassens, Ferré o Atahualpa Yupanqui. Con scritti di Sergio Secondiano Sacchi e Alessio Lega, le fotografie di Roberto Coggiola e, nel cd allegato, l’inedito concerto che Okudžava tenne a Sanremo nel 1985 quando gli venne assegnato il Premio Tenco.
Il trionfo della metafisica. Memorie di uno scrittore in prigione
Eduard Limonov
Libro: Libro in brossura
editore: Salani
anno edizione: 2013
pagine: 248
Eduard Limonov non è mai stato un bravo ragazzo: scrittore di culto, guerrafondaio ribelle, dissidente sdegnato, fondatore del Partito nazionalbolscevico, più volte arrestato. Visceralmente avverso a ogni pregiudizio, radica le sue azioni e i suoi pensieri in una personalissima visione del mondo e del destino dell'umanità. In questo libro, l'autore racconta i mesi trascorsi all'interno della colonia penale n° 13 nelle steppe della regione di Saratov. Al lager Limonov era arrivato all'inizio del maggio 2003 dopo due anni di prigione. Il libro pullula dei personaggi più disparati: i duri passati per le carceri e i campi di rieducazione per giudizi spesso iniqui e affrettati, i criminali incalliti, ma anche gli innocenti ingiustamente condannati. Tutti riforgiati in qualche modo dall'esperienza dolorosa della prigionia, non necessariamente abbrutiti, ma quasi sempre colti dallo sguardo pungente e imperturbabile dello scrittore nella loro insopprimibile ma castrata umanità. Limonov si inserisce nella grande tradizione letteraria russa: quella che, scontrandosi tragicamente con la realtà del carcere e del gulag, ha trasformato la prigionia in una metafora della società e della condizione umana. Introduzione di Maria Candida Ghidini.
L'isola che (non) c'è. La letteratura russa per l’infanzia in Italia (1945-1991)
Giulia De Florio
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2022
pagine: 280
Il volume presenta una ricognizione della letteratura russa per bambini e ragazzi pubblicata in Italia dal 1945 al 1991. Da una parte si dà conto del contesto storico, sociale e letterario dell'Italia del dopoguerra, in cui i libri venivano pubblicati, dall'altra si conduce un'analisi testuale e traduttologica di una selezione di volumi nella cornice teorica dei Translation Studies e degli Adaptation Studies. Il libro si pone tre obiettivi: colmare una lacuna negli studi slavistici che a oggi hanno trattato in maniera discontinua la letteratura per l'infanzia; inserire la letteratura russa per l'infanzia nella storia dell'editoria italiana; trarre alcune osservazioni preliminari circa l'immagine di letteratura russa per l'infanzia creatasi in Italia dal dopoguerra al crollo dell’URSS.